Ex Museo Coloniale Italiano di Roma.Esiste ancora?

Gentilissima Redazione di W.W.!
Mi scuso se con la presente se vengo a disturbarVi, ma non so a chi altri rivolgermi per avere un'informazione:
-nel lontano 1950 trascorsi una quindcina di giorni a Roma, oltre a visitare l'Urbe ed i suoi Musei mi recai anche allo Zoo. Al suo interno esisteva un bel fabbricato, ben tenuto che era il"Museo Coloniale". Potete immaginare ciò che c'era al suo interno sia come documentazione fotografica, sia come reperti storici di tutte le Campagne coloniali italiane.
Questo bel Museo, negli anni'60 er già* stato fatto sparire! Così si cerca di cancellare la "Storia scomoda"?!?
Non è mio desiderio fare inutile polemica, ma sarei grato a chi mi potesse comunicare quale fine ha fatto il magnifico materiale storico che in esso era ben tenuto ed esposto.
Grazie in anticipo e sono a V.s. disposizione per quel che so e ricordo.
Con stima
V.Vidrich

Io ci andai approssimativamente nel 1962 /63,ero proprio un ragazzino.Credo ora non esista più, però il materiale dovrebbe essere entrato in carico sia al Museo della Fanteria che a quello della Motorizzazione. Ricordo ancora un carro armato Ansaldo e rimasi sorpreso per quanto era piccolo. Già col tarlo degli elmetti, mi ricordo un elmetto Berndorfer austriaco catturato alla Guardia Imperiale Etiopica: era stranamente di color rossiccio, come se fosse stato pitturato col minio, poi una giungla di lance, scudi, tarbush e copricapi coloniali italiani e dei nostri ascari. Qualche utente romano sa che fine ha fatto tutto questo ben di Dio ? [137 PaoloM

Il museo "africano" così come lo ricordiamo, all'interno del giardino zoologico, è ormai un ricordo.
Parte della collezione, specialmente per quella di provenienza africana e Orientale, è accessibile tramite l'acceso situato su via Aldovrandi, lungo il muro perimetrale del giardino zoologico. L'ingresso è quello dell'IsIao (istituto Italiano Africa ed Oriente) erede e fusione dei due vecchi musei (Africano e Orientale). Gran parte della collezione, non è però visibile se non a studiosi, in quanto per mancanza di fondi e carenza di spazi espositivi, giacciono nei depositi ministeriali in via Merulana.
spero di essere stato utile.

Credo di aver letto qualcosa sulla vecchia Storia Illustrata sulla nuova destinazione
del museo, che e' servito in parte a colmare dei vuoti del Museo della Fanteria e
quello della Motorizzazione (Cecchignola?).Pero' se mi dici che è ancora in parte attivo,
mi piacerebbe fare un salto in Via Aldovrandi e sentire dov'è il resto del materiale.
Grazie per queste notizie. [264 PaoloM

Confermo quanto ha detto curioso, un paio d'anni fa un amico reduce da un incontro organizzato con alcuni capi religiosi islamici proprio presso Istituto Italiano Africa ed Oriente mi raccontò della raccolta di cimeli coloniali, qualche mese provai a visitarlo durante una spedizione a Roma, ma in quel periodo, non ricordo perchè, non era possibile accedervi.

Alcuni manichini del vecchio museo coloniale sono ora visibili
al museo della Fanteria a Roma, così come tutti i vari cannoni
che vi erano esposti....l'altro materiale spero che sia vero
che sia nei depositi....ma da quello che so ha preso il volo
qualche anno fa.
Ciao, Luca

....se non altro nulla è andato perduto, sono così i cimeli della nostra storia alienati miseramente e magari dimenticati nei magazzini, non mi ci fate pensare, vi prego. [142 [142 [142 Ciao sal

In uno dei volumi del Prof.Pignato, relativo ai corazzati italiani, si evidenzia che il carro veloce esistente nella vecchia sede, citato da Marpo, è semplicemente.. scomparso!
Capisco che era piccolo.. ma scomparire.. :twisted:

Ringrazio TUTTI per le notizie date.Rimpiango il bel Museo che , tanti anni or sono ,vidi.
Aggiungo alcune notizie ancora: ilcarro L££o£% era appartenuto ad un S,Ten che era stao ucciso in combattimento dagli Abissini, essi erano saliti sul carro e, rotta con petre la finestrella di vetro del coperchio ,trafissero poi il Giovane con la lancia. Così era scritto sul cartellino aderente al detto carro. Purtroppo non ricordo il nome del Giovane che , se ben ricordo , ebbe la M.O.V.M..(forse gli fu tolta dopo la IIG.M.? come accaduto a molti?).
Fra i tanti cimelii c'erano anche parti dell'aereo della M.O. Pilota LOCATELLI, caduto a Lekhemti, ove era atterrato. Grazie ancora e cordiali saluti a Tutti.

No, il carro veloce non è scomparso, ma si trova all'ingresso del
museo della fanteria, era quell'esemplare che gli abbissini riuscirono
a bloccare con delle pietre, vi ammucchiarono delle fascine e gli diedero
fuoco, purtroppo era conservato con la colorazione originale, anche se bruciacchiata
ora è stato ridipinto.....Sic.
Ciao, Luca.

Il pilota Locatelli non era col Ten. Minniti? [137 PaoloM

IlTen.Locatelli (il Rifugio alle drei Zinnen sotto il Paterno porta ancora il Suo nome) non era con Minniti.Posseggo il libro d'epoca su Minniti e l'Altro Aviatore, ma adesso è nella Casa in Versilia. A Pasqua quando andrò là*, scriverò di nuovo a Offline e Paolo M dando le giuste coordinate....d'epoca.
A presto
V.Vidrich

Ho ritrovato vecchie foto digitali su un cd della mia ultima visita fatta al Museo della Fanteria, circa sei anni fa, e ci sono alcune foto delle uniformi delle tenute del vecchio Museo Coloniale ora conservate qua.
Le foto sono brutte ma rendono l'idea di parte del materiale esposto.
Ciao, Luca.

[attachment=9:2p8e48ls]IMGP6326.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=8:2p8e48ls]IMGP6327.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=7:2p8e48ls]IMGP6305.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=6:2p8e48ls]IMGP6333.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=5:2p8e48ls]IMGP6307.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=4:2p8e48ls]IMGP6330.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=3:2p8e48ls]IMGP6329.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=2:2p8e48ls]IMGP6328.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=1:2p8e48ls]IMGP6331.JPG[/attachment:2p8e48ls]

[attachment=0:2p8e48ls]IMGP6334.JPG[/attachment:2p8e48ls]

Posso integrare qualche altra notizia sull'ormai defunto museo.
Una commissione di studiosi, negli anni 70/80 procedette ad una ricognizione dei contenuti museali e decise per la riduzione dei reperti secondo un criterio anche condivisibile, ovvero mantenere presso lIsIAO solo quelle collezioni strettamente inerenti l'aspetto storico etnografico africano e orientale, cedendo tutto ciò che esulava ai musei specializzati (vedi musei d'arma, e lo storico etnografico Pigorini). Successivamente il comine di Roma richiese indietro i locali espositivi e magazzini, pertanto la collezione venne disseminata in vari depositi, e solo una piccola parte rimase nei locali di via aldovrandi, (almeno c'erano sino a 2 anni fa) la parte maggiore è presso il museo di via Merulana, che mi dicono essere ora accessibile normalmente, ma certamente la gran parte giace in magazzini accessibili solo a studiosi.Dico questo con sufficente sicurezza, in quanto per motivi di lavoro ho avuto, e prossimamamente avrò ancora, contatti con l'ente (tra le altre cose ha per miracolo scongiurato la chiusura definitiva alla data del 30 marzo 2009)Una curiosità*, da quanto ho capito il nostro Ascaro Beraki dovrebbe aver prestato lavoro presso uno dei vecchi enti, a suo tempo cercai di avere qualche informazione sulla sua attività*, ma sia problemi di privacy,sia soprattutto la veneranda età* dell'Ascaro non mi hanno consentito di sapere nulla, peccato, speravo di poterlo aiutare presso le autorità*.

Ho trovato due foto scattate negli anni '30, il museo si presentava così