Visualizzazione Stampabile
-
Allegati: 1
La difesa delle coste nel 1918...
Ciao a tutti,
credo che questa cartolina doppia, emessa dall'ufficio storico della RM negli anni '20, sia interessante.
Si notano anche i tratti di costa italiana, che gli austriaci riuscirono a minare, con addirittura il numero delle mine posate...
Un caro saluto
Furiere Maggiore :P
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Grazie, è molto interessante!
Sono forse i famosi "punti rifugio".
Nel caso sardo, apparentemente, le postazioni di artiglieria "cagliaritane" non corrispondono ai criteri di metà* anni '30.
[264
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Un bellissimo documento;molto interessante.
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Incredibile. Non sapevo che la Marina austro-ungarica avesse posato mine in acque italiana, addirittura in Sardegna, poi. E pensare che le navi a.u. erano trattenute in Adriatico dal blocco del Canale d'Otranto.
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
... sull'argomento ho da qualche parte [137 una bella cartolina di un treno armato della RM sulla costa adriatica... se riesco a trovarla...
Per quanto riguarda la marina A.U. sono noti i suoi raid soprattutto all'inzio delle ostilità*. Mi riferisco al bombardamento di Ancona e di altri punti della costa adriatica nonché il taglio del cavo telegrafico sottomarino dalle Tremiti a Termoli, il bombardamento di Manfredonia e di Barletta sull'albeggiare del 24 maggio... che si concluse con l'affondamento del caccia italiano Turbine davanti la costa garganica di Vieste.
Poi col passare dei mesi... la situazione si stabilizzò per le contromisure prese dagli italiani...
Un caro saluto
Furiere Maggiore :P
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Mica solo mine...
http://www.isoladisanpietro.org/fatti/i ... edesca.htm
[center:2wq7anqq]All`alba del 29 aprile 1918 un sommergibile tedesco,
comandato dal Tenente Steinhauer,
sparava cinque colpi contro l`abitato.
Qui uccideva Angela Novella e Giuseppina Nanni.
Ricordalo a eterna infamia.[/center:2wq7anqq]
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Sommergibile tedesco! Giusto. Le navi austriache erano bloccate in Adriatico, ma non quelle tedesche.
E la cartolina parla di "mine nemiche", non necessariamente austriache.
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Citazione:
Originariamente Scritto da Furiere Maggiore (Fante71)
... sull'argomento ho da qualche parte [137 una bella cartolina di un treno armato della RM sulla costa adriatica... se riesco a trovarla...
Per quanto riguarda la marina A.U. sono noti i suoi raid soprattutto all'inzio delle ostilità*. Mi riferisco al bombardamento di Ancona e di altri punti della costa adriatica nonché il taglio del cavo telegrafico sottomarino dalle Tremiti a Termoli, il bombardamento di Manfredonia e di Barletta sull'albeggiare del 24 maggio... che si concluse con l'affondamento del caccia italiano Turbine davanti la costa garganica di Vieste.
Poi col passare dei mesi... la situazione si stabilizzò per le contromisure prese dagli italiani...
Un caro saluto
Furiere Maggiore :P
Conosco queste operazioni. Non ricordo invece che le navi austro-ungariche siano mai uscite dal mare Adriatico, con l'eccezione di qualche raro sommergibile. Non mi spiegavo per questo come avessero potuto minare le coste italiane del Tirreno e addirittura della Sardegna.
Cordiali saluti [00016009
-
Allegati: 1
Re: La difesa delle coste nel 1918...
... dal volume di A. Ginocchietti: La guerra sul mare, Roma, 1930.
Le operazioni navali sul 24 maggio davanti alla costa garganica ...
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
molto bella questa pagina..e anche l'altra postata..
rotta rossa Austriaca, nera Italiana, orari dei "punto nave"..battuti ogni 20, 25 minuti circa e aumentati o diminuiti a seconda delle necessità* di ingaggio o disimpegno..
in concomitanza con le altre unità*..
le freccette appena accennate sulle rette(rotte) indicano le direzioni delle Unità*..vediamo anche come la coppia di unità* austriache che si avvicinano costeggiando la costa garganica sono in seguito intercettate e parallelamente seguite da quelle italiane..fino al punto dello scontro in cui la crocettina nera evidenzia la perdita del Turbine..se non letto male, dopo questo le Unità* nemiche si disimpegnano intorno alle sette passate..
l'azione da questo che vedo sembra essere mossa su tre direttrici..l'avvicinamento avversario fatto nelle ultime ore del buio, presentandosi al cospetto della costa e delle noste navi all'alba..ora ideale per sfruttare la foschia(bruma) notturna sul mare che si genera alla mattina presto per cambiamento termico..non conoscendo questo scontro come voi non so se fosse questo uno dei motivi che ha comportato questa tattica..è anche vero che a quell'ora gli attaccanti potevano operare contro le città* con il sole appena albeggiante alle loro spalle dando ulteriore vantaggio..
la nostra caccia sembra essere cmq in zona..
-
Allegati: 1
Re: La difesa delle coste nel 1918...
digjo:
Citazione:
molto bella questa pagina..e anche l'altra postata..
visto che ti è piaciuta te ne allego un'altra...
Ciao
F.M. :P
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Citazione:
Originariamente Scritto da serlilian
Conosco queste operazioni. Non ricordo invece che le navi austro-ungariche siano mai uscite dal mare Adriatico, con l'eccezione di qualche raro sommergibile. Non mi spiegavo per questo come avessero potuto minare le coste italiane del Tirreno e addirittura della Sardegna.
Cordiali saluti [00016009
Salve a tutti,
bellissima cartolina, appartenente ad una serie edita alla fine della grande guerra per commemorare l'impegno della R.Marina nel conflitto. Ne ricordo di relative alle artiglierie, alle mine, alle stazioni aeronavali ecc..
riguardo l'uscita di "rari sommergibili" rettificherei: l'impegno austro-tedesco contro il traffico navale italiano ed alleato in Mediterraneo centrale ed occidentale fu importante, cogliendo numerosissime vittorie e costringendo la Marina sulla difensiva per tutta la durata della guerra.
Ricordo azioni contro la rada di Augusta (affondamento del Massilia), contro i porti e le rotte costiere della Sardegna (numerosi affondamenti ed attacchi, specie nella zona di Golfo Aranci), nel mar Ligure e contro il traffico nazionale nella zona dell'Arcipelago Toscano coronate da successi culminati in bombardamenti dal mare di località* costieri, pose di campi minati offensivi ed affondamenti di mercantili con cannone e siluri.
A causa di questa attività* dovettero essere organizzati i famosi porti rifugio, stazioni di idrovolanti e dirigibili (ricordo i famosi hangar, di cui rimane ad oggi solo quello di Augusta, monumento nazionale), stazioni di MAS antisommergibili (es. tipo Elco, anche in piccole località* come ad esempio Capraia) e vedette (a questo proposito ricordo l'acquisto, guerra durante, di numerosi piropescherecci giapponesi di tipo G). Un impegno enorme che drenò importanti risorse, finanziarie ed umane, altrimenti destinate al fronte terrestre.
Riguardo il criterio di postazione delle batterie: si trattava di una concezione difensiva semplice, adatta alla difesa di unità* navali al ridosso ed a brevi scontri balistici a distanza con unità* leggere e non certo ad azioni di difesa territoriale come nel corso della successiva guerra mondiale.. nella zona alto adriatica, al contrario, lo schieramento era capillare sia per parare eventuali (quanto remote) operazioni anfibie alle spalle del fronte terrestre quanto per cooperare con il fronte stesso in caso di necessità* (vedi il fronte a terra della Piazza di Venezia nel 1917-18)
Un caro saluto,
:P :P
-
Allegati: 3
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Premetto che il mio campo sono le cartoline, soprattutto della Marina da guerra a.u., non sono un'esperta di combattimenti navali.
Le notizie che posterò sono tratte soprattutto da "La guerra marittima dell'Austria-Ungheria 1914-1918", in 4 volumi, del tenente di vascello della riserva Hans Sokol, tradotto in italiano dal capitano di fregata Raffaele de Courten e dal capitano di vascello Silvio Salza, pubblicato a Roma dall'Istituto Poligrafico dello Stato negli anni 1931-1934.
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Vedendo il documento postato da Furiere Maggiore Di Fanteria mi viene il dubbio che il Vallo Atlantico abbia tratto ispirazione dal nostro sistema di fortificazioni.
-
Allegati: 3
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Navi che hanno partecipato all'impresa di Ancona.
-
Allegati: 2
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Per il momento posso postare solo le cartoline del bombardamento di Venezia.
Gli effetti probabilmente sono un po' esagerati per scopi propagandistici. Se non sbaglio, le bombe, di 5 kg o poco più, venivano ancora buttate giù a mano dagli aviatori.
-
Allegati: 2
Re: La difesa delle coste nel 1918...
... la città* di Ancona era stata completamente disarmata e dichiarata città* indifesa, a norma dei regi decreti dell`8.11 e 13.12.1914 pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del Regno e diplomaticamente comunicato al governo austro-ungarico alcuni mesi prima dell`inizio delle ostilità*. Pertanto il bombardamento di Ancona si svolse contro una città* indifesa, con i lampioni accesi e non rispose al fuoco per mancanza di pezzi... Naturalmente tutto questo fece grande impressione che gli italiani sfuttarono con la propaganda...
Tra le 3.45 e le 5.10 del 24 maggio, comunque, i colpi di cannone delle navi a.-u. causarono 63 morti e 150 feriti...
Queste due immagini sono riportate nel Bollettino dell`Ufficio Storico dello SMRE, n. 6 del 1927, dov`è riportato il resoconto dell`evento...
Un caro saluto
Furiere Maggiore
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
beh..sempre interessanti queste pagine e queste integrazioni..grazie F.M.
da quello che noto, però parlare di bombardamento di Ancona è un pò forte..(è forse questo a cui si riferisce Furiere Maggiore nel discorso dello sfruttamento propagandistico del fatto da parte Italiana)
più che altro da ciò che vedo si trattò del porto, e delle navi al suo interno e nei bacini..ora, non so se altri colpi caddero nelle vicinanze del porto e quindi in città*..ma spararono a parte della foranea (braccio destro) penso mirando alle luci d'accesso..penso la maggior parte delle vittime era in branda nelle navi colpite nei bacini e all'ormeggio..
è molto interessante anche leggere le gittate delle corazzate ..che spararono da "vicino" si può dire, l'organizzazione della flotta nel senso della disposizione delle navi utilizzate per dragaggio, sostegno e pattuglia antisom...ritornando sulla pagina dei movimenti la flotta A.U. si fa più chiaro per me comprendere che la flotta si mosse nelle sue Unità* maggiori in alto Adriatico attaccando Ancona e non solo...e un'aliquota meno impegnativa di Unità* si mosse verso il mediobasso Adriatico attaccando le città* Pugliesi..mi sembra anche un'azione dalle finalità* fortemente dimostrative..
a vederla su queste carte mi sembra la flotta A.U: come un leone in gabbia..
stretta in un perimetro ben delineato e protetto, assestare colpi anche pesanti, ma che alla fine più di tanto(rispetto alla sua potenza) non furono significativi per la soluzione in loro favore della guerra..almeno quella sul mare..
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
La flotta a.u. aveva grossi problemi di approvvigionamento. Le navi dell'epoca consumavano enormi quantità* di carbone e di acqua. Le coste della Dalmazia sono per la più parte a picco sul mare. Il porto di Cattaro è circondato dai monti e le strade erano praticamente inesistenti, per cui tutti i rifornimenti dovevano arrivare via mare, esposti agli attacchi delle navi italiane. Ad un certo punto, soprattutto dopo la perdita della Szent Istvan, le grosse navi furono tenute in porto e tutta l'attività* fu svolta da incrociatori, ma soprattutto da torpediniere, cacciatorpediniere e sommergibili.
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
ne prendo atto Liliana..
come proprio da ciò che dici c'è da riconoscere che a differenza delle coste Italiane i porti e le rade protette A.U. fossero decisamente più difficili da attaccare o violare, cosa che fu comunque fatta..con Coraggio, e decisamente più difendibili ..!
ecco anche il motivo della loro permanenza in "acque sicure" dopo lo smacco della Santo Stefano..(in questo caso dovuto oltre che al coraggio di pochi anche alla imperizia di altri)..
-
Allegati: 1
Re: La difesa delle coste nel 1918...
La pubblicazione del 1927, da dove proviene la cartina, parla di morti e feriti "degenti nell'ospedale di Ancona"... a questo punto però bisognerebbe leggere qualcosa di più recente relativo a detta città* per sapere cosa successe all'alba di quel famoso giorno.
Sempre per integrare, riporto l'illustrazione di un periodico di trincea dov'è ricordato il primo soldato italiano decorato per la Grande Guerra. Si tratta di un milite della territoriale di guardia a un ponte ferroviario nelle vicinanze di Rimini... da quanto postato da Serlilian il ponte fu preso di mira dalla Sankt Georg e dalle torpediniere 1 e 2 ...
Un caro saluto
F.M. :P
-
Allegati: 4
Re: La difesa delle coste nel 1918...
L'affondamento del "Turbine"
-
Allegati: 1
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Navi a.u. coinvolte nello scontro col cacciatorpediniere italiano "Turbine"
Helgoland – incrociatore – comandante: capitano di vascello Enrico Seitz
Csepel – cacciatorpediniere – comandante capitano di fregata Janko Vukovic de Podkapelski (alla fine della guerra, alla consegna della Marina da guerra al neocostituito Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, diventerà comandante della sua Marina da guerra e della "Viribus Unitis" e perirà , assieme a 300 marinai, nell'affondamento della nave, nel Porto di Pola)
Tatra – cacciatorpediniere – comandante: capitano di corvetta Giuseppe Leva
Lika – cacciatorpediniere – comandante: capitano di corvetta Alfonso Wuenscheck
-
Allegati: 5
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Attacco contro il porto-canale di Porto Corsini
-
Allegati: 2
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Impresa di Ancona
La flotta austro-ungarica in navigazione, nella notte tra il 23 e il 24 maggio 1915.
-
Allegati: 4
Re: La difesa delle coste nel 1918...
-
Allegati: 5
Re: La difesa delle coste nel 1918...
continua Impresa di Ancona
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Grazie Liliana,
per favore puoi continuare con le azioni contro Torre Mileto, Manfredonia, Termoli e Barletta...
Grazie in anticipo...
Furiere Maggiore :P :P :P
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Ciao furiere.
Volentieri, ma più tardi.
Devo anche andare a prendere le altre cartoline. Ieri sono riuscita a trasportare a fatica solo corazzate e incrociatori. Torpediniere e cacciatorpediniere li vado a prendere oggi.
:lol: Non sono impazita. E' che tengo le cartoline della Marina da guerra a.u. in un altro appartamento, vicino per fortuna, perchè a casa mia non entra più nemmeno uno spillo. Dovrò cominciare a selezionare quello che mi interessa veramente e eliminare il resto. [11
-
Allegati: 3
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Citazione:
Originariamente Scritto da serlilian
Navi a.u. coinvolte nello scontro col cacciatorpediniere italiano "Turbine"
Helgoland – incrociatore – comandante: capitano di vascello Enrico Seitz
Csepel – cacciatorpediniere – comandante capitano di fregata Janko Vukovic de Podkapelski (alla fine della guerra, alla consegna della Marina da guerra al neocostituito Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, diventerà comandante della sua Marina da guerra e della "Viribus Unitis" e perirà , assieme a 300 marinai, nell'affondamento della nave, nel Porto di Pola)
Tatra – cacciatorpediniere – comandante: capitano di corvetta Giuseppe Leva
Lika – cacciatorpediniere – comandante: capitano di corvetta Alfonso Wuenscheck
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
L'"Helgoland" era un "kleiner Kreuzer" = incrociatore leggero?
Costruito nel 1911-14, aveva un dislocamento di 3.500 tonnellate, velocità* 27 nodi, lunghezza 125 m, larghezza 12,8 m, equipaggio 340 uomini.
Con il trattato di Saint Germain del 10 settembre 1919 fu assegnato all'Italia, che lo chiamò "Brindisi"
I cacciatorpediniere "Lika", "Tatra" e "Csepel" erano unità* gemelle. Costruiti nel 1911-14, dislocamento 850 tonnellate, 33 nodi, 99 uomini.
-
Allegati: 4
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Citazione:
Originariamente Scritto da Furiere Maggiore (Fante71)
Grazie Liliana,
per favore puoi continuare con le azioni contro Torre Mileto, Manfredonia, Termoli e Barletta...
Grazie in anticipo...
Furiere Maggiore :P :P :P
Ecco. Sono le pagine che precedono l'affondamento del "Turbine".
-
Allegati: 2
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Ecco alcune delle navi che parteciparono all'impresa.
"Szigetvà*r" vecchio incrociatore, costruito a Fiume (ora Rijeka, in Croazia), che faceva allora parte del Regno d'Ungheria, nel 1899-1901, dislocamento 2.300 tonnellate, velocità* 20 nodi, equipaggio 305 uomini.
-
Allegati: 1
Re: La difesa delle coste nel 1918...
"Saida" = Sidòne. Incrociatore costruito a Monfalcone nel 1911-14. 3.500 tonnellate, 27 nodi, 340 uomini.
Assegnato all'Italia col trattato di Saint Germain. Prese il nuovo nome di "Venezia".
-
Allegati: 2
Re: La difesa delle coste nel 1918...
"Balaton" e "Triglav", cacciatorpediniere costruite a Fiume nel 1911-13, gemelle di "Csepel" e "Tatra", postate sopra.
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Un gran bel topic.
Documentazione davvero interessante e bella.
Complimenti a tutti.
Continuo a leggervi
[00016009
-
Allegati: 1
Re: La difesa delle coste nel 1918...
"Admiral Spaun", incrociatore costruito a Pola nel 1908-10, 3.500 tonnellate, 26 nodi, 327 uomini d'equipaggio.
In alto a destra un ritratto dell'ammiraglio Herman von Spaun, comandante in capo della Marina da guerra a.u. dal 1897 al 1904, quando gli successe l'ammiraglio conte Rudolf Montecuccoli,
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Citazione:
Originariamente Scritto da cocis49
Un gran bel topic.
Documentazione davvero interessante e bella.
Complimenti a tutti.
Continuo a leggervi
[00016009
Grazie cocis.
Sai, la collezione di cartoline della Marina a.u. è la mia preferita. [23
Ma, come al solito, se mi date corda... [0008024
Mi piacerebbe postare le immagini di tutte le navi citate sopra, ma sono un po' tantine. Mi pare che, più o meno, partecipò tutta la flotta.
E mi piacerebbe anche postare altre parti del libro di Sokol.... ma sono quattro volumi. :lol:
-
Re: La difesa delle coste nel 1918...
Però, per completezza, qualcuno dovrebbe postare anche le navi italiane citate nelle cartine: Turbine, Aquilone, ecc.
Facciamo un bel topic "viribus unitis". [264
-
Allegati: 5
Re: La difesa delle coste nel 1918...
... purtroppo posso integrare solo con queste immagini...
Tremiti e Torre Mileto... Nel museo dell'Esercito di Vienna ho visto un pezzo di cavo telegrafico che collegava Tremiti a Termoli che i marinai a.u. interruppero e ne portarono via un pezzo come souvenir.
Torre Mileto era una vecchia torre cinquecentesca, costruita ai tempi del vicereame spagnolo per avvistare i pirati turcheschi che infestavano l'Adriatico... Nel 1915 non era armata in quanto era una caserma delle Guardie di Finanza...
Riporto l'episodio di Manfredonia come riportato dal fascicolo n. 245 de Le cento città* d'Italia edito a Milano da Sonzogno nel 1928... da notare ancora il tono propagantistico in voga ...
Un caro saluto e spero che qualcuno possa integrare con le navi italiane... [4
Furiere Maggiore :P :P :P