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66 anniversario del d-day
Oggi come tutti sapranno ricorre il 66 anniversario dello sbarco in Normandia un pensiero a tutti coloro che combatterono in quel giorno fondamentale della secoda guerra mondiale
Breve cenno storico
Schieramenti
Alleati L'ordine di battaglia era all'incirca il seguente, da est a ovest:
6ª Divisione Aerotrasportata britannica, paracadutata o sbarcata tramite alianti ad est del fiume Orne per proteggere il fianco sinistro.
1ª Brigata Servizi Speciali britannica comprendente i raggruppamenti di Commandos Nr. 3, Nr. 4, Nr. 6 e Nr. 45 (RM) sbarcati nel settore Queen Red (il più a sinistra). I Commando Nr.4 vennero incrementati con i gruppi 1 e 8 (entrambi francesi) dei Nr. 10 (Inter Alleati).
3ª Divisione Fanteria britannica e 27ª Brigata Corazzata britannica sulla Spiaggia Sword, da Ouistreham a Lion.
Commando britannici Nr. 41(RM) (parte della 4ª Brigata Servizi Speciali britannica assieme al Nr. 46(RM), Nr. 47(RM) e Nr. 48(RM)), sbarcati all'estrema destra della Spiaggia Sword.
3ª Divisione Fanteria canadese, 2ª Brigata Corazzata canadese e Commando Nr.48 (RM) alla Spiaggia Juno, da St Aubin a La Riviere.
Commando Nr.46 (RM) a Juno per scalare le scogliere a sinistra dell'estuario del fiume Orne e distruggere una batteria di artiglieria. (Il fuoco della batteria si rivelò trascurabile, il Nr.46 venne tenuto al largo come riserva galleggiante e sbarcò il giorno seguente al D-Day).
50ª Divisione Fanteria britannica e 8ª Brigata Corazzata britannica sulla Spiaggia Gold, da La Riviere a Arromanches.
Commando Nr.47 (RM) sul fianco ovest della Spiaggia Gold.
V Corpo statunitense (1ª Divisione Fanteria e 29ª Divisione Fanteria) sulla Spiaggia Omaha, da St. Honorine a Vierville sur Mer.
2° Battaglione Rangers statunitense a Pointe du Hoc.
VII Corpo statunitense (4ª Divisione Fanteria più altri) sulla Spiaggia Utah, attorno Pouppeville e La Madeleine.
101ª Divisione Aviotrasportata statunitense, paracadutata attorno a Vierville.
82ª Divisione Aviotrasportata statunitense, paracadutata attorno a Sainte-Mère-à?glise, a protezione del fianco destro.
Le divisioni americane di fanteria erano appoggiate da alcuni battaglioni di carri medi.
L'annuncio dello sbarco alla resistenza francese, i Maquis, venne dato pochi giorni prima con una frase in codice trasmessa da Radio Londra, utilizzando i primi versi della poesia "Chanson d'automne" di Paul Verlaine. Il primo verso, Les sanglots longs des violons de l'automne (I lunghi singhiozzi dei violini d'autunno) avvertì i Maquis situati nella regione d'Orléans di attaccare nei prossimi giorni. Il secondo verso, Blessent mon coeur d'une langueur monotone (Feriscono il mio cuore con un monotono languore), trasmesso il 5 giugno (il giorno prima dello sbarco), segnalava che l'attacco doveva essere effettuato immediatamente. Le attività svolte dalla resistenza francese aiutarono a interrompere le linee di comunicazione della Wehrmacht.
Tedeschi
La zona dietro alle spiagge era stata estesamente fortificata dai tedeschi, come parte del loro sistema di difesa detto Vallo atlantico. Era sorvegliata da quattro divisioni, delle quali solo una (la 352ª) era di alta qualità , mentre la 91ª era leggermente inferiore. Le altre comprendevano soldati tedeschi che (di solito per motivi medici) non erano considerati adatti al servizio attivo sul fronte orientale, e di altre nazionalità (principalmente russi).
A difesa della costa e del retroterra da est a ovest si trovavano tre divisioni e varie unità minori dell'LXXXIV. Armeekorps del generale Marks:
716. Infanterie-Division statica: con alcuni battaglioni Ost era a difesa di quella che sarebbero diventate le spiagge Sword Beach, Juno Beach, Gold Beach e Omaha Beach.
352. Infanterie-Division: con un battaglione granatieri e un reggimento artiglieria a difesa della spiaggia che sarebbe diventata Omaha Beach. Le restanti unità della divisione erano schierate subito a sud e nei dintorni di Bayeux.
709. Infanterie-Division statica: con alcuni battaglioni Ost era a difesa del settore est della penisola del Cotentin (tra cui Cherbourg) e Utah Beach.
Come riserva della 7. Armee invece era presente la:
91ª Luftlande-Infanteriedivision: normale divisione di fanteria strutturata in modo da poter essere aviolanciata, dotata di due reggimenti granatieri e uno artiglieria. Con aggregato il 6° Fallschirmjägerregiment della 2ª Fallschirmjägerdivision in Bretagna, era a difesa del retroterra di Utah Beach. Era dotata anche di carri francesi prede di guerra, inquadrati nel 100° Panzer-Ersatz-und-Ausbildungsabteilung.La 91ª era posta anche a difesa della cittadina di Carentan importante nodo di comunicazioni che avrebbe potuto permettere alle truppe aviotrasportate americane di favorire il collegamento tra le due teste di ponte di Utah e Omaha.
La 21. Panzerdivision era a guardia di Caen, e la 12. Divisione Panzer SS stazionava a sud-est. I suoi soldati erano stati tutti reclutati direttamente dalla Gioventù hitleriana nel 1943, all'età di sedici anni, e avrebbero acquisito una reputazione per la loro ferocia nella battaglia imminente. Alcune delle zone dietro la spiaggia Utah erano state allagate dai tedeschi come misura precauzionale contro un assalto di truppe paracadutate.
Prima della battaglia, gli Alleati avevano accuratamente mappato e testato le aree di atterraggio, facendo particolare attenzione alle condizioni meteorologiche sulla Manica. Le condizioni del tempo nell'unico momento in cui gli atterraggi erano praticabili (a causa di considerazioni sulla marea e sulla luna piena) furono particolarmente severe. A causa di queste, i tedeschi non si aspettavano che gli sbarchi sarebbero avvenuti.
Gli sbarchi
Carri armati sulla spiaggia Utah.La 6a divisione aerotrasportata britannica fu la prima ad entrare in azione, dieci minuti dopo la mezzanotte. I suoi obiettivi erano il Ponte Pegasus e altri ponti dei fiumi sul fianco est della zona di atterraggio, ed anche una batteria di cannoni a Merville (vedi Operazione Tonga). I cannoni vennero distrutti, e i ponti vennero catturati e tenuti fino a quando i Commandos li rilevarono alla fine del 6 giugno.
Il Commando Nr.4 sbarcò sulla spiaggia, guidato dalle truppe francesi e britanniche, così come era stato concordato tra di loro. Le truppe avevano obiettivi separati a Ouistreham, per i francesi un fortino e il casino, per i britannici due batterie che sovrastavano la spiaggia. Il fortino si rivelò troppo corazzato per i lanciabombe PIAT (Projector Infantry Anti Tank) dei commando, ma il casino fu preso con l'aiuto di un carro Centaur. I commando britannici raggiunsero entrambe le batterie solo per scoprire che i cannoni erano stati rimossi. Lasciando la procedura di eliminazione alla fanteria, i commando si ritirarono da Ouistreham per unirsi ai membri della Prima Brigata Servizi Speciali (Commando Nr.3, 6 e 45), e spostarsi verso l'interno per riunirsi alla Sesta aerotrasportata.
Sulle spiagge Sword e Juno i britannici e i canadesi sbarcarono con perdite leggere. Ad ogni modo fallirono nel compiere i progressi che ci si attendeva dopo lo sbarco, ed avanzarono di circa otto chilometri per la fine della giornata. In particolare, Caen, un obiettivo principale, era ancora in mano tedesca alla fine del D-Day.
Sulla spiaggia Gold le perdite furono molto più pesanti, in parte perché i carri armati Sherman anfibi vennero ritardati ed i tedeschi avevano fortificato pesantemente un villaggio sulla costa. Comunque, la 50a divisione superò le difficoltà e avanzò quasi fino alla periferia di Bayeux per la fine del giorno. Nessuno andò vicino agli obiettivi pianificati.
I Commandos del Nr.47(RM) furono gli ultimi Commandos britannici a sbarcare e raggiunsero la spiaggia Gold, ad est di Le Hamel. Il loro compito era di procedere verso l'interno, piegare a destra (ovest) e marciare per 15 chilometri attraverso il territorio nemico per attaccare da dietro il porto costiero di Port en Bessin. Questo piccolo porto all'estrema destra dell'avanzata britannica era ben protetto dalle scogliere di gesso. Il significato particolare di questo piccolo porto consisteva nel fatto che quello era il punto in cui doveva approdare la tubatura sottomarina di rifornimento degli Alleati, "Pluto" (Pipe Line Under The Ocean).
Sulla spiaggia Omaha la Prima Divisione Fanteria statunitense subì la peggiore esperienza in fatto di sbarchi. I carri Sherman anfibi vennero in gran parte persi prima di raggiungere la spiaggia; furono fatti sbarcare infatti dalle navi appoggio troppo lontani dalla riva e le deboli protezioni aggiunte per permettere la navigazione cedettero sotto gli urti delle onde di un mare agitato. I loro oppositori, la 352a Divisione tedesca, erano alcuni dei soldati meglio addestrati presenti nello schieramento tedesco in Normandia, e occupavano delle posizioni su scogliere ripide che sovrastavano le spiagge. Le registrazioni ufficiali affermano che "Nel giro di 10 minuti dall'abbassamento delle rampe, la compagnia avanzata era divenuta inerte, senza guida e praticamente incapace di agire. Ogni ufficiale e sergente era stato ucciso o ferito...divenne una lotta per la sopravvivenza e il soccorso". La divisione perse oltre 4.000 uomini. Nonostante ciò i sopravvissuti si raggrupparono e procedettero verso l'interno.
Le massicce postazioni di artiglieria in cemento armato, poste sulle cime delle scogliere a Pointe du Hoc erano il bersaglio del secondo battaglione Rangers statunitensi. Il loro compito era scalare i cento metri di scogliera sotto il fuoco nemico con corde, scale a pioli, e quindi attaccare e distruggere i cannoni, che si pensava controllassero le aree di sbarco sulle spiagge Omaha e Utah. Le postazioni vennero raggiunte con successo grazie al massiccio impiego di bangalore torpedo e i cannoni, che erano stati spostati (probabilmente durante il bombardamento precedente) vennero individuati e distrutti. Il tasso di perdite tra le truppe sbarcate fu quasi del cinquanta per cento.
Per contro, le perdite sulla spiaggia Utah furono di 197 uomini su circa 23.000 sbarcati, le più leggere tra tutte i punti di sbarco. Anche queste truppe si spinsero all'interno e riuscirono a collegarsi con parti delle divisioni aviotrasportate.
L'82a e la 101a aviotrasportata erano state meno fortunate. In parte a causa dell'inesperienza nel pilotaggio e in parte a causa delle difficili condizioni del terreno, atterrarono male e disperse. Alcuni caddero in mare o in zone deliberatamente allagate. Dopo 24 ore solo in 3.000 uomini della 101a si erano radunati. Molti continuarono a vagare e combattere dietro le linee nemiche per giorni. L'82a occupò la città di Sainte-Mère-à?glise per un certo tempo nella mattina del 6 giugno, dandole il diritto di ritenersi la prima città liberata durante l'invasione.
Una volta che la testa di ponte venne stabilita, due Mulberry Harbour artificiali vennero rimorchiati attraverso la Manica in segmenti. Uno venne costruito ad Arromanches, l'altro alla Spiaggia Omaha. Il porto di Omaha venne distrutto dalle tempeste circa dieci giorni dopo il D-Day. Circa 9.000 tonnellate di materiali vennero sbarcate giornalmente al porto di Arromanches, fino alla fine di agosto, per quel momento il porto di Cherbourg era stato assicurato dagli Alleati ed aveva iniziato a tornare in servizio
Wik
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Re: 66 anniversario del d-day
hai fatto bene a ricordarlo,
un pensiero anche da parte mia per tutti quei soldati,
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Re: 66 anniversario del d-day
"Blessent mon coeur d'une langueur monotone"
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Allegati: 28
Re: 66 anniversario del d-day
Un ringraziamento speciale ed un merito a mark 11 per aver ricordato una pagina importante della storia d'Europa e non solo.
Il pensiero va a tutti coloro che hanno sacrificato la vita in quei tragici avvenimenti..
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Re: 66 anniversario del d-day
Un pensiero a tutti quelli che hanno perso la vita in quei giorni.
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Re: 66 anniversario del d-day
Ricordo più che doveroso [264
Ottima l'integrazione di heer x.
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Re: 66 anniversario del d-day
Esatto, ricordo più che doveroso alle migliaia di giovani che trovarono la morte in quel lontano 6 giugno 1944...
Bellissime e in alcuni casi drammatiche, le foto postate da herr x, grazie per l'integrazione.
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Allegati: 9
Re: 66 anniversario del d-day
Grazie
altre immagini le ultime 5 in ordine
Omaha-Gold-Juno- Utah-Sword
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Re: 66 anniversario del d-day
un doveroso tributo alla loro memoria.aggiungo i miei complimenti per l'integrazione fotografica,reportage davvero interessante
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Re: 66 anniversario del d-day
Un doveroso ricordo.
Belle immagini
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Re: 66 anniversario del d-day
Non so se la foto sia "reale" o montata per la propaganda ma se osservate la settima postata da Herr x si vedono le bene facce dei soldati tedesche presi prigionieri; sembrano sereni e rilassati, sembra che siano contenti di essere stati fatti prigionieri convinti che per loro la guerra sia finita senza rimetterci la pelle. Hanno tirato un sospiro di sollievo.
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Re: 66 anniversario del d-day
Citazione:
Originariamente Scritto da EnzoLuca
Non so se la foto sia "reale" o montata per la propaganda ma se osservate la settima postata da Herr x si vedono le bene facce dei soldati tedesche presi prigionieri; sembrano sereni e rilassati, sembra che siano contenti di essere stati fatti prigionieri convinti che per loro la guerra sia finita senza rimetterci la pelle. Hanno tirato un sospiro di sollievo.
Non direi che è una foto di propaganda, penso siano contenti propio perchè per loro la guerra è finita e poi dalle divise si capisce che la maggior parte di loro sono ''volontari'' (Messo tra virgolette) dell' est, si può notare lo scudetto sulla manica destra ma non si capisce bene di quale nazionalità*.
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Re: 66 anniversario del d-day
Mi aggiungo alle celebrazioni di questa data veramente storica. Un ricordo sentito e doveroso a tutti i caduti. Complimenti inoltre per le belle immagini, tutte interessantissime.
Per quanto riguarda la foto dei soldati tedeschi arresisi sulla spiaggia si tratta effettivamente di "osttruppen", ovverossia di "volontari" georgiani appartenenti con tutta probabilità* al "Georghisches Bataillon 795" aggregato alla "709 Infanterie-Division" del generale Karl Wilhelm von Schlieben o alla "243 Infanterie-Division" del generale Heinz Hellmich. Il battaglione era dislocato come unità* di riserva nella zona di Criqueville, tra S.te Mére Eglise e il settore di sbarco americano ad "Utah Beach", anche se in realtà* le unità* di questo reparto, impiegato più che altro in compiti di guarnigione, risultavano disperse lungo tutta la penisola del Cotentin. Il loro sollievo nell'essersi arresi alle truppe americane è evidente perchè, come ha detto qualcuno, non era pensabile che dei soldati russi combattesero volentieri in territorio francese per conto dei tedeschi contro truppe americane...
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Re: 66 anniversario del d-day
Citazione:
Originariamente Scritto da Spooky
Per quanto riguarda la foto dei soldati tedeschi arresisi sulla spiaggia si tratta effettivamente di "osttruppen", ovverossia di "volontari" georgiani appartenenti con tutta probabilità* al "Georghisches Bataillon 795" aggregato alla "709 Infanterie-Division" del generale Karl Wilhelm von Schlieben o alla "243 Infanterie-Division" del generale Heinz Hellmich. Il battaglione era dislocato come unità* di riserva nella zona di Criqueville, tra S.te Mére Eglise e il settore di sbarco americano ad "Utah Beach", anche se in realtà* le unità* di questo reparto, impiegato più che altro in compiti di guarnigione, risultavano disperse lungo tutta la penisola del Cotentin. Il loro sollievo nell'essersi arresi alle truppe americane è evidente perchè, come ha detto qualcuno, non era pensabile che dei soldati russi combattesero volentieri in territorio francese per conto dei tedeschi contro truppe americane...
Ottima integrazione Spooky [264
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Allegati: 23
Re: 66 anniversario del d-day
...ancora qualche immagine evocativa!
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Re: 66 anniversario del d-day
purtroppo anche per questo anno non sono potuto andare.bellissime foto
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Re: 66 anniversario del d-day
Bravissimo Herr, veramente una splendida galleria fotografica!
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Allegati: 3
Re: 66 anniversario del d-day
Bellissime foto anche le ultime pubblicate!!...
Sul fatto dei tedeschi "felici" di essere stati fatti prigionieri beh nn gli si può dar torto...nn tutti i kameraden furono così fortunati: nelle tragiche ore precendenti lo sbarco i paracadustisti americani nn andarono tanto per il sottile con i prigionieri appena catturati, stante anche la difficoltà* oggettiva sul come detenere i soldati catturati...., come nn andarono per il sottile gli americani appena sbarcati a Omaha, lessi su una bellissima pubblicazione in francese, specifica sullo sbarco di Bloody Omaha, che circa 160 soldati tedeschi furono uccisi appena catturati nei momenti immediatamente successivi allo sbarco, simili episodi si verificarono anche sulle spiagge inglesi.....
Nn dimentichiamo i soldati italiani che a migliaia, spesso loro malgrado, militarono e combatterono in Normandia: molti caddero dopo essersi strenuamente battuti, ma molti gettarono le armi appena sbarcati gli alleati e seguirono le sorti degli alleati tedeschi.
Posto alcune foto, che già* postai altre volte, di prigionieri italiani catturati in Normandia:
spiaggia di Utah Beach
[attachment=2:12164lmw]Foto REI Normandia 001.jpg[/attachment:12164lmw]
spiagge inglesi
[attachment=1:12164lmw]Foto varie 029.jpg[/attachment:12164lmw]
arrivo di prigionieri in una stazione inglese
[attachment=0:12164lmw]Foto varie 034.jpg[/attachment:12164lmw]
questa foto in particolare mi ha da sempre colpito: l'italico prigioniero ha un'espressione talmente incazzata.....
Se avete altre foto di soldati italiani postatele, mi raccomando!!
Un saluto
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Allegati: 1
Re: 66 anniversario del d-day
..ho solo questa! [249
[attachment=0:3i8082mw]a.jpg[/attachment:3i8082mw]
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Re: 66 anniversario del d-day
Non ero al corrente della presenza di soldati italiani in Normandia. A che titolo e com'erano inquadrati? Mi sembra poco probabile che facessero parte di unità* da combattimento, è più probabile che facessero parte delle unità* di supporto o che fossero adibiti ai lavori di fortificazione campale lungo il Vallo Atlantico. Si trattava forse di prigionieri o deportati? Chi mi può dire qualche cosa di più?
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Re: 66 anniversario del d-day
Bella foto quella postata herr!!...già* salvata e archiviata!!!...i soldati italiani sembrano più uomini al servizio della Todt più che ad unità* combattente. Nn dimentichiamo che l'organizzazione impiegava migliaia di militari italiani alla costruzione del famoso Vallo Atlantico.
Oh certo che nn ha un'aria rassicurante il G.I. che li tiene sotto tiro con garand e baionetta inestata!!!...
Circa i soldati italiani combattenti, che furono tanti, a fronte di tante migliaia che si diedero immediatamente prigionieri, posto quest'interessante articolo apparso ormai tanti anni fa e che magari già* conoscete...
Quegli irriducibili nell`isola-bunker che non volevano cedere agli Alleati
di Gianluca Di Feo
Quella mattina sulle coste della Normandia c`erano anche loro. Una piccola armata di italiani che per scelta, per convenienza o per obbligo era schierata dalla parte dei tedeschi. Migliaia di uomini impegnati lungo il «vallo atlantico»: ventimila secondo alcune stime, addirittura 40 mila secondo altre. Basta guardare alle spiagge del primo sbarco: all`alba del D-Day negli scacchieri di Omaha, Utah, Juno e Gold c`erano almeno cinque unità* italiane in armi. Invece gli alpini della «Trento», costretti a lavorare per l`organizzazione Todt, approfittarono del caos e fuggirono verso casa. «E` stato un inferno - ricorda Antonio Cipriani -. A mezzanotte sembrava di essere in pieno giorno tante le bombe che cadevano: i morti non si contavano. Nella confusione dell`attacco, io e tre miei compaesani siano scappati». Durante i raid si diedero alla macchia anche i camionisti piemontesi che per uscire dal lager avevano accettato di servire con la colonna mobile della 716ma divisione. Invece i mitraglieri aggregati al 736mo granatieri, quasi tutti bersaglieri, tentarono un disperato contrattacco. E gli artiglieri del 1261mo restarono ai pezzi, sparando contro la più grande flotta di tutti i tempi. Nel settore Utah, in un bosco dietro al forte di Marcouf, la quarta batteria - personale italiano e comando tedesco - distrusse un cacciatorpediniere: «Centrammo un colpo dopo l`altro - ha scritto il colonnello Triepel -. Uno spezzò il timone, perché la nave cominciò a sbandare. Poi sprofondò di prua».
STORIA DIMENTICATA - La storia di questi soldati si è dissolta, persa nel grande caos seguito all`armistizio. Esiste un`unica traccia certa: gli archivi della Feldpost, il servizio postale germanico che permettono di ricostruire movimenti e composizione delle forze armate hitleriane. Uno storico - Gianni Giannoccolo - è riuscito a selezionare un elenco di unità* tedesche composte anche da militari italiani. Evidenzia almeno 60 reparti attivi sul fronte atlantico. Berlino dopo l`8 settembre aveva inquadrato gli «alleati» in piccoli nuclei, compagnie o al massimo battaglioni. I compiti erano scelti in base all`affidabilità*. In prima linea chi si era immediatamente mostrato fedele al Reich: in Normandia armavano ben 24 batterie di artiglieria pesante. Chi invece aveva «aderito» alla Rsi dopo la cattura, andava nella contraerea o nei trasporti. I prigionieri leali ai Savoia invece finivano nei cantieri della Todt: furono loro a costruire la fortezza di Longues sur Mer - oggi trasformata in museo - che tenne sotto tiro Omaha e Gold. Parecchi autisti italiani guidavano le colonne dei rifornimenti. Persino le tre divisioni corazzate delle SS mandate da Hitler per «ricacciare in mare» l`armata anglobritannica avevano dei contingenti di volontari di Salò. E in tanti non tornarono. Tra il 19 e il 27 giugno a Montebourg tre reggimenti di artiglieria (1261, 1262 e 1709) furono distrutti nel tentativo di fermare i tank inglesi: un terzo dei soldati erano italiani.
IL COMANDO DI BETASOM - Dopo l`8 settembre l`unica eccezione alla dispersione dei «collaborazionisti» riguardò la base sottomarini di Bordeaux, in codice Betasom. Diecimila uomini guidati da Enzo Grossi - con una discussa fama di asso dei sommergibili - che si erano guadagnati la stima dell`ammiraglio Doenitz. Gli fu concesso di arruolare altri volontari: 4.000 figli di immigrati, giovani cresciuti in Francia che del fascismo avevano conosciuto solo la propaganda. Già* dall`autunno del `43 crearono la «Divisione atlantica» e il battaglione «Longobardo» di fanteria di marina. Le foto mostrano file di ragazzi con divise improvvisate e sguardi poco marziali. Ma nelle settimane successive allo sbarco anche la «Divisione atlantica» - come ha ricostruito Marino Perissinotto su «Storia e Battaglie» - venne smembrata.
L`ISOLA DI FUOCO - La battaglia più sanguinosa fu combattuta a Cézembre, l`isoletta-bunker che «copriva le spalle» alla cittadella di St. Malo: una Maginot in miniatura, con tre livelli di sotterranei. Lunga 500 metri e larga poco più di 250, ha conquistato il terribile primato di «terra più bombardata della storia»: in un mese 120 mila tonnellate di ordigni. Nonostante questo inferno, l`isola difesa da tedeschi e marinai di Salò ha continuato a fare fuoco sugli americani.
L`assedio cominciò ai primi di agosto: navi, obici semoventi, bombardieri la bersagliano senza sosta. Il 17 agosto Saint Malo alza la bandiera bianca, ma l`isola resiste ancora. à? a questo punto che gli alleati decidono di usare un`arma mai sperimentata prima: il napalm. Molti italiani sono terrorizzati: il 20 agosto tre marò disertano e raggiungono la costa a nuoto. Descrivono agli americani le condizioni della guarnigione: nei rifugi ci sono 277 feriti, tra cui 17 repubblichini, manca l`acqua potabile e scarseggia il cibo. Eppure, il 28 i bunker rispondono con l`artiglieria a una nuova richiesta di cedere le armi. Dicono che Patton fosse infuriato: il generale ordina di spazzare via Cézembre. Due giorni dopo, l`apocalisse: 265 bombardieri sganciano migliaia di bombe perforanti e barili di napalm. Dall`isola si leva una nuvola di fuoco, simile al fungo di un`atomica: il calore piega persino le canne dei cannoni, cancella ogni forma di vita dalla superficie. Il 1° settembre l`ammiragliato germanico dà* il permesso di resa al presidio. Dalle caverne escono anche 69 italiani: «Camminavano a testa bassa come gente che viene dall`altro mondo, parevano degli zombie». Appena arrivati sulla spiaggia, gli americani rendono l`onore delle armi a questi «uomini che sembravano delle ombre». Molti dei loro commilitoni rimasero nei cunicoli devastati. E mai più esplorati: ancora oggi Cézembre è «una terra desolata», vietata a tutti per la presenza di mine e ordigni inesplosi.
In uno dei fortini crollati, sotto una croce incisa nel cemento - riporta uno speleologo francese - c`è una scritta spezzata da una granata: «Giovanni F...». Poi un numero e la parola «Nap...». Forse l`ultimo saluto a uno di quei marinai senza nome.
Un saluto
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Re: 66 anniversario del d-day
Grazie Hetzer, si tratta di testimonianze preziose e interessantissime di cui non ero a conoscenza. E così anche noi italiani abbiamo fatto la nostra parte nel D-Day, e non parlo solo di quelli che provenivano da Brooklyn!
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Re: 66 anniversario del d-day
Belle immagini
Interessante integrazione Hetzer [264
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Re: 66 anniversario del d-day
Un doveroso ricordo a tutti gli uomini che vi persero la vita.
Bellissime le immagini.
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Re: 66 anniversario del d-day
immagini sensazionali cosi' come gli approfondimenti sulla presenza italiana nei luoghi dello sbarco.davvero non ne ero proprio a conoscenza.
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Re: 66 anniversario del d-day
bellissime foto e notevole integrazione storica grazie a chi ha collaborato
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Re: 66 anniversario del d-day
Bravissimi, Ragazzi! Ottimo lavoro! [264