La liberazione di Mussolini...
	
	
		PREMESSA
Mentre a Roma si andavano spegnendo gli echi dei combattimenti e i tedeschi, lentamente ma inesorabilmente, divenivano i nuovi padroni della città*, poco lontano il fantasma di un regime che si pensava finito per sempre fu resuscitato.
Il 12 settembre infatti, dopo un lungo e articolato lavoro di intelligence, un commando misto di paracadutisti e SS partito a bordo di alianti dall`aeroporto di Pratica di Mare atterrò sul pianoro antistante l`albergo di Campo Imperatore, sul Gran Sasso.
Questi uomini, comandati dal maggiore Harald Mors e "supervisionati" dal colonnello Otto Skorzeny, avevano una missione ben precisa, ovvero liberare e portare in Germania un importante personaggio italiano, amico personale di Hitler: Benito Mussolini.
"Liberate Mussolini!", questo fu il primo pensiero di Adolf Hitler la sera del 25 luglio, appena giunta al suo Quartier Generale la notizia dell`arresto del Duce.
La misura detentiva, presa dal Re Vittorio Emanuele III con la motivazione ufficiale delle "ragioni di sicurezza", era stata messa in atto all`uscita del dittatore italiano da Villa Savoia, dove questi si era recato per rassegnare ufficialmente al sovrano le proprie dimissioni. 
Dopo l`arresto, Mussolini fu condotto nella caserma dei Carabinieri Podgora, in Trastevere, e successivamente alla scuola allievi ufficiali di via Legnano, dove rimase sorvegliato a vista.
Appena ventiquattro ore dopo, la sera del 26 luglio, il generale dell`aviazione Kurt Student (il padre-fondatore dei paracadutisti tedeschi), venne convocato da Hitler, per urgenti comunicazioni.
Gli ordini erano perentori: trasferire la 2ª divisione paracadutisti dalla Provenza in Italia, dalle parti di Roma; Student stesso doveva raggiungere al più presto la Capitale italiana e prendere contatto con il colonnello delle SS Herbert Kappler, incaricato di condurre le indagini per scoprire dove si trovava Mussolini. 
A quest`ultimo si affianca un nucleo dell`SD (Sicherheit Dienst) composto da specialisti in attività* investigative, tra cui un energico e robusto capitano: Otto Skorzeny. Tutti insieme dovevano fare di tutto per trovare e riportare in libertà* il capo del Fascismo italiano.
Il giorno dopo, 27 luglio, il gruppo di ufficiali era già* in volo per Roma sull`aereo di Student, pilotato dal capitano Gerlach.
Il primo passo dell`indagine fu costituito dal tentativo di scoprire il luogo dove gli italiani tenevano Mussolini, cosa che avvenne già* quella stessa sera, perché grazie all`aiuto di Kappler si scoprì che il Duce era prigioniero in una caserma di Carabinieri, a Roma. 
Si trattò tuttavia di un successo inutile, in quanto poco dopo il sospettoso Badoglio dispose il suo trasferimento in un luogo più sicuro (l`isola di Ponza); per Skorzeny ricominciava tutto da capo. 
Passò qualche settimana e il nuovo nascondiglio venne anche esso scoperto. Freneticamente, partirono i preparativi per un colpo di mano, ma la preda sfuggì nuovamente. Il governo italiano infatti, perché avvertito o semplicemente per intuito, trasferì l`illustre prigioniero sull`Isola della Maddalena.
Skorzeny si trovava perciò costretto a riavviare le proprie ricerche, che poco dopo lo portarono sull`isola dove l`ex dittatore italiano era tenuto. 
L`intraprendente ufficiale tedesco si recò personalmente alla Maddalena travestito da marinaio e, prendendo contatti apparentemente casuali con gli abitanti, ebbe conferma dei propri sospetti: Mussolini era custodito presso Villa Weber.
Fu allora pianificato un vero a proprio assalto all`isola, previsto per il 28 agosto, ma poco prima che questo avesse inizio giunse la notizia che c`era stato un ulteriore trasferimento; gli italiani, insospettiti dai voli della ricognizione tedesca, avevano portato via il prigioniero, questa volta per una località* ignota. Tutto saltò di nuovo, le indagini dovevano ripartire da zero.
Mussolini era infatti stato trasferito il 27 agosto a bordo di un idrovolante con le insegne della Croce Rossa, fino all`idroscalo di Vigna di Valle; da qui in auto fu raggiunta Assergi, dove partiva la funivia per Campo Imperatore, a quota 2200 metri. In quel momento però l`albergo-rifugio non era disponibile per ospitare l`ingombrante prigioniero; vi si trovavano infatti alcuni villeggianti e dei soldati in convalescenza.
Il Duce rimase allora nel villino nei pressi della funivia, in attesa che il complesso venisse sgomberato senza dare adito a sospetti. Ciò fu possibile solo il 2 settembre.
Di tutti questi movimenti venne a conoscenza, seppur in modo vago, Kappler, il quale informò il generale Student del fatto che attorno a Campo Imperatore erano state poste in atto importanti misure di sicurezza.
Student convocò a sua volta Skorzeny per informarlo degli ultimi sviluppi delle indagini, comunicandogli nel contempo che, pur apprezzando il suo apporto nella scoperta del luogo di detenzione di Mussolini, la gestione dell`operazione passava ora totalmente ai suoi paracadutisti e, nella fattispecie, al maggiore Harald Mors, comandante del Lehr battaillon (battaglione di addestramento) della 2ª divisione. 
Quest`ultimo ricevette il compito di elaborare un piano per la liberazione di Mussolini direttamente dal generale Student, nella tarda mattinata dell`11 settembre 1943, e non senza stupore apprese di avere a disposizione appena 24 ore per farlo.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		PIANIFICAZIONE E AZIONE
In realtà* il generale Student aveva già* elaborato un piano di massima per l`azione, ma voleva condividerlo con Mors per sottoporlo alla sua approvazione come comandante dell`operazione.
Dopo circa un`ora di confronto tra i due, scaturì il piano definitivo elaborato da Mors. 
Si trattava di un`operazione in due distinte fasi: una via cielo e una via terra. 
La prima comprendeva un atterraggio di alianti sul pianoro antistante l`albergo di Campo Imperatore, con la 1ª compagnia del tenente Georg von Berlepsch ad assicurare la liberazione e la custodia di Benito Mussolini.
La seconda fase, quella via terra, comprendeva invece che il resto del battaglione (due compagnie motorizzate, appoggiate da una compagnia panzer leggera e una di armi pesanti), raggiungesse la base della funivia difendendola poi da eventuali attacchi contro le truppe aviotrasportate che stanno operando in quota. 
A missione completata, se tutto fosse andato come previsto, il Duce sarebbe stato portato a Roma per via aerea, mentre il battaglione doveva tornare via terra. 
All`attacco avrebbero preso parte 370 uomini in totale, di cui però poco meno di 100 sarebbero stati quelli atterrati con gli alianti direttamente sul monte. L`ora X fu fissata per le 14:00 di domenica 12 settembre.
Poco dopo questa riunione, il capitano Skorzeny si mise a rapporto da Student e chiese di essere autorizzato a partecipare all`azione in veste di osservatore con alcuni dei suoi uomini. 
Student acconsentì in buona fede, non sospettando cosa il furbo ufficiale delle SS avesse in mente.
L`operazione prese il via ufficialmente alle 03:00 del mattino del 12 settembre, quando la colonna motorizzata partì alla volta del Gran Sasso. 
A bordo si trovavano, oltre al maggiore Mors, la 2ª, la 3ª e la 4ª compagnia, rispettivamente comandate dai tenenti Gerhard Fischer, Karl Schulze e dal capitano Lisowsky. 
La 1ª compagnia, comandata da von Berlepsch, attese invece a Pratica di Mare per imbarcarsi sugli alianti, assieme all`"osservatore" Skorzeny e a 16 delle sue SS.
I paracadutisti sui camion pensavano di giungere a destinazione passando per Tivoli, ma poco prima di giungervi furono informati che, proprio in quella zona, le truppe italiane stavano reagendo all`ordine di disarmo tedesco successivo alla notizia dell`armistizio; inoltre proprio lì erano molto attive bande di partigiani.
Mors non poteva permettersi di ingaggiare combattimenti ancor prima di giungere al suo obiettivo e decise perciò di cambiare strada, operando una deviazione di circa 60 chilometri, lungo l`asse Monte Porzio, Valmontone, Ferentino, Sora, Capistrello e poi immettendosi nuovamente nel suo tragitto originario verso Avezzano. 
Da qui proseguì verso l`Aquila, dove la colonna giunse alle 13:00 senza aver fatto neanche una sosta.
Qui un nucleo di guastatori isolò l`albergo di Campo Imperatore tagliando le linee telefoniche, in modo che anche se la colonna fosse stata avvistata, non sarebbe stato possibile comunicarne la presenza. Alle 13:45 una pattuglia a bordo di motociclette (al comando del tenente Weber) inviata in avanscoperta, si impadronì della stazione di partenza della funivia, facendo prigionieri gli italiani di guardia e, alle 14:00 esatte, comparvero nel cielo le sagome nere degli alianti diretti al loro obiettivo. 
Mors si trovava più indietro e da quel momento perse di vista i velivoli. Stava allora per raggiungere il piazzale antistante la stazione della funivia, già* in mano tedesca, quando la sua auto fu fermata dall`operatore radio (il tenente Blumenthal), che gli passò un foglietto di carta dove era scritta una semplice frase: "Missione compiuta". Mors guardò l`orologio; erano le 14:17; l`intera operazione era durata poco più di un quarto d`ora. Si fece mettere allora in comunicazione via radio con il distaccamento aviotrasportato e chiese: "Vivo o morto?", la risposta fu altrettanto sintetica: "Vivo".
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		MA COSA ACCADDE DAVVERO A CAMPO IMPERATORE?
Il succedersi degli avvenimenti davanti all`albergo-rifugio di Campo Imperatore, pur nella sua eccezionalità* in quanto ad audacia e fermezza nella messa in atto, fu assimilabile poco più che ad una missione di addestramento, con l`unico rischio rappresentato dalle condizioni del terreno sul quale venne eseguita. 
Pochi minuti prima delle 14:00 infatti, le sagome nere e silenziose degli alianti si materializzarono nel cielo, venendo subito notate dagli italiani. Questi tuttavia rimasero immobili a fissarle, senza reagire. Mussolini, dalla finestra della sua stanza, chiese al maresciallo-attendente Antichi se quei velivoli fossero inglesi o americani: la risposta fu: "No Eccellenza... sono tedeschi".
A questo punto, pare che il Duce abbia esclamato: "Questa non ci voleva", quasi a voler sottolineare la sua ferma volontà* di uscire per sempre di scena.
Quando gli alianti atterrarono e i paracadutisti ne uscirono con le armi in pugno, qualcuno degli uomini preposti alla sorveglianza del prigioniero chiese semplicemente quale fosse il motivo del loro arrivo (ingenuità* del tutto italiana). 
Anche la presenza, assieme alle truppe aviotrasportate germaniche, del generale italiano Soleti (portato a forza per volere di Skorzeny su uno degli alianti e subito sbracciatosi in ampi gesti, invitando gli italiani a non aprire il fuoco) aumentò la confusione. Immediatamente dopo, a rompere l`imbarazzo e la tensione che si stavano creando, un gruppo di italiani iniziò a festeggiare l`arrivo dei tedeschi offrendo vino. 
Non fu sparato un solo colpo e non vi furono perdite nell`azione, eccezion fatta per alcuni feriti a bordo dell`aliante di Skorzeny, il quale obbligò il pilota ad eseguire una spericolata manovra in picchiata al fine di giungere per primo a terra e partecipare attivamente alla liberazione del Duce (cosa che da semplice osservatore quale era, non avrebbe potuto fare).
A questo punto, Skorzeny attuò il suo personale "piano nel piano". 
Schizzato fuori dall`aliante assieme alle sue SS, si avviò risoluto verso l`albergo, salì le scale e si presentò al cospetto del Duce, comunicandogli il motivo della sua presenza. 
Intanto il maggiore Mors, salito con la funivia, raggiunse Campo Imperatore alle 14:45 e venne accolto da von Berlepsch, il quale lo accompagnò verso l`albergo. 
In aria intanto si udiva il rumore del piccolo aereo "Storch", pilotato dal capitano Gerlach, che stava arrivando per portare via il dittatore italiano.
Mentre camminava al fianco del suo subordinato, Mors gettò un`occhiata intorno e vide gli alianti disseminati nei pressi dell`albergo, apparentemente integri, salvo uno, verso la parte più scoscesa del pianoro.
Nell`albergo avvenne l`incontro tra Mors e il Duce, con scambio di frasi di circostanza, grandi sorrisi e lo scatto delle foto di rito da parte dei cineoperatori militari. 
Per tutto questo tempo Skorzeny rimase appiccicato a Mussolini, quasi nel timore che qualcuno potesse sottrarglielo da un momento all`altro.
All`atto di dirigersi verso l`aereo in attesa sul pianoro, ecco la seconda mossa geniale del capitano delle SS: egli chiese infatti al capitano Gerlach di poter salire sul velivolo e accompagnare il Duce. 
Gerlach gli fece cortesemente notare che lo Storch non poteva trasportare tre persone, per giunta di corporatura robusta e si consultò con Mors. Questi, pur concordando con Gerlach, ricordò tuttavia l`ordine di Student: "Mussolini deve essere assolutamente accompagnato". 
Soppesata la situazione, chiese quindi a Gerlach se se la sentisse di decollare con due passeggeri.
Esistono a questo punto due versioni sull`accaduto: la prima è che Skorzeny abbia fatto pesare la propria appartenenza alle SS (un ordine a parte nelle forze militari tedesche dell`epoca, con poteri e competenze molto superiori a quelli dell`aviazione e dell`esercito), mentre la seconda è relativa ad un`opera di convincimento amichevole andata a buon fine.
Fatto sta, che ad un certo punto il robusto capitano delle SS si accomodò sul piccolo aereo e prese posto in piedi, dietro al sedile del passeggero dove si sarebbe seduto Mussolini.
Una quindicina di uomini trattennero allora il velivolo per le ali, al fine di fargli acquisire la potenza necessaria per il decollo su una pista così corta in quelle condizioni di soprappeso, quindi ad un ordine di Gerlach mollarono la presa e lo Storch si precipitò giù, lungo la pista improvvisata. 
Furono attimi di tensione: l`aereo sprofondò nel vuoto, per poi risalire lentamente e prendere la direzione di Roma.
Lo Storch giunse quindi all`aeroporto di Pratica di Mare; qui un secondo aereo, questa volta un grosso bombardiere Heinkel 111, stava aspettando il Duce e Skorzeny per portarli a Vienna, dove i due furono alloggiati presso l`Hotel Imperial. 
Il giorno dopo, un terzo aereo (uno Junker Ju52), li trasportò entrambi a Monaco, dove ci fu l`incontro con Hitler.
Da questo momento in avanti la leggenda prese il posto della realtà*; il ruolo sostenuto da Student, da Mors e dagli uomini del Lehr battaillon venne totalmente "scippato" da Skorzeny, il quale si autoproclamò "il liberatore di Mussolini". Ci sarà* anche un tentativo, da parte della Luftwaffe (giunto fino al Reichmarschall Hermann Goering), di riappropriarsi del merito dell`operazione, ma motivazioni politiche circa il fatto che la notizia del "gesto di Skorzeny" fosse stata già* diramata al mondo resero vano ogni tentativo. A Student e ai suoi uomini non rimase che masticare rabbia per il comportamento scorretto delle SS.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		FOTOGALLERY
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Briefing a Pratica di Mare prima dell'azione
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Ci si prepara all'imbarco sugli alianti
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Ci si prepara all'imbarco sugli alianti
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L'albergo di Campo Imperatore, obiettivo dei parà* tedeschi
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Foto scattata da uno degli velivoli su Campo Imperatore
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Uomini della colonna avvicinatasi via terra
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Si attende l'esito dell'azione in quota
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Impolverato per il lungo viaggio su autocarri scoperti
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Atterrati sul pianoro antistante l'Albergo, i parà*
si dirigono verso il loro obiettivo
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La copertura sugli avanzanti
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Non tutti gli alianti atterrano senza problemi.
Uno in particolare si fracassa a terra e gli uomini rimangono feriti
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Un parà* ferito aiutato da un commilitone e da un soldato
italiano
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Si trasmette a valle che l'operazione è riuscita
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Il Maggiore Harald Mors (a sinistra) sale a Campo
Imperatore e si congratula con il tenente von Berplesch
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Mussolini liberato, accanto l'onnipresente Skorzeny,
che non lo molla un attimo
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Il dittatore italiano viene avviato verso il Fieseler Storch
pronto per il volo
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Gli ultimi preparativi prima del decollo
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Decollo!
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		THEN & NOW
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La stazione di partenza della Funivia che porta a Campo Imperatore,
obiettivo dei parà* giunti via terra.
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Non tutti i paracadutisti salirono in alto con la funivia. Alcuni rimasero 
presso la stazione di partenza, cercando di ingannare il tempo.
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Alcuni degli alianti utilizzati per la discesa su Campo Imperatore.
Alla fine dell'azione i velivoli furono dati alle fiamme dagli stessi Fallschirmjäger.
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http://digilander.libero.it/historia...ransasso06.jpg
La scena è stata ricreata grazie ad alcuni amici Reenactors l'anno scorso
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La stazione di partenza della funivia ripresa durante la salita della cabina.
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Il vecchio arrivo della funivia, ora in disuso. Qui giunse Mors.
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La scena è stata ricreata grazie ad alcuni amici Reenactors l'anno scorso
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		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Un bel racconto ben articolato.
Gran belle le immagini, davvero interessanti quelle di ieri e oggi.
Complimenti  [264
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Ti sei nuovamente superato.
Grazie per aver condiviso questa storia con noi, soprattutto per averla condivisa così bene [264
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Bene, bene,  bravi tutti,  ottimo racconto bellissime foto impostate giuste giuste.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		
	Citazione:
	
		
		
			
				Originariamente Scritto da cocis49
				
			
			Un bel racconto ben articolato.
Gran belle le immagini, davvero interessanti quelle di ieri e oggi.
Complimenti  [264
			
		
	 
 concordo pienamente, valgono i complimenti fatti per l'altro post.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Bravo! E pensare che solo 10 giorni fa ero in quell albergo in visita in quanto di passaggio durante le mie ferie. La sera stessa , dopo cena mi sono letto su internet la storia che anche tu hai magistralmente raccontato. Non potete capire le senzazioni che ho provato mentre leggevo e potendo guardare direttamente dalla finestra lo stesso prato dove tanti anni fa atterrarono gli alianti e camminare in quei corridoi e in quelle stanze dove avvennero avvenimenti cosi importanti. Complimenti ancora.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Grazie davvero a tutti per l'apprezzamento.
Marco.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Veramente ottimo, un gran bel lavoro molto curato e interessante. Bellissimi i then and now, complimenti  [264
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		ottimo!!!!tutto detto x bene e fotodocumentato......grazie a Marpo ho in collezione un frammento di uno degli alianti utilizzati dai tedeschi x l operazione,che subito dopo vennero incendiati.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Marco,sto raccogliendo da quasi quarant'anni documentazione su questo evento.
Ho moltissime foto, anche non pubblicate tra quelle che hai messo all'inizio.
A tua conoscenza, quante sono le foto ufficiali ? [264 PaoloM
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		
	Citazione:
	
		
		
			
				Originariamente Scritto da marpo
				
			
			Marco,sto raccogliendo da quasi quarant'anni documentazione su questo evento.
Ho moltissime foto, anche non pubblicate tra quelle che hai messo all'inizio.
A tua conoscenza, quante sono le foto ufficiali ? [264 PaoloM
			
		
	 
 Ciao Grande Paolo...
Allora, la domanda esige una risposta articolata. Quando uscì on-line parte dell'archivio Bundesarchiv su Wikipedia per poco non mi prese un colpo, perché riconobbi molte foto scattate dal Kriegsberichter PRIMA che l'azione avesse inizio, ovvero scatti presi all'aeroporto di Pratica di Mare e che si riferivano alla preparazione degli alianti. Si vedevano piloti che controllavano carrelli, agganci, eccetera. Oltre a queste, c'è poi tutta la sequenza scattata sia durante il viaggio del gruppo che arrivò via terra, sia dopo l'atterraggio degli alianti (quelle solite con Mussolini, Mors, Skorzeny, eccetera).
Fin qui saremmo a una quarantina di scatti UFFICIALMENTE presi dai fotografi (o dal fotografo) aggregato all'azione.
C'è poi la sequenza presa come "ricostruzione", ovvero le foto prese qualche giorno dopo, le quali ritraggono anche Student che fece una "capatina" tanto per vedere come erano andate le cose...e qui aggiungine altre dodici circa.
Inoltre, circa due anni fa, fece la sua comparsa su Ebay una sequenza che penso sia stata scattata da uno dei militari che parteciparono all'azione, il quale evidentemente aveva con sé una macchina fotografica. Questi scatti privati erano una ventina e sinceramente non li avevo mai visti né mai li ho incontrati di nuovo. Partecipai all'asta...ma come puoi immaginare le cose andarono alle stelle..e sinceramente non mi andava di vendere l'auto per prenderle.
Un amchevole saluto
Marco
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		bella ricostruzione complimenti a tutti
	 
	
	
		Allegati: 10
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		approfittando di una breve vacanza sono stato un giorno intero a campo imperatore,luoghi bellissimi ed emozionanti, sicuramente agli appassionati come noi lasciano sentimenti particolari.Vedendo di persona mi sono reso conto di alcune varianti attuate per la propaganda del epoca ,ad esempio nel filmato ufficiale e in alcune foto si vede Il Fieseler Fi 156 Storch decolllare mentre i soldati salutano i , ma quel pratino li non è dove è decollato veramente Mussolini, in alcune foto compare anche uno Storch danneggiato vicino al DFS 230 di Skorzeny ,comunque anche io mi sono divertito con le foto.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Sono incuriosito dalla dualità* della storia. Due aerei e due decolli. Dove hai trovato le notizie?
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		ma sono notizie note,se guardi la prima foto delle mia vedi sullo sfondo delle montagne che puoi vedere nei filmati e sempre nei filmati vedi un decollo agevole, mentre tutti i testimoni parlano di un decollo rocambolesco.
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Su RAI3 recentemente è stato trasmesso un bel documentario sull'argomento con filmati inediti, davvero spettacolare. Lo curava Marco Patricelli, autore anche di un bel libro sull'argomento.
Alfa
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		Danilo, ottime integrazioni [264
	 
	
	
	
		Re: La liberazione di Mussolini...
	
	
		
	Citazione:
	
		
		
			
				Originariamente Scritto da cocis49
				
			
			Danilo, ottime integrazioni [264
			
		
	 
 grazie