Ciao a tutti.
Il 13 gennaio 2009 terminava la sua vita terrena Arthur Kruger
un pensiero a lui
ciao Arturo!
saluti
marcuzzo
Visualizzazione Stampabile
Ciao a tutti.
Il 13 gennaio 2009 terminava la sua vita terrena Arthur Kruger
un pensiero a lui
ciao Arturo!
saluti
marcuzzo
[11 [11
Era un grande.
Ciao Arturo.
Arthur,
Grande Uomo, Grande Soldato e Grandissimo Amico.
Chi ti ha conosciuto non ti dimenticherà* mai.
Ciao Grandissimo Amico
El Tiroles
Con doveroso ricordo
in qualche modo è sempre con noi.
Un grande saluto per un grande uomo. Come già* detto il suo ricordo non ci lascia mai, ma è giusto ricordarcelo tutti assieme (almeno quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo).
Pur non avendolo conosciuto di persona mi inchino deferente nel ricordo di un eroe dei nostri tempi.
Citazione:
Originariamente Scritto da Gertro
riporto, per chi non l'avesse conosciuto, alcune delle testimonianze scritte in questo forum dal Feldwebel Arthur Kruger, sottufficiale della 60^ infanterie Div. (mot.), reduce di Stalingrado, rimasto nella Wehrmacht dal 1° settembre 1939 al 9 maggio 1945:
"La ritirata da Budapest nel gennaio del 1945.
La nostra Divisione fu trasferita nel dicembre del 1944 nella zona di combattimento di Firenze,dove venne trasportata a Budapest per rinforzare queste truppe intraprese in duri combattimenti. Purtroppo però al nostro arrivo questa città era già caduta e allora decidemmo di ritirarci,ma i Russi ci continuavano ad attaccare con forza in continui combttimenti con i T.34 così decidemmo che chi era in grado di tenere un`arma in mano combatteva con noi. Ormai non esistevano più Compagnie,ma solamente gruppetti,ed io ero l`unico Sergente con l`esperienza della fronte e come Capo della Compagnia fui allora promosso Maresciallo. In quel momento non davo più importanza a questa promozione,ma rimanevo solamente per i miei Camerati,per cercare di portarli fuori da quell`inferno nel miglior modo possibile,dove in quel momento i giovani tenenti avevano più paura che coraggio. Nella ritirata e per le nuove posizioni di difesa, ci davano addirittura degl`ordini sbagliati,come ad esempio ci chiedevano di salutare Heil Hitler come salutavano generalmente le SS,oppure ci davano l`ordine pazzesco di andare con le Mitragliatrici pesanti in posizione davanti ad un fiume largo 5m,dove normalmente in ritirata ci si posiziona dietro un fiume e non davanti.
L`ordine era: "Lei dovrà andare con il suo gruppo qui in posizione, e cercherà di tenerla fino a, quando le SS. non si saranno ritirate sulla sinistra dietro il ponte, solamente dopo lei potrà ritirarsi e lasciare la sua posizione. Venuta notte non vedevo ancora le SS. Si erano ritirati nel buio sul
Ponte senza avvertirmi. Improvvisamente, vedo avvicinarsi un`ombra e sento delle grida: " Non sparare!"Io avevo sentito parlare in russo e nel frattempo loro avevano già raggiunto il ponte, allora non ci restava altro che attraversare il fiume. Io aiutavo i miei soldati a passare il fiume e per ultimo attraversavo io. Il mio capotto si era imbevuto dell`acqua e pesava come il piombo così non riuscivo ad uscire dal fiume. Al mio richiamo allora tornarono in dietro due soldati e mi aiutarono ad uscire prima che i Russi mi raggiungessero. Quando c`eravamo ritirati abbastanza dai russi, ci riposammo vicino ad un pagliaio. Ero stanco, bagnato e raffreddato così mi misi nella paglia e mi addormentai. Al mio risveglio era giorno, dei miei Camerati e dei russi non vedeva più nulla, il mio gruppo si era ritirato e io non avevo sentito l`avanti. Allora andai in una casa da un ungherese che mi disse che i russi avevano chiuso l`accerchiamento a Wienerneustadt.In cambio dei miei oggetti di valore, l`ungherese mi diede vestiti da borghese, così bruciai la mia divisa e i miei documenti e tenni con me, in uno stivale la pistola e le foto della mia famiglia. Cosi io volevo tentare di attraversare le Linee dei russi. Uscito da un bosco vidi in fondo alla valle dei movimenti di truppe da sinistra a destra e gli aerei che bombardavano da ambi le parti. Io mi dicevo: "Nel centro deve essere ancora possibile passare!"Infatti, era così e riuscii a passare.
Cercavo truppe della Wehrmacht, ma camminavo, camminavo e vedevo solo truppe delle SS. Per non esser preso per disertore, dato che ero in borghese, mi presentai ad un comandante delle SS. Così mi vestirono con le loro divise e mi diedero un comando di 25 uomini per andare a fermare i russi. Nel frattempo vidi una targa della mia compagnia, così ritornai dal comandante per farmi un certificato che testimoniava il fatto di essere stato con loro, così ritornai dalla mia compagnia e con loro ci ritirammo fino alle linee americane e in seguito il 10 maggio del 1945 ci rendemmo a loro.
All`entrata nel campo di prigionia c`erano operai stranieri e soldati americani. Gli operai ci tiravano calci e ci sputavano addosso, mentre i soldati ci prendevano tutti i valori, come orologi, anelli, temperini, anche le lamette per pulire le unghie. Nel campo eravamo trattati bene dato che non avevamo ne combattuto ne opposto resistenza contro le truppe americane, così avevano deciso di mandarci tutti a casa in breve tempo, ma per quelli come me che avevano la casa nella zona occupata dai russi c`era il rischio di essere consegnati a loro. Siccome io non avevo i documenti mi finsi nativo di Bolzano e che la mia famiglia viveva a Genova. Con queste inscrizioni nel mio certificato di licenziamento, ho cominciato il mio viaggio verso Genova il 20 maggio del1945.
Le mie memorie
Arthur Krueger
Feltre 01 agosto 2008"
"Re. Kampfgruppe – Hansen.
Sono stato in Italia con un Feldersatzbattaglion, come Istruttore. E solamente in
Estremità ho partecipato ei combattimenti. Come protezione della costa a Genova. Passo della Futa e a Firenzola paesello Uomo Morto per la protezione.
Dei Passi. Vicino a Firenze un Attacco alla Brigata Garibaldina senza sparare un colpo, perché quando i Partigiani vedevano le nostre Auto blindate scappavano nell`alta montagna. Nella zona di Bagna Cavallo ero con un Gruppo di S.M.G. e un gruppo di Mortai pesanti contro gli inglesi. Loro ci circondavano
A Bagna Cavallo, e due nostri Cari Tieger ci tiravano fori. Questi sono gli unici
Combattimenti che ho partecipato in Italia, Dopo andavamo a Budapest.
Vi prego, mettete alle vostre domande il vostro nome. Fatte a me questo favore.
Salute Arturo"
altro ancora:
"La via verso la libertà*, dalla prigionia verso Sori – Genova!
Con il certificato di licenziamento dal Comando americano in mano,mi sentivo molto meglio. Diedi un arriderci a tutti i miei Camerati e mi preparai alla partenza.
Un soldato americano, mi diede per la mia borsaportacarte, due conserve e via
in direzione sud. Quando passai dalla zona americana alla zona inglese un
gruppo inglese mi prese e mi portò in un campo di prigionieri.
Un Ufficiale, mi prese il mio certificato e le mie conserve americane,allora io protestai affermando che le avevo ricevute dagli americani e lui mi rispose:"è scritto in inglese,è stato rubato a noi!"Andai allora dal Comandante del campo e gli dissi che non ero un prigioniero,ma che ero stato licenziato dal comando americano e che il tenente mi aveva preso i miei documenti. Lui allora chiamò il tenente e mi fece ridare i documenti e affermò che potevo muovermi liberamente nella loro zona, così lo ringraziai e andai avanti, in direzione del Gross Glockner.Per strada incontrai un gruppo d`italiani, anche loro volevano ritornare in Italia, cosi mi unii a loro e incominciammo la salita dell`alta montagna. Eravamo senza cibo, non si vedeva la strada, era maggio, ma la neve era ancora molto alta. Quando raggiungemmo
un gruppo di baracche, era già* sera. Sfondammo le porte per cercare del cibo e in un
armadio trovammo dei quadretti di pane duro, bollimmo la neve e facemmo una zuppa con questo pane. Era il primo cibo dopo due giorni, trovammo poi anche delle coperte, così coperti dormimmo tutta la notte.
Al mattino presto, continuammo la salita, la neve diventava sempre più alta e di forza ce n`era sempre meno. Verso mezzogiorno arrivammo al passo e a sud c`era il paesello Heiligen-Blut. Gli abitanti si accorsero che eravamo affamati e ci diedro il primo pranzo caldo dopo lunghe settimane. Un po` di riposo e dopo avanti in direzione Lienz e Silichan,il confine con l`Italia. Purtroppo però il confine era chiuso,
solamente Via Klagenfurt era possibile entrare in Italia,ma là* c`erano i russi. Cosa dovevo fare?Allora andai dal Comandante inglese di Silichan e gli dissi che ero
di Bolzano,che non era distante da dove ci trovavamo e là* mi aspettava la mia ragazza. Parlammo delle belle ragazze che anche lui aveva conosciuto in Italia e si vede che entrai in simpatia,allora lui mi disse:"Vieni domani,domenica,e io ti porto oltre il confine,però ti dovrò lasciare a S. Candido nel campo."Io gli risposi:"Va bene, la sono in Italia."Domenica mattina allora il buon inglese mi portò con la macchina a S. Candido e mi lasciò nel campo dei reduci. Il Comandante del campo
controllò i miei documenti e volle sapere se ero nativo di Bolzano e perché volevo andare a Genova,così gli raccontai la mia favola,che ero figlio di un prigioniero tedesco,che lavorò fino al 1920 a Bolzano dai contadini,la mia mamma mi raccontò che mio padre era di Danzica e io andai in questa città* per cercare mio padre,ma quando scoppiò la guerra fui obbligato a fare il soldato e che adesso volevo andare da mia madre che si era trasferita a Genova. Infatti cosi era scritto anche sul mio documento americano. Dato che ero in Italia solo dal 1943/44,avevo imparato poco l`italiano,quindi,parlavo cosi male,come tanti tirolesi,che il comandante ci crese e mi mandò nel campo di Bolzano.
Qui era tutto sotto i Partigiani.Erano registrati i reduci e consegnati i
documenti per il viaggio di ritorno a casa. Tutti affermavano di venire da Mathausen e dai campi di sterminio, anche quelli che si portavano le mogli tedesche a casa.
Era bello poter dire quanto cattivi erano i tedeschi! Quando fecero il foglio per me, non volevo dire che anch`io venivo da Mathausen, così mi uscì la parola esercito tedesco, allora un partigiano mi prese e mi chiuse in una camera. Dopo un breve tempo arrivò una bella ragazza e mi chiese se volessi ritornare in Germania, allora gli risposi: "Si!". Così mi disse: "Io sono fidanzata con un tedesco e ho già* aiutato molti soldati, qua fingo d`essere l`amante del capo, se mi pescano i partigiani mi uccidono". Poi se ne andò e arrivò un Partigiano che mi disse:"Tu andare dal comandante",questo allora mi domanda:"Voi tu andare in Germania?Io ti dare documenti,tu non dire che te gli ho dati io",io gli risposi:"No grazie signor Comandante!" e andai fuori nel cortile. Qui erano già* pronti i camion per la partenza,sentii:"Per Bergamo da questa parte!",ed ero già* il primo a salire sul Camion. Così partii in direzione Bergamo – Milano - Genova –e Sori nella Libertà*.
A Sori mi aiutarono molti amici che avevo conquistato quando avevo la responsabilità* per la difesa della costa e della popolazione.
.04.08. 2008.
Arthur Krueger"
altro....
"A tutti i cari amici che parteciperanno all`incontro del 27 settembre 2008.
Vorrei dare ancora alcune spiegazioni riguardanti al perché di quest`incontro; noi vogliamo incontrarci sotto il motto: " Reich mir die Hand Bruder, dammi la mano fratello", per la comprensione tra i giovani e gli anziani e anche per parlare di quello che non si legge in nessun libro. Io qui, non voglio rappresentarvi solamente le sofferenze dei soldati della Wehrmacht, ma quelle di tutti i soldati del Mondo, dove, in qualsiasi parte hanno sofferto o sono morti in Guerra.
Le sofferenze, gli strazi, i dolori, le paure, la morte e addirittura anche la gioia di essere sopravvissuto, non hanno nazionalità* e sono per tutti uguali. Vogliamo quindi, da quell`odissea e da quel disumano passato, imperare a vivere in pace e cercare di parlarsi l`un con l`altro e se i giovani e gli anziani si comprendessero meglio, si sarebbe già* compiuto il primo passo verso la pace e questo è un concetto molto importante davvero.
Vostro Veterano Arturo"
ancora:
"Ricordo ad una vera Kameradschaft dal 1940 al 2008.
Il Capitano Carl – Hermann Clauberg, e l`Unteroffizier Arthur Krueger.
Dopo la guerra in Francia la nostra Divisione si trasferiva al Campo d`addestramento Grossborn in Pommerania. Dalla nostra Danzica unità
diventa da una Divisione Hot, ( a Cavallo ) una Mot. Motorizzata) La facevo la patente militare, e inserita come Autista nel gruppo esploratore nella 8. Compagnia pesante.( Mitraliatrice, e Mortai.) Qui incomincia l`incontro con il Tenente H. C. Clauberg.
All`Appello il Capomarciallo domanda, chi di voi sa servire. Dalla nostra Compagnia manca uno per servire nel Casinò. Gridava io. Sapevo benissimo che bei posticino era. Mentre la Compagnia faceva esercitazioni,
Io andavo la di mattina alle 11 a servire gli Ufficiali, e doppo mangiavo bene. Il mio compito era a servire la Carne. Dato ero Caporalmaggiore e
non avevo paura per gli alti Gradi, servivo il Generale e i Gradi alti per il primo. Il ordine era un pezzo a testa. Se avanzava, passavo degli Ufficiali della mia Compagnia, perché gli alti gradi mangiavano gia. E solo doppo se avanzava portavo ancora ei superori. Cosi anche il Tenente Clauberg mangiava sempre la doppia razione di carne.
Il tenente Clauberg non ha mai dimenticato questo servizio. Siamo rimasti assieme sul Balcano e in Bulgaria ero con lui il comando avanzato.
Ricevuto dal Re Boris e la Regina. Assieme la campagna in Grecia. Sotto
suo comando conquistato l`isola Githera, e dopo la campagna in Russia.
In Russia ci abbiamo solo visti rare volte. Lui era promosso Tenentemaggiore e andava ad un posto come Adiudante. Io diventavo Sergente. Tutti due hanno avuto la Fortuna di essere rimasti a Stalingrado ferriti, e siamo alla fine Novembre Dicembre salvati Via Area.
Solo dopo molti anni all`incontro degli Ex Combattenti di Stalingrado a Limburg in Germania ci siamo rivisti. Mentre io alla fine della guerra andavo in Italia, Clauberg ritornava a Berlino a casa sua nella zona Americana, per.
ricostruire con suo padre la sua Ditta Fabbrica di macchine stampatrici.
Tutti nostri rivedersi era una grande Festa. E si parlava del passato assieme.
Dopo il mio infarto mi trovavo non poter piu lavorare molto male. Lui mi dava
il dinaro per il viaggio. Ogni anno per il compleanno nella lettera con gli auguri cera del denaro attaccato un biglietto con queste Parole:" Caro ladro,ti prego di non prelevare questo denaro, perché e per un buon Pranzo per un ex Combattente di Stalingrado,perché la aveva sofferto molta fame, Grazia!"
Mai ha mancato uno di questi auguri. Clauberg ha quest`anno computo i
I 90 anni da tre anni non posso piu fare viaggi lungi e non ci abbiamo piu
visti. Siamo rimasti legati con questa meravigliosa amicizia, che noi chiamiamo Kameradschaft, e l`unica bella cosa che abbiamo avuto in quella tremenda guerra, e c`e rimasto al fianco anche in tutti tristi anni dopo.
Vostro Veterano Arturo"
Non ho parole...
E visto che c'è....un link al nostro portale:
http://www.milistory.net/sito/eventi/gall ... a-a-kruger
Ho letto con molto interesse.
Grazie [257