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...di ritorno dal fronte...
[justify:1yldfmj5]...di ritorno dal fronte...
Sì, sono di nuovo a casa, l`attesa, di pari passo con le aspettative, è cresciuta allo spasimo, nell`ultimo mese e, se non fosse che ora sono talmente "macinato" dall`impegno psico-fisico della battaglia di ieri (ho male a certe ossa che non sapevo nemmeno di avere), direi che ho sognato...
Invece no, nella bellissima, fresca e boscosa conca che ospita Malga Campolongo, a 3 km circa dall`omonimo Forte italiano mirabilmente restaurato su iniziativa della Spett.le Reggenza dei 7 Comuni (avrete capito che parliamo dell`altopiano di Asiago) ieri è tornato letteralmente l`eco del cannone ed il fragore del combattimento il cui svolgimento in 3 tempi, ha riportato in scena la famosa Strafexpedition alla distanza di ben 93 anni...
Credetemi, non è facile descrivere cosa si prova in queste situazioni: solo una passione genuina e disinteressata può portare all`incirca 80 Rievocatori (il conto preciso non è stato ancora stimato) provenienti da Italia, Germania e Slovenia ad "affrontarsi" davanti a migliaia di spettatori (anche qui, sarò più preciso prossimamente) assolutamente increduli e presi da ciò cui stavano assistendo: l`esperienza maturata negli anni passati ha portato a situazioni di autentico effetto scenico con tiri di preparazione artiglieria su zone accuratamente prescelte in sicurezza ed allestite dall`instancabile lavoro di uno di noi, artificiere di professione e rievocatore nel tempo libero (non posso fare pubblicità* diretta in questa sede, giusto? Ma se avete bisogno di qualcuno in gamba in queste cose, contattatemi).
Provate un po` ad immaginare: abbiamo un autentico cannoncino da montagna sparante, il sibilo delle granate viene diffuso dagli altoparlanti in un vero effetto "sensurround" poi le esplosioni che gettano in aria ramaglie, legno e detriti, il tutto così ben sincronizzato da lasciare sbalorditi anche noi in azione. Si sono così susseguiti assalti e contrassalti guidati da una sapiente regia (l`uso di piccole ricetrasmittenti, accuratamente nascoste, si è rivelato vincente) in un posto che ha realmente e tragicamente visto le cose che abbiamo così narrato.
Io sono uno dei Soldati Austriaci (se non vi annoio, un giorno vi racconterò il perché di questa scelta di campo) che correvano al grido di "Hurrah !!" dopo precisi segnali del nostro Oberleutnant, colpi di fischietto, pistola alla mano "Schuetzen vorwaerts angriff!" (fucilieri avanti, all`assalto!)... il peso dell`equipaggiamento e delle armi è semplicemente opprimente, (e NON abbiamo munizionamento o bombe a mano vere, viveri ed attrezzature di riserva che LORO portavano... NON abbiamo marciato senza sosta per una notte per essere immessi subito in battaglia...come LORO...) le pesanti scarpe chiodate potrebbero servire ai palombari, sappiamo che hanno buona tenuta su terreni erbosi ma: attenzione alle rocce!... ed infatti: ho corso verso il boschetto da prendere agli Italiani con troppa foga, perdo il contatto col mio sottoufficiale, scarico il Mannlicher davanti a me (in alto, ovviamente mai addosso!) scivolo su alcune pietre e... cado come un sacco di patate fra i Soldati Italiani...un momento di brivido: hanno le baionette inastate...niente paura, non sono novellini! Ma ecco il secondo momento di panico: in un istante mi rendo conto che ho attirato l`attenzione di una grossa telecamera (saprò poi che era di Rai3)...adesso? Come spiego che sono il solo A.U. nel bel mezzo di fanti Italiani che difendono come furie la posizione? Intravedo, distante pochi passi, il nostro infermiere, bracciale della Croce Rossa bene in vista: accadeva che il personale sanitario degli opposti schieramenti operava QUASI indisturbato. Getto elmetto e fucile e grido "Hilfe, bitte, hilfe mier, Ich bin Verwundet!..." (aiuto, sono ferito) Il bravo infermiere intuisce la situazione, accorre, mi disseta e mi fascia una gamba: questa improvvisazione mi ha salvato dalla situazione imbarazzante ed oggi, ho saputo, la scenetta è andata sul Tg3....fiuuuuuuu!...
Quello cui ho assistito un minuto dopo mi ha messo la pelle d`oca...dalla mia posizione disteso (momentaneamente fuori combattimento), dopo una concentrazione di esplosioni impressionante, sento il tono basso e prolungato del fischietto del comandante e "Hurrah !!!", emerge dal fumo dapprima la bandiera asburgica, poi la massa urlante dei soldati, in mezzo a raffiche di fucileria e granate a mano (involucri di cartone riempiti di gesso o borotalco esplodenti tramite un comune petardo); gli Italiani scaricano di nuovo i fucili e VIA! Veloci a ritroso... Una cosa da film, giuro! Mi rimarrà* impressa a lungo...
Sono stati una manciata di secondi, ma ho capito quanto vicino alla realtà* ci eravamo spinti...esattamente una settimana prima, eravamo sull`Ortigara dove, con indescrivibile emozione, abbiamo rinvenuto i resti di un povero Caduto senza nome...uno dei tanti... Poveri ragazzi, cui è stata negata l`esistenza, gettati uno contro l`altro, per il possesso di posizioni che raramente valevano strategicamente il massacro che richiedevano...
Questa è quello che NOI consideriamo Rievocazione; un concetto semplice quanto impegnativo, riassunto nelle parole della colonna mozza di quota 2.105 dell`Ortigara (appunto) "Per Non Dimenticare"
Lo scroscio di applausi del Pubblico poi, ripaga di tanta fatica, impegno ed infinite spese...e l`abbraccio sorridente con i "commilitoni" che vengono da così lontano e vediamo un paio di volte l`anno, lo stesso abbraccio con gli "avversari" alla fine della battaglia ha un sapore particolare, fatto di sudore e polvere da sparo...è difficile parlare di ciò che sentiamo in quei momenti...ma penso che non vada tanto lontano da ciò che provarono i nostri nonni che hanno vissuto cose per noi inimmaginabili...
Giancarlo Bortoli, il Presidente della Reggenza dei 7 Comuni, durante la spartana cerimonia che ha chiuso la giornata ha detto "...che serva di lezione, quanto avete visto, perché il genere umano ha la memoria corta!..."
Mio fratello Marco, altro fuciliere imperiale, pochi giorni fa mi ha detto "...hai fatto caso alle tensioni della situazione internazionale?...Ti sei accorto che, in fondo, è la stessa che ha precipitato il mondo nella Grande Guerra?..." Che, come sappiamo, è stata il preludio di un`altra, ancora più tragica....[/justify:1yldfmj5]
Andrea
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Un racconto molto bello, mi è sembrato di vederti e vedere il tutto.
Bravo [264
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Citazione:
Un racconto molto bello, mi è sembrato di vederti e vedere il tutto.
Bravo [264
Quoto [264
Ci sono foto dell'evento??
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Ho apprezzato il tuo racconto e la tua prontezza di spirito [icon_246 [icon_246
Ha ragione il sindaco, questi eventi devono servire anche per non dimenticare.
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Caro Andrea Tu hai spiegato dettagliatamente qual'è lo spirito che deve muovere un Reenactors......per quanto riguarda la riuscita dell'Evento non avevo dubbi....ormai ti conosco e ho visto i filmati degli anni precedenti....sempre bellissimi.
Aspetto con ansia la visione del filmato di quest'anno ( il regista mi ha promesso l'anteprima )
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Allegati: 1
Re: ...di ritorno dal fronte...
ecco una delle immagini di rai3.......altri fotogrammi li ho inseriti nel topic della manifestazione
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Buongiorno a tutti!!!
leggo con immenso piacere il resoconto di Andrea e non posso che unirmi a quanto scritto a riguardo la Rievocazione, i rievocatori e la "professionalità*" che ci mettiamo e che anno per anno, evento per evento, cresce per rendere il tutto ancora più credibile,credibile fino ad un certo punto dettato dal rispetto e dal buon gusto!!
Il buon Andrea non poteva cadere in mani migliori nel boschetto....e cioè tra i miei bravi fanti della "Marche"...che eran a difesa del caposaldo per coprire l'arretramento degli alpini del Btg. "SETTECOMUNI"...inutile dire che ci siam difesi come leoni ma siamo stati travolti dalle soverchianti forze imperial-regie...e credetemi, Andrea ha ragione, sentire il fischietto per l'assalto e vedere spuntare dal dosso della collina di fronte a noi la bandiera ed a seguire torme di austriaci al grido di "Hurrah!" è stato profondamente emozionante!!!
Una bellissima rievocazione, una giornata splendida, un'atmosfera ottima...insomma ce ne siam tornati a casa con un bel sorriso!!!
Le prossime fatiche saranno il 13 settembre a Monte Palon, un cima del massiccio del Grappa, questo evento è seguito ed organizzato da un nostro socio, granitica firgura di alpino ed appassionato sfegatato della Grande Guerra, che la propone in alternativa a quella del LAGAZUOI che quest'anno è sospesa, prendetene buona nota e diffondete!!!
Poi...forse....un'altro evento...maaa per questo sto attendendo il via libera della Provincia di Treviso!!! vi aggiornerò!!!
Un caro saluto a tutti voi
Sergente Ercole Tagliaferro
55 Fanteria Brigata "Marche".
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Re: ...di ritorno dal fronte...
ed ecco ulteriori immagini prese e rielaborate da Andrea riguardo questa piacevole manifestazione
http://picasaweb.google.it/lh/sredir?un ... feat=email
a voi il commento!
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Re: ...di ritorno dal fronte...
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Re: ...di ritorno dal fronte...
e mi sono sbagliato...la versione corretta arriverà* in serata
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Citazione:
Originariamente Scritto da picone
e mi sono sbagliato...la versione corretta arriverà* in serata
Vedremo anche quella corretta :P , ma ad ora il tutto è molto bello, in particolare il video davvero notevole [264
Complimenti a tutti [264
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Re: ...di ritorno dal fronte...
questa la versione corretta:
http://www.youtube.com/watch?v=c3lF3IFtctk
spero vi piaccia
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Un saluto a tutti.
Andrea ha illustrato perfettamente quanto ha provato e si è visto. Le stesse identiche sensazioni che provo e si provino ogni volta che si voglia trasmettere seriamente con coscienza un epoca tragica ta le tante oramai sempre più dimenticata dove i veri valori, quelli dei nostri Nonni, sono oggi sempre più disattesi. Scrissero allora sulla Colonna Mozza dell'ortigara... PER NON DIMENTICARE. Sapevano già* Loro allora che il peggior nemico sarebbe stato il trascorrere del tempo. Iniziative quindi che vengano nel più completo disinteresse, promosse da volontari che hanno il credo di rievocare per far ricordare accettando il peso lasciato di quell'eredità* scritta, sono degni e meritori, soprattutto quando sappiano essere testimoni validi che permettano ai presenti di riflettere e meditare. Se anche uno solo di loro trasmetterà* a sua volta ad altri sarà* stato raggiunto felicemente l'obiettivo fissato. Quello di non far dimenticare. Una domenica stupenda graziata per la terza volta dal meteo che imperversava dovunque in pioggia che ha impedito a molti di venire credendo che tale fosse estesa anche in questa parte di montagna. Contate dai parcheggiatori sui circa 2.120 presenti. un numwero inferiore allo Zebio e Zovetto. Ma che sarebbe stato maggiore visto il meteo come confermato poi dagli innumerevoli "incavolati" che hanno manifestato la loro rabbia nel non esserci stati proprio causa il meteo. Parlo di presenze non per esaltare il numero delle stesse, ma per chiarire che anche queste forme di rievocazioni sono momenti utili per attrarre per far riflettere. E ricordare. E trasmettere. Sensazioni provate e fatte provare che hanno dell'indescrivibile e che la volontà* e il credo di molti hanno permesso. Nessuno assolutamente vuole paragonarsi a chi effettivamente le provò nel passato. L'indossare l'uniforme è sempre motivo di serio imbarazzo nel sapersi indegni solo a vederla. Ma se si supera tale è perchè si è consapevoli che lo si deve fare proprio per dare un seguito affinchè le generazioni a venire non imbrattino le sacre Pietre o lascino peggio immondizie nei Sacri Luoghi in quanto ignari che proprio là* giovani vite come le loro caddero e altri ritornarono sopravvissuti ma per sempre cambiati. Molto altro si potrebbe dire dilungandosi. Resta solo un fatto innegabile. A noi spetta trasmettere e diffondere affinchè mai si abbia a dimenticare. Seriamente, in coscienza, senza interessi o altro. Uniti. Il poco di ognuno, accanto al poco dell'altro alla fine sommato porterà* il molto di tutti. Per Loro.
Sempre e solo... PER NON DIMENTICARE.....
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Chi di Voi, immagino tanti, conosca un minimo della meravigliosa Val di Fassa, sa che, salendo in direzione di Canazei, se svolta a destra all`altezza di Pozza, scavalcando il torrente Avisio e si inerpica sull`unica rotabile, a tratti piuttosto ripida e stretta, si porterà* in quel gioiello della Natura che è la Val San Nicolò, che corre, grosso modo, parallela alla Val di Contrin, a Sud della Marmolada.
La prima volta che ha appoggiato gli scarponi ma, soprattutto, gli occhi su questi posti, "Il Soldato" aveva circa 16 anni e si presenteva notevolmente più snello ed agile del 50enne che oggi è (a volte mi chiedo se sono Classe 1959, come da anagrafe, o ... 1859?)
Di una cosa sono sicuro: fu amore a prima vista (ed il primo NON si scorda mai!) e "modello salmone", almeno una volta all`anno devo risalire la corrente a tutti i costi (leggi: il traffico) per andare a respirare a pieni polmoni il silenzio e l`aria "di casa".
Perché Vi racconto tutto questo? Semplice, fu proprio inerpicandomi da queste parti, il più delle volte in perfetta e ricercata solitudine, che mi sono imbattuto, per la prima volta, nelle tracce rugginose, allora non così rare, della Grande Guerra, un concetto mai toccato con mano, fino a quel momento, conosciuto come una insapore cantilena sui banchi di scuola o attraverso le rare testimonianze di mio nonno paterno (lui sì Classe 1897) che si era trovato, suo malgrado, a dover "gestire", da Fante della Novara dalle parti del Carso di Doberdò prima, la rotta di Caporetto ed il basso Piave, poi, in tempi quanto meno "difficili"... I Reduci, di tutte le guerre, se avete avuto il privilegio di incontrarne, non parlano molto volentieri di ciò che hanno vissuto e mio nonno non faceva eccezione, forse anche perché mio fratello ed io, allora, non eravamo altro che bambini, curiosi, sì, ma pur sempre solo bimbi ai quali certe cose andavano sottaciute.
Tuttavia, ricordo come fosse ieri che, quando si toccava questo tasto, gli occhi azzurri si fissavano sul pavimento, le rughe sembravano apparire tutte in un colpo e, dopo qualche vaga risposta, quasi imbarazzata, "glissava" elegantemente su ... altro ...
Un giorno, mi trovavo dietro lui e mio padre che parlavano, seduto sul sedile posteriore della Alfa Romeo "Giulietta"; il nonno divagò un attimo e disse, quasi a se stesso,: "...da qualche parte, qui intorno, c`è qualcosa che va a male...": non meno di mezzo km dopo, passammo accanto ai resti di un povero cane, investito ed ucciso lungo la strada, chissà* quando ...
Già*, lui l`odore inconfondibile della decomposizione lo conosceva bene, gli era rimasto impresso in modo indelebile ... solo dopo tanti anni (lui se n`è andato nel 1977; a quanto pare anche perché il suo cuore era uscito irrimediabilmente indebolito dalle febbri malariche patite in trincea, sul Piave), da adulto, mi sono fatto una vaga idea di quello che poteva aver patito lui e la sua generazione, suddita di re o imperatori...
Così, un bel giorno, assorbito da tutto fuori che la guerra, ho inciampato in un caricatore (pieno, 5 cal. 8x57 a palla ogivale) su un sentiero paradisiaco che a me appare -tutt`ora- fuori dal mondo ... ma non abbastanza, evidentemente, visto che la furia della guerra era giunta fin lassù (e ben oltre!), così come non doveva essere apparso paradisiaco per quei Soldati che dovevano affrontare la stessa salita, carichi all`inverosimile, con qualsiasi condizione climatica, perlopiù nottetempo e "nutriti" da surrogati !
Fu una specie di rivelazione, come una forza inarrestabile che mi portavo addosso senza saperlo (difficile da fare capire o accettare ai "non addetti") che mi portò a cercare immediatamente pubblicazioni che mi raccontassero cosa e chi era passato di là*; trovare ed acquistare il primo "testo sacro", la guida di Walter Schaumann (vedeste com`è conciata oggi!) ormai scomparso ma impareggiabile conoscitore del Fronte più alto della Storia, fu, credo, questione della sera stessa.
E, da bravo "salmone", una stagione dopo l`altra (non sempre la più favorevole) mi ha portato irresistibilmente ad esplorare un buon 80% dei posti sopracitati, spesso "a sentimento", fuori da qualsiasi traccia, portandomi sempre a nuove scoperte, ammazzandomi di fatica, imparando a rispettare ed amare profondamente la Natura di quei posti (non per niente oggi dichiarati Patrimonio dell`Umanità*) e quei Soldati barbuti, dall`aria severa (in realtà* era la vita cui erano costretti a conciarli così) eppure mai "straccioni", che avevano, a ben pensare, mediamente la metà* degli anni che ho io oggi, fissati sulle immagini ingiallite di quel tempo e che ... mi sento attorno tutte le volte che salgo là* in mezzo ...
La "svolta" definitiva la ebbi quando, un pomeriggio di fine Luglio di "unbelmucchioditempofa" sulle pendici del Col Ombert, cuspide isolata, inconfondibile che sbarrava l`accesso agli Italiani alla Val San Nicolò (appunto) mi ero attardato più del solito su postazioni in galleria veramente interessanti: ancora la rastrelliera per i fucili all`ingresso, fasciami di legno-cartone catramato in buona parte là* dove erano stati infissi circa 70 anni prima ... ero talmente assorbito da essere quasi svegliato di soprassalto da un lungo, profondo boato da temporale che, nel frattempo, si era addensato all`esterno, nel "mondo normale" ... e che temporale! Solo 3 anni prima ero stato sfiorato da un fulmine in alta Val Lastìes, di ritorno dalla via ferrata delle "Mèsules": non mi era propriamente piaciuta, come si può immaginare ... Fatto sta che ero semplicemente terrorizzato ... Poco più sopra avevo visitato una caverna-ricovero abbastanza spaziosa, alla quale si accedeva, carponi, attraverso una serie di gradini scavati nella roccia viva.
Ricordo che il battente della porticina dell`ingresso (chissà* se c`è ancora?) di legno secco, grigiastro, "sabbiato" dal susseguirsi di tante stagioni, lavorava ancora (giuro!) su un paio di cardini ricavati dal cuoio di uno scarpone inchiodati allo stipite, ed il chiavistello di legno, nella sua semplicità*, assolveva ancora bene la sua funzione, sicchè chiusi fuori la grandine frusciante che aveva imbiancato tutto come neve, in pochi minuti !
Non si calmò, giunse l`oscurità* e fui costretto a pernottare là* dove mi ero imbucato, steso su qualche asse fradicia sistemata alla meglio. Pernottare vuol dire ... trascorrere il tempo, nel saccoletto, un minuto dopo l`altro: fuori botte e lampi, vibrazioni incredibili; dentro, sgocciolìo d`acqua da ogni cantone: chi poteva addormentarsi? Capii sempre più cosa doveva essere stato, per quegli uomini, sopravvivere lassù così, per circa 30 mesi! Chi ha detto che la paura del buio se ne va con l`età* adulta? ... Lo avevo creduto anch`io ... il primo raggio di luce, all`alba ... una liberazione! Tutto tornato assolutamente come prima ... a 100 metri di distanza degli stambecchi, poco sotto, ignari della mia presenza, si scornavano testa contro testa con schiocchi secchi come frustate: sorrisi, contento della Vita, ancora più bella dopo l` imprevedibile avventura ...
Erano postazioni tenute, fra gli altri, dagli Standschuetzen di Marebbe ... ecco perché mi sono "affezionato" ai Soldati Imperiali (con buona pace del nonno!) e perché trovavo i colpi 8x57 (erano armati di Commission Gewehr M.1888 tedeschi) frammisti ad 8x50 propriamente austriaci...ed ecco perché, oggi, nonostante le mie origini emiliane, vesto, con tanto entusiasmo-rispetto l`uniforme da Fuciliere di Montagna austriaco...(può valere dirvi che sono nato ed ho vissuto a Milano, un tempo –ancora più in là*- asburgica? ... No, eh?... Pazienza!)
La Grande Guerra rappresentò il tragico passaggio dall`era antica, di stampo ancora napoleonico, a quella moderna, anche attraverso le mani capaci di Chi ha scavato quelle montagne... Leggi razziali, sterminio o genocidio furono umane involuzioni che a quegli uomini (almeno questo!) fu risparmiato ... Un comune, implacabile nemico non fu altro che la Natura in alta montagna ... ecco perché mi appassiona tanto ...
Studiare queste cose (la Storia, in genere) mi ha portato a contatto di decine di persone, molte indimenticabili; ho persino imparato a farmi capire in lingue diverse dalla mia con appassionati residenti all`estero; mi ha portato a comprendere dinamiche ricorrenti del Genere Umano o da dove sono venute realtà* che ci condizionano ancora ed ancora ...
Vero è che tutti noi, collezionisti e rievocatori, dobbiamo il nostro "successo" alla legge Basaglia 180/78 che ... ci ha messo tutti fuori dai manicomi, lo ammetto, e vorrei tanto aver fotografato l`espressione desolata di mia madre quando mi vide partire in uniforme, per la mia prima rievocazione, una mattina di Settembre, nel 2006 ... per contro, c`è chi trova "normale" sballarsi contuttociòchetrova oppure, per noia esistenziale, va a pestare tifoserie cosiddette "avversarie": questo sì che fa "in" ... ma questa, come si dice nei film, è un`altra storia...
Andrea
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Caro Andrea, sei un grande !
Appassionato della vita , delle montagne, della stroria , sei capace di fare rivivere in chi legge i tuoi interventi,i momenti , le situazioni ,i profumi di tanti anni fa quando anch'io mi aggiravo da quelle parti.
Grazie.
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Ho letto con molto piacere :P e................................................. ........................
Citazione:
Originariamente Scritto da guarnere
Caro Andrea, sei un grande !
Appassionato della vita , delle montagne, della stroria , sei capace di fare rivivere in chi legge i tuoi interventi,i momenti , le situazioni ,i profumi......
Grazie.
...........................................non posso che quotare [264
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Andrea, riesce sempre a sbalordire. Dalle sue righe trapela quel credo di cui parlavo e non puoi non sentirtene coinvolto leggendo quanto scrive. Non puoi non comprendere cosa scorra nelle sue vene. A maggior ragione se quelle vene sono le tue. E quindi non c'è gruppo sanguigno che si differenzi perchè uguale. Il suo al mio, al nostro. A quello in cui crede e per questo volontariamente tra mille sacrifici si prodighi. Forse matti. Ma non tanto. Di matti al mondo ce ne sono e certamente perseguire e ricordare le radici che identificano non è sbagliato. Riconoscere e ricordare quanti si sacrificarono, non è sbagliato. un Popolo che non sappia riconoscere il suo passato e le sue radici non può definirsi tale. Una porta, un gradino, una fessura, una feritoia... quante domande. Chi ci fu là*. Che fine fece. Quali i suoi pensieri. Cosa provava. Quali attese. Le sue paure. Le sue incertezze. Ortigara. Non c'è roccia, non c'è erba, non c'è anfratto dove sai bene che là* uno, dieci, mille sono caduti. Non puoi sbagliarti. Là* c'erano le micidiali mitraglie. là* uomini e uomini vi correvano contro. Là* urla e disperazione e vite stroncate. Oggi là* dove tu cammini sai che allora ci furono tanti che non camminarono più. Non puoi sbagliarti. Lo sai. E la sensazione è tra le più terribili. Mille i pensieri. mille le domande. perchè. Perchè tutto questo. Il fiato ti manca. La mente non capisce tanta inutilità*. Tanta tragedia. Non riesci e cammini. Segui sentieri che sai che vennero toccati da giovani i quali consapevolmente o inconsapevolmente andavano a morire. oggi tu sei là* che ripercorri lo stesso cammino. Attorniato dai tanti pensieri e perchè, ma sai che tornerai a casa. Un reticolato. Ancora là* dopo decenni. Chi lo conobbe. Chi cercò di superarlo invano. Uno scarpone ancora chiodato. A casa torni con le tue di scarpe. Chi lo possedeva certo non è mai più ritornato. E' affiorato dopo anni per dirlo. Poi in un anfratto i poveri resti di un Caduto. A quel punto tutto violentemente ti cade addosso nell'averlo reperito. Tocchi violentemente dal vero quanto prima era nei tuoi pensieri, nella tua immagine. E' là*. Più avanti una buca di una bomba. Capisci cosa gli sia accaduto. Povere ossa nei dintorni. Una emozione disperazione. In quel momento sono mille i pensieri che ti attanagliano e migliaia le domande a cui vorresti dare una risposta che sempre non c'è. Lo guardi e rimani ammutolito. Potevo esserci io al suo posto. Ti si rigonfiano gli occhi. Scende più di una lacrima. Tuo figlio ti guarda da lontano. Non capisce. poi gli spieghi. Comprende e pensa senza farsi troppo notare in disparte. Si ammutolisce. Sai che ha compreso. A quel punto trovi la forza. Reagisci. Devi salutarlo quel Caduto Ignoto. Devi dargli gli onori. Dalla gola strozzata esce l'ordine ai tuoi Alpini della 145 cp. In fila. Dest riga fissi attenti. E là* dai l'ordine. Quanti di questi ordini ricevette. E l'ultimo gli stroncò i suoi sogni. Gonfio di emozione e di lacrime parte il Presentat arm e il minuto di silenzio. Un silenzio interminabile. un silenzio che in quegli anni era raro sentire in questa Sacra Montagna. Un silenzio dove ognuno a suo modo gli inviava l'ultimo suo saluto. Una storia di una vita spezzata. Non sapremo mai chi fosse se pur italiano. Ma sappiamo quale tragica fine fece. E proprio a noi l'emozione di dargli il saluto che gli si doveva. A noi che agiamo per ricordare. Tra non molto verrà* recuperato in quanto attivato l'iter procedurale. Noi attendiamo le esequie per accompagnarlo come facemmo ad Arsiero, accanto a tutti gli altri caduti. Si Caduti che ora non conoscono bandiere e confini. perchè alla fine quando è arrivata l'ora siamo tutti uguali. neri, bianchi, amici, nemici... Tutti uguali. A tutti Loro và* il nostro affetto e ricordo e obbligo di trasmettere perchè i loro sacrifici non si disperdano con il trascorrere del tempo fino all'oblio del dimenticare. Si Andrea. I tuoi sentieri sono i nostri sentieri. Uniti li percorriamo proprio per onorare quanti dobbiamo ricordare e non possiamo dimenticare. Sempre avanti affrontando tutto, che sarà* sempre e molto meno di quanto loro affrontarono. E' grazie ai tanti Andrea e a quanti come lui e noi che vogliamo portare avanti un qualcosa che riteniamo fondamentale. Che non tutti comprendono, ma a cui fortunatamente certi si stanno nuovamente avvicinando. Questo a noi basta. Il ricordo della Memoria di un tempo passato che mai dovrà* essere cancellato.
Grazie a tutti
r. Comandante del
r. Btg. Alpini Sette Comuni
Unità* Storico rievocativa
Altopiano Sette Comuni
Ass. Per non dimenticare
http://www.nondimenticare.com
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Belle parole, che racchiudono i sentimenti di molti di noi e che quindi, non posso che condividerli [264
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Re: ...di ritorno dal fronte...
non è facile riuscire a trasmettere in modo efficace quale insieme d'emozioni e sentimenti portano le persone ad interessarsi ad eventi così lontani nel tempo. Credo che Andrea e il colonnello B. , cui dò il benvenuto nel forum, ci siano riusciti molto bene
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Re: ...di ritorno dal fronte...
E sopratutto grazie a VOI.....è bello leggere quello che scrivete, con tanta passione...
è molto coinvolgente....
Grazie ancora
P.S.
Andrea lo conosco già* , spero in un futuro molto prossimo di conoscere
anche il Col. B.
Nel frattempo gli dò il benvenuto al Forum.
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Sarà* un mio personale piacere oltre che onore.
Grazie a te e a tutti voi.
Agiamo tutti sempre e solo PER NON FAR DIMENTICARE...
A presto
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Citazione:
Originariamente Scritto da picone
Un capolavoro [264 [264
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Re: ...di ritorno dal fronte...
Citazione:
Originariamente Scritto da ilsoldato
Vero è che tutti noi, collezionisti e rievocatori, dobbiamo il nostro "successo" alla legge Basaglia 180/78 che ... ci ha messo tutti fuori dai manicomi, lo ammetto, e vorrei tanto aver fotografato l`espressione desolata di mia madre quando mi vide partire in uniforme, per la mia prima rievocazione, una mattina di Settembre, nel 2006 ... per contro, c`è chi trova "normale" sballarsi contuttociòchetrova oppure, per noia esistenziale, va a pestare tifoserie cosiddette "avversarie": questo sì che fa "in" ... ma questa, come si dice nei film, è un`altra storia...
Andrea
Caro Andrea, mi ritrovo perfettamente in quello che dici, che è sacrosanta verità*.
E mi ritrovo nello stesso "problema" (che problema poi non è) per me che ho meno di trent'anni quando dico ai miei amici che vesto da ss della Nordland e vado a rievocare. Loro mi guardano sempre allibiti. Loro vanno in discoteca, e la mattina dopo sono rinc*****niti. Io vado a sudare, a faticare, a sporcarmi e a prendere freddo, con un bel peso sulla schiena e ordini gridati in tedesco alle spalle. E sono contentissimo di farlo. E ne esco con un sorriso, alla fine, soprattutto dopo aver stretto la mano, aver bevuto una birra e fumato mezzo sigaro con uno della 101° airborne, con garand e stg 44 appoggiati al tavolazzo di legno [264
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Allegati: 1
Re: ...di ritorno dal fronte...
Buongiorno a tutti
dò il benvenuto al Colonnello sul forum, luogo di appassionati alla Storia nelle sue varie sfaccettature!!
Leggo con piacere le emozioni esternate da Andrea e dal Colonnello....e ripenso alle mie origini da appassionato di Storia..
Nascon in me senza un preciso motivo...ho foto di me a 7 anni mentre monto la guardia al cancello di casa con la divisa di mio padre...brandendo un minaccioso bastone bianco! :-)
la mia conscenza "storico.militare" cresce pian piano...prima sui libri, sui fascicoli che si compravano in edicola, visitando il museo di Conegliano e di Vittorio Veneto, invidiando un elmetto Adrian che un mio compagno delle medie teneva in trattoria...e via via così...poi cominciai a collezionare carabattole...mostrine attuali, fregi, distintivi....poi venne il giorno che trovai un Adrian..o ciò che ne rimaneva...e per me divenne il pezzo più prezioso che potessi trovare!!! da quel cadavere di Adrian si delineò nettamente la mia inclinazione per la Grande Guerra che mi ha accompagnato sin adesso nei miei libri, tecnici e di memorie, nelle mie visite ai luoghi sacri e musei, nella mia collezione, nell visite alle collezioni private di amici, nei mercatini, tra le montagne...ed infine nella rievocazione.
qui di seguito un'immagine di me quando ero un "rievocatore incosciente di esserlo....ma sempre e comunque con il desiderio di far rivivere quella tragica esperienza e dei suoi protagonisti..
un caro saluto
Remo