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Divisa P.O.W. italiano in campo francese in nord Africa
inizio io postando un pannello che contiene l'uniforme di un P.O.W. internato in un campo di prigionia in nord Africa gestito dai Francesi....
la giubba é in panno di tipo francese con un grosso quadrato di stoffa rossa cucito nella schiena ( della serie se scappi ti miro meglio col fucile!!) mentre i pantaloni sono confezionati in tela di sacco....
figuratevi portare questa combinazione nel caldo torrido di un campo di concentramento africano , coi pidocchi , la polvere , la dissenteria dilagante e chi più ne ha più ne metta !!!!
la bustina é di tipo alleato (inglese?) di una tipologia spesso osservata nel vestiario dei P.O.W.
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
Bellissima e rara testimonianza, i miei complimenti per questo display davvero raro, noto anche alcune lettere e un autoritratto del proprietario,davvero notevole. [264
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
argomento interessantissimo....attendo con ansia gli ulteriori contributi
[264
Allegati: 3
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
Posto un oggetto tra i miei preferiti,probabilmente già visto nel topic in trench art ma preferisco incementare questo database ripostando le immagini si tratta di un dipinto su cartoncino fatto da un soldato italiano di PIstoia recluso nel campo di prigionia di Monticello negli stati uniti, ho avuto anche modo di sapere da colui che me l'ha venduto che il soldato (di fanteria) a fine guerra è tornato a casa e che appunto dopo la sua morte i figli hanno ceduto tutto...
Da notare il cartone su cui è stato fatto il dipinto, un cartone anchesso americano che in principio conteneva carta da bagno,( ci si arrangiava con quel che cèra).Il soldato ha ritratto molto probabilmente cosa vedeva dalla sua stanza, la torre dell'acqua e un altro alloggio.
Chissa cosa avrà pensato il soldato bronzini di Pistoia mentre dipingeva questo dipinto lontano piu' di 6000 km da casa...
Spero vi piaccia
[264
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
Bel topic interessantissimo,
integro con i ricordi di una persona a me cara
detenuta ad Orano per 4 anni....
saluti
Mario
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
bellissime integrazioni! grazie ad entrambi per avercele mostrate! [17
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
Posso solo dire che i campi di prigionia francesi erano i peggiori, spesso veri e propri luoghi di tortura... C'è una discreta blibliografia in merito.
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
Citazione:
Originariamente Scritto da Vexillifer
Posso solo dire che i campi di prigionia francesi erano i peggiori, spesso veri e propri luoghi di tortura... C'è una discreta blibliografia in merito.
Quoto quanto dici, e molto severi erano anche quelli in India, anche per essi cè una grande bibliografia. [264
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
Citazione:
Originariamente Scritto da Waffen
Citazione:
Originariamente Scritto da Vexillifer
Posso solo dire che i campi di prigionia francesi erano i peggiori, spesso veri e propri luoghi di tortura... C'è una discreta blibliografia in merito.
Quoto quanto dici, e molto severi erano anche quelli in India, anche per essi cè una grande bibliografia. [264
mi puoi consigliare qualche libro sui campi di prigionia in India? grazie
Re: P.O.W. prigionieri di guerra italiani nei campi alleati
Citazione:
Originariamente Scritto da emanuele.alvino
Citazione:
Originariamente Scritto da Waffen
Citazione:
Originariamente Scritto da Vexillifer
Posso solo dire che i campi di prigionia francesi erano i peggiori, spesso veri e propri luoghi di tortura... C'è una discreta blibliografia in merito.
Quoto quanto dici, e molto severi erano anche quelli in India, anche per essi cè una grande bibliografia. [264
mi puoi consigliare qualche libro sui campi di prigionia in India? grazie
India – Bairagarh (WW2):
MARIZZA Gianni, Generale, Diecimila italiani dimenticati in India, (editore da precisare), 2012.
SALTAMARTINI Lido, 10.000 in Himalaya, Fondazione 10.000 in Himalaya -ediz. f.c. (per acquisti scrivere alla Fondazione, via Monti 57, 20145 Milano).
SPACCAPELLI Dario, Lettere sulla sabbia. 1941-1946. Bairagarh, India (anno e editore da precisare).
India – YOL (WW2):
BENARDELLI Mainardo, Yol. Prigioniero in Himalaya, Arterigere-Chiarotto Editore, 2009.
BERSANI Ferdinando, Kismet (con gli ascari tra Eritrea e Sudan), Tip. Stediv-Aquila, Padova s.d..
BERSANI Ferdinando, I dimenticati. I prigionieri italiani in India. 1940-1946, Mursia, Milano 1975.
FAZI Leonida, La repubblica fascista dell'Himalaya (varie edizioni ed editori).
GALLO P. Enrico, Ricordi di guerra e prigionia, Società dei Missionari d’Africa, Marano di Napoli 1956.
PEGOLOTTI Beppe, Criminal Camp : storia degli anni perduti, Mondadori, Le Scie, 1987.
SCAGLIONE Francesco, ANDERLINI Edmondo, GIA Luigi, In India, dall'India, Cappelli 1978.
SPACCAPELLI Dario, Lettere sulla sabbia. 1941-1946. Bairagarh, India (anno e editore da precisare; l'a. fu anche a Yol).
TANZI Gastone, Sette anni prigioniero di Sua Maestà britannica, (anno e editore da individuare).
TIDEI Mario (a cura di), La tua e la mia guerra, lettere dal Campo di Yol, Grause Editore, 2010
TOSCHI Elios, “In fuga dall'Himalaya”, Edizioni Il Borghese, 1968.
ZINGARELLI Vittorio, Memorie di guerra e prigionia. 1937-1946, storia di una generazione tradita e sconfitta (anno e editore da precisare).
Re: Divisa P.O.W. italiano in campo francese in nord Africa
C'è stato un tempo, o un paese, dove i prigionieri di guerra siano stati trattati almeno decentemente?
Credo proprio di no.
Re: Divisa P.O.W. italiano in campo francese in nord Africa
Citazione:
Originariamente Scritto da kleiner pal
C'è stato un tempo, o un paese, dove i prigionieri di guerra siano stati trattati almeno decentemente?
Credo proprio di no.
Ho letto recentemente un libro di Flavio Giovanni Conti sui prigionieri di guerra italiani trasferiti nei campi di detenzione negli Stati Uniti che testimonia come il trattamento riservato dagli americani nei confronti dei nostri militari sia stato generalmente molto buono. Si è trattato forse di uno dei pochissimi casi nei quali i prigionieri di guerra abbiano sperimentato condizioni di vita addirituttura migliori di quelle a cui erano abituati in patria specialmente per quanto riguardava il vitto, l'alloggio, le condizioni igieniche, l'assistenza medica, le attività culturali e ricreative, l'assistenza religiosa. La comunità italo-americana negli Stati Uniti si adoperò in tutti i modi per assicurare che ai militari italiani fosse garantito un trattamento adeguato e conforme ai dettami della Convenzione di Ginevra e contribuì in modo sostanziale al benessere dei nostri militari alleviandone la difficile condizione di prigionieri di guerra sia dal punto di vista materiale che da quello psicologico. Il benessere e la ricchezza diffusi negli Stati Uniti contribuirono inoltre a garantire ai nostri militari degli standard di vita sempre adeguati e sicuramente inimmaginabili in altri contesti e non furono pochi i nostri militari a rimanere stupiti dell'abbondanza di risorse messa loro a disposizione.
La situazione cambiò in qualche misura dopo l'8 settembre 1943, quando le autorità americane cominciarono ad effettuare una scrematura tra i prigionieri "collaboranti" e quelli "non collaboranti" in base alla loro 'adesione alla fede fascista, destinando questi ultimi in campi di detenzione speciali (Camp Hereford) dove la disciplina era generalmente più severa e le condizioni di vita in qualche modo più dure.
Comunque, pur con le dovute eccezioni (che sicuramente non mancarono), si può affermare che il trattamento riservato ai nostri militari prigionieri nelgi Stati Uniti sia stato probabilmente tra i migliori mai applicato nel novero dei paesi belligeranti della seconda guerra mondiale.
Re: Divisa P.O.W. italiano in campo francese in nord Africa
molto bella mai vista prima.
penso sia un peccato tenerla fissata chon dei chiodini,il tessuto si rovina
Re: Divisa P.O.W. italiano in campo francese in nord Africa
Citazione:
Originariamente Scritto da coloniale
inizio io postando un pannello che contiene l'uniforme di un P.O.W. internato in un campo di prigionia in nord Africa gestito dai Francesi....
la giubba é in panno di tipo francese con un grosso quadrato di stoffa rossa cucito nella schiena ( della serie se scappi ti miro meglio col fucile!!) mentre i pantaloni sono confezionati in tela di sacco....
figuratevi portare questa combinazione nel caldo torrido di un campo di concentramento africano , coi pidocchi , la polvere , la dissenteria dilagante e chi più ne ha più ne metta !!!!
la bustina é di tipo alleato (inglese?) di una tipologia spesso osservata nel vestiario dei P.O.W.
la bustina è chiaramente inglese, ma certo occorrerebbe capire perché....