Portacaricatori partigiani

Si è molto parlato nei tempi trascorsi dei portacaricatori utilizzati dai partigiani e che compaiono in innumerevoli foto.
C'era chi diceva che venissero lanciati con gli sten e con i caricatori già* riempiti e chi diceva che venissero invece prodotti artigianalmente dai partigiani stessi.
alla fine, visti gli innumerevoli modelli visibili nelle foto siamo giunti alla conclusione che fossero giusti sia gli uni che gli altri.
Mi è ora capitato tra le mani questo esemplare che viene da un capo partigiano, tanto famoso che reca il nome della divisione che comandava, (o forse la divisione reca il suo nome), quindi la provenienza è certa. Lui dice che questo gli arrivò con i lanci.
Ho provato ad inserirci i caricatori dello sten, però gli alveoli sembrano troppo stretti, e non ho voluto sforzarli per non correre il rischio di rovinarlo.
Comincio con una foto, in seguito aggiungerò le altre dei particolari.

Il fatto potrebbe essere insito nella ritrazione della stoffa dopo 60 anni, anzi quasi certamente è quello.

Ciao Andrea, infatti non ho voluto sforzarli proprio per questo motivo.
Ecco ora le foto dei particolari:

Per me completamente artigiano fatto in loco, dalle cuciture alle bretelle che sembrano ricavate dalle cinghie di paracadute.
Un pezzo interessante [264

Ciao Cocis, è da parecchio tempo che sono dietro a questi portacaricatori. Le notizie che ho raccolto sono di tre tipi:
- alcuni ricevevano pc di produzione militare vera e propria, sia inglesi che statunitensi;
- altri ricevevano pc sul tipo di questi che sembra venissero prodotti appositamente in qualche fabbrica italiana, qualcuno parla in zona Napoli, magari con materiale di recupero da zaini o paracadute;
- altri infine se li producevano nel Nord Italia, anche questi con materiale di recupero.

Secondo le informazioni che mi ha fornito il proprietario questo arrivò con i lanci, quindi dovrebbe essere del secondo tipo.

Ciao kanister.
Si indubbiamente come dici del 2° tipo.
Grazie per le precisazioni [257

La fattura di quello illustrato e' tipicamente artigianale.Le cinghie sono parte
dell'imbracatura in cotone bianco (tipica 2^GM) del paracadute dei containers.
Ancora ne devo vedere uno fatto non artigianalmente. [249 PaoloM

Devo capire cosa si intenda per artigianalmente. Se pezzi quasi unici o prodotti in piccole tirature. Certo che questi "similsamurai" non sono a livello dei nostri italiani però onestamente ci manca la quantificazione del passaggio da artigianale ad industriale. Non è mia intenzione innescare una polemica ma non mi sembra un "autocostruito" sul campo. Per valutare il quantitativo empiricamente si potrebbe pensare ad accomunarli al numero dei lanci o degli Sten lanciati e credo che ne verrebbe fuori un numero più vicino alle migliaia che alle decine.

Ciao Andrea, mi rifaccio a quanto sono riuscito a scoprire su questi pc ed anche su quanto affermato da alcuni utenti di altri forum: non ho elementi precisi ma solo informazioni riportate.

Sembra che negli anni 44-45 esistessero alcuni laboratori artigianali nel sud Italia, soprattutto a Napoli e dintorni, che si occupavano di produrre in piccole quantità* del materiale del genere con tutto ciò che riuscivano a trovare di recupero: tele di zaini, teli tenda, cinghie di paracadute o semplici fettuccine..... da qui la diversità* di produzione dei vari modelli.
Il materiale prodotto veniva poi raccolto ed inserito nei famosi bidoni da lancio.

Come ho detto questo pezzo viene da un comandante partigiano, tanto noto dalle nostre parti da aver dato il nome ad una divisione partigiana (Gigi sa di chi parlo). Non ho quindi motivo di dubitare di quanto dice: in fin dei conti se se lo fosse fatto cucire lui perchè dire il contrario?

Citazione:

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Originariamente Scritto da kanister

Come ho detto questo pezzo viene da un comandante partigiano, tanto noto dalle nostre parti da aver dato il nome ad una divisione partigiana (Gigi sa di chi parlo). Non ho quindi motivo di dubitare di quanto dice: in fin dei conti se se lo fosse fatto cucire lui perchè dire il contrario?

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Anche perchè aveva sicuramente lo "ius primae noctis" sugli equipaggiamenti. I comandanti avevano "sempre" il mitra sopratutto come segno di distinzione.

Il rimescolamento di discussioni di questi giorni ha riportato alla luce questa discussione ed allora aggiungo qualche notizia più recente.

Avevamo già scherzato tempo fa sull'attendibilità della credenza che questi portacaricatori servissero anche da protezione parziale, ed avevo anche riportato la testimonianza di un partigiano che affermava di essere stato protetto parzialmente da schegge di mortaio proprio da uno di questi corpetti.

Nel frattempo ho anche trovato un referto medico di cui vi mostro qui sotto la parte interessante: a voi i commenti:

Allegato 187855

Questo riguarda un altro caso diverso dal primo, ma così sono già due.

Grazie Kanister ! La cosa è interessante.Il Partigiano e' stato proprio fortunato con la C maiuscola !|
Gia' che ci siamo, propongo che qui vengano inserite foto di Partigiani con i loro portacaricatori.
Comincio io con qualche foto.[264PaoloM
Allegato 187864Allegato 187865Allegato 187866Allegato 187868Allegato 187869

Un paio di queste (la seconda e la quinta) le avevo inserite io in varie discussioni, ma non è un problema.
Interessante nell'ultima la Breda 38, versione da carro della Breda 37.

Inspiegabilmente e' scomparsa. Puoi riproporla tu che non la ritrovo? PaoloM
PS: la prima che ho postato, con la TZ e col portacaricatori a 5 della RSi, ritrae
un mio professore di matematica al Liceo.

Mi spiace ma quella è una foto che non ho.

Trovata:
Allegato 187870
Oltre alla Breda 38, notare il terzo partigiano in alto con cio' che
sembra un 'Samurai' del tutto particolare. PaoloM

Citazione:

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Originariamente Scritto da kanister

Ciao Cocis, è da parecchio tempo che sono dietro a questi portacaricatori. Le notizie che ho raccolto sono di tre tipi:
- alcuni ricevevano pc di produzione militare vera e propria, sia inglesi che statunitensi;
- altri ricevevano pc sul tipo di questi che sembra venissero prodotti appositamente in qualche fabbrica italiana, qualcuno parla in zona Napoli, magari con materiale di recupero da zaini o paracadute;
- altri infine se li producevano nel Nord Italia, anche questi con materiale di recupero.

Secondo le informazioni che mi ha fornito il proprietario questo arrivò con i lanci, quindi dovrebbe essere del secondo tipo.

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Ricordo che in una delle VHS della serie COMBAT FILM si vedeva una fabbrica militarizzata con manovalanza italiana e soldati inglesi che ricondizionava armi di p.b. tedesche e produceva porta caricatori e bandoliere per gli aviolanci "a partigiani italiani e yugoslavi"

[QUOTE=Paolo Marzetti;487526
PS: la prima che ho postato, con la TZ e col portacaricatori a 5 della RSi, ritrae
un mio professore di matematica al Liceo.[/QUOTE]

In questo caso è una delle poche foto (se non l'unica) che si trovino di FNAB43 in uso, sia a partigiani che a membri della RSI.
Ricordo che l'aveva già utilizzata Pisanò in uno speciale del 1965 dedicato alla guerra civile.

Allegato 187871Allegato 187872
Si, la foto venne utilizzata da Pisano' su due suoi lavori. PaoloM

Se non sbaglio nella foto che ritrae i dieci partigiani, il porta caricatori che assomiglia al " samurai" dovrebbe essere una sorta di corpetto tattico per paracadutisti regio esercito, dove al di sotto degli scomparti per infilare i caricatori, sono presenti le tasche per il trasporto delle bombe a mano SCRM

Si, queste due foto sono di TZ45, la prima di un FNAB43.
Se non per la diversa struttura si distinguono a colpo d'occhio per la stampella retrattile del TZ mentre quella del FN è piegata sul lato.

Citazione:

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Originariamente Scritto da bon

Se non sbaglio nella foto che ritrae i dieci partigiani, il porta caricatori che assomiglia al " samurai" dovrebbe essere una sorta di corpetto tattico per paracadutisti regio esercito, dove al di sotto degli scomparti per infilare i caricatori, sono presenti le tasche per il trasporto delle bombe a mano SCRM

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Si, ma e' del tutto particolare, infatti e' differente dal vero 'Samurai' di cui abbiamo gia' diffusamente parlato. Se ti interessa l'argomento, con l'opzione 'RICERCA' in alto a destra, cerca la parola 'Samurai'. PaoloM

Qualche foto di portacaricatori di modelli più vari. Da notare che anche gli inglesi (anzi un rodesiano) non ne disdegnavano l'uso.
Sono tutte foto che mi vengono dagli eredi di un noto comandante partigiano delle Langhe e che credo di non aver ancora utilizzato nei forum.

Cominciamo con il rodesiano: Allegato 187878
Un partigiano: Allegato 187879

Le altre foto seguiranno: mi accorgo che sono in un formato non compatibile.

E altri:
Allegato 187880Allegato 187881Allegato 187882Allegato 187883 Allegato 187886
Sul questa, notare che molti hanno portacaricatori d'ordinanza inglesi.PaoloM

Purtroppo le altre foto sono in formato TEF e non vengono accettate, ripiego su queste altre:

una ancora dalle Langhe: Allegato 187887

ed un paio savonesi:Allegato 187888Allegato 187889

Citazione:

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le altre foto sono in formato TEF

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Ti conviene trovare un convertitore per portarle ad un formato comune da immagine.
I file .tef sono per le partiture musicali!!

Ripropongo anche qui il porta caricatori del mab38 a 4 scomparti inserito in un altra discussione. Di sicuro utilizzo partigiano é fatto a gabbia sulla falsa riga di molte fondine per pistola del periodo rsi.