Indossa la tuta ginnica con brevetto al braccio e sandali.
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Indossa la tuta ginnica con brevetto al braccio e sandali.
Sul retro si leggono in basso, il nome del militare - Aldo Dotti Mones - e luogo e data molto cancellati - Tarquinia 1941. Quanto alle cifre non ho idea del loro significato...
E=entrata U=Uscita con le relative date in giorni/mese?
Puro campo delle ipotesi naturalmente!!
Forse. E il numero sotto forse una matricola o un numero telefonico...
Chissà se a partire dal cognome si può risalire a quale divisione appartenne, Folgore o Nembo? Propenderei per la prima, vista la data...
Direi Folgore, proprio per l'anno.PaoloM
Per restare nelle ipotesi , se fosse Aldo Dott. Mones ?
Purtroppo il mio album fotografico della Scuola è del 1942-43 ed a quella data non mi risulta Ufficiale con quel Cognome
Spero di non andare offtopic ma visto che si parla della Scuola Paracadutismo di Tarquinia, questa fotografia proviene dal medesimo luogo con dettagli uniformologici interessanti. Siamo nei primi mesi del 1943 ,ed in barba a qualsiasi disposizione, il Col. Com.te indossa beatamente una mod 33 (o 34 per taluni) .
Interessante...
bella foto. Ma volevo domandare, in caso di completo '33 come in questo caso, la pistagna dei pantaloni di colore doveva essere? idem per le manopole e colletto della giacca e sulle controspalline?
Sul collo nero demma '33 montava le mostrine ricamate dei paracadutisti di che dimensione? Grazie
belle foto
Penso che gli ufficiali, provenienti da varie armi e corpi mantenessero le pistagne e le profilature dei reparti d' origine.
Si, ma prima dell'adozione del completo M.40. Nella foto, tutti hanno o il completo da paracadutista M.41 o il completo R. Esercito M.40, tranne il colonnello che ha mantenuto la M.34. Io ho sia delle M.34 che delle M.40. Sulle prime, le pistagne sono colorate secondo il reparto di appartenenza, mentre sulle seconde non rilevo pistagne colorate. Periodo credo, abbastanza caotico, specie per gli ufficiali, inclusi quelli di alto rango. PaoloM
Ognuno faceva i suoi comodi, all' italiana. Pensa che un parà in licenza, orgoglioso della sua mod. 41 nuova di pacca, fu fermato dai CC.RR. perchè pretendeva di andare al cinema, ma la cassiera, non conoscendo ancora le mostrine della nuova specialità e il taglio speciale della giubba senzacollo lo prese per un millantatore che cercava di entrare a scrocco. Olrettto spacciarsi per militare era un grave reato...
Io colleziono solo giubbe da para' e ti posso dire che esistono controspalline col fregio d'origine ed anche col gladio alato.La cosa strana poi e' che tutti i berretti a visiera da uff.le para' che ho e che ho avuti, hanno i bottoncini da Fanteria, ovviamente con la corona. PaoloM
Dici la verita' caro il Cav., infatti a Tarquinia prima e a Viterbo poi, sia con la Folgore che con la Nembo, qualcuno ebbe a ridire sulle uniformi che non si conoscevano. E li', botte da orbi! Era gente che andava presa con le molle.Le punizioni poi si sprecavano...PaoloM
Parlando di Viterbo, caro Dr. M, vi trascorsi buona parte del mio anno di leva e devo ammettere che vigeva tra najoni la non esaltante tradizione, quando si passava in autocarro davanti al monumento ai paracadutisti, di indirizzare loro gli insulti più tremendi. Probabilmente residuo del diverso atteggiamento tra soldati di leva e volontari (come i parà)...
Grazie ma scusate se insisto, su una 34 fanteria usata da un ufficiale dei parà allora sul collo in velluto nero profilato di rosso andavano o no le mostrine col gladio? Nella foto della pagina precedente vedo che sulla 34 le porta. Ovviamente non si vede il colore della pistagna però essendo i parà nati dopo il '40 forse la '33 0 '34 che dir si volgia non era stata prevista ma solo la mod. '40 senza profili colorati.
Se era parte dei parà portava le mostrine azzurre su tutte le uniformi a disposizione: in un recente numero di UNIFORMI si è visto il riutilizzo anche dell' uniforme kaki della MVSN usata in AOI nel 36 da un medico, successivamente aggregato alla Folgore. Le mostrine erano sempre delle maggiori dimensioni possibili.
Grazie Cav. Ho visto l'articolo però stavo cercando altre fonti appunto per capire quanto fosse generalizzata la cosa piuttosto che la scelta di un singolo, sia essa dovuta a necessità di circostanza piuttosto che a regolamento.
La '34 la portava chi poteva portarla (guarda caso, nella fattispecie un Colonnello).Gli altri dovevano attenersi o al regolamento del 1941 con le nuove uniformi, oppure se ufficiali potevano portare la '40 o anche la '34 'adeguata al tempo di guerra'.Le controspalline, ovviamente seguivano la stessa sorte, ma quelle con il gladio alato erano gia ' rare a vedersi all'epoca.PaoloM
grazie dell'integrazione.
Karlfran2:
... l'ufficiale porta la sua '33 ancora non adattata alla '40 non in barba alle disposizioni. Può portarla perché è in Italia e la sua unità non è stata ancora mobilitata.Citazione:
... Siamo nei primi mesi del 1943 ,ed in barba a qualsiasi disposizione, il Col. Com.te indossa beatamente una mod 33 (o 34 per taluni) .
Il Cav:
... io sono dell'avviso che questi giudizi, diciamo detti di getto, non fanno bene né all'onore né al decoro sia del nostro R.E. che del nostro E.I. :roll:Citazione:
Ognuno faceva i suoi comodi, all' italiana.
Scusate ma io la penso così ...
Saluti
fm
F.m...ogni volta mi mazzuli ahhhaha
A parte l'aver nuovamente appreso qualcosa, il mio riferimento era più rivolto a quel folto gruppo di osservatori che magari vedendo un uniforme così o piuttosto un montaggio medagliere non a regola( vedi http://www.milistory.net/forum/dispo...tml#post485905 ) , fanno in fretta a stroncare (ed ogni tanto capita anche a me...ma non mi sogno certo ad erigermi in posizioni giudicanti che non mi competono) volendo così ri-scrivere la storia .
Torniamo a quella disposizione che credo sia mossa dal fatto che non si trovasse in "territorio in stato di guerra" , ciò valeva anche durante la 1ww?
... anche durante la Grande Guerra l'uso delle uniformi nere era vietato alla fronte e nelle vicinanze... Ma in "Italia" era permessa soprattutto fuori servizio e nei luoghi di ritrovo.Citazione:
... quella disposizione che credo sia mossa dal fatto che non si trovava in "territorio in stato di guerra" , ciò valeva anche durante la 1ww?
fm
Ok , ma io intendevo una cosa diversa. Dalla '33 alla '40 credo siamo d'accordo sul fatto che la bassa visibilità fosse l'intento base. Bottoni non riflettenti , gradi ecc....
Partendo da questo lo stesso pensiero credo sia stato fatto durante la 1ww, pertanto se un Milite si fosse trovato in Italia e non in zona di guerra ,avrebbe potuto mantenere per tutto il periodo del conflitto, gli attributi di grado sulle controspalline della 909 ed il filo non scuro sul berretto?
Grazie in anticipo del chiarimento
... al # 27 ti ho risposto qui:
http://www.milistory.net/forum/dispo...tml#post488625
fm
Allora, su 11 persone ritratte, 7 sono ufficiali, e 4 (in alto) probabilmente sono s. ufficiali. Uno solo,il colonnello indossa una '34. Gli altri sono tutti nella norma.Non ci vedo nulla di strano e confermo quanto detto da Furiere M.
Quoto. PaoloM
Salve P.Mazzetti, una rondine non fa primavera ci mancherebbe ma leggendo quello scritto da me noterai che non vi è riferimento specifico ma generico. Vero che "solo" uno porta una '33 ma tant'è ..e che la disposizione lo permettesse direi che F.M. ha già chiarito. Il mio intento mira evidentemente a togliere mille certezze che in generale nell'ambiente si hanno e ribadisco che se ad una fiera mi avessero proposto quella '33 con la datazione raccontata, come minimo avrei storto leggermente il naso e sfido in onestà a sostener il contrario.
Sul "quote" riferito ai giudizi facili, vorrei chiarire che la foto ritrae un mio diretto parente....fosse uno sconosciuto modererei i termini , questo per chiarezza !
Innanzi tutto, io mi chiamo Paolo Marzetti,e avevo il vecchio nickname Marpo. Onestamente, letto quanto sopra,è chiarito tutto. PaoloM
Si conosce qualche nome dei personaggi ritratti in foto?
Si conosce il nome di qualcuno degli Ufficiali in foto?