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Allegati: 26
Il soldato tedesco durante la 2gm, mezzi ed equipaggiamento.
Allegato 227667
Salve,
prima di iniziare con il post, voglio ringraziare Andrea (HeerX) per la pazienza e i consigli, poi una cortesia dal momento che il post sarà* un po` lungo, per una questione di continuità* vi chiedo cortesemente di attendere che io abbia finito di postare tutte le varie parti, per eventuali risposte.
Se per caso, tanto per cambiare, ho errato stanza, siete pregati di spostarmi il tutto.
Ed ora iniziamo.
Introduzione
Molto si è scritto e tanti ed autorevoli sono gli articoli su questo forum, quindi lo scopo di questo lavoro/ricerca non è riscrivere o dettagliare l`uniforme e l`equipaggiamento del soldato tedesco, che ripeto è già* stato abbondantemente fatto, ma il voler tracciare, almeno spero, una sorta di linea/guida, rapportando i vari fattori: tempo, luogo, clima, uniforme, equipaggiamento e mezzi.
Non ultimo anche il fattore "di scelte tecnico/politico/militari/economiche" che hanno determinato ed influenzato scelte e modi di condurre operazioni e battaglie.
Molte volte si tende ad analizzare separatamente e in modo a se stante alcuni oggetti facenti parte dell`equipaggiamento del soldato tedesco o gli stessi capi di vestiario, senza poi dare o avere una ben precisa collocazione di tempo e luogo ove questi ebbero a operare ed il perché di tali combinazioni ed abbinamenti, poi è naturale per ulteriori approfondimenti e specifiche si ricorrerà* agli appositi articoli.
Oltretutto con la Seconda Guerra Mondiale viene applicato un nuovo modo di condurre la guerra e l`esercito tedesco ne fu il precursore
Con questo lavoro di ricerca è mia intenzione analizzare e ripercorrere le varie tappe ed evoluzione dell`uniforme del soldato tedesco e del proprio equipaggiamento in connubio o meglio in simbiosi del mezzo corazzato, l`uno in funzione dell`altro.
In particolare, in modo cronologico in tempo/luogo le varie combinazioni mimetiche adottate sia sui mezzi che dal personale adibito all`uso.
Questi sono gli eventi storico-bellici che videro protagonista l`esercito tedesco e che prenderemo in esame in questa prima parte:
- 12 marzo 1938 – Anschluss , Annessione dell`Austria
- 1 ottobre 1938 – Cecoslovacchia
- 22 marzo 1939 - Memel
- 1 settembre 1939 – Campagna di Polonia
- 9 aprile 1940 – Operazione Weserübung , invasione della Danimarca con conseguente e preventivata occupazione della Norvegia.
- 10 maggio 1940 – occupazione Islanda.
- 10 maggio 1940 – Fall Gelb – invasione dei Paesi Bassi, Belgio e Francia.
Il periodo prebellico 1918 – 1935.
Già* dal 1918 , dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, il Reichswehr studiava forme di classificazione e mimetizzazione dei propri mezzi ed equipaggiamenti, stesso dicasi per le uniformi, ma è nel 1933 con l`ascesa al potere di Hitler e poi con la riforma delle Forze Armate nel 1935 e la relativa creazione della Wehrmacht che l`industria bellica tedesca iniziò il suo cammino verso il riarmo, osteggiato dalle limitazioni imposte dal trattato di Versaille e lo studio e realizzazione dei mezzi ed equipaggiamenti che resero noto in tutto il mondo il soldato germanico.[attachment=24:1gd1v8lj]Immagine 175.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=23:1gd1v8lj]Immagine 176.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=22:1gd1v8lj]Immagine 161.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
Per quanto concerne i mezzi come ambulanze, traini e bus venivano verniciati in lacca grigio-colombo lucida con parti dello chassis in nero opaco.
Camion, rimorchi per camion, cucine da campo, camion trasporto carburante e motocicli venivano verniciati in grigioverde opaco con parti dello chassis, ruote e parafanghi in nero opaco.
Auto per personale e autocarri leggeri per trasporto personale per tour erano verniciati in lacche lucide che potevano essere grigio scuro, blu scuro, verde scuro o marrone scuro, mentre in lacca nera lucida erano parti dello chassis, ruote e parafanghi.
Trattori, trattori per artiglieria, veicoli militari, veicoli blindati e mezzi corazzati erano verniciati in un sistema mimetico a tre toni con colore base in Anthrazitgrau (RAL 7016) e chiazze a striatura con bordi sfumati di Signalbraun (RAL 8002) e Dunkelgrün.[attachment=21:1gd1v8lj]Immagine 061.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=20:1gd1v8lj]Immagine 031.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=19:1gd1v8lj]Immagine 166.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=18:1gd1v8lj]Immagine 168.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
Il periodo prebellico 1935 – 1939.
Dal 1935 fino al 1939 sui veicoli, artiglieria, semicingolati e mezzi corazzati la colorazione commissionata era in Anthrazitgrau (RAL 7016 , grigio antracite) come colore dominante al 66% e con chiazze spruzzate con contorni sfumati a spezzare la sagoma del mezzo con del Signalbraun (RAL 8002). In particolar modo questa tipologia di colorazione fu usata in Spagna (1936/1939).[attachment=17:1gd1v8lj]Immagine 055.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=16:1gd1v8lj]Immagine 174.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=15:1gd1v8lj]Immagine 062.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=14:1gd1v8lj]Immagine 173.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
Già* dal 1938 il colore adottato era il solo Anthrazitgrau e poi il Panzergrau/Schwartzgrau (RAL 7021), anche perché i studi portati avanti sul mimetismo, assodarono che una tinta monocromatica in movimento risulta meno visibile di una policroma, al contrario una policroma in posizione statica è meno visibile rispetto a una monocromatica, più avanti vedremo e capiremo il perché di tale scelta.[attachment=13:1gd1v8lj]Immagine 200.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=12:1gd1v8lj]Immagine 177.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=11:1gd1v8lj]Immagine 034.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
Dal 1933 fu introdotta una nuova feldbluse, che appunto prendeva nome Modell 33, con varie modifiche arriviamo al 1936, con il Modell 36, una giacca di taglio pratico ed al contempo elegante, di colore feldgrau (traduzione letterale è verde campo, noto anche come grigioverde), nella M 36 il feldgrau aveva una tonalità* tendende al verde
Un soppanno in colore bluverdastroscuro ricopriva il colletto, dello stesso colore era il soppanno della Adler sul petto a destra (emblema nazionale) , le spalline e il soppanno delle litzen sul colletto.
Il waffenfarbe, il colore d`arma che indica la specialità* al quale il soldato appartiene era presente sulla profilatura delle spalline e all`interno delle litzen.
La feldbluse M36 era chiusa sul davanti da una fila centrale di cinque bottoni in alluminio zigrinati (accorgimento per far aggrappare la vernice e per non riflettere alla luce) tinti in feldgrau, il colletto era ben tenuto chiuso da dei gancetti metallici, va detto che il colletto si doveva sempre presentare chiuso, salvo in zona d`operazione, ma sempre dietro autorizzazione, all`interno del colletto erano presenti quattro bottoni in osso o cartone pressato per l`utilizzo della kragenbinde, una apposita fascia salva colletto feldgrau esterna e bianca all`interno, l`utilizzo di detta fascia non fu più obbligatoria con l`entrata in dotazione della camicia con colletto.[attachment=4:1gd1v8lj]Immagine 137.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=3:1gd1v8lj]Immagine 138.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
Quattro erano le tasche due pettorali a toppa e due laterali sui fianchi sempre a toppa con soffietto per maggiore capacità*, sul davanti al centro era presente una pieghettatura di rinforzo, le alette di chiusura, quelle di primo tipo con la caratteristica forma detta a "pipistrello", poi con la forma meno accentuata, erano tenute chiuse da un bottone in alluminio zigrinato tinto in feldgrau. Posteriormente vi era uno spacco di circa quindici centimetri per maggiore comodità* e agevolezza dei movimenti.
All`interno della blusa, nella fodera ci sono quattro asole due avanti e due dietro, atte al passaggio di due cinture con i terminali asolati in canapa, la funzione di dette cinture era quello di bretelle per il sostegno e la regolazione dei quattro ganci in alluminio, che fuoriuscendo da appositi fori (tre per parte) posti sui fianchi della blusa, permettevano l`ancoraggio del cinturone e dell`equipaggiamento, distribuendo equamente il peso del carico, va menzionato che, con l`introduzione delle Koppeltraggestell, bretelle in cuoio a Y, la funzione delle cinture interne veniva meno.[attachment=10:1gd1v8lj]Immagine 117.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=9:1gd1v8lj]Immagine 144.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=8:1gd1v8lj]Immagine 139.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=7:1gd1v8lj]Immagine 140.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=6:1gd1v8lj]Immagine 142.jpg[/attachment:1gd1v8lj][attachment=5:1gd1v8lj]Immagine 143.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
Nella falda anteriore in basso a destra era presente un taschino per i pacchetti di medicazione individuali, le maniche avevano uno spacco, chiuso da due bottoni in osso o cartone pressato, che permettevano di tenere le maniche arrotolate, ma solo in zona d`operazione.[attachment=2:1gd1v8lj]Immagine 141.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
La feldbluse M36 era accompagnata con dei pantaloni a taglio diritto M36 di colore grigio pietra o grigio ardesia, tale diversificazione si avrà* fino al 1940 (Francia) poi man mano lo stesso modello di pantaloni fu confezionato dello stesso colore feldgrau della blusa.
Le calzature erano dei comodi stivali in cuoio, con la suola chiodata e punta e tacco con rinforzi metallici, caratteristico il rumore durante le marce prodotto dal battere della chiodatura sul terreno.[attachment=1:1gd1v8lj]Immagine 127.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
La creazione delle Panzer Division e dei reggimenti corazzati, videro l`introduzione di una specifica uniforme speciale e di servizio per i carristi, tale uniforme sia per il colore il nero sia per le particolari e specifiche insegne i teschietti, si ispirava agli Ussari della Morte "Leib-Husaren Regiment, come detto confezionata in panno nero, non solo per la rinnovata tradizione, ma sopratutto per nascondere le tracce di grasso e olio, la bottoniera era nascosta per non offrire appigli nell`angusto spazio del carro, al posto delle litzen vi erano dei teschietti in alluminio su soppanno nero profilato con il waffenfarbe rosa che profilava anche il bordo del colletto, tale uniforme era talmente "amata" dai carristi che ne fecero la loro uniforme principale, anche contravvenendo alle disposizioni che volevano indossata la feldbluse feldgrau fuori dal servizio sui carri, tale ostinazione, fece diventare l`uniforme nera quella dei carristi tedeschi, tant`è che, per esempio, i carristi britannici abbandonarono la loro uniforme nera, per non essere confusi.[attachment=0:1gd1v8lj]Immagine 164.jpg[/attachment:1gd1v8lj]
continua.
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Allegati: 25
Re: Il soldato tedesco durante la 2GM, mezzi ed equipaggiamento.
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L`equipaggiamento del soldato tedesco 1939-1940.
Alcuni oggetti facenti parte dell`equipaggiamento del soldato tedesco sono così particolari e unici da divenire sinonimo e caratteristica principale appunto del milite germanico.
Nel periodo sotto analisi che comprende il 1939-40 il soldato tedesco, tenendo in considerazione un soldato facente parte della Fanteria, aveva in dotazione base i seguenti capi di equipaggiamento:
Koppel und Koppelschloss, cinturone con fibbia, il cinturone in cuoio spesso 4 mm. e alto 4,5 cm. e di varie lunghezze, in colore nero.
La fibbia in alluminio zigrinato (stesso accorgimento usato per i bottoni) con davanti stampato il serto con l`aquila che ghernisce la svastica e la nota scritta "Gott Mit Uns" , Dio è con noi, tinta in feldgrau, va detto che l`alluminio materia necessaria per l`industria bellica aereonautica, verrà* progressivamente sostituito dal ferro, già* dalla fine del 1940 abbiamo le prime fibbie in ferro.
Patronenkasten, numero due cartucciere con triplice taschetta in cuoio nero, per il contenimento e trasporto di 12 lastrine con 5 colpi ciascuna (60 colpi totali) di proiettili in calibro 7,92 per la carabina Mauser K98, le cartucciere si portavano sul cinturone mediante due passanti ciascuna in cuoio.[attachment=23:1gdfybmo]Immagine 118.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=22:1gdfybmo]Immagine 119.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=21:1gdfybmo]Immagine 121.jpg[/attachment:1gdfybmo]
Brotbeutel Modell 31, sacca porta-pane, altro elemento caratteristico del soldato tedesco, in tela di canapa feldgrau e finimenti in alluminio nei primi modelli e di color ocra e finimenti in ferro nei successivi, si teneva agganciata al cinturone (lato posteriore destro) mediante due passanti in tela rinforzati con cuoio, all`interno della sacca trovavano alloggio un contenitore in bachelite per sostanze alimentari (fettbüsche), un fornelletto Esbit con le proprie piastrine di alimentazione, la bustina se non indossata, un maglioncino o camicia, set di posate e altri oggetti che a discrezione e per necessità* del soldato trovavano spazio.
Sugli anelli a D posti sul davanti sotto i passanti, andavano appese la borraccia (feldflasche M31) a sinistra e la gavetta (kochgeschirr M31) a destra, va detto che inizialmente la gavetta trovava alloggio in apposita sacchetta all`interno dello zaino (tornister M34 / M39) , ma non essendo questi portato in operazione e la filosofia era quella dell`autosufficienza del soldato, la gavetta veniva portata sul brotbeutel, invertendone anche posizione con la borraccia per motivi di praticità*.[attachment=20:1gdfybmo]Immagine 122.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=19:1gdfybmo]Immagine 123.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=18:1gdfybmo]Immagine 125.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=17:1gdfybmo]Immagine 129.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=16:1gdfybmo]Immagine 130.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=15:1gdfybmo]Immagine 133.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=14:1gdfybmo]Immagine 131.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=13:1gdfybmo]Immagine 134.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=12:1gdfybmo]Immagine 158.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=11:1gdfybmo]Immagine 160.jpg[/attachment:1gdfybmo]
Gasmaske, altro elemento dell`iconografia del milite germanico, il tubo metallico della maschera antigas, anche se non usata mai, se non in esercitazione, la maschera antigas e il suo contenitore metallico fecero parte integrale della dotazione del soldato tedesco dall`inizio fino alla fine della guerra.
Il tubo contenitore tinto in feldgrau si portava a mediate una cintura in canapa a tracolla e alla estremità* bassa del tubo una cinghia in canapa corta con gancio in metallo si ancorava al cinturone, ciò per tenerlo più stabile possibile senza andarlo a fare sbattere sugli altri oggetti dell`equipaggiamento.[attachment=10:1gdfybmo]Immagine 153.jpg[/attachment:1gdfybmo]
Schanzzeug, attrezzo individuale, badile o vanghetta fissa, portata appesa al cinturone al fianco sinistro mediante due passanti in cuoio del portapala sempre in cuoio, secondo le disposizioni del regolamento su di essa veniva alloggiata anche la baionetta per la carabina Mauser K98, Seitengewehr SG. 84/98.[attachment=9:1gdfybmo]Immagine 120.jpg[/attachment:1gdfybmo]Zeltbahn Modell 31, telo tenda o telo poncho, telo di tessuto impermeabile di forma triangolare con disegno mimetico da ambo i lati (uno più scuro), base giallo ocra, a schegge marrone rossiccio e verde scuro, con striature verde scuro ad effetto pioggia. Il lato della base di lunghezza di 250 cm. , gli altri due lati uguali lunghi 203 cm e alto dalla base al vertice 190 cm. , asole e bottoni in alluminio a quattro fori erano distribuiti lungo tutta la circonferenza (62 bottoni in alluminio in tutto, 31 per ogni lato uguale), al centro è presente un`apertura tenuta chiusa da bottoni, per il passaggio della testa ad uso poncho.
Il primo vero e proprio indumento o elemento mimetico in dotazione al soldato tedesco, era un elemento multifunzione e poteva essere utilizzato sia singolarmente che in abbinamento con altri, offrendo varie combinazioni di utilizzo, tutte appositamente studiate ed elencate nei regolamenti e manuali di istruzione militare.
Lo zeltbahn poteva essere portato sullo zaino (durante le parate o tradotte) o appositamente arrotolato e tenuto in posizione con due cinghie a sgancio rapido al cinturone, alle bretelle a Y ed infine al bastino/telaio ad A in canapa, spesso in questa combinazione all`interno dello zeltbahn venivano riposti, a volte in apposita sacca, tre picchetti in alluminio o legno (questi ultimi eredità* del Primo Conflitto Mondiale) e tre o quattro paline in legno con rinforzo terminale e alloggio per innesto in ferro, più apposito cordino in colore nero o bianco.[attachment=8:1gdfybmo]Immagine 124.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=7:1gdfybmo]Immagine 155.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=6:1gdfybmo]Immagine 156.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=5:1gdfybmo]Immagine 145.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=4:1gdfybmo]Immagine 126.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=3:1gdfybmo]Immagine 128.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=2:1gdfybmo]Immagine 147.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=1:1gdfybmo]Immagine 136.jpg[/attachment:1gdfybmo][attachment=0:1gdfybmo]Immagine 150.jpg[/attachment:1gdfybmo]
continua.
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Allegati: 23
Re: Il soldato tedesco durante la 2GM, mezzi ed equipaggiamento.
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Il periodo bellico 1 settembre 1939 – 18 febbraio 1943.
Dal 1939 al 1940 - Teatro Europeo.
Nei tardi anni trenta la Germania aveva riorganizzato il suo esercito per includere un certo numero di divisioni d`élite, le Panzer Division, costituite quasi interamente da reggimenti di carri armati, fanteria su semicingolati per il trasporto truppe Panzergrenadier e camion per i rifornimenti.
La teoria venne tradotta in pratica per la prima volta contro la Polonia 1 settembre 1939, dove si rivelò efficace anche se la meccanizzazione delle truppe era in quel momento ancora limitata, ad esempio era molto diffuso e necessario per soccombere alle carenze di mezzi l`uso di unità ippotrainate.[attachment=20:wazrb9he]Immagine 201.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=19:wazrb9he]Immagine 041.jpg[/attachment:wazrb9he]
La tecnica del Blitzkrieg dimostrò la sua vera efficacia nel 1940 durante la Campagna di Francia, quando una piccola forza di panzer seguendo il piano ideato dall`epoca Generalleutnant (Generale di Divisione) Erich von Manstein, fece breccia nelle linee difensive e corse verso la costa prima che i difensori potessero organizzare qualsiasi tipo di contrattacco.[attachment=18:wazrb9he]Immagine 028.jpg[/attachment:wazrb9he]
Dal 1939 al 18 febbraio 1943 il colore base commissionato per i veicoli, artiglieria e corazzati fu il Panzergrau/Schwartzgrau (RAL 7021) , come già detto in questo periodo, la configurazione della guerra era prevalentemente di movimento, stiamo parlando del Blitzkrieg (guerra lampo) dove l`azione travolgente a tenaglia svolta dai carri armati e dalle divisioni motorizzate in stretta combinazione con la Luftwaffe, erano l`innovazione e asse portante nel modo di condurre i combattimenti.
Il Blitzkrieg nella storia dell`arte militare, descrive una tattica militare nella quale movimenti ampi e rapidi di truppe meccanizzate non lasciavano all'avversario il tempo di organizzare una difesa stabile.
La filosofia del Blitzkrieg era basata sull'uso massiccio dei carri armati, i cui primi esemplari erano già comparsi durante la Prima Guerra Mondiale, ma le cui possibilità strategiche non erano ancora state comprese interamente, il maggior merito va al General der Panzertruppen Heinz Guderian che per decenni predicò le sue teorie malgrado l'ostilità di buona parte dei circoli militari ancorati alla vecchia concezione di guerra di posizione e che concepivano il carro armato come mero supporto alla fanteria.[attachment=17:wazrb9he]Immagine.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=16:wazrb9he]Immagine 017.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=6:wazrb9he]Immagine 022.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=15:wazrb9he]Immagine 020.jpg[/attachment:wazrb9he]
Il Blitzkrieg era un metodo di combattimento veloce e aperto, che si affidava prevalentemente alle nuove tecnologie, la strategia venne teorizzata come reazione all'attrito statico della guerra di trincea della Prima Guerra Mondiale e divenne realizzabile in pratica agli inizi degli anni trenta, grazie alla crescente affidabilità e potenza del motore a scoppio e della radio da campo, che permettevano il coordinamento degli attacchi.
Nella prima fase, l'aviazione veniva usata come artiglieria a lungo raggio, per distruggere i nodi ferroviari e viari rendendo impossibili o difficoltosi i rifornimenti, difese fortificate, i capisaldi nemici, attaccare le concentrazioni di truppe e seminare il panico.
Merita una menzione particolare il bombardiere Junkers Ju 87 detto Stuka, famoso per il sinistro sibilo emesso dall`aereo durante la picchiata.[attachment=14:wazrb9he]Immagine 042.jpg[/attachment:wazrb9he]
Successivamente le forze combinate di carri armati e fanteria motorizzata, coordinate via radio, distruggevano gli obiettivi tattici prima di muoversi in profondità nel territorio nemico.
Risulta interessante vedere dai vari fotogrammi dell`epoca l`uso di bandiere da combattimento (campo rosso con cerchio bianco e svastica nera), quindi molto visibili, sul cielo dei carri e dei veicoli, ciò segnalava alla Luftwaffe in caso di cacciabombardieri la presenza di truppe amiche e nel caso di ricognizione le punte avanzate dell`avanzata.
Una differenza fondamentale con i precedenti modelli tattici era la devoluzione del comando, sul campo i giovani ufficiali erano incoraggiati a usare la propria iniziativa, piuttosto che affidarsi a una struttura di comando centralizzata, ciò snelliva e velocizzava le manovre.
La chiave di lettura del Blitzkrieg era l'organizzazione delle truppe in forze mobili con eccellenti comunicazioni e comando, in grado di mantenere unite le varie unità militari mentre venivano impiegate in battaglia.
Ottenuto lo sfondamento, i carri si sarebbero diretti verso i centri logistici, puntando a tagliare definitivamente le linee di rifornimento e ad effettuare un accerchiamento a medio raggio del fronte nemico.
La fanteria motorizzata meccanizzata, seguendo le colonne corazzate, avrebbe assicurato la protezione dei fianchi e delle retrovie della punta corazzata, così facendo si venivano a creare piccole sacche oramai inerti di avversari ai quali non rimaneva altro che arrendersi alla fanteria tedesca che seguiva con compiti di ripulitura e rastrellamento.[attachment=13:wazrb9he]Immagine 197.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=12:wazrb9he]Immagine 180.jpg[/attachment:wazrb9he]
Più di mimetismo vero e proprio in quel periodo potremmo parlare di occultamento delle reali forze in campo, erano diffuse alcune pratiche quali appunto celare con vernice le insegne di divisione e tattiche dei veicoli e mezzi al fine di nascondere allo spionaggio e alla ricognizione nemica l`entità e la quantità delle proprie forze, ciò avveniva specialmente durante le tradotte verso il fronte.
Ad esempio sempre il regolamento imponeva ai carristi che fuori dal carro, o meglio quando non prettamente operativi, dovessero vestire l`uniforme feldgrau e non quella speciale nera, al fine di non segnalare in maniera fin troppo evidente e a distanza la presenza di truppe corazzate nell`area.
Già dalle prime fasi della campagna di Polonia e Francia, a livello di espediente personale, era in uso girare le spalline, erano le prime soluzioni di mimetismo, specialmente per quanto riguarda gli ufficiali, le tresse, le stellette romboidali, numeri e lettere metallici che potevano riflettere la luce solare, verranno anche introdotti allo scopo dei manicotti in panno grigio da introdurre sulle spalline.[attachment=11:wazrb9he]Immagine 049.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=10:wazrb9he]Immagine 044.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=9:wazrb9he]Immagine 182.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=8:wazrb9he]Immagine 063.jpg[/attachment:wazrb9he]
Per quanto concerne i primi espedienti di mimetismo, va menzionato il lasciare impolverata la superficie dei mezzi e il coprire con fogliame, più che altro questo genere di camuffamento serviva quando si stanziava in aree aperte.
All`entrata in guerra il soldato della Heer aveva in dotazione come capo mimetico standard il telo-tenda Zeltbahn, sono varie le combinazioni di uso, tutte appositamente studiate ed elencate nei regolamenti e manuali di istruzione militare.
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L`elmetto tedesco in acciaio da combattimento, lo Stahlhelm, in quel periodo oltre il transazionale Modell 16, retaggio del Primo Conflitto Mondiale e ancora in dotazione presso alcuni reparti, era il Modell 35 e a partire dal 1940 , appunto il Modell 40, lo Stahlhelm Modell 40 fu per motivi di resistenza e consistenza e struttura, l`elmo perfetto per eccellenza
Il verde mela colore di fabbrica dato ai Modell 35 aveva una finitura satinata e troppo riflettente e quindi visibile, i primi espedienti di camuffamento furono l`usare una vernice grigioscuro con finitura opaca al quale veniva talvolta aggiunta della sabbia ottenendo una finitura rugosa e porosa antiriflesso, altre tecniche erano usare la tracolla del tascapane a mo di struttura per tenere il fogliame, allo stesso scopo erano usati dei cerchietti di gomma ricavati da pneumatici.
Altro accorgimento era l`occultamento e/o eliminazione della decal tricolore (nero-bianco-rosso , i colori imperiali) troppo visibili a distanza..
Altra soluzione mimetica adottata in quel periodo era il ricoprire l`elmo con tela di sacco o con sezioni di telo mimetico ricavato dallo zeltbhan.[attachment=5:wazrb9he]Immagine 025.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=4:wazrb9he]Immagine 027.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=3:wazrb9he]Immagine 036.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=2:wazrb9he]Immagine 030.jpg[/attachment:wazrb9he][attachment=1:wazrb9he]Immagine 053.jpg[/attachment:wazrb9he]
Segue uno specchietto ad elencare, nel tempo, gli armamenti e mezzi in dotazione all`esercito tedesco.
Situazione al 1 settembre 1939.
Armi da fuoco corte.
Luger Pistole P08 , calibro 9.
Walther Modell 34 , calibro 7,65.
Mauser C96 , calibro 7,63.
Armi da fuoco lunghe.
Karabine Mauser K98 , modelli: 98a – 98b – 98k , calibro 7,92.
Bombe a mano.
Stielhandgranate Modell 24 , bomba a mano con manico in legno.
Eierhandgranate Modell 39 , bomba a mano a forma d`uovo.
Moschetti automatici.
MP18 e MP34 Bergmann , calibro 9.
MP28 e MP38 Schmeisser , calibro 9.
MP34 Erma e Steir-Solothurn , calibro 9.
Fucili mitragliatori.
MG26 (ZB26 produzione cecoslovacca) , calibro 7,92.
Mitragliatrici.
MG13 Dreyse , calibro 7,92.
MG08/15 Maxim , calibro 7,92.
MG15 , calibro 7,92.
SMG08 , calibro 7,92.
Mortai.
Granatenwerfer 34 da 81 mm.
Granatenwerfer 36 da 50 mm.
Armi anticarro, artiglieria e antiaerea.
Pzb 38 , fucilone controcarro , calibro 7,92.
Mitragliere Pak da 20 mm.
Cannoni Pak da 37 mm.
Cannoni da 75, 105 e 155 mm.
Obici da 75 e 105 mm.
Flak 18 e Flak 36/37 , calibro 88 mm , bivalenti contraerea e controcarro.
Mezzi corazzati.
Panzerkampfwagen Pzkfw I , numero 2 MG da 7,92.
Panzerkampfwagen Pzkfw II , numero 1 MG da 7,92 e un cannone da 20 mm.
Panzerkampfwagen Pzkfw III , dalla versione ausf A alla versione ausf E , numero 2/3 MG da 7,92 e un cannone da 37 mm.
Panzerkampfwagen Pzkfw IV , dalla versione ausf A alla versione ausf D, numero 2/3 MG da 7,92 e un cannone corto da 75 mm.
Panzerkampfwagen Pzkfw 35(t) , produzione cecoslovacca , numero 2 MG da 7,92 e un cannone da 37 mm.
Panzerkampfwagen Pzkfw 38(t) , produzione cecoslovacca , numero 2 MG da 7,92 e un cannone da 37 mm.
Carro pesante NF-A.
Complessivamente 2886 carri leggeri, 309 carri medi e 5 carri pesanti.
Lanciafiamme.
Flammenwerfer 35.
Nebbiogeni.
Nebelwerfer Nbw 35 , mortaio spargi nebbia.
Nell`elenco non sono presenti mezzi semicingolati, trasporto truppe motorizzati, veicoli vari, come pure a livello di artiglieria non sono presenti pezzi ereditati dal Primo Conflitto Mondiale e usati nel primo periodo bellico e riesumati anche successivamente, ma che vedremo in seguito.
Nel 1939 la Wehrmacht può mobilitare 6 comandi di armata, 18 corpi di armata, 46 divisioni di fanteria, 3 divisioni di montagna, 5 divisioni motorizzate leggere, 5 divisioni corazzate, per complessivi 1.200.000 uomini.
Durante la mobilitazione le divisioni possono sdoppiarsi e difatti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale dispone in campo di circa 75 divisioni che aumenteranno nuovamente negli ultimi mesi del 1939.
Queste sono le fonti sulle quali ho realizzato la mia ricerca e tratto alcune delle immagini:
Reibert – Der Dienst-Unterricht Im Heere 1938/39.
Uniform & Traditions of the German Army 1933-1945 – Vol. 3 – John R. Angolia e Adolf Schlicht
R. James Bender Publishing.
Uniformi e Distintivi dell`Esercito Tedesco 1933-1945 – Brian L. Davis
Ermanno Albertelli Editore.
Le Uniformi Tedesche della Seconda Guerra Mondiale – P. Marton e G. Vedelago
De Vecchi Editore.
Panzer Colors I – Camouflage of the German Army Panzer Forces 1939-45 – B. Culver B. Murphy
Squadron/Signal Publications.
Panzer Colors II – Markings of the German Panzer Forces 1939-45 – Bruce Culver
Squadron/Signal Publications.
La Seconda Guerra Mondiale – Arrigo Petacco
Armando Curcio Editore.
La Seconda Guerra Mondiale – Enzo Biagi
Fabbri Editori.
Grande storia fotografica della Seconda Guerra Mondiale
Peruzzo Editore.
Il Terzo Reich
Hobby & Work – Italiana Editrice.
Osprey – Men At Arms Series – 24 – The Panzer Division.[attachment=0:wazrb9he]Immagine 043.jpg[/attachment:wazrb9he]
Per il momento questa prima parte è chiusa, ora se volete siete liberi di esprimere ed integrare con ciò che volete.
Ciao
Roberto
alla prossima
con i Balcani
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Re: Il soldato tedesco durante la 2GM, mezzi ed equipaggiamento.
Roberto.....dire qualcosa dopo un lavoro del genere può addirittura sembrare patetico......ho seguito tutto il tempo l'evolversi di questo tuo lavoro/scheda studio......penso che diventerà* un punto fermo per la ricerca e lo studio in WW forum a riguardo dell'argomento trattato.
Ci vuole avere quel qualcosa in più per fare quanto da te fatto.....e tu ce l'hai.
Onorato di averti come compagno di viaggio/studio/condivisione sulle pagine di WW forum.
Roberto....."chapeau" [264
In attesa dei Balcani......
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Re: Il soldato tedesco durante la 2GM, mezzi ed equipaggiamento.
Grazie Giancarlo,
troppo buono, mi fai diventare rosso [4
Ciao
Roberto
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Re: Il soldato tedesco durante la 2GM, mezzi ed equipaggiamento.
Hai fatto un lavoro d'importanza notevole....una pagina di bibbia sulla militaria tedesca grazie a te su questo forum!
è doveroso ringraziarti!
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Re: Il soldato tedesco durante la 2GM, mezzi ed equipaggiamento.
Questo bellissimo lavoro lo metterei in formato PDF nella homepage.
Bravissimo Roberto [264 [264 [264
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Re: Il soldato tedesco durante la 2GM, mezzi ed equipaggiamento.
Quoto tutti gli ultimi interventi [264 , aggiungo ottimo lavoro [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
[00016009 a tutti,
i miei complimenti,Roberto.
Veramente un lavoro enciclopedico [264 .
Ciao
Michele
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Questo lavoro di studio e ricerca merita senza dubbio almeno due importanti note di merito, una va all`autore che ha dimostrato tanta dedizione nell`esposizione a livello storico ma anche tecnico, supportando il tutto con essenziali ed indispensabili immagini; l`altra al topic stesso che a mio avviso possiede tutti i requisiti per apparire sottoforma di articolo nel sito WW. Infine come comoderatore di questa sezione, sono orgoglioso di vedere lavori fatti con tanta passione all`unico ed esclusivo scopo di dare informazione e mettere a disposizione la propria esperienza maturata agli occhi dell`utenza.
Complimenti Roberto! [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Grazie a tutti,
il percorso continua, ci saranno tanti momenti da vedere, analizzare e capire.
Ciao
Roberto
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
MEdaglia medaglia medaglia!!!! [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
[1495
[17
Bellissimo lavoro! Mi ha chiarito molti punti oscuri, meglio di molti libri di scuola!
...e come dice Mulòn è un'ottima base di studio!
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Roberto bravissimo. Un topic monumentale. Ho letto tutto con piacere ed in modo scorrevole.
Hai fatto un ottimo lavoro. [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
complimenti davvero un topic superlativo e di grande interesse..... e che oggetti [1495 ....bellissimo [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Complimenti Roberto, sei riuscito a smuovere le acque in questa stanza un po dormiente, che dire, il tuo è un lavoro sicuramente sacrificante vista l'alta quantità* di foto scattate ed ordinate, questo è uno dei motivi per cui sempre dico che a prescindere dal pezzo postato, i commenti sono sempre ben accetti per quantomeno ripagare lo sforzo del topic.
Il tuo materale e i tuoi topic sono sempre interessanti e piacevoli da consultare [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
otimo lavoro! molto bene [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Veramente meglio di qualsiasi testo che abbia visto finora.
Potremmo anche programmare una serie di interrogazioni con relativi voti alle varie fiere per i nostri forummisti cruccofili [17 .
Battute a parte da ammirare la chiarezza dell'esposizione oltre alla quantità* e qualità* del materiale che ci è stato mostrato.
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Finalmente una esposizione che risponde in pieno a tutte le richieste che ho fatto nel tempo. [264
Il "bigino" del soldato tedesco fruibile finalmente da tutti e che può aiutare veramente il neofita a capire e guidarlo nelle sue ricerche.
Bigino nel senso positivo naturalmente e con pure quei riferimenti ai regolamenti che mancavano.
BRAVO!!!! [17 [17
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Allegati: 25
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Salve,
quello che vado a postare sono alcune piccole integrazioni al precedente articolo, sempre inerenti al periodo 1939/40.
Prima di tutto alcune date ed eventi di natura storico-militare che ci aiuteranno a capire meglio il periodo che trattiamo e più in là quelli a venire.
[attachment=24:3fr20991]Immagine 235.jpg[/attachment:3fr20991]
7/8 aprile 1939, truppe italiane invadono ed ocupano l'Albania.
22 maggio 1939, Italia e Germania stipulano e siglano il Patto d'Acciaio.
30 novembre 1939, l'Unione Sovietica dichiara guerra e attacca la Finlandia, il 13 marzo 1939 cessano i combattimenti sul fronte russo-finlandese, dopo la firma del trattato di pace stipulato il giorno prima a Mosca il 12 marzo 1939.
Negli ultimi giorni di maggio 1940 le truppe britanniche insieme a quelle francesi, vengono accerchiate a Dunkerque, dove riescono in un clima convulso e frenetico ad imbarcarsi verso la Gran Bretagna.
10 giugno 1940, l'Italia entra ufficialmente in guerra.
[attachment=23:3fr20991]Immagine 217.jpg[/attachment:3fr20991]
Inizia la "Battaglia d'Inghilterra" per il controllo e la supremazia nel cielo tra la Luftwaffe e la RAF.
l'OKW pianifica l'Operazione Seelöwe (Leone Marino) che prevede l'invasione dell'Inghilterra.
LA WAFFENROCK
[attachment=22:3fr20991]Immagine 220.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=21:3fr20991]Immagine 219.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=20:3fr20991]Immagine 223.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=19:3fr20991]Immagine 222.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=18:3fr20991]Immagine 224.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=17:3fr20991]Immagine 225.jpg[/attachment:3fr20991]
[attachment=16:3fr20991]Immagine 185.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=15:3fr20991]Immagine 226.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=14:3fr20991]Immagine 227.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=13:3fr20991]Immagine 228.jpg[/attachment:3fr20991]
Riprendo lo specchietto con gli armamenti in dotazione al 1939, integrandolo con elementi dimenticati e con immagini.
Armi da fuoco corte.
Luger Pistole P08 , calibro 9.
[attachment=12:3fr20991]Immagine 209.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=11:3fr20991]Immagine 233.jpg[/attachment:3fr20991]
La Luger P08 era la pistola d'ordinanza per gli ufficiali, destinata anche come arma individuale per particolari mansioni, come ad esempio, per gli addetti alla mitragliatrice.
[attachment=10:3fr20991]Immagine 243.jpg[/attachment:3fr20991]
Walther Modell 34 , calibro 7,65.
Mauser C96 , calibro 7,63.[attachment=9:3fr20991]Immagine 208.jpg[/attachment:3fr20991]
Walther PP e Walther PPK , calibro 7,65.
[attachment=8:3fr20991]Immagine 246.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=7:3fr20991]Immagine 245.jpg[/attachment:3fr20991]
Armi da fuoco lunghe.
Karabine Mauser K98 , modelli: 98a – 98b – 98k , calibro 7,92.
[attachment=6:3fr20991]Immagine 232.jpg[/attachment:3fr20991]
Bombe a mano.
Stielhandgranate Modell 24 , bomba a mano con manico in legno.
[attachment=5:3fr20991]Immagine 202.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=4:3fr20991]Immagine 292.jpg[/attachment:3fr20991]
Eierhandgranate Modell 39 , bomba a mano a forma d`uovo.
[attachment=3:3fr20991]Immagine 203.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=2:3fr20991]Immagine 293.jpg[/attachment:3fr20991][attachment=1:3fr20991]Immagine 294.jpg[/attachment:3fr20991]
Moschetti automatici.
MP18 e MP34 Bergmann , calibro 9.
[attachment=0:3fr20991]Immagine 289.jpg[/attachment:3fr20991]
continua
-
Allegati: 11
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
MP28 e MP38 Schmeisser , calibro 9.
[attachment=10:17gmghqp]Immagine 290.jpg[/attachment:17gmghqp]
MP34 Erma e Steir-Solothurn , calibro 9.
Fucili mitragliatori.
MG26 (ZB26 produzione cecoslovacca) , calibro 7,92.
Mitragliatrici.
MG13 Dreyse , calibro 7,92.
MG08/15 Maxim , calibro 7,92.
[attachment=9:17gmghqp]Immagine 212.jpg[/attachment:17gmghqp]
MG15 , calibro 7,92.
SMG08 , calibro 7,92.
MG34 , calibro 7,92.
[attachment=8:17gmghqp]Immagine 213.jpg[/attachment:17gmghqp]
Mortai.
Granatenwerfer 34 da 81 mm.
Granatenwerfer 36 da 50 mm.
Armi anticarro, artiglieria e antiaerea.
Pzb 38 e Pzb 39, fucilone controcarro , calibro 7,92.
[attachment=7:17gmghqp]Immagine 214.jpg[/attachment:17gmghqp]
Mitragliere Pak da 20 mm.
Cannoni Pak da 37 mm.
[attachment=6:17gmghqp]Immagine 188.jpg[/attachment:17gmghqp][attachment=5:17gmghqp]Immagine 051.jpg[/attachment:17gmghqp][attachment=3:17gmghqp]Immagine 060.jpg[/attachment:17gmghqp]
Cannoni da 75, 105 e 155 mm.
Obici da 75 e 105 mm.
[attachment=4:17gmghqp]Immagine 052.jpg[/attachment:17gmghqp]
Flak 18 e Flak 36/37 , calibro 88 mm , bivalenti contraerea e controcarro.
[attachment=2:17gmghqp]Immagine 169.jpg[/attachment:17gmghqp]
Lanciafiamme.
Flammenwerfer 35.
[attachment=0:17gmghqp]Immagine 048.jpg[/attachment:17gmghqp]
Nebbiogeni.
Nebelwerfer Nbw 35 , mortaio spargi nebbia.
[attachment=1:17gmghqp]Immagine 040.jpg[/attachment:17gmghqp]
Per il momento chiudo qui.
seguirà* un integrazione sui mezzi corazzati tra qualche giorno, poi la parte sui Balcani verso i primi di giugno.
Ciao
Roberto
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
mi dispiace un pò farti i complimenti perchè con il mio messaggio "spezzo" la continuità* del tuo stupendo lavoro.
Quotando gli altri questo thread merita un posto speciale ! [257
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Roberto i miei complimenti hai fatto un opera monumentale, BRAVO!!!! [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Notevole e succosa integrazione, grazie Roberto per l'ottimo lavoro che stai svolgendo [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Citazione:
Originariamente Scritto da Mulòn
Notevole e succosa integrazione, grazie Roberto per l'ottimo lavoro che stai svolgendo [264
Quoto [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Ottima integrazione [264 , mi permetto solo un piccolo appunto sul grado della waffenrock presentata: trattasi in realtà* di un Maresciallo aiutante (Stabsfeldwebel), il grado di sergente maggiore (Unterfeldwebel) indicato da Roberto si presenta come spallina profilata in tutto il suo contorno dalla tresse ma senza stelletta alcuna..
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Citazione:
Originariamente Scritto da herr x
Ottima integrazione [264 , mi permetto solo un piccolo appunto sul grado della waffenrock presentata: trattasi in realtà* di un Maresciallo aiutante (Stabsfeldwebel), il grado di sergente maggiore (Unterfeldwebel) indicato da Roberto si presenta come spallina profilata in tutto il suo contorno dalla tresse ma senza stelletta alcuna..
Grazie per la precisazione,
si effettivamente trattasi di Stabsfeldwebel, da aggiungere: mit portepee.
Da dire che il libro di Davis mi riporta tale grado come : Sergente maggiore con portepee.
penso che ci sia stato un disguido con la traduzione, altra ricerca su più vasta scala conferma quanto precisato da Andrea (HeerX), quindi ribadisco giusta correzione e precisazione.
Ciao
Roberto
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Esatto Roberto, è come dici tu! Il Davis (nostro amato Vangelo) riporta una traduzione dal tedesco attraverso l'inglese fino all`italiano che ha sfalsato la giusta interpretazione dei gradi tedeschi generando talvolta delle grosse gaffe! Ricordo anni orsono che in occasione di una mostra m`impuntai con un vecchietto dallo spiccato accento tedesco che innanzi alla presenza di un manichino recante il grado di oberfeldwebel, sosteneva con ragione si trattasse di un maresciallo mentre io insistevo con insolenza che si trattava di un sergente maggiore di battaglione proprio sulle basi che avevo appreso studiando il Davis...
Con un sorriso ed una pacca sulla spalla il vecchietto si congedò dal sottoscritto esortandomi nello studio della materia...
Qualche tempo dopo scoprii che il vecchietto era stato maresciallo nella Wehrmacht!! [4 [142
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Allegati: 25
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Salve,
con questa integrazione dedicata alle truppe corazzate, emblema del Blitzkrieg, si chiude la prima parte dedicata al periodo 1939 - 1940.
[attachment=24:3d2e6any]Immagine.jpg[/attachment:3d2e6any]
Mezzi corazzati.
Panzerkampfwagen Pz.Kfw. I , numero 2 MG da 7,92.
[attachment=22:3d2e6any]Immagine 293.jpg[/attachment:3d2e6any]
[attachment=21:3d2e6any]Immagine 296.jpg[/attachment:3d2e6any]
[attachment=23:3d2e6any]Immagine 297.jpg[/attachment:3d2e6any]
Panzerkampfwagen Pz.Kfw. II , numero 1 MG da 7,92 e un cannone da 20 mm.
[attachment=20:3d2e6any]Immagine 294.jpg[/attachment:3d2e6any]
Panzerkampfwagen Pz.Kfw. III , dalla versione Ausf A alla versione Ausf E , numero 2/3 MG da 7,92 e un cannone da 37 mm.
[attachment=19:3d2e6any]Immagine 298.jpg[/attachment:3d2e6any]
Panzerkampfwagen Pz.Kfw. IV , dalla versione Ausf A alla versione Ausf D, numero 2/3 MG da 7,92 e un cannone corto da 75 mm.
[attachment=18:3d2e6any]Immagine 295.jpg[/attachment:3d2e6any]
[attachment=17:3d2e6any]Immagine 299.jpg[/attachment:3d2e6any]
Panzerkampfwagen Pz.Kfw. 35(t) , produzione cecoslovacca , numero 2 MG da 7,92 e un cannone da 37 mm.
Panzerkampfwagen Pz.Kfw. 38(t) , produzione cecoslovacca , numero 2 MG da 7,92 e un cannone da 37 mm.
[attachment=16:3d2e6any]Immagine 292.jpg[/attachment:3d2e6any]
Carro pesante NF-A.
[attachment=15:3d2e6any]Immagine 234.jpg[/attachment:3d2e6any]
Complessivamente 2886 carri leggeri, 309 carri medi e 5 carri pesanti.
[attachment=14:3d2e6any]Immagine 276.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=13:3d2e6any]Immagine 277.jpg[/attachment:3d2e6any]
LE PANZER DIVISION 1939 - 1940.
Simboli di divisione.
[attachment=12:3d2e6any]Immagine 278.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=11:3d2e6any]Immagine 279.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=9:3d2e6any]Immagine 280.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=10:3d2e6any]Immagine 281.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=8:3d2e6any]Immagine 282.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=7:3d2e6any]Immagine 283.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=6:3d2e6any]Immagine 284.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=5:3d2e6any]Immagine 285.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=4:3d2e6any]Immagine 286.jpg[/attachment:3d2e6any][attachment=3:3d2e6any]Immagine 287.jpg[/attachment:3d2e6any]
[attachment=2:3d2e6any]Immagine 288.jpg[/attachment:3d2e6any]
[attachment=1:3d2e6any]Immagine 300.jpg[/attachment:3d2e6any]
[attachment=0:3d2e6any]Immagine 204.jpg[/attachment:3d2e6any]
continua
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Allegati: 4
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
[attachment=3:3k0w2bw6]Immagine 194.jpg[/attachment:3k0w2bw6]
[attachment=2:3k0w2bw6]Immagine 304.jpg[/attachment:3k0w2bw6]
[attachment=1:3k0w2bw6]Immagine 301.jpg[/attachment:3k0w2bw6]
per finire riporto in aggiunta alle fonti già* citate delle nuove:
The Panzer Division
Osprey - Men at arms series.
German Commanders of WWII
Osprey - Men at arms series.
Reportage di guerra 1939 - 1945
Hobby & Work - Editrice Italiana.
Blitzkrieg - Ricardo Recio Cardona
Auriga Publishing International.
dimenticavo........
c'erano anche loro, ancora Infanterie Regiment , ma cresceranno.
[attachment=0:3k0w2bw6]Immagine 310.jpg[/attachment:3k0w2bw6]
Ciao
Roberto
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Ottime note tecniche! [264
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Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Seguo tutto quello che fai con estremo interesse.
Grazie Roberto [264
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Allegati: 1
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
L`argomento trattato da Roberto ha compreso molteplici aspetti inerenti l`equipaggiamento e i mezzi in dotazione all`esercito tedesco con particolare approfondimento sulle mimesi usate ed il loro sviluppo, a tal proposito vorrei integrare con le foto a colori di un R.PzB 54 (Raketenpanzerbüchse 54) meglio conosciuto come Panzerschreck o Ofenrohr, il famoso bazooka tedesco impiegato in particolare sul finire della guerra nella strenua difesa del Reich come arma controcarro. L`esemplare in ottime condizioni mostra un mimetismo opaco realizzato a quattro toni che sembra sia stato adottato a partire dal 1945..
[attachment=0:31kq5i25]a.jpg[/attachment:31kq5i25]
Foto tratta dal n°92 di U&A
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Allegati: 25
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Salve,
come da rito, prima di iniziare a postare, la canonica introduzione:
Continua la ricerca che sto realizzando sull`esercito tedesco, sul suo equipaggiamento, sulle colorazioni, ect. ect. , per quanto mi sforzi, ciò non vuol dire che tale lavoro sia esente da inesattezze o lacune, del resto si sa ... nessuno è perfetto, quindi ogni tipo di integrazione e di aiuto è e sarà* ben accetta.
Un ringraziamento particolare (in rigoroso ordine alfabetico) a: Andrea "Heer X" , Giancarlo "Mulà³n" , Luca "Lucas" , Luciano "cocis 49" e Pino "Unorosso", per le foto che gentilmente mi hanno fornito per questo lavoro, un grazie anche a Bigget e Lucas per alcune delucidazioni.
Una gentilezza, vi chiedo cortesemente, per eventuali commenti, di attendere che abbia finito di postare il tutto.
...... eravamo più o meno arrivati a questo punto.
[attachment=24:u4ce4ajb]Immagine 358.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
L`equipaggiamento personale alla fine del 1940.
[attachment=23:u4ce4ajb]Immagine 380.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
Come già* abbiamo visto l`elemento cardine, non solo ornamentale, dell`equipaggiamento personale del soldato tedesco è il cinturone con fibbia, Koppel und Koppelschloβ, studiato appositamente per essere messo e tolto con la massima facilità* e rapidità*.
[attachment=22:u4ce4ajb]Immagine 563.jpg[/attachment:u4ce4ajb][attachment=21:u4ce4ajb]Immagine 564.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
La fibbia, Koppelschloβ, della Wehrmacht Heer introdotta dalla circolare militare HV36 N°114 del 24 gennaio 1936, (HV – Heeresverordnungsblatt), riprende il disegno base di quella adottata dalla Reichswehr, con la scritta "Got Mitt Uns" e ne sostituisce l`aquila con quella della Wehrmacht "Wehrmacht Adler" , con gli artigli dell`aquila a ghernire la svastica simbolo del Partito Nazional-Socialista.
[attachment=20:u4ce4ajb]Immagine 622.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
[attachment=19:u4ce4ajb]Immagine 654.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
La pattina in cuoio, assente su quelle in due pezzi in alluminio considerate da parata, è presente sulle fibbie in alluminio o in ferro "da combattimento", concepita per dare spessore alla fibbia rispetto al cinturone e sopratutto a creare una naturale condizione di antiscivolamento della fibbia stessa, anche se pratica alquanto diffusa era il toglierla.
[attachment=18:u4ce4ajb]Immagine 652.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
La fibbia delle prime produzioni era realizzata in alluminio con l`inizio delle ostilità*, l`alluminio viene sostituito dal ferro, così come molti altri finimenti in alluminio dell`equipaggiamento tedesco, ciò è dovuto principalmente alla necessità* di dirottare il prezioso alluminio verso l`industria militare aereonautica.
[attachment=17:u4ce4ajb]Immagine 612.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
[attachment=16:u4ce4ajb]Immagine 615.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
Le Patronenkasten Modell 1911, derivate dal Modell 1909 della Prima Guerra Mondiale la cui capienza era di 60 colpi per singola cartucciera tripla (120 colpi complessivi nella normale dotazione di numero due Patronentaschen), nella Patronentaschen Modell 1911 viene ridotta la capienza esattamente alla metà*, portando a 30 colpi la portata per singola cartucciera tripla, per complessivi 60 colpi.
[attachment=15:u4ce4ajb]Immagine 623.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
Le Patronenkasten venivano indossate dai soldati aventi in dotazione la carabina K98, con uniforme da campo, da parata e da servizio di guardia.
[attachment=14:u4ce4ajb]Immagine 588.jpg[/attachment:u4ce4ajb]
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Realizzate inizialmente in 22 pezzi in cuoio granulato specialmente per le parti a vista, per eliminare i riflessi luminosi, avevano un sistema per l`aggancio e lo sgancio rapido, questo accorgimento rendeva possibile il montaggio e lo smontaggio di queste senza dover togliere o rimuovere il cinturone o altri componenti dell`equipaggiamento.
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La circolare militare HM34 N°83 (allgemeine Heeresmitteilungen) del 1 novembre 1934, introduce la modifica sulla Feldbluse Modell 33 modificata Modell 34, che insieme alle apposite Tragegurte, bretelle in canapa interne riceve quattro Seitenhaken, ganci per il sostegno del cinturone.
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La circolare militare HM35 N°156 del 3 aprile 1935, dispone la non distribuzione delle Tragerriemen für patronenetaschen, bretelle di sospensione per giberne, alle unità* che avevano ricevuto la nuova giubba.
Con la circolare militare HM40 N°554 del 25 aprile 1940, viene introdotto un nuovo modello di gallone di grado a in rayon grigio a bassa visibilità* su panno feldgrau, tale circolare fa protendere l`introduzione della Feldbluse Modell 40, nella primavera del 1940 , le modifiche rispetto alla Modell 36 riguardano soprattutto l`uso del soppanno bluverdastroscuro che viene abolito dal colletto e dalle spalline (rimane al momento solo sul distintivo nazionale, per poco), anche se non di rado si potrà* osservare molti ibridi.
Tale decisione nasce da due fondamentali fattori il primo è risparmiare, semplificare e velocizzare la produzione, il secondo, è per rendere meno visibile la blusa, nel suo insieme.
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Tecnicamente la Feldbluse Modell 40 riprende in pieno il concetto di blusa concepita per il combattimento come la sua antenata la Modell 33, unica differenza la presenza sulla parte anteriore della Modell 40 dei fori per i ganci di sostegno per il cinturone.
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La circolare militare HV38C N°344 del 22 aprile 1938, stabilisce una lista di effetti dell`equipaggiamento da portare durante il combattimento, ma senza definire precisamente le modalità* di trasporto, solo un anno dopo sarà* regolamentato il tutto.
La circolare HM39 N°328 del 18 aprile 1939, dispone l`introduzione del Gepäckerleichterung der Schützen-Kompanien der Infanterie, pacchetto di equipaggiamento leggero per compagnie-fucilieri di fanteria, ossia il trapizio dorsale a A o anche basto in canapa a A.
L`introduzione tra i capi dell`equipaggiamento del Gefechtsgepäck für Infanterie Schützenkompanien , telaio in canapa ad A per equipaggiamento compagnie di fanteria fucilieri e/o d`assalto , con cinghie in cuoio, fece si che tornassero indispensabili le bretelle a Y, con la circolare militare HM39 N°328 del 18 aprile 1939, se ne decreta l`adozione, con la denominazione di: Koppeltraggestell aus leder mit hilfstrageriemen, bretelle di sospensione in cuoio per il cinturone con bretelle ausiliarie, con la circolare militare HM40 N°216 del 15 febbraio 1940, vengono ufficializzate come bretelle di supporto e si abolisce il discorso delle bretelle interne e dei relativi ganci di sostegno, la prima denominazione verrà* semplificata dalla circolare militare HM40 N°431 del 2 aprile 1940, in: Koppeltraggestell für Infanterie, bretelle di sospensione per il cinturone per fanteria.
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Allegati: 24
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAME
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Beutel Zum Gefechtsgepäck für Infanterie Schützenkompanien, zainetto per equipaggiamento companie di fanteria fucilieri e/o d`assalto da attaccare al telaio in canapa ad A, realizzato in canapa in colore verde oliva-marrone o grigio, misura cm28 x cm 13 x cm 8,5. Conteneva di solito la corda per lo Zeltbahn, una camicia o maglietta di riserva, razioni alimentari, il Fettbüsche, utensili per mangiare, il fornellino Esbit con le piastrine di combustibile solido e altri oggetti che potevano variare da soldato a soldato a secondo delle proprie necessità* e delle disponibilità* del momento.
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Beutel Zum Gefechtsgepäck für Infanterie Schützenkompanien , zainetto per equipaggiamento companie di fanteria fucilieri e/o d`assalto da attaccare al telaio in canapa ad A, con parti e rinforzi in cuoio, risulta che proprio nel 1940 la ditta viennese fornì una cospicua partita di questi zainetti, marcato: C. Budischowsky Wien 1940.
Budischovsky Carl & Söhne, Österreichische Lederindustrie A.G., Wien, Österreich.
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Allegati: 25
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
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Il Tornister Modell 1934, lo zaino caratterizzato dalle bretelle verrà* modificato nel Modell 1939, verranno tolte le bretelle e al loro posto verranno messi dei ganci per affardellarlo sulle bretelle a Y.
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Da annoverare anche il Rucksack für Artillerie, zaino specifico per artiglieria, introdotto su disposizione della circolare militare HM40 N°298 del 21 febbraio 1940, per truppe non montate dei reparti d`artiglieria, inizialmente la produzione e la distribuzione fu limitata alla specifica specialità*.
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Fettbüsche, entra in vigore su ordine della circolare militare HV38B N°203 del 1 giugno 1938, realizzato in bachelite, di norma in colore arancio e nero, ma se ne realizzarono anche varianti in altri colori meno usuali, come il rosso scuro, marrone, bianco, verde e beige.
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Essbesteck, combinazione coltello, forchetta, cucchiaio e apriscatole.
Teoricamente questo kit doveva essere in dotazione a ogni soldato, ma molti preferirono il più semplice e pratico "Göffel" , ossia la combinazione Gabel/Löffel , cucchiaio/forchetta.
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Allegati: 18
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
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Una variante del Brotbeutel Modell 1931, nel periodo sotto esame i finimenti metallici sono in ferro e il colore è in verde oliva marrone.
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Il fornelletto da campo Esbit, accessorio sempre presente nel Brotbeutel o nel Beutel zum Gefeschtgepäck, veniva alimentato con delle piastrine di combustibile a base di alcool solido.
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Per quanto concerne le Feldflasche Modell 1931 borracce e le Kochgeschirr Modell 31 gavette, è degna di nota la circolare militare HM41 N°435 del 23 aprile 1941, che dispone il colore verde oliva medio per i Trinkbecker, gavettini delle borracce (fino a quel momento tinti in nero) e per le gavette (tinte in feldgrau scuro), altra modifica, questa dettata dal risparmio dell`alluminio, fu il realizzare in ferro il manico della parte superiore della gavetta.
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Verso la fine del 1941 si cominciano a realizzare i Trinkbecker, bicchierini per le borracce in bachelite nera, nel corso del conflitto ne saranno prodotti anche varianti di altro colore, per quanto concerne le dotazioni al personale dei reparti della sanità*, generalmente si aveva una borraccia per equipaggiamento personale e un`altra per uso da soccorso con bicchierino di diverso colore per distinguersi dall`altro.
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Viene realizzato lo Stahlhelm Modell 40, l`elmetto modello 40, di struttura più robusta rispetto al Modell 35, la colorazione è in feldgrau scuro, stessa tinta in cui vengono ridipinti i Modell 35 il cui verde mela risulta troppo visibile, oltre alla disposizione già* citata dell`eliminare la decal con il tricolore imperiale.
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solo una breve pausa.....
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Allegati: 25
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
Lo Zeltbahn Modell 1931 , anche conosciuto come Heeres Splitter Muster 1931, realizzato in tela di cotone artificiale impermeabile denominata Makostoff, stampato su ambo i lati con la livrea mimetica a schegge con effetto pioggia, tipica della Heer, aveva un lato più chiaro, ciò per meglio mimetizzarsi nelle varie situazioni ambientali.
Nelle prime produzioni bottoni e occhielli per le asole sono in alluminio sabbiato, poi successivamente in zinco e poi in ferro, nelle ultimissime produzioni sarà anche cambiato il verso delle asole per i bottoni.
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L`equipaggiamento completo dello Zeltbahn, denominato Zeltausrüstung 31, comprende:
Zeltzubehörtasche, sacchetta porta picchetti e paline.
Zeltseil Modell 1892, una corda modello 1892, lunga due metri e di quattro millimetri di sezione, realizzata in canapa e generalmente tinta in nero.
Drei Zeltstock Modell 1901, un elemento di sostegno modello 1901 in legno di Frassino con rinforzi alle estremità in ferro.
Zeltpflock Modell 1929, due picchetti modello 1929, in alluminio, poi realizzati in ferro, ce ne sono anche in resina realizzati per il teatro Nord-Africano e in legno eredità della Prima Guerra Mondiale.
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La Gasmaske Modell 1930 e la Gasmaske Modell 1938 furono i modelli standard in dotazione all`esercito tedesco durante il periodo bellico.
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La maschera facciale della Gasmaske M30 era realizzata in tela gommata in colore verde oliva contornata da una cornice di morbida pelle di cuoio e gomma con funzione di intelaiatura e di tenuta ermetica, i visori di 8 cm. di diametro compresa la struttura metallica portante, anch`essa generalmente in verde oliva, sono smontabili con l`ausilio di una apposita chiave con uncini, questo per poter sostituire le lenti rigide esterne, le lenti interne sono in un derivato della celluloide, lo Zellon, facilmente sostituibili dall`interno rimuovendo il fermo metallico, la funzione della doppia lente era l`antiappannamento delle lenti stesse, ciò era possibile per lo spazio tra le due lenti che creava una camera d`aria.
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La Gasmaske M38 era in gomma sintetica in colore verde o nero, decisamente più conveniente nella fase di produzione, dimostrava essere anche più pratica e robusta della M30, anche la M38 aveva il sistema delle doppie lenti, solo che la struttura portante del visore, di 7,5 cm. di diametro, era a graffe e questo richiedeva un intervento un po` più articolato per la sostituzione delle lenti esterne rigide, rimaneva invariato il sistema di supporto delle lenti interni.
Ambedue i modelli erano prodotti in tre misure, dalla 1, la più grande, alla 3, la più piccola, disponevano anche di una tracolla, Tragband, per essere portate pronte all`uso.
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Il canister (contenitore della gasmaske) destinato alla nuova Wehrmacht è modificato nel 1936 e consisteva in un un cilindro metallico corrugato verticalmente al fine di dare robustezza e chiuso in alto da un coperchio cernierato con all`interno una scatolina quadrata metallica per le lenti interne anti-appannamento di riserva, tinto in feldgrau, la tonalità più chiara è classica dei primi modelli.
Alto 25 cm. e 12,5 cm. di diametro, il canister subisce un ulteriore modifica nel 1938 quando l'altezza è portata a 27,5 cm.
Su disposizione della circolare militare HM42 N°414 del 22 aprile 1942 è prescritto l`uso dei contenitori da 27,5 cm. alle unità combattenti, mentre la tipologia da 25 cm. è destinata alle truppe di riserva o di retrovia, comunque sia, disposizioni militari a parte, la distribuzione del tipo alto non fu così rapida e capillare e almeno fino al 1942 inoltrato ci troviamo di fronte a truppe del medesimo reparto impiegate in prima linea equipaggiate con tutte e due i modelli, alto e basso.
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Come per il resto dell`equipaggiamento nel 1938/39 erano in studio le varie modalità di portare la Gasmaske, nel 1 giugno 1939 venivano redatte le prime prescrizioni "provvisorie".
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Con la disposizione da circolare militare AWA del 26 novembre 1941 i contenitori saranno rinforzati nella saldatura verticale e sul fondo quindi contrassegnati con una "D" (gedichtet) sullo stesso, talvolta potrà esserci una guarnizione all`interno del coperchio presumibilmente per preservare il contenuto dall`umidità (foto a dx, collezione cocis 49).
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Il numero, spesso in colore bianco, che compariva sui contenitori e sulla maschera facciale, era una matricola di assegnazione e che veniva riportata anche sul Soldbuch.
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Allegati: 24
Re: IL SOLDATO TEDESCO DURANTE LA 2GM, MEZZI ED EQUIPAGGIAMENTO.
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Il Gasplane, era un telo di protezione contro i gas, misura circa 200 x 120 cm. e poteva variare sia di fattura che di colore a seconda del periodo di produzione e del teatro operativo.
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Il modo corretto di portare la tasca per il Gasplane era quello di tenerlo attaccato alla tracolla del contenitore della Gasmaske mediante i due appositi passanti posti dietro la tasca, tale metodo però causava lo scivolamento della tasca lungo la tracolla creando qualche disagio, una direttiva della circolare militare HM49 N°381 del 18 marzo 1940, suggeriva di passare due volte la cinghia della tracolla nei passanti della tasca al fine di evitare scivolamenti.
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Alla fine del 1940, tra contratti con paesi amici, annessioni e territori conquistati, molto materiale riguardante armi veniva incamerato o fatto preda bellica e destinato ad equipaggiare i soldati della Wehrmacht, anche perché, ed è bene ricordarlo, nonostante i successi e l`apparente efficienza teutonica, l`industria bellica tedesca in realtà* rendeva al massimo il 60% delle sue possibilità* e questo fino al 1943, quando le redini dell`industria bellica passarono sotto il diretto controllo di Albert Speer.
à? bene menzionare tra le pistole: le cecoslovacche VZ 24, VZ 27 e VZ 38 , l`austriaca Steyr-Pistole M12 in calibro 9 mm. , la polacca Pistole 35(p) o VIS wz.35 Radom , le belghe Mle. 10/22 e la Pistolet GP 9mm. , la francese Pistolet Mle 35A (SACM Petter) in calibro 7,65 mm. , la spagnola Astra 400 in calibro 9 mm. , la norvegese Browning m/1012 e m/1914 ed infine l`italiana Beretta Mo. 1934 in 9 mm.e la Mo 1935 in 7,65 mm.
Ho tenuto particolarmente a citare le pistole in quanto queste andavano ad equipaggiare tutti quei soldati che per specifici compiti non avevano in dotazione la carabina K98, come ad esempio i carristi, i mitraglieri, gli addetti alle segnalazioni, i paracadutisti (i quali erano dotati della sola pistola nei lanci), ect.
La produzione delle pistole d`ordinanza la Luger P08 e la Walther P38 non riusciva a compensare la reale necessità*.
Vanno però debitamente menzionati tra la produzione tedesca la Walther P38, in calibro 9x19, la produzione ha inizio nel 1939, più semplice nella realizzazione, il suo compito è quello di sostituire la Luger P08, come pistola d`ordinanza, sebbene tecnicamente molto più affidabile della P08, molti soldati furono ritrosi al cambiamento, mantenendo la Luger P08 fino alla fine del conflitto.
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Maschinenpistole 40 MP40 , calibro 9 x 19, caricatore o serbatoio da 32 colpi con un ritmo di tiro di 500 colpi al minuto, concepito come arma per i carristi fu messo subito nella produzione ad ampio raggio.
Con l`esperienza maturata sul campo, i soldati non caricavano tutti e 32 i colpi, ma solo 27, in quanto i rimanenti e ultimi 5 colpi, oltre che rendere dura l`operazione di ricarica del serbatoio, con una lunga permanenza mettevano sotto stress la molla del serbatoio creando così problemi durante l`uso.
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I BALCANI E AFRICA SETTENTRIONALE
Tutto fondamentalmente ha inizio all`alba del 28 ottobre 1940 quando truppe italiane dislocate in Albania varcano il confine Greco, ma già* il 31 ottobre la spinta offensiva si è esaurita, tant`è che l`8 novembre il Comando Italiano sul Fronte Greco/Albanese è costretto a diramare l`ordine di ritirata.
Tale iniziativa italiana non fu ben accetta da Hitler il quale aveva piani ben diversi, era infatti nei suoi progetti iniziali, una volta spinto il pericolo a ovest il più lontano dai confini tedeschi, concentrarsi sull`invasione dell`Unione Sovietica prevista ad inizio primavera, ma slittata a quasi fine giugno, ciò dovuto alla crepa nella sicurezza che si era venuta a creare a sud.
Il 20 novembre 1940 l`Ungheria aderisce al Patto Tripartito, seguita immediatamente dalla Romania e dalla Slovacchia.
Il 13 dicembre 1940 viene messa allo studio ed elaborata da Hitler e dall`OKW la direttiva "Marita" per l`invio di 24 Divisioni tedesche nei Balcani.
Nel frattempo in Africa Settentrionale gli italiani il 17 dicembre perdono a causa degli inglesi Sidi Omar e Sollum.
Il 21 gennaio 1941 truppe britanniche attaccano Tobruk e il 22 gennaio lo occupano, il 3 febbraio il Generale Graziani a seguito dell`offensiva britannica ordina la ritirata generale e il ripiego delle truppe verso la Tripolitania.
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La situazione instabile che si era venuta a creare sul versante mediterraneo, portò Hitler ad intervenire, il 6 febbraio 1941, l'Oberkommando der Wehrmacht (OKW), decide l`invio di reparti tedeschi in Libia, denominata Operazione "Sonnenblume" (girasole), il cui comando è affidato al Generale Erwin Rommel.
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Il 14 febbraio 1941 le prime truppe tedesche sbarcano a tripoli,
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ne fanno parte la 5° Leichte Division formata da elementi 3ª Panzer Division che iniziarono l`addestramento dal luglio 1940 in Slesia per prepararsi ad un probabile impiego nel teatro Nord Africano, ben al di sotto dell`organico convenzionale per una Panzer Division, contava solo su una Brigata Panzer, disposta su due battaglioni per un totale di 150 carri armati, aveva un supporto di tre battaglioni di fanteria, tre di artiglieria e del 3° Reparto Esploratori.
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Il 19 febbraio 1941, viene ufficialmente denominato il corpo tedesco di spedizione in Africa : Deutsche Afrika Korps.
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In aprile, la 5ª Leichte Division venne raggiunta in Africa dalla 15ª Panzer Division (formata alla fine del 1940), che però non arrivò prima che Rommel si fosse già* ripreso la gran parte della Cirenaica e subito attestato su posizione di difesa.
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In quel momento, l'Afrika Korps consisteva di due divisioni più diverse unità* di supporto, ed era ufficialmente subordinato alla catena di comando italiana in Africa (anche se Rommel condusse l'offensiva senza alcuna autorizzazione).
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