Ciao a tutti vorrei dei pareri su questo m33 che ho acquistato il mese scorso: potrebbe essere bellico ricondizionato poi in arse :?: nale ?
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Ciao a tutti vorrei dei pareri su questo m33 che ho acquistato il mese scorso: potrebbe essere bellico ricondizionato poi in arse :?: nale ?
altra foto
imbottitura
di fronte
[attachment=1:e9f2pc0i]P2110343.JPG[/attachment:e9f2pc0i]leggera sfumatura verde-chiaro
E' un classico M33 "finale" ovvero anni 80, con colore verdone NATO.
Anche il sottogola è in verde, ulteriore conferma del periodo.
La verniciatura sembra a spruzzo e di fabbrica, per cui escluderei un eventuale ricondizionamento di un elmetto ex grigioverde.
Però queste foto non consentono di dirlo con sicurezza, ci vogliono macro nitide del particolare che evidenzi, ma, ripeto, a me non sembra.
Nell'ultima foto ho evidenziato la vecchia vernice sotto lo strato di vernice post, quindi credevo potesse essere bellico...
Ciao, davvero un bel 33 magnificamente conservato. Effettivamente sembrerebbe una traccia di grigioverde bellico. Come giustamente dice Piesse dalle foto sembrerebbe una verniciatura di fabbrica. Le foto postate non consentono di esprimere un giudizio compiuto perche' alcune ritraggono il 33 molto distante altre sono sfocate. I ricondizionamenti sono avvenuti anche in arsenale con verniciature perfette come quelle di fabbrica. Spesso i 33 erano sverniciati solo nel coppo, altre volte anche all'interno e spesso lembi di grigioverde restavano proprio lungo le falde come nel tuo 33. Comunque se fai foto migliori e piu' ravvicinate e possibilmente con luce solare sara' possibile esprimere un giudizio compiuto. Infine che codice e' indicato posteriormente?Ciao.
Ecco le nuove foto
L'elmetto è piuttosto robusto rispetto ad un altro m33 che ho acquistato e presenta diverse botte sulla calotta al di sotto della vernice NATO.
La punzonatura è :
BB 81
Ciao, e' sicuramente un 33 ricondizionato in arsenale. Si vede dalla diversa colorazione della scheletratura rispetto al guscio. La scheletratura a mio avviso appartiene a una produzione post molto tarda come si vede dalla tipologia degli anelli trapezoidali dagli angoli smussati e dal soggolo tardo. Il guscio e' sicuramente bellico ed e' stato sverniciato in maniera non integrale atteso che sono rimasti lembi di livrea bellica. Quindi un lavoro da arsenale. In sostanza il guscio e' sicuramente bellico come anche comprovato dal codice. Ciao.
Grazie posto anche l'altro
La punzonatura
Il fatto che i gusci siano di probabile costruzione anni 40 non ha niente di strano, anzi tende a confermare quella certa opinione, puramente personale per carità, ma condivisa anche da altri, che i gusci di M33 utilizzati nel periodo postbellico, siano in realtà prodotti negli anni di guerra, e l'eventuale produzione postbellica numericamente molto scarsa per non dire assente, ad eccezione forse di una limitata produzione negli anni 80, di gusci con caratteristiche anche estetiche leggermente diverse, in particolare nel bordo più svasato e aperto all'esterno.
Purtropopo come sappiamo la documentazione ufficiali sulla produzione dei M33 è sostanzialmente inesistente, e tutto ciò che diciamo è basato sulle osservazioni di noi collezionisti, nel corso degli anni, su migliaia di pezzi esaminati, e su una certa logica che porta a considerare quanti all'incirca furono gli elmetti prodotti in epoca bellica, quanti ipoteticamente si sono potuti salvare nelle caserme e nei depositi, e quanti ne sono occorsi negli anni a seguire per l'Esercito Italiano.
Non è difficile ipotizzare, in base al numero di Divisioni in armi durante la guerra, quanto fossero gli elmetti costruiti; anche ipotizzando una perdita per cause belliche della metà di essi, o anche del 60%, ne rimangono un numero ampiamente sufficiente per equipaggiare, a rotazione, un Esercito che non ha mai più superato le 300.000 unità di militari in forza.
Anche per gli accessori (cuffie, soggoli, ecc.) il discorso è simile; gli stock di magazzino erano probabilmente ingenti, alla fine della guerra, per cui non è strano trovare elmetti come questi sicuramente riconducibili agli anni finali dell'onorato servizio del 33, che montano ancora accessori anni 40.
Il secondo elmetto che ci mostri, quello marcato M50, ad esempio sembra avere una cuffia che all'aspetto ha caratteriche del periodo di guerra.
Essendo questi però componenti che soffrivano di una usura molto più marcata, sono stati per certo prodotti nel dopoguerra e sono facilmente distinguibili come sappiamo; inoltre il tipo di concia della pelle delle cuffie usata negli anni 30-40 fu considerata dannosa per la salute, e quindi le cuffie sicuramente postbelliche hanno un tipo di conciatura diverso, più "ecologico", ma quelle vecchie non furono certo buttate via, come appunto testimoniato da innumerevoli esempi.
Oppure i rivetti-areatori, che, smaltite le riserve di vecchia produzione, sono stati riprodotti massicciamente ma con caratteriche diverse.
Quindi, ammesso che il guscio di un elmetto poirti ancora tracce di grigioverde, non è necessariamente testimonianza del fatto che sia stato effettivamente un elmetto che ha visto un utilizzo in guerra; magari appartiene a qualche pila di gusci prodotti in quegli anni, non completatio, rimasti accantonati in depositi o fabbriche e poi ripreso in mano nei decenni successivi e completato con accessori che si avevano a disposizione, sia di vecchia produzione, che di nuova.
Sì è corretto quello che hai detto e ho potuto imparare nuove cose sull' m33 ; sono infatti un collezionista alle prime armi di questo modello e la mia era una domanda da principiante essendomi sempre interessato alla prima guerra mondiale. Io volevo arrivare a questo: se sverniciando gli elmetti potevo risalire a qualche fregio risalente alla Seconda guerra mondiale. Il primo elmetto postato presenta infatti ammaccature sulla calotta che potrebbero essere riconducibili al conflitto essendo al di sotto della seconda verniciatura.
Mi permetto una piccola considerazione: si va affermando la convinzione, da me condivisa, che i gusci utilizzati nel dopo guerra siano in realtà stati prodotti negli anni'30-'40, a fronte di questa ipotesi(mi sembra condivisa sia da Piesse che da Gertro), che senso ha la distinzione "di fabbrica" "di arsenale" riferita ai ricondizionamenti? credo che le fabbriche abbiano poco a che fare con questi elmetti, già in carico presso gli enti militari, e che sia più probabile che i ricondizionamenti siano da considerare tutti da arsenale ( o da opifici militari) e comunque in mancanza di certezze, questo tipo di distinzione basata solo sull'accuratezza o l'omogeneità degli insiemi abbia poco senso...
Hai ragione...
Adriano come sempre fa considerazioni logiche e sensate.
Può essere senz'altro vero come dici tu, diciamo che personalmente tendo a distinguere gli elmetti palesemente sopraverniciati senza particolare cura, magari più volte, talvolta con accessori montati un po' "alla buona", a quelli che chiaramente sono realizzati con più cura, forse sabbiati, o forse addirittura gusci mai dipinti, verniciati accuratamente a spruzzo, o per immersione, con accessori montati correttamente con le idonee attrezzature.
Questi ultimi tendo a definirli "di fabbrica", forse risultato di commesse volte appunto al ricondizionamento di elmetti già presenti nelle strutture militari, o addirittura ancora presenti nei depositi delle fabbriche, rimasti accantonati e mai consegnati in seguito agli eventi bellici.
Supposizioni, ovviamente; come sappiamo; il mondo del M33 è tuttora molto misterioso.
Quello che non riesco a spiegarmi è proprio questo mistero che circonda i nostri elmetti, sono dispostissimo ad accettare il fatto che, per quanto riguarda la situazione fino al periodo bellico, il totale vuoto di informazioni possa essere conseguenza delle distruzioni dovute ai bombardamenti, al cambio di regime e all'oblio che un aspetto cosi "secondario", ma quello che proprio non mi spiego è la mancanza di informazioni dopo il 1946, io non ho l'età per avere un riscontro diretto circa questo argomento, ne ho mai frequentato particolarmente gli ambienti militari, ma collezionisti storici, alcuni dei quali con conoscenze tra gli alti gradi dell'esercito, che hanno avuto la fortuna di entrare nelle caserme, anche in occasione della loro dismissione, che si interessano all'elmetto 33 da decenni, che hanno scritto libri e consultato archivi, possibile che non siano mai stati in grado di chiarire le circostanze che hanno riguardato le vicissitudini di questo peculiare accessorio, almeno per il periodo più recente?
Una distinzione esiste ed ha un senso. Per fartene un'idea basta analizzare i 33 della marina ricondizionati in arsenale: le verniciature non sono perfette, spesso ci sono ancora tracce di grigioverde sotto il nuovo colore, per non parlare delle cuffie e dei soggoli. Per l'esercito non dico che sia la stessa cosa ma, come giustamente rilevato da Piesse (pensiero che condivido) i ricondizionamenti in arsenale non sono perfetti. I 33 di fabbrica, come anche io li chiamo, sono ricondizionamenti perfetti che danno la sensazione di un elmetto nuovo di fabbrica con tutte le caratteristiche che un prodotto di fabbrica puo' presentare. L'elmo, in quest'ultimo caso, e' perfetto sia nella colorazione che nel montaggio. Se trascorri molto tempo ad esaminare decine e decine di 33 ti risultera' subito evidente questa differenza. La differenza induce a ritenere (a ipotizzare) che nel dopoguerra apposite fabbriche furono incaricate di ricondizionare i 33 gia' prodotti e disponibili. E' proprio l'esistenza di questi 33 nuovi di fabbrica che e' alla base della confusione dei codici tra bellici e postbellici. Ciao.Citazione:
Originariamente Scritto da adriano
La differenza la percepisco anch'io, non è questo il punto, ma prefigurare degli scenari definiti, solo attraverso l'osservazione delle differenze tra i vari elmetti e soprattutto utilizzare queste formule come se fossero un dato di fatto mi sembra fuorviante, "arsenale", "fabbrica" mi sembrano delle localizzazioni prive di effettivi riscontri, conosci la localizzazione di questi arsenali, o il nome di qualche fabbrica, con la stessa credibilità potrei affermare che gli elmetti perfettamente ricondizionati provengono "da stabilimenti militari" e che quelli più artigianali sono stati realizzati presso "armerie o officine di reparto"; parlare di fabbriche alla luce delle incertezze che riguardano proprio questo aspetto, significa concludere che delle fabbriche civili hanno avuto l'incarico dall'esercito, di trasformare tonnellate di elmetti grigio verdi in elmetti kaki, sostituendo dove necessario, cuffie e sottogola, sverniciando i gusci separati dai cerchioni per sabbiatura oppure no, riverniciando solo l'esterno o tutte quelle configurazioni che si riscontrano in quegli elmetti definiti "di fabbrica" che comunque presentano caratteristiche ed accessori differenti, situazione questa poco plausibile considerando come è organizzato il lavoro in una fabbrica (il noto filmato dell'istituto LUCE, ce ne da un saggio), situazione più confacente ad uno stabilimento militare, come ce n'erano altri per munizioni, armi, calzature e vestiario...
Ciao, vedi che ti sbagli. Gli elmetti noti usciti dagli arsenali, soprattutto dall'arsenale di La Spezia, sono tutti "approssimati" nel ricondizionamento. Ritengo plausibile pertanto che determinati ricondizionamenti, proprio per come sono realizzati, provengano da apposite fabbriche civili appositamente incaricate nel dopoguerra. Ciao.Citazione:
Originariamente Scritto da adriano
Sì, conosco gli elmetti della marina ricondizionati in arsenale e mi sembra anche normale che la marina disponga di "arsenali"... Ma io mi riferisco all'esercio, comunque vedo che come di frequente accade, Gertro è solito dire all'interlocutore che "sbaglia" piuttosto che accogliere l'invito ad essere più prudente nella formulazione di ipotesi specie in assenza di riscontri oggettivi, se non sono stato sufficientemente chiaro ribadisco che io non escludo alcuna tesi in mancanza di prove certe e anche se propendo per una ipotesi non mi sognerei mai di dire ad un altro che sostiene un'altra tesi (altrettanto ipotetica)che si sbaglia, evidentemente abbiamo diversi modi di intendere la ricerca...
Altro discorso sarebbe se qualcuno oltre ad aver passato ore ad analizzare le centinaia di elmetti che sono uscite recentemente dai magazzini svuotati, avesse qualche informazione diretta circa il processo di ricondizionamento che ha interessato gli elmetti italiani dal dopo guerra alla loro dismissione, sarebbe (questo sì) un passo avanti.