Re: Elettrolisi fai da te
Grazie Berto: molto preciso. Ma, per quel che mi riguarda penso che il tuo consiglio alla quarta riga si adatti al mio caso: non solo non ho dimestichezza, ma anche non ho l'attrezzatura di base e non ho un luogo dove poter fare queste cose senza essere disturbato.
Penso che ricorrerò al metodo, più faticoso ma più semplice, dell'olio di gomito (tela abrasiva in bagno di petrolio).
Grazie comunque, e spero che altri possano comunque farci vedere i loro risultati col tuo metodo.
Andrea
Re: Elettrolisi fai da te
Citazione:
Originariamente Scritto da Sgamex
Grazie Berto: molto preciso. Ma, per quel che mi riguarda penso che il tuo consiglio alla quarta riga si adatti al mio caso: non solo non ho dimestichezza, ma anche non ho l'attrezzatura di base e non ho un luogo dove poter fare queste cose senza essere disturbato.
Penso che ricorrerò al metodo, più faticoso ma più semplice, dell'olio di gomito (tela abrasiva in bagno di petrolio).
Grazie comunque, e spero che altri possano comunque farci vedere i loro risultati col tuo metodo.
Andrea
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Re: Elettrolisi fai da te
[00016009 . Una domanda ,perche' levare la cromatura dai reperti ? Personalmente se un consiglio vi posso dare non usare mai il petrolio .
Re: Elettrolisi fai da te
Senza rischiare ustioni da contatto o da inalazione con la soda caustica, va benissimo anche l'ipoclorito di sodio.
Attenzione che il processo di elettrolisi libera nell'ambiente idrogeno allo stato gassoso, quindi aerare bene il locale in cu si opera!
Re: Elettrolisi fai da te
salve a tutti! propio mentre scrivo sto facendo il mio primo tentativo di elettrolisi su alcuni pezzi pieni di ruggine! e il primo tentativo quindi nono mi aspetto miracoli! sono un pò incerto sulla quantita di soda solvay da usare ,io ho messo 200 g per 10 litri di acqua e ho usato una piattina di acciaio inox . c'è qualcuno che ha gia provato che puo dirmi se sto usando una giusta percentuale? a vederlo mi sembra che vengono fuori un poche bolle rispetto a video visti in rete!haaa dimenticavo sto usando per alimentare il tutto un alimentatore interno per pc prendendo l'uscita 12v ma non so bene quanti amper mi tira fuori.
grazie in anticipo per le eventuali risposte
Re: Elettrolisi fai da te
Io aggiungerei un bel paio di OCCHIALI PROTETIVI BELLI GRANDI e al posto dei guanti da chirurgo guanti in gomma da cucina, inoltre non versate mai l' acqua sulla soda ma fate l' opposto versate la soda lentamente nell' acqua.
Re: Elettrolisi fai da te
certo ho usato tutte le protezioni del caso( occhiali , guanti e garage ben areato) e ho messo la soda solo dopo aver messo l'acqua ! anche se sinceramente non è che sia successo chi sa che reazione! da premettere che non avevo mai usato la soda prima di oggi! adesso è passata circa un ora e mezza vado a vedere se si comincia a vedere un qualche risultato
Re: Elettrolisi fai da te
Adesso faccio l'antipatico ex-professore di chimica.
Intanto se facciamo l'elettrolisi dell'acqua, qualsiasi sostanza tra quelle indicate va bene (sale, soda caustica, ipoclorito di sodio detto anche varechina, soda Solvay detta anche bicarbonato di sodio). Meglio quindi evitare quelle che danno ustioni (soda caustica, fa delle brutte bolle sulla pelle, uguali a scottature) o vapori tossici (varechina).
Diciamo sale da cucina? Va bene alla concentrazione dell'acqua di mare (35g per litro d'acqua).
Non servono grandi tensioni: per dissociare l'acqua bastano pochi Volt (ma possibile mai che l'unica unita' di misura della fisica che abbia preso nome da un italiano, Alessandro Volta, debba avere il nome storpiato???).
Per non starci una settimana, pero', servono grandi correnti (misurate in Ampere, non Amper) e i due elettrodi devono per questo stare vicini tra loro. Giusta l'avvertenza di guardare (con un qualche strumento) che non si stia superando la corrente che l'alimentatore puo' erogare con continuita'. Gli alimentatori per la ricarica delle batterie delle macchine di solito hanno un amperometro che va benissimo allo scopo.
Se la corrente e' troppo bassa: avvicinare gli oggetti, usare un elettrodo negativo piu' grande, pulire bene il contatto con l'oggetto da ripulire (carta abrasiva finissima). Se la corrente e' troppo elevata fare il contrario, oppure anche diluire un po' la soluzione.
Giustissima l'osservazione sull'idrogeno, che si sviluppa sul polo negativo. Se mettete una fiamma sopra le bollicine che escono dall'acqua (NON fatelo!) ESPLODE. Quindi bisogna stare in ambiente molto ben aerato, meglio se all'aperto.
Al polo positivo si sviluppa ossigeno e non ci sono pericoli. Anzi, va bene per fare le meches.
Deviazione OT, a proposito di idrogeno: chiunque creda alla frottola delle auto alimentate ad idrogeno non ha visto le cose (pericolose) che l'idrogeno sa fare (e non ha nemmeno capito che l'idrogeno si ottiene dal petrolio...). Io personalmente non mettero' mai una bomba innescata dentro la mia macchina.
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Re: Elettrolisi fai da te
Ti ho messo un esempio di un prima un durante ed un dopo.
Ho usato una soluzione 20 gr/litro di soda caustica in acqua demineralizzata.
Come generatore un carica batterie auto il cui amperometro misurava un assorbimento di circa 4 ampere.
Tempo (a memoria) 2 ore.
Re: Elettrolisi fai da te
Ma come l'idrogeno si ottine dal petrolio? Abbiamo appena detto che lo sviluppa il polo negativo! Bastano acqua, sale e corrente (ottenuta dal fotovoltaioco)!
Re: Elettrolisi fai da te
Citazione:
Originariamente Scritto da Peo
Ma come l'idrogeno si ottine dal petrolio? Abbiamo appena detto che lo sviluppa il polo negativo! Bastano acqua, sale e corrente (ottenuta dal fotovoltaioco)!
Se devi fare una quantita' modestissima di idrogeno, la fai per elettrolisi (e la corrente elettrica da dove viene, se non dal petrolio o dal gas naturale o dal carbone? Del fotovoltaico parlo dopo).
In campo industriale, invece, per quantitativi massicci, l'idrogeno ha una e una sola sorgente: il processo di idroreforming catalitico delle benzine, cioe' il processo che serve a convertire la benzina appena distillata dal petrolio (che fa schifo) in benzina ad alto numero di ottano (quella che si usa per le automobili).
Si prende la benzina, si mette in un "buzzico" (termine altamente tecnologico in uso qui a Roma che significa "recipiente in pressione") con idrogeno a parecchie atmosfere, non ricordo quante, e ad alta temperatura, in presenza di catalizzatori (mi pare nickel o platino). Dopo il tempo necessario, la benzina risulta cambiata (da catene lineari a catene ramificate, quindi con miglior numero di ottano) ed esce un po' piu' di idrogeno di quanto ne sia stato messo all'inizio del processo. Quello che serve per l'idroreforming viene riciclato indietro, quello in piu' diventa l'idrogeno che si vende, ad esempio in bomboloni a 200 atm, per qualsiasi utilizzo se ne debba fare.
Ah, dimenticavo: l'idrogeno e' la piu' piccola molecola che esista. Trattenerlo e' un'impresa. Passa pure attraverso pareti metalliche sottili. Va conservato ad altissima pressione perche' altrimenti in un bombolone ce ne sta una quantita' ridicolmente piccola. I riduttori da 200 atm a poche atm (e soprattutto montarli e smontarli) non sono semplici come i riduttori di pressione per gli altri gas industriali.
Se volete vi racconto della volta in cui stava per esplodere l'istituto di chimica industriale a ingegneria a Roma, con me dentro.
O di quando scoppio' un'autoclave nella quale stavano cercando di replicare il processo Fischer per fare il petrolio dal carbone (del Sulcis), sempre a Roma...
Fotovoltaico?????
Io ho l'impianto fotovoltaico fatto a casa mia da parecchi anni, da prima che ci fossero gli incentivi statali. Nella ditta in cui lavoravo ne facevamo, oltre 20 anni fa, per le installazioni remote in Africa.
Non va, costa troppo.
In pratica gli incentivi lo rendono conveniente (per chi lo ha fatto), ma i soldi vengono dallo Stato. Vatti a vedere quanti miliardi costa all'erario il conto energia, altro che IMU! E' una specie di catena di S.Antonio: il primo della catena ci guadagna, gli altri (per qualche giro) pure, ma a danno dei prossimi, fino a che la catena crolla.
A proposito: con cosa sono fatti i pannelli? Con il silicio. Con cosa si fa il silicio? Sabbia (e' fatta di quarzo, cioe' SiO2 quasi puro) e... corrente elettrica. Occorre fare l'elettrolisi del quarzo fuso. Ci vuole un fottio di corrente (e quindi di petrolio e inquinamento).
Non e' mica vero che l'energia solare non inquina. Non inquina QUI, ma inquina in India o in Cina o dove accidente fanno i pannelli.
Si calcola che l'energia servita per fare un pannello verra' prodotta dal pannello nei primi SETTE anni della sua vita operativa...
Bisognerebbe conoscerla la tecnologia, non parlarne come fanno i giornalisti ignoranti senza sapere cosa si dice.
Re: Elettrolisi fai da te
grazie talpo! domani provo con il carica batterie per auto! una cosa che non ho capito bene è che relazione c'è con il materiale da collegare al polo positivoio ho messo una piattina di acciaio inox perchè cosi ho letto e visto in giro per la rete, ma ho letto anche di grafite e altri materiali! qualcuno sa spiegarmi che relazione c'è tra il materiale da collegare al polo positivo e il pezzo da pulire sul negativo?
grazie
Re: Elettrolisi fai da te
Nessuna relazione. L'elettrodo positivo non ha niente a che vedere con quello che succede al negativo. E' bene che sia un buon conduttore (metallo meglio che grafite). Se usi il sale da cucina, un po' di cloro si sviluppa, quindi meglio l'Inox che il ferro normale.
Re: Elettrolisi fai da te
ciao claudio! grazie della risposta! un ultima cosa ,le dimensioni del pezzo messo al positivo pregiudica lo svolgersi dell'elettrolisi ?insomma le dimensioni contano???? [17
grazie
Re: Elettrolisi fai da te
Conta la superficie esposta all'elettrolisi (piu' e' grande e piu' corrente puo' passare). Lo spessore non conta per niente.