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ci si può fidare dei libri?
Uno dei ritornelli che tutti recitiamo più spesso è l'invito ai neofiti di leggere quanti più libri possibili e di spendere più denaro per pubblicazioni che non per acquisti che non sempre sono oculati.
Tuttavia a volte mi chiedo fino a che punto ci si possa fidare anche dei libri: e non parlo di pubblicazioni dozzinali ma di case prestigiose.
Vi presento qui sotto un paio di pagine di una delle guide sui materiali militari più conosciute in tutto il mondo e che viene aggiornata quasi tutti gli anni, questa è del 1996, nel 2002 queste schede non compaiono più. Questa guida riguarda esclusivamente le armi leggere ma ne vengono pubblicate per tutte le dotazioni, dalle navi agli aerei.
Se anche queste contengono degli errori grossolani quali quelli che vi mostro come ci si può fidare?
Non ve la cito, però chi l'ha letta almeno una volta riconoscerà sicuramente il formato delle schede, che sono rintracciabili anche tramite rete.
Re: ci si può fidere dei libri?
In effetti, alcune volte, anche riviste al di sopra della media e presunte "specializzate" incappano in qualche "svista", volendo esser "buoni" sulle riviste in generale, possiamo attaccarci a cattive traduzioni.
Comunque avendo piu' testi con cui consultarci, abbiamo anche piu' fonti per confrontarci,
a me personalmente mi è capitato su di un testo di mezzi americani leggeri IIWW di scoprire che l'armamento di tali mezzi era standarizzato sulle mitragliatrici da 30 mm e 50 mm [255 [255 [255 [255
Che motoristicamente eravamo all'avanguardia, portanto ad esempio il propulsore dell'Mc 72, (improponibile su un qualsiasi altro aereo) [255 [icon_246 [255 [icon_246
Kanister,hai idea di capitare sui nostri monti??
Su reenactor abbiano riportato un'uscita con Daniele......
Re: ci si può fidere dei libri?
Riscontrare degli errori nei libri è possibile.Una svista,un errore,o proprio la mancanza di informazioni precise.
Poi vedo che il libromin questione è in lingua inglese e presumo non sia stato scirtto da un autore italiano...e questo può portare a fare errori.
A prescindere da questo,ripeto che spesso nei libri qualche errore si trova;come negli articoli di una nota rivista specializzata...che spesso sono anche una vera vetrina di promozione.
Prendiamo la cosa dal verso positivo,e diciamo che questo pericolo può essere da sprone per leggere più attentamente.
Re: ci si può fidare dei libri?
Ciao Daniele, 30 o 50 mm o centesimi di pollici, chi vuoi che noti la differenza.......
Ciao Serpico, è un pubblicazione inglese, però viene un po' considerata a livello della "Enciclopedia Britannica" quindi pari alla nostra Treccani, per questo errori del genere sono inaccettabili.
Re: ci si può fidare dei libri?
La mia risposta è... "NO", non ci si può fidare "SEMPRE". E lo diciamo da anni, no?
Proprio per questo, però, l'invito a comprare il maggior numero di pubblicazioni possibile rimane molto valido: meglio avere più fonti da confrontare tra loro, con senso critico.
Ho notato che errori grossolani si verificavano un po' meno in pubblicazioni e riviste "storiche", quelle sulle quali scrivevano nomi noti e prestigiosi: ingegneri, storici di alto livello, collezionisti di rango internazionale. Quando scrivono certe "firme", certi nomi, i cui prodotti sono classici internazionali, normalmente... "è cassazione"...
Però lo sfondone è sempre in agguato, perchè correttori di bozze o traduttori possono intervenire su un testo in modo non sempre felice...
Ciò, però, non toglie molto alla bontà* di prodotti complessivamente di buona qualità*: basta sapere e ricordare che non abbiamo in mano il Vangelo...
Diverso è il caso di persone che si improvvisano esperti e scopiazzano il loro sapere qui e là*...
Se ne vedono... eh... se se ne vedono...
Re: ci si può fidare dei libri?
Approffittando dell'apertura di un nuovo negozietto di libri usati ho fatto il pieno di libri con argomento Armi. L'edizione del 1996 del libro precedente viene da li, mentre ero rimasto soddisfatto da quella del 2002 che avevo acquistato tramite i canali normali.
Un altro "libricino" di sole 448 pagine che ho acquistato mi sta invece facendo "cadere le braccia".
Da quel poco che posso capire la colpa questa volta è tutta della traduttrice: mi chiedo perchè mai le case fanno tradurre certi testi sempre a delle donne, che magari potrebbero lavorare bene su dei libri di cucina o giardinaggio, ma fanno decisamente pietà* quando si parla di armi.
Vi cito ad esempio il capitolo riguardante la Auto Ordnance: all'inizio, prima di passare alle recenti pistole semiautomatiche cloni 1911A1, traccia una breve storia dei Thompson che vengono definiti variamente: pistole mitragliatrici, pistole (più volte), mitragliette,.... possibile che nessuno abbia spiegato a questa signora che pistola mitragliatrice e pistola non sono la stessa cosa?
Altro esempio, all'inizio c'è un capitolo sull'evoluzione delle armi corte, qualcuno dovrebbe spiegare sempre alla suddetta signora che se si parla di una pistola non si può inserire la foto di un fucile e viceversa: data la differente lunghezza non dovrebbe essere difficile notarlo, anche se in inglese si parla sempre di "gun".
Infine, e questo è sicuramente colpa dell'autore, di pistole Beretta 1915/17 con il marchio di verifica PS o DR se ne è già* parlato, però mai visto una foto di una 1934 con questi punzoni, che comunque continuano ad essere attribuiti alla Pubblica Sicurezza o ad una ipotetica Dogana Reale.
Questo è quanto mi risulta da una prima scorsa, però non so se arriverò mai ad una lettura completa.
Tutto questo per continuare sulla polemica che non ci si può fidare su un solo libro ma, come suggerito, bisogna confrontare più testi possibili, senza fermarsi a considerare la fama di un autore.
Re: ci si può fidare dei libri?
Io dico che non ci si può fidare completamente dei libri. Vi faccio un esempio: dopo la fine della prima guerra mondiale come tutti sappiamo in Italia è salito al potere il fascismo e nella zona del Tirolo dove vivo (Trentino e Alto Adige) è stata applicata una forte soppressione della cultura tedesca che caratterizza la zona da oltre 800 anni per attuare una feroce italianizzazione che tentò di cancellare la storia di questo territorio, riuscendoci solo in una piccola parte. succede infatti che sui libri di storia si trovi delle notizie errate non perche sbagliate in principio ma perchè sono state volutamente cambiate.
una cosa che è certa è che la storia di una guerra la faranno sempre i vincitori e mai i vinti. non si parlerà* mai di azioni eroiche compiute dagli sconfitti ma sempre di azioni eroiche compiute dai vincitori e si darà* la colpa di fatti crudeli a chi a perso e non a chi li ha veramente fatti. ma prima o poi la verità* salta sempre fuori. vi faccio un esempio: alla fine della seconda guerra mondiale l'urss sparse la voce che i nazisti avevano ucciso un numero che si aggira sulle centinaia o migliaia (adesso non ricordo bene) di ufficiali polacchi dopo la resa. dopo il crollo del muro di Berlino e la conseguente disintegrazione dell'unione sovietica venne fuori la verità*: erano stati i sovietici a compiere quella strage!
in conclusione quello che voglio dire è che riguardo certi argomenti bisogna prendere con le pinze ciò che si legge.
spero di essere stato utile con il mio parere [264
Re: ci si può fidare dei libri?
Ah, per carità*! Su questo non c'è dubbio: il modo in cui hanno insegnato il Risorgimento a noi italiani, per esempio, non coincide affatto col sentimento di affetto che ancora oggi mi pare circondi Francesco Giuseppe, in alcune zone di Italia...
Ma non è di politica o di storia che si parlava: nel forum che ci ospita cerchiamo sempre di evitare di scendere in questi particolari, se non altro perchè siamo tutti di estrazione sociale, culturale e politica molto distante gli uni dagli altri e si rischia di azzuffarci come comari per ciò che è davvero passato e strapassato, ormai.
Noi si parlava di errori tecnici veri e propri...
Re: ci si può fidare dei libri?
Citazione:
Originariamente Scritto da Klaus
Noi si parlava di errori tecnici veri e propri...
Infatti mi ero volutamente limitato a segnalare errori incontrovertibili, che non possono essere lasciati alla libera interpretazione di ciascuno di noi: se un'arma è nata in un certo calibro non possiamo certo noi tollerare l'errore di chi la fa nascere per altre munizioni.
Diverso invece il caso di chi attribuisce la ragione ad uno o all'altro dei contendenti di una guerra, e li non voglio entrare perchè ciascuno resterà* delle proprie opinioni, giuste o sbagliate che siano.
Che poi la storia sia scritta dai vincitori non ci piove. Uno degli esempi che faccio molto spesso è questo: se le guerre puniche le avessero vinte i cartaginesi Catone il censore (quello di "Cartago delenda est") probabilmente verrebbe dipinto come Goebels. Andate invece a vedere i nostri libri di storia, se non ve lo ricordate.
Re: ci si può fidare dei libri?
Citazione:
Originariamente Scritto da Tiroler Kaiserjäger
alla fine della seconda guerra mondiale l'urss sparse la voce che i nazisti avevano ucciso un numero che si aggira sulle centinaia o migliaia (adesso non ricordo bene) di ufficiali polacchi dopo la resa. dopo il crollo del muro di Berlino e la conseguente disintegrazione dell'unione sovietica venne fuori la verità*: erano stati i sovietici a compiere quella strage!
[264
Ho la vaga impressione che tu stia parlando delle Fosse di Katin.......
E qui per conoscere la storia non occorse attendere il crollo del muro e le scuse dei premier russi del tempo, anche perchè ancor oggi c'è qualcuno che non accetta questa versione, mentre altri avevano già* certezze nei primi anni cinquanta, senza considerare chi invece conosceva la verità* già* dal 1943, subito dopo la scoperta delle sepolture.
Re: ci si può fidare dei libri?
Quoto l'ultimo intervento di Kanister,
addirittura, se la memoria mi assiste [110.gif , non rientrarono tra i crimini di guerra addebitati ai nazisti nel processo di Norimberga.
Ciao Daniele
Re: ci si può fidare dei libri?
Citazione:
Originariamente Scritto da Gotic Line Alarico
....... se la memoria mi assiste [110.gif , non rientrarono tra i crimini di guerra addebitati ai nazisti nel processo di Norimberga.
Esatto! Non è che non ci abbiano provato, però gli fu fatto capire che era meglio "glissare"....
Re: ci si può fidare dei libri?
Citazione:
Originariamente Scritto da Klaus
Ma non è di politica o di storia che si parlava: nel forum che ci ospita cerchiamo sempre di evitare di scendere in questi particolari, se non altro perchè siamo tutti di estrazione sociale, culturale e politica molto distante gli uni dagli altri e si rischia di azzuffarci come comari per ciò che è davvero passato e strapassato, ormai.
Noi si parlava di errori tecnici veri e propri...
Quoto [264 e quindi mi auguro che si resti in tema su quanto, con l'apertura di questo topic, ha inteso discutere Kanister.
Re: ci si può fidare dei libri?
CHIEDO SCUSA A TUTTI!!!
scusatemi se sono uscito dal tema e se involontariamente ho parlato di politica. era solo per fare degli esempi. evidentemente non avevo capito k si parlava di errori tecnici.
comunque per quanto riguarda errori tecnici mi capita spesso di leggere libri, di guerra e non, che parlano di montagne e magari su una foto c'è riportato il nome sbagliato della stessa. è un errore che, seppur piccolo, ho spesso riscontrato.
scusatemi ancora [0008024
Re: ci si può fidare dei libri?
In un libro che parla dei Kiwi in italia, in una foto mostra un carro neozelandese, penso che gli sarebbe piaciuto averlo visto che era un bel Tigre tedesco [icon_246 [icon_246
Oppure, penso sia una perla della traduzione, non sapevo che il P.I.A.T (Proiector Infantry Anti Tank) fosse un proiettore, per illuminare i carri armati? se lo colpivi forse... [icon_246 [icon_246 [icon_246
o il soldato Enfield.... [icon_246 [icon_246
non sò se gli errori tecnici che appaiono siano frutto del voler risparmiare a tutti i costi, o l'utilizzo di tuttologi generici, su Storia Militare leggo spesso di refusi o orrori non solo della carta stampata ma anche di trasmissioni televisive, è un peccato,
Re: ci si può fidare dei libri?
Sbagliare nome di una montagna ti pace errore da poco? Ciumbia!
Si sa che, nel tradurre, è bene:
1) conoscere meglio la lingua in cui si riversa di quella dalla quale si traduce
2) conoscere l'argomento di cui si parla....
Purtroppo, nel nostro settore è cosa che si verifica davvero di rado: tutto sommato la nostra è materia davvero di nicchia...
Sarebbe, però, ora che gli editori si rendessero conto che è più utile usare traduttori magari un po' più scarsi nella lingua di provenienza, ma dotati di competenze specifiche e conoscenza dei vocabili tecnici della lingua di destinazione.
Ricordo di aver letto un'articolo, la riguardo, su una rivista di armi, negli anni '90. L'autore raccontava di aver dovuto correggere la bozza di una traduttrice, ottima conoscitrice dell'inglese, ma per la quale... la "spring magazine" (la molla del caricatore) di un arma era... "la primavera del magazzino"... [1495
Niente male, no?
E, all'epoca, i traduttori on line non esistevano: era tutta farina del suo sacco...
Re: ci si può fidare dei libri?
Se vogliamo parlare di traduzioni, anzi di traduttrici, c'è un bel libro, per certi versi anche poetico, con belle descrizioni di paesaggi, reso in maniera impeccabile da una signora.
Peccato che ogni tanto di parli anche di armi ed allora lo sten diventa "un ottimo pezzo di artiglieria, o le "small arms", quindi armi portatili, diventano "armi di piccola taglia", solo per dire un paio di stupidagini.
Mi viene anche in mente una scena che viene descritta così: il protagonista è in carcere quando entra un ufficiale tedesco con un cesto. La domanda che mi viene spontanea è se lo invita ad un pic-nic, poi mi vado a vedere l'originale che parla di un "pad" che però si traduce in blocco appunti, quindi molto più aderente ad un ufficiale tedesco.
E tralasciamo il solito official use che diventa "riservato agli ufficiali", il compound che diventa un recinto, e così via.
Quando mai gli editori capiranno che non tutti i lettori seguono solo "il grande fratello"?
Re: ci si può fidare dei libri?
Ciao Tiroler Kaiserjäger, nessun problema [257
Ritornando ai refusi che alcune volte troviamo sui libri, credo sia d'obbligo fare un distinguo.
Per quanto riguarda gli oggetti che dir si voglia, o foto di luoghi ben identificabili non trovo assolutamente giustificazione negli errori sia grandi che piccoli, per chi si propone di scrivere un libro
Invece (anche se non mi fa piacere), sono più tollerante per quanto riguarda le foto di guerra in particolare quelle sul campo, che spesso non hanno punti chiari di riferimento e quindi la didascalia riporta, quanto era stato indicato.
Credo che (aimè) l`errore ci può stare, perché partendo dal presupposto che, chi ha fatto la foto può non aver segnato bene la situazione (guerra), quante volte è successo anche a noi stessi che tornando dalle ferie confondiamo, un posto, una situazione, per un`altra.
Bisogna anche aggiungere che molte pubblicazioni prendono alcune foto necessarie per il loro articolo e descrivono l`accaduto come meglio gli fa comodo, collocando qui o là* il fatto (su pubblicazioni di un certo prestigio ciò avviene molto raramente).
Io stesso quando descrivo un fatto di storia ho l`abitudine di consultare varie pubblicazioni e possibilmente di autori diversi, ma il pericolo di descrivere un situazione per un` altra è sempre dietro l`angolo e malgrado ci stia molto attento, sino ad ora è successo una volta sola.
Non prendo in considerazione più di tanto i romanzi, anzi non li leggo.
Poi come giustamente avete fatto notare ci sono le traduzioni dalle varie lingue ed anche questa è una nota dolente.