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Allegati: 47
ITALIENISCHE STAHLGRAU
Gli effetti tedeschi realizzati con tessuto di preda bellica italiano.
Non è difficile per il collezionista, incontrare effetti militari rigorosamente regolamentari realizzati con panni e stoffe diverse da quelle tipicamente di dotazione, fabbricate in Germania.
In questa prima analisi si tratteranno quegli effetti realizzati, peraltro in maniera massiva, con panno e stoffe militari, (requisite insieme ad altro tipo di materiale), dall`Italia dopo l`armistizio del settembre `43 e largamente utilizzati dalle truppe tedesche dell`Heer e delle Waffen SS.
In studi sucessivi sarà* mia cura prendere in esame altri panni di tipo straniero "di preda bellica" altresi` utilizzati dalla Wehrmacht .
Taluni collezionisti tendono a "snobbare"(curiosamente) effetti realizzati con questo tipo di materiale, altri, come me, lo considerano un valore aggiunto, specie quando si tratta di materiale realizzato in tessuto italiano in quanto....come dire....ci tocca da vicino e mantiene un fascino particolare.
Nel caso specifico di questa trattazione, con tale materiale di presa furono fabbricate uniformi di tipo tardo comprendenti cappotti, giacche, pantaloni, copricapi.
La designazione "Stahlgrau" era riferita al tono di colore maggiormente tendente al grigio-acciaio propria del nostro panno rispetto il colore tendenzialmente più caldo del panno tedesco.
Il panno italiano fu quindi utilizzato nelle due versioni in lana di tipo gabardina, ad armatura "diagonale"detto anche a doppia faccia per via della differenza tra i due versi (da un lato pannoso , dall`altro satinato) e di tipo panno –in senso stretto del termine- ; quest`ultimo in verità* abbastanza scadente, con poca percentuale di lana vera e propria e ricco di fibre spurie.
Il primo tipo sopra menzionato venne adottato dall`intendenza italiana nel marzo`42 e classificato come panno tipo 943, rappresentava il tentativo di dotare i soldati di un panno piu robusto del panno classico solitamente in uso.
Tra i collezionisti di materiale tedesco, tale stoffa viene indifferentemente designata come Gabardina italiana, Sateen italiano, Tessuto italiano, Panno doppia faccia italiano, Diagonale italiano.
Nota interessante sembrerebbe che le truppe Waffen SS amassero particolarmente gli effetti realizzati in questo materiale e fu da queste, effettivamente, molto utilizzato; indubbiamente le uniformi erano apparentemente piu eleganti se manifatturate con questa stoffa, tant`è che fu particolarmente appetito anche dagli ufficiali di cui ancor oggi possiamo riscontrare nel mercato con una certa relativa facilità* rispetto le uniformi truppa, Feldbluse da ufficiale realizzate in questa stoffa.
Non solo panno grigio verde fu requisito ed utilizzato, bensi anche la cosiddetta "tela Olona" color sabbia destinata agli effetti tropicali italiani. Inoltre anche ingenti quantità* di stoffa italiana "da fodera"in seta artificiale argentea con la consueta tramatura a spiga vennero utilizzate nei capi tedeschi.
Augurandomi di non dimenticare nulla mi pregio redigere una tabella maggiormente esplicativa a corredo di quanto detto sopra. Ogni integrazione a quest`interessante argomento trattato pubblicamente per la prima volta, sarà* la benvenuta.
Panno in lana diagonale tipo gabardina italiana, (doppia faccia tipo943):
-effetti regolamentari realizzati per WH-Heer: feldbluse mod.43, feldbluse mod.44, giacchini corti Sturmartillerie, pantaloni mod.43, pantaloni.mod.44, pantaloni Sturmartillerie, feldbluse e pantaloni mod.41-45 da ufficiale, Einheitsfeldmutze truppa e ufficiale, Bergmutzen, Shirmmutzen, Cappotti da ufficiale, Cappotti mod.43.
-effetti regolamentari realizzati per Waffen SS: feldbluse mod.44, giacchini corti Sturmartillerie, pantaloni mod.43, pantaloni mod.44, pantaloni Sturmartillerie, feldbluse e pantaloni 41-45 da ufficiale, Einheitsfeldmutze uno o due bottoni truppa-ufficiale, Shirmmutzen,
Panno in lana tipo "ortica" italiano (da non confondere con il parimenti detto "ortica tedesco"una delle varianti fine guerra del consueto panno feldgrau tedesco) :
-effetti regolamentari realizzati per WH-Heer: feldbluse mod.43, feldbluse mod.44, giacchini corti Sturmartillerie, pantaloni mod.43, pantaloni.mod.44, pantaloni Sturmartillerie, Einheitsfeldmutze truppa, Cappotti mod.43.
-effetti regolamentari realizzati per Waffen SS: feldbluse mod.43, feldbluse mod.44, giacchini corti Sturmartillerie, pantaloni mod.43, pantaloni.mod.44, pantaloni Sturmartillerie, Einheitsfeldmutze truppa uno o due bottoni, cappotti di taglio specifico SS.
Stoffa italiana color sabbia detta "Olona":
-effetti regolamentari realizzati per WH-Heer: feldbluse di taglio identico alle verdi-canneto da utilizzare in climi mediterranei, tropenhose taglio dritto, tropenhose di taglio mod.43.
-effetti regolamentari realizzati per Waffen SS: stampata in un verso con mimetica "a piccoli punti" è stata utilizzata per confezionare giacche e pantaloni delle tenute policrome di mod.44.
Impiego della stoffa italiana da fodera grigio argento con tramatura a spiga:
-Appare genericamente utilizzata negli effetti tardi nelle seguenti combinazioni: manifattura in panno tedesco con fodera mista italiana e tedesca, manifattura in panno tedesco con fodera interamente italiana, manifattura in panno italiano con fodera mista italiana e tedesca, manifattura in panno italiano con fodera italiana. Alcuni capi appaiono essere fabbricati anche utilizzando come fodera stoffa italiana del tipo impiegato nelle camicie.
Segue documentazione fotografica di oggetti della mia collezione ad esempio di quanto sopra trattato.
Il panno "doppia faccia" tipo 943 italiano, fronte e retro. Il recto mostra la faccia ad armatura diagonale di una tonalità* grigia piu tendente al color grigio-acciaio che al grigio-verde, ovviamente potevano esistere bagni di colore diversificati che originavano variazioni cromatiche; con la patina del tempo, tale stoffa tende ad assumere un tono decisamente piu verde. Il verso mostra un aspetto "peloso"piu simile al panno tradizionale.
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A seguire il completo mod.43, venne realizzata con questa stoffa ( oltre che con i tessuti regolarmente prescritti, di cui regolamentare il "Feldgrau 44" di tinta marrone-olivastra) anche l`uniforme di modello successivo, denominata Feduniform 44. Qui illustrata nelle foto seguenti, era composta da giacchino corto a due tasche pettorali e pantalone specifico a taglio dritto "4 tasche" restringibile all`estremità* della gamba mediante un laccetto con bottone.
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A completamento dell`uniforme 44 un cappotto regolamentare mod.43 (42-45) sempre realizzato nella medesima stoffa. Il collo poteva venir sollevato per riparare il viso dalle avversità* atmosferiche come in questo caso, e assicurato per mezzo dell`apposita linguetta munita di bottoni e asole.
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Felduniform 44 in diagonale italiano con giacca, pantaloni mod.44, e cappotto mod.43
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Sotto la terza asola del giacchino mod.44 appaiono i marchi regolamentari
peculiari che ci indicano provenire l`effetto da un fabbricante di Erfurt
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Il cappotto regolamentare mod.43 è munito di bottoni grigi ( einheitsgrau ) come il giacchino; su una curiosa stoffa blu dell`interno della tasca sono presenti i marchi anch`essi punzonati con inchiostro blu. Anche questo effetto proviene da Erfurt; personalmente ho riscontrato una maggior concentrazione di effetti realizzati con questa stoffa provenire essenzialmente da magazzini di Erfurt o Monaco.
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Il pantalone mod.43 fu utilizzato anche con la Felduniform 44, come si evince da foto d`epoca, e la sua fabbricazione fu protratta sino a tutto il 1944 e forse oltre.
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In questo magnifico esemplare sussistono come fodera interna ritagli di stoffa di tipo tropicale. Si evidenziano i marchi con taglie , il codice RB, l`anno di fabbricazione 44, il deposito di provenienza "M" che sta per"Monaco".
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Nel pantalone illustrato , nuovo di magazzino, era ancora cucito il cartellino dell`intendenza con il nome della fabbrica, qui una "LAGO" ovvero una cooperativa di piccole imprese sartoriali che producevano effetti militari su contratto per l`intendenza militare. Interessante il logo, la città* di provenienza"Freising" nell`area di Monaco e la "firma" di un generale in basso a destra, oltre che alcune voci specifiche riguardo il contratto ecc.
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Comparazione tra i pantaloni mod.43 e 44 realizzati nella medesima stoffa.[attachment=34:3fiobln9]13.JPG[/attachment:3fiobln9]
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L`interno dei pantaloni mod.44; oltre la fodera in rasatello spigato italiano coesiste una fodera di tipo tedesco in cotone grigio tipica degli effetti finali. Anche i timbri delle taglie sono diversi nella disposizione da quelli riscontrati sui modelli precedenti.
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Non è tuttavia difficile trovare nei mercati, belle Feldbluse da ufficiale di modello 41-45 ( bottoniera con 6 bottoni ), realizzate in questa stoffa italiana sia per l'Heer che per le Waffen SS, anche in virtù della somiglianza con il diagonale tedesco comunemente impiegato nella realizzazione di capi da ufficiale. Il completo che segue è una giacca da Oberst del I Rgt di una unità* Aufklarung, a farbe giallo oro.
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La giacca con i pantaloni
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Alcune foto ravvicinate con mostreggiatura in dettaglio
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I materiali interni consueti per un capo sartoriale
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L`etichetta di un sarto di Vienna "Wiebak"abbastanza conosciuto e ricorrente
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Alcuni dettagli
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La Feldbluse da ufficiale con i pantaloni di tipo Stiefelhose
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I pantaloni nella stessa stoffa della giacca presentano un taglio sartoriale di tipo Stiefelhose con accorgimenti tardivi del tipo le due stringhette a stringere presenti all`altezza delle reni e la disposizione degli allacci per le bretelle posteriori simile a quelle riscontrabili nei modelli 43 truppa
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Parte posteriore degli Stiefelhose
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Una chiusura lampo ( marca "MEWA") è presente per stringere la parte dei polpacci contrariamente ai consueti bottoni o laccetti riscontrabili frequentemente
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Gli effetti militari tedeschi furono altresi fabbricati come gia detto anche con ingenti quantità* di panno italiano tipo "ortica", qui raffigurato in dettaglio
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Una bella modello 43 perfettamente regolamentare realizzata con questo panno assai ruvido e poco resistente all`acqua e dalla scarsa tenuta termica
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Nella foto viene evidenziato il particolare grado di pelo assai battuto del panno in questione e il colore piu cupo e grigiastro dell`analogo tedesco. Nella giacca è presente un nastrino da due cm regolamentare da occhiello per avvenuta concessione di Croce di Ferro II classe
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La parte sottostante del collo è in tessuto spigato di tipo verde canneto
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L`interno della giacca con un grande RB presente nella taschina interna porta pacchetto di medicazione e i soliti marchi regolamentari in posizione canonica. Tale giacca è stata fabbricata a Stettino nel 44
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Le spalline nella stessa stoffa sono di modello semplificato 44, a farbe giallo limone per reparti trasmissioni
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Il cappotto nel medesimo panno a corredo della tenuta
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Nella foto giacca e cappotto sono comparati per poterne analizzare il materiale compositivo interno che appare per entrambi i casi rasatello di tipo tedesco. Entrambi gli effetti sono stati fabbricati nel 1944
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Anche con questo panno furono fabbricati effetti per le Waffen SS; la foto mostra un confronto tra due mod.43 tarde, WH e WSS; oltre le differenze specifiche che intercorrevano tra i due modelli di giacca, l`interno appare di tipo tedesco per la 43 WH e italiano ( rasatello spigato) per la WSS
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La foto mostra in dettaglio la fodera in rasatello argenteo con tramatura a spighe
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Pantaloni di modello 44 come quelli illustrati a seguire, vennero altresi fabbricati con questo panno per l`esercito e le WSS
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La foto evidenzia il modello di pantalone "44" realizzato in gabardina e in panno, entrambe le stoffe di preda bellica italiana
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L`interno del pantalone in panno italiano mostra una fodera grigia regolamentare tedesca. à? presente la marcatura delle taglie con anno di produzione 45. Interessanti i bottoni in legno italiani e a tre fori per telo tenda italiano in materiale plastico
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Comparazione tra i due cappotti in stoffa italiana di preda bellica, presentati nel presente articolo, di tipologia 43, (in realtà* fabbricati dal tardo 42 al 45)
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Interessante notare che, generalmente parlando, alcune parti degli interni degli effetti tedeschi venivano fabbricati riutilizzando sfridi e scarti della catena produttiva, all`insegna del risparmio dettato dalle restrizioni del periodo; pezzetti di stoffa di vario tipo possiamo ritrovare nei luoghi piu impensati quando si va ad esaminare una giacca o un altro capo d`abbigliamento militare; simpatico notare l`accurata e minuscola linguetta proteggi gancio di chiusura del collo del cappotto realizzato in gabardina italiana, realizzata utilizzando un pezzetto di panno feldgrau 44 bruno oliva... che ritroviamo nella fabbricazione della parte terminale da inserire delle spalline mod.44 qui presentate.
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Un saluto cordiale
K.d.G.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
complimenti der graf davvero un ottimo topic,molto chiaro e dettagliato e sopratutto per un inesperto collezionista come me di grande valore didattico [264
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Beh Carlo....qualità* e sapere a disposizione del forum....trovo questo topic eccezionale per spiegazione e qualità* degli oggetti rappresentati.
Inoltre hai sviscerato, secondo me, molto bene una tematica interessante e non molto trattata.
Che dire.....Danke [264
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Complimenti a parte ,posso soltanto aggiungere che esistevano anche le giacche 43 per le Waffen SS in stoffa sthalgrau.
Fatte in produzione molto limitata per cui non esiste neanche materiale fotografico a mia conoscenza per esporre questa mia aggiunta ma propio mesi fà* ho visto di persona una uscita da un vecchio collezionista che conosco da tempo immemore
ed era stata un suo ritrovamento ruspante di gioventù.
Una cinque bottoni e due buchi (come comunemente le definiamo noi della vecchia guardia) che portava i soliti timbri interni
compreso il classico SS BW nel rettangolo ma a differenza delle altre (vedi quella da rottenfhurer postata da der Graf)
aveva delle varianti di costruzione poichè erano presenti
doppia stoffa a forma di rettangolo su ambedue le maniche dalla parte interna dell'avambraccio e gomito e doppia stoffa nella parte posteriore all'altezza del fondo schiena nella parte lombare ;per il resto rispecchiava tutti i canoni della classica costruzione delle giacche di questa tipologia.
direi quasi un modello "project" (leggi prototipo)
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Topic grandioso Carlo pezzi veramente belli e con ottime descrizioni!! Hai fatto un ottimo lavoro, i miei complienti!!
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Un altro capolavoro!!! Stupendo! [264
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Complimenti !
ringrazio te e chi come te, mette la sua conoscenza a disposizione di tutti [264
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Che dire..... veramente fantastico questo topic [151
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Come non quaotare Sven, complimenti. [264
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Citazione:
Originariamente Scritto da KampfgruppeHansen
Complimenti !
ringrazio te e chi come te, mette la sua conoscenza a disposizione di tutti [264
Non posso che quotare! [264
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Allegati: 9
Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Come piccola contributo ad un topic perfetto vorrei aggiungere i particolari interni di un giacchino Felduniform 44 di produzione ancor più tarda di quello postato da Der Graf , vista la mancanza dei fori e delle bretelline per i ganci reggicinturone , l'assenza degli spacchi nelle maniche ,la mancanza dei bottoni di chiusura dei tasconi interni e la generale assenza di cura nelle finiture, ma con un interno in rasatello color champagne di solito di pertinenza di giacche più precoci (Mod. 43).
Purtroppo non è presente l'accettazione del magazzino di competenza che ci avrebbe consentito una più precisa collocazione spaziale e temporale , ma solo l'indicazione classica delle misure.
Un grazie ancora a Der Graf per queste schede tanto preziose.
Ciao Andrea
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Allegati: 2
Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Ho una W.SS. 43. Modificata con l'interno parzialmente sostituito, in modo da rimaneggiare le tasche esterne.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
interessanti ambedue i modelli postati ad integrazione di questo topic.
il giacchino di Skrew è sicuramente di produzione finale, da tempo immemore non ne rivedevo uno così (peraltro composto nella sua costruzione con pezzi di stoffe miste) [264
altresì molto interessante la giacca postata dall'amico nessuno.
Mi sembra sia di panno riciclato ma di tonalità* più feldgrau che verde, comunque una ottima 43 con la classica modifica alle tasche per fattore estetico e pratico del soldato che la indossava, veramente bella [264
Mi sembra superfluo postare alcune delle mie giacche 43 SS poichè già* presenti sia nel modello postato da der Graf sia in quello postato da nessuno [264
comunque a mio avviso personale una gradita integrazione in questo topic già* di per se interessante soprattutto per le nuove generazioni di collezionisti.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Ottime le integrazioni di Skrew e nessuno, bene il topic si sta sviluppando in ottima maniera [264
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Citazione:
Originariamente Scritto da odilo
interessanti ambedue i modelli postati ad integrazione di questo topic.
il giacchino di Skrew è sicuramente di produzione finale, da tempo immemore non ne rivedevo uno così (peraltro composto nella sua costruzione con pezzi di stoffe miste) [264
altresì molto interessante la giacca postata dall'amico nessuno.
Mi sembra sia di panno riciclato ma di tonalità* più feldgrau che verde, comunque una ottima 43 con la classica modifica alle tasche per fattore estetico e pratico del soldato che la indossava, veramente bella [264
Mi sembra superfluo postare alcune delle mie giacche 43 SS poichè già* presenti sia nel modello postato da der Graf sia in quello postato da nessuno [264
comunque a mio avviso personale una gradita integrazione in questo topic già* di per se interessante soprattutto per le nuove generazioni di collezionisti.
Il colore giusto è quello della seconda fotografia sul grigio, purtroppo la giubba è incompleta, mancando la mostrina sinistra, la sto cercando, ma il panno è sempre differente da quella destra in mio possesso, la fodera usata per la modifica è più chiara del restante.
Mi puoi indicare dove hai postato la tua 43 modificata. grazie
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Non le ho mai postate [257
lo avete fatto Voi per me ..... [264
averlo saputo prima; propio mesi fà* ho dato una "purgata" ai cassetti , credo di averle solamente tutte appaiate [15
comunque secondo me questo tipo di panno riciclato grigio esula dalla tipologia postata da der Graf
poichè non fatto di ortica italiana o gaberdina e quindi materiale di preda bellica ma lo ripeto,a mio avviso ,di materiale che ci assomiglia ma non è lo stesso.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Bene, con soddisfazione vedo un po di movimento positivo in questa stanza [icon_246 ; fin qui voglio ringraziare l'amico Paolo per le sue puntualizzazioni e l'interesse dimostrato su quest'affascinante argomento e tutti gli altri amici che hanno dimostrato il loro tributo di gradimento. Interessante il giacchino di Screwdriver che rientra nelle molteplici varianti costruttive di fabbrica della Felduniform 44 ( di cui un giorno me ne occuperò ), mentre la feldbl.SS di Nessuno onestamente non ne ho ben capito dalla foto la tipologia del panno che a prima vista sembrerebbe tedesco e non italico.
Penso che comunque avremo nuovi graditi sviluppi su quest'argomento e ringrazio anticipatamente chi vorrà* intervenire. [257
k.d.G.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Infatti il panno è tedesco, volevo solo sottolineare che la modifica è stata fatta con fodera di rasatello italiana, in foto più chiara di quella tedesca, dato che si tratta di una modifica "estetica" da campo, probabilmente la giubba fu trasformata in Italia. CIAO.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Pezzi assolutamente stupendi quelli postati, complimenti veramente a tutti!!!...nn credevo che il panno italiano fosse stato usato per confezionare pezzi così "ricchi"; avevo sempre pensato che fossero serviti per produzioni molto più povere....ma avevo senpre pensato male!!!...
Ripeto complimenti per i pezzi, alcuni dei quali sembrano appena usciti dalle mani del sarto.
Un saluto
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Allegati: 16
Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Buongiorno a tutti,
solo per integrare il piccolo capolavoro scritto da Carlo inerente alle giacche prodotte con panni e stoffe di preda bellica italiana, considerando fra l`altro le precedenti sue menzioni, vorrei contribuire alla completezza del topic postando qualche oggetto della mia collezione.
Facendo un discorso ad ampio raggio, ricorderei il massiccio uso fatto da parte della Wehrmacht di tutto il materiale indossabile appartenente ad altri eserciti sconfitti (olandese, cecoslovacco, ecc), annessi (austriaco) o, nel caso di quello italiano, disciolto. Nel primi due casi, i capi già* confezionati e pronti per l`uso sono stati riutilizzati aggiungendo o sottraendo piccoli particolari per garantire una certa ed unica somiglianza a quello originale tedesco. Nel caso specifico del materiale italiano invece, non è stato riutilizzato nessun capo già* confezionato (teli tenda e scarpe a parte, ma questo è un altro discorso), ma solo asportate le varie materie prime dai magazzini (panni, tessuti, bottoni ecc) per poi confezionare i capi direttamente in Germania.
Detto ciò, inizierei con una Feldjacke modello 43 prodotta in Gabardina italiana, nuova di arsenale, appartenente ad un reggimento di artiglieria di una divisione di montagna (la giacca è mostreggiata d'epoca, trovata con l'Edelweiss già* cucita a zig zag). Il marchio interno, oltre alle consuete taglie, riporta il magazzino vestiario di Erfurt, dove, insieme a quello di Monaco, la maggior parte dei capi così confezionati ho avuto modo di constatare sembrano provenire. Evidentemente, le due città* in questione sono state le uniche destinatarie del gran lotto di panni e tessuti di preda ‘liberato` dopo l`8 Settembre 1943 (Badoglio, armistizio, guerra civile ecc).
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Della stessa serie, è presente anche il pantalone modello Keilhose (m43) nuovo di arsenale, di cui mi limito a postare qualche foto, visto che il buon Karl ne ha già* discusso in maniera completa.
NOTA: a dispetto dell`aspetto così gradevole e, se vogliamo, piuttosto marziale dell`uniforme in Gabardine italiana, credo che non doveva essere stato altrettanto gradevole il confort e la praticità* d`uso della stessa. Indossandola infatti, anche se il tempo trascorso può aver alterato il panno, si ha come l`impressione di entrare all`interno di uno scafandro del tipo che veniva usato dai palombari all`inizio del secolo.
[icon_246
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Trattasi del cappotto da ufficiale confezionato privatamente e appartenuto ad un sottotenente (Leutnant) delle unità* Aufklarüngs (Ricognizione). Ciò attesta che lo stesso panno venne generalizzato ed utilizzato anche nel mercato privato.
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Allegati: 18
Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Un altro esemplare degno di considerazione, è la giacca prodotta in tela Olona. Anche questo, altro non è che il buon tessuto usato in modo massiccio dal Regio Esercito per la produzione delle Sahariane e giacche estive in genere. Il taglio e tutte le caratteristiche costruttive, sono quelle della verde canneto m43 avente 6 bottoni e tipico colletto allacciabile da gancio e anello. Ovviamente, non è da confondere con la Tropenjacke la quale, anche se prodotta parallelamente, non ha alcun filo conduttore per taglio e tipologia.
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Altra giacca che ha subito le stesse sorti degli articoli precedenti, è questa m43 in panno ‘Ortica` mostreggiata d'epoca. Anche su questa è stato detto parecchio quindi tiro tranquillamente avanti postando solo qualche foto.
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Altro esempio di utilizzo del panno Ortica, è questa giacca apparentemente simile alla m43, nata appositamente per gli ‘Standschützen` tirolesi (gruppi di tiratori presenti nelle varie cittadine del Tirolo, accorpate alla fine della guerra alle varie unità* della Volkstürm). In questo caso, la produzione è quasi sicuramente altoatesina o austriaca ed il materiale è completamente italiano (incluso i bottoni in legno).
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Allegati: 3
Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Mi fa particolarmente piacere che dalle Marche, terra di poeti (basti per tutti il nostro Leopardi), di castelli, di amene e verdi colline e....di collezionisti, giunga questa interessante integrazione a coronamento di quanto detto. Ciò dà* ulteriore spunto alla dissertazione su un argomento, forse trattato nel senso più ampio del termine per la prima volta.
Intanto sopperisco ad una dimenticanza....con il gabardine italiano vennero realizzati anche cappotti da ufficiale come ci ha ricordato Alessandro. Pur avendone uno in collezione me ne ero completamente dimenticato (che brutta cosa la vecchiaia), ma rimedio subito con qualche foto e ho anche provveduto ad aggiornare il piccolo elenco tecnico all'inizio del mio post.
Il cappotto in questione mantiene un collo verde blu scuro regolamentare, contrariamente a quello postato da Alessandro e ad altri esemplari da me trovati nel tempo, segno che la pratica non era seguita da tutte le sartorie nel corso degli anni che precedettero la fine. Tale cappotto deriva da un lotto di materiale stoccato in magazzini per tanto tempo e provenienti da un campo di concentramento nei pressi della citta di Jesi, nelle Marche; materiale che in parte, negli anni '80, ebbi fortuna di visionare e "prelevare". La fodera è interamente in rasatello spigato italiano.
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Tornando agli spunti tratti dal post integrativo di Alessandro, ritengo importante la giacca in tela Olona, in quanto la maggior parte dei collezionisti NON CONOSCE L'ESISTENZA DI QUESTA TIPOLOGIA DI GIACCHE [icon_246 ....e dalle foto d'epoca in b/n è praticamente indiscernibile da una comune verde canneto, e NON ESISTE TESTO CHE LE MENZIONA.
Si tratta di giacche che furono concepite ed impiegate nei settori mediterranei-temperati per la WH-Heer; di taglio IDENTICO alle verdi-canneto mod.43 ( con bottoniera a 6 bottoni, collo chiuso, mostreggiatura continentale) furono fabbricate anche ( e maggiormente ) con la consueta tela tedesca egualmente impiegata per le giacche DAK.....precisando che le giacche DaK-tropicali a collo aperto erano da regolamento destinate ai SOLI reparti DAK operanti in Africa.
Inoltre tra le "creazioni" in panno ortica italiano va giustamente menzionata la giacca di "apparente" mod.43 destinata alle truppe paramilitari "Standschutzen" tirolesi, di cui Alessandro ce ne posta un esempio. Queste giacche mantengono una fodera parziale ed altre differenze se confrontata con le 43 tedesche ed un taglio un po' goffo e impreciso. In linea di massima si tratta di una brutta copia sia pur originale d'epoca, della 43 per la WH. Le mostrine erano costituite da parallelogrammi verdi,e per i sottuff. era prevista una tresse attorno al collo di tipo LW. Nell'ignoranza più crassa ho visto, nel tempo, spacciare e identificare queste giacche per le cose piu assurde.
Sic Transit Gloria Mundi.
Cordialmente
Kd.G.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Non potendo aggiungere nulla di concreto a questo studio in fase di sviluppo, porgo i miei più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che, con pezzi delle proprie collezioni e/o con interessanti integrazioni del proprio sapere, hanno contribuito in modo attivo a questa piacevole ed utilissima discussione.
Grazie a tutti.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Un altro topic COSTRUTTIVO e molto INTERESSANTE!
Grazie Der Graf per condividere le tue preziose conoscenze con tutti i membri del forum!
Ottimi anche gli altri contributi, bravi!
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Grande Topic, Carlo !
Interessantissimo per foto e raffronti e dettagliato nella spiegazione dei vari particolari.
Che dire se non 10 e Lode ? [264
Continua così ... [264
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Ringraziando per gli ulteriori apprezzamenti vorrei approfittare per aggiornare il presente studio di una notizia interessante giuntami non molto tempo fa e riguardante l'argomento trattato.
ORBENE... sembrerebbe che il diagonale italiano tipo 943 di cui alla presente trattazione, sia in effetti stoffa fabbricata in Francia per l'esercito svizzero e caduta in mani italiche come preda bellica in seguito all'occupazione italiana di parte della Francia conseguentemente alla sua capitolazione e alle condizioni di resa nei nostri confronti ( e nei confronti dei tedeschi ), avvenute nel'40; fatti storici che non tutti conoscono perfettamente.
IN EFFETTI c'è da dire che le uniformi svizzere del periodo sono fabbricate in una stoffa identica a quella di cui sopra e su questo non ci piove.
SIMPATICO pensare che se cosi fosse, poi i tedeschi son venuti a rubare...in casa di ladri [255
Fatto sta che l'ipotesi è molto probabile e grandi quantità* di effetti francesi furono re-impiegati anche dai tedeschi, basti pensare alle camicie tropicali. Parrebbe che anche le dotazioni di cotone diagonale color sabbia impiegate per le uniformi DAK siano in realtà* stoffe di preda bellica francese.
K.d.G.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Io non so dove hai preso questa notizia, ma non è assolutamente vero.
Questo intervento forse mi farà* cacciare dall`altro forum, ma io mi sento in dovere di intervenire.
L`esercito svizzero non ha mai utilizzato tessuto a doppia faccia, questa tipologia di tessuto è di qualità* veramente scadente. Il fante elvetico ha sempre avuto le giubbe i cappotti, i cappottini a doppio petto, fabbricati con un panno grigioverde abbastanza celestino simile al panno polizei tedesco, ed è risaputa la qualità* degli equipaggiamenti destinati al loro esercito. Purtroppo ho venduto l`anno scorso la giubba da truppa del genio che avevo in collezione, ma c`è un bellissimo articolo dedicato al soldato svizzero sul n° 102 di "Militaria Magazine" a pag. 20 scritto da G. Pondrom, e J.P Soulier.
L`Italia già* alla vigilia della guerra era un paese economicamente impoverito dal blocco internazionale che impediva l'approvvigionamento di materie prime. La vastità* degli scenari di guerra in cui il R.E. operò, unitamente al protrarsi del conflitto, aggravarono una situazione già* di per sé critica, costringendo l`intera nazione a sopportare i crescenti sacrifici che l`economia autarchica imponeva. Una delle prime cause che minò l`efficienza dell`industria bellica italiana fu la penuria di metallo. Perciò, prima che la situazione divenisse critica, si provvide a togliere dalle uniformi della truppa tutte le "metallerie" ovvero gancetti di chiusura, automatici, cerniere lampo, fregi, scudetti e bottoni metallici. Ben presto si presentò anche la necessità* di sopperire ad una crescente carenza di lana per produrre nuovi indumenti. Come prima misura di una certa efficacia si provvide a riparare l`esistente, onde allungare la durata del vestiario già* in dotazione. Quando i sarti di reparto non erano in grado di riparare indumenti particolarmente logori, questi erano inviati in speciali centri di bonifica specializzati in "riparazione e recupero". Qua il vestiario veniva lavato e disinfettato, poi a seconda del suo stato, era riparato e immagazzinato oppure se ne recuperava il tessuto per creare nuovi indumenti. Tuttavia, già* alla fine del 1941 apparve evidente che il recupero delle divise da solo non poteva più coprire il fabbisogno di un esercito numericamente in crescita ed operante in zone aspre ed inospitali dove l`usura delle divise era particolarmente intensa. (Grecia – Jugoslavia – Russia ). Conseguentemente si cercò di ovviare alla mancanza di lana, cotone e dei tessuti maggiormente usati, ricorrendo alla ben nota arte italiana dell` "arrangiarsi". Così, dal momento che il paese non esportava più latticini, dalla caseina del latte in esubero si cominciò a ricavare una lana sintetica, il ‘lanital` ed il ‘merinova`. Dalle ginestre e dai fiocchi della canapa si ottenne un cotone sintetico, ovvero il ‘cafioc`. Dalla cellulosa trattata con vari procedimenti si ottenne il ‘rayon`, la ‘viscosa` e l' ‘acetato`. Dalle proteine estratte dai semi del mais, della soia e dell'arachide si produsse il ‘vicara`, l' ‘ardil` e l' ‘alazon`. Bisogna sottolineare che la maggior parte di questi prodotti era già* nota alla metà* dell`ottocento, quindi ci si limitò, in molti casi, a mettere a frutto le esperienze maturate in precedenza. Figlio di questo carenza di tessuti fu il nuovo modello di uniforme, ufficialmente denominato "tipo 343", (non 943) che venne distribuita a partire dal 15 marzo del 1942. Veniva realizzata con un tipo di stoffa detta a "doppia faccia" che da un lato era uguale alla lana da truppa, dall'altro lato si presentava come un panno diagonale. Si trattava di un tessuto rigenerato non impermeabilizzato che a contatto con l`acqua si ritirava, aveva scarse qualità* termiche ed era soggetto a rapido deterioramento,. Le giacche Tipo 343, a parte il panno, si differenziavano dalle mod. 40 unicamente per l`adozione di rinforzi in cotone o tela di sacco sulla fodera, e sui bordi soggetti ad usura, per aumentarne la resistenza, vista la cattiva qualità* del materiale.
Era un tessuto scadente ed era odiato dai soldati perché freddo di inverno, e caldo in estate.
Fu largamente utilizzato anche per le uniformi da truppa della MVSN, e per fabbricare le giacche durante la RSI.
Dopo l`armistizio fu largamente utilizzato anche dai tedeschi come testimonia questo studio.
Ma questo tessuto è italianissimo, e non preda bellica, o prodotto per altri eserciti.
Il tutto è testimoniato dalle circolari del Giornale Militare del REI.
Consiglierei la lettura del meraviglioso numero di uniformi e armi 163, dove viene esaustivamente spiegato l` argomento.
Ciao, Luca.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
ciao Lucas bentrovato tra queste pagine. [249
Prendo atto di quanto hai detto come ho preso atto di quanto in precedenza mi è stato riferito in merito all'ipotesi sopradescritta e posso garantirti che la "voce" proveniva da fonte più che attendibile e di risaputa e rinomata esperienza; tuttavia è stato usato il condizionale apposta in quanto, quanto si asserisce vien riportato a livello di curiosità* e di eventuale futuro confronto, da provare attraverso fonti storiche veridiche.
Come Ponzio Pilato potrei lavarmene le mani in quanto tali digressioni non aggiungono nulla al già* accaduto; come collezionista ( e ricercatore ) animato da ovvia curiosità* non mi sentirei di escludere del tutto quanto detto in merito alla provenienza non italiana del diagonale doppia faccia ( tipo343, per quanto alcuni riportano 943, compreso TU STESSO in una tua risposta ad un datato topic "sull'altro" forum [icon_246 ).
Conosco lo sforzo italiano- e non solo italiano ma della maggior parte delle nazioni europee- atto alla produzione di stoffe dai nomi strani e particolari per la realizzazione di tessuti autarchici alternativi e rigenerati, basta andare su Wikipedia o cercare in rete e trovi tutto quanto in merito all'argomento; penso anche che le circolari ministeriali del periodo atte all'adozione di tale stoffa non facciano riferimento alla "paternità*" del tessuto ma si limitino tutt'al più a sancirne l'introduzione per la realizzazione di uniformi militari.
Personalmente posso garantirti di aver comunque maneggiato ed esaminato molto tempo fa [257 uniformi svizzere ( bottoni con croce elvetica ) realizzate in questa IDENTICA stoffa, ma non essendo un collezionista di tale materiale e non conoscendolo a fondo posso solo aspettare il supporto di altri collezionisti che possano illuminarci meglio su queste uniformi.
Saluti
k.d.g.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Caro Carlo,
si è vero anche io qualche tempo fa lo ho definito tessuto 943, perché tale è definito sul libro del Viotti, ma recentemente si è scoperto che tale affermazione è errata.
Effettivamente ho anche asserito che gli svizzeri non hanno usato il panno doppia faccia, altro errore, gli ufficiali per confezionare le loro giubbe hanno usato un tessuto simile, ma di grande qualità*, assai più morbido al tatto, con una trama del diagonale diversa così, come il colore, che non ha nulla a che fare con l'italico grigioverde.
Le stoffe non sono IDENTICHE ma simili, la italiana come caratteristiche termiche e meccaniche è assai inferiore, considera che se smonti una giubba 343, per evitare una eccessiva usura e deformazione in caso di lavaggi al suo interno è rinforzata con della robusta tela a trama, e poi il colore è indiscutibilmente grigioverde italiano.
Gli italiani prima di produrre questo tessuto lo hanno studiato per ben due anni, hanno fatto una stoffa con le poche materie prime che l'autarchia permetteva di utilizzare.
Poi ognuno è libero di credere ciò che vuole.
Allego qualche foto. Ciao, Luca
http://img697.imageshack.us/img697/8500/80655b.jpg
http://img691.imageshack.us/img691/6379/80655c.jpg
http://img696.imageshack.us/img696/6360/imgp0186qf.jpghttp://img188.imageshack.us/img188/8374/imgp0188b.jpg
http://img192.imageshack.us/img192/1668/imgp0185.jpg
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Bene, le integrazioni sono sempre le benvenute cosi' come gli scambi di opinioni. In fondo lo scopo di un forum e dei singoli thread che lo compongono, è proprio quello di poter confrontare argomenti e tesi contrapposte.
Come detto, ho riportato la notizia iniziale "per dovere di cronaca" ritenendola interessante in quanto proveniente da fonte più che attendibile, non prendendo pubblicamente una posizione precisa e definitiva in merito all'argomento, in quanto mancante di prove certe e tangibili.
Auspicando ulteriori sviluppi, un saluto cordiale.
K.d.G.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Aspettiamo sviluppi, magari con qualche prova [249 .
Ciao, Luca
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Topic di grande e utilissimo contenuto che dimostra una notevole preparazione in materia. Unica nota stonata, non capisco cosa vuol dire: " questo intervento forse mi farà* cacciare dall'altro Forum", mi auguro che tu stia scherzando Lucas, altrimenti c'è veramente da preoccuparsi...
[916 Asso di Bastoni [916
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Citazione:
Originariamente Scritto da asso di bastoni
Topic di grande e utilissimo contenuto che dimostra una notevole preparazione in materia. Unica nota stonata, non capisco cosa vuol dire: " questo intervento forse mi farà* cacciare dall'altro Forum", mi auguro che tu stia scherzando Lucas, altrimenti c'è veramente da preoccuparsi...
[916 Asso di Bastoni [916
Perchè non sapevi che ogni forum ha le sue "truppe cammellate" ????
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Cosa intendi dire per "truppe cammellate"?
Ogni forum ha i suoi regolamenti, e BKMF, vieta ai
moderatori di intervenire in altri forum nazionali.
Mi piacerebbe capire anche a me questa battuta.
Ciao, Luca.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Penso che alimentare polemiche non serva a nessuno.
Possiamo solo ringraziare Lucas di aver portato argomentazioni interessanti ad un topic già* di suo molto interessante.
Portiamo rispetto per i regolamenti di questo e degli altri forum.
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Re: ITALIENISCHE STAHLGRAU
Citazione:
Originariamente Scritto da LUCAS
Cosa intendi dire per "truppe cammellate"?
Ogni forum ha i suoi regolamenti, e BKMF, vieta ai
moderatori di intervenire in altri forum nazionali.
Mi piacerebbe capire anche a me questa battuta.
Ciao, Luca.
Ciao Lucas , non era assolutamente una battuta( mi chiedo però perchè non rispondere ad Asso di Bastoni....) ma una semplice constatazione delle dinamiche interne ad ogni forum (avendo moderato forum di partito qualcosa ne conosco...) ; altrettanto evidente che la tua affermazione di rischio di espulsione non mi trova assolutamente contento vista la mancanza di libertà* di espressione che essa presuppone , tenendo conto che stiamo parlando di semplicissima militaria e non dei massimi sistemi filosofici del mondo o di rivoluzionari medicinali salvavita per ammalati di cancro.
Comunque visto che nella maggior parte dei casi la polemica è negli occhi e nel cuore di chi la vede e di chi la cerca nelle azioni altrui , onde evitare queste spiacevoli situazioni alla sonnolenta "comunità*" forummistica ( non per me chiaramente visto che vivo lo stesso e anche abbastanza bene fortunatamente), mi ritiro in buon ordine augurandovi pace e bene
AD MAIORA
"La solitudine è la tua più grande ricchezza.
Ti rende forte,libero,consapevole.Custodiscila
come un tesoro,poichè solo se saprai essere solo
potrai camminare veramente insieme con altri
UOMINI.E' la forza nella solitudine che fà* l'unità*
degli UOMINI LIBERI"