[DOCUMENTI] Fortificazione permanente (1a parte).
spero di fare cosa gradita a tutti mandandovi, in un sacco di puntate (se ne prevedono più di 200) iltesto completo di "FORTIFICAZIONE PERMANENTE CONTEMPORANEA (TEORICA E APPLICATA) di Mariano Borgatti. E' il testo base per lo studio delle fortificazioni di inizio secolo (il testo è dela scuola di applicazione di artiglieria e genio del 1898). in prima fase mancheranno le immagini perché sto ancora scansionando il testo (sono circa 1200 pagine da scansire e correggere con word... almeno le potete copiare e incollare!!!).
Se tutto va bene in un annetto lo mettiamo tutto: non lo allego tutto subito un po' perché non è ancora pronto e un po' perché... dovrete essere bramosi tutti i giorni di collegarvi e copiare. Il testo è diviso in paragrafi: oggi i primi 9.
Buona copiatura a tutti!!!!!
P.S. chiedo hai moderatori... è lecito fare quello che sto' facendo o......
CAPO I
Generalità e definizioni.
1. La fortificazione è quella parte dell'arte militare che insegna ad approfittare delle circostanze offensive e difensive naturali delle posizioni, oppure ad accrescerle con opportuni provvedimenti, al fine di favorire l'azione delle truppe e l`efficacia delle armi che vi sono impiegate, non ché di provvedere alla conservazione di tutti gli elementi di forza (uomini, armi e munizioni relative, quadrupedi, materiali, vettovaglie) nella preparazione, nell'attesa e nello sviluppo dell'azione.
Le costruzioni contemplate dalla parte di arte militare qui definita, prendono il nome di fortificazione, o di opere di fortificazione, oppure anche semplicemente di opere, quando il discorso volge sopra argomento militare.
La fortificazione insegna ancora il modo di attaccare e di difendere le opere.
2. Dalla definizione risulta chiaro che l'ufficio della fortificazione può essere offensivo o difensivo; sarà offensivo quando le disposizioni degli elementi, o delle opere, saranno tali da favorire l`azione esterna delle truppe che vi si affidano o vi si appoggiano; saranno difensivi quando permetteranno a truppa debole, per numero, o per morale rilassato, o per pochezza di mezzi, di resistere per tempo più o meno lungo agli attacchi di avversario più forte per uno o per tutti i fattori di debolezza qua indicate.
Il carattere però delle opere deve sempre essere offensivo-difensivo, giacché debbono essere impiegate al fine di conservare, il più a lungo possibile, una località occupata dalle proprie truppe, conservazione appunto, che può ottenersi offendendo e difendendosi.
Risulta ancora che la fortificazione può essere naturale od artificiale,a seconda ché chi fortifica approfitti di posizioni favorevoli offensive o difensive naturali, o le crea artificialmente, costruendo a nuovo, o modificando ciò che esiste.
3. Il valore di una fortificazione dipende dalla bontà della posizione e da quella delle opere che vi si elevano: è quindi la risultante del valore naturale e del valore artificiale delle posizioni. Se però la posizione non è forte di per se sarà difficile, od anche impossibile, erigervi fortificazioni che soddisfino a tutte le esigenze cui debbono provvedere; e perciò, in genere, non si dovranno mai fortificare posizioni che non siano forti naturalmente.
4. Il fine che si vuol raggiungere nel fortificare una posizione può essere organico, logistico, tattico. Il fine è organico quando la posizione è un punto strategico permanente ed interessa la difesa generale interna dello stato, oppure concorre a costituire delle solide basi d'operazione o delle linee di difesa alla frontiere.
Il fine è logistico quando si tratta di favorire il muoversi, o sostare, degli elementi di. offesa o di difesa; così: coprire l`organizzazione di basi d'operazione e di linee di difesa secondarie ; costituire teste di ponte, campi permanenti o di osservazione difendere depositi di munizionamenti, di viveri e simili.
Il fine è tattico, allorché l'importanza della posizione si manifesta solo all'atto in cui avviene, o si prevede debba avvenire, l`urto fra i belligeranti.
Qualunque sia il fine di una fortificazione, questa però deve essere studiata nelle sue forme in mode che soddisfi sempre alle esigenze tattiche, poiché nell'azione deve favorire il combattimento a chi la occupa.
5. Suddivisioni delle fortificazioni a seconda della importanza, dei mezzi e del tempo disponibile per effettuarla. L'entità di un'opera di fortificazione dipende:
1° dall'importanza del fine che si vuole con essa ottenere;
2° dai mezzi e dal tempo che si hanno disponibili per effettuarla;
3° dalla potenza dei mezzi con la quale l`avversario può attaccarla.
Avendo specialmente riguardo ai mezzi ed al tempo disponibile per erigerle, ed alla loro durata presumibile, le fortificazioni si distinguono in permanenti ed in temporanee od occasionali.
6. Le fortificazioni permanenti sono ordinariamente erette in tempo di pace, quindi con abbondanza di mezzi e di tempo, e sono suscettibili di resistere alle più potenti offese nemiche, non che alle ingiurie del tempo. Per esse si usano materiali di qualsiasi genere e forma, e maggiormente la terra, la muratura ordinaria e cementizia ed i metalli; limitando i legnami alle costruzioni interne, cioè alle meno esposte alle intemperie ed alle offese avversarie.
Le costruzioni permanenti sono sempre elevate a fine organico e perciò nei punti strategici permanenti.
7. Le fortificazioni temporanee, od occasionali, sono quelle costruite nell'occasione di una guerra, prima che questa, sia dichiarata, o durante la guerra stessa; talvolta nelle ultime ore precedenti una battaglia, oppure durante la battaglia, e perciò con mezzi e tempo limitati, talora limitatissimi. Le opere di questa categoria non possono resistere che ad azioni meno potenti in confronto alle opere permanenti, e non reggono a lungo alle ingiurie del tempo; e da ciò appunto la denominazione di temporanee.
Le fortificazioni temporanee si suddividono in semi-permanenti, miste, ed in campali.
8. Le fortificazioni semi-permanenti, o miste, sono erette in un lasso di tempo variabile da alcuni giorni ad alcune settimane, con gli stessi mezzi impiegati per la fortificazione permanente, ma col predominio della terra, che è il materiale principale delle opere campali, e con utilizzazione di legnami greggi, ferramenta lavorate, ma di requisizione od occasionali (come travi laminate in sbarre, rotaie, lamiere e simili), muratura cementizia con malte a rapida presa, pietre per costruzioni a secco. Le fortificazioni semi-permanenti sono, in massima, erette a fine logistico, e quindi in punti strategici eventuali; alcune però si fanno in punti strategici permanenti, e ciò quando non si abbia avuto il tempo od i mezzi di premunire tali punti fin dal tempo di pace.
9. Le fortificazioni campali sono costrutte in un tempo limitatissimo, tutto al più in uno o due giorni, e con mezzi pure motto limitati (esclusivamente terra e legnami o ferramenta greggi o lavorati, ma di requisizione; raramente pietre per costruzioni a secco) ; per cui sono meno resistenti alle offese avversarie e vengono presto rovinate dalle intemperie. Esse vengono costrutte quasi sempre a fine tattico, ossia su punti tattici; tuttavia alcune possono venire erette a fine logistico, quando non si abbiano avuti i mezzi od il tempo di occupare punti strategici eventuali con opere semi-permanenti.
Le fortificazioni campali comunemente si distinguono in campali propriamente dette, ed in fortificazioni improvvisate, speditive, o del campo di battaglia. Queste differiscono da quelle in ciò che vengono erette in poche ore, talvolta anche sotto il fuoco dell'avversario e sempre dalle stesse truppe che debbono occuparle.