Lascio queste poche parole per salutare un'ultima volta un grande uomo, una importante figura del panorama socio-storico-cultrale della nostra Italia, un grande giornalista e molto di più.
Ciao Enzo!
Con profondo affetto e gratidudine.
Emanuela
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Lascio queste poche parole per salutare un'ultima volta un grande uomo, una importante figura del panorama socio-storico-cultrale della nostra Italia, un grande giornalista e molto di più.
Ciao Enzo!
Con profondo affetto e gratidudine.
Emanuela
Mah...
.....
Riposi in pace...
Confesso che mi è dispiaciuto molto, mi sono proprio commosso; mi piaceva il suo modo di essere, di esprimersi, sempre pacato ma deciso al tempo stesso, semplice ma profondo, e saggio.
Può anche essere che alle volte non sia stato d'accordo con le sue idee, ma sempre l'ho stimato, per il suo presente e per il suo passato.
Nato nel 1920, è stato testimone attento e al tempo stesso protagonista di uno dei periodi storici forse più tormentato e interessante al tempo stesso; mi spiace che ci sia chi, forse condizionato dai propri credo ideologici, non comprenda il valore e l'importanza di tale personaggio; ho visto oggi una rapida carrellata di alcuni dei suoi "incontri"; da Gheddafi a Madre Teresa, da Arafat a Kennedy, Gorbaciov, Nasser, Moshé Dayan, e infiniti altri: nessuno gli ha chiuso la porta, tutti ha ascoltato, a nessuno lui ha impedito di parlare, ...un Grande, poco da fare...
un saluto ad una persona che non c'è più
.....
Indubbiamente una figura di spicco del giornalismo italiano.Questo è innegabile,a prescindere da ogni tipo di schieramento.Siamo obbiettivi.
Quoto questo intervento sereno e coscienzioso!Citazione:
Originariamente Scritto da 128legio
Attenzione,[vedo][;)]
uno tra i nostri migliori giornalisti , semplice e sincero .
dopo Montanelli , se ne va' un altro pilastro del giornalismo italiano .
Un sentito saluto ad un giornalista che non c'e' più.
Ciao Enzo!
Quest'anno se ne stanno andando in tanti[:(]
Ciao Enzo!!
Vorrei ricordarlo con una sua celebre frase:
"nella vita ho sbagliato molto, ma mai per conto terzi"
quoto 128legio.
boh ... un grande giornalista ? forse (e questo la dice lunga sul livello dei suoi colleghi) ... e forse un tempo ... ultimamente invece ....
quanto allo sbagliare "conto proprio" ... sarà* ... ma "pecunia non olet" ... mai ... e mamma RAI ...
axel 1899
Vorrei dare un grande saluto ad Enzo, indifferentemente dalla mia fede politica, anche perchè se mi sono appassionato alla storia e alla militaria è anche grazie a lui,in quanto le mie prime letture sull'argomento sono stati proprio i fascicoli "La seconda guerra mondiale - parlano i protagonisti".
E per favore lasciamo fuori le polemiche
andrea
ragazzi per un attimo mettiamo da parte la nostra fede politica e ricordiamo una grande penna che non scriverà* piu'[ciao2]
Partecipo al lutto con rispetto.
Ho iniziato ad appassionarmi alla storia proprio grazie a lui , quando da piccolo ho letto dei suoi fascicoli a fumetti sulla storia di Roma..... Quindi ciao Enzo!
P.S.: Per una volta lasciamo fuori le polemiche politiche (tanto non credo che nessuno di noi cambierà* la propria idea)
[ciao2][ciao2] Franz
l'unica cosa bella della morte è che dinanzi all'onipotente siamo tutti eguali, x fortuna.
un saluto ad un grande personaggio della nostra bella italia,riposi in pace.
Dato che sono ormai avanti negli anni può darsi che la memoria mi faccia velo, ma se non vado errato, Biagi era genero del dott. Pini ex direttore de "Il Popolo d' Italia" e durante la RSI, direttore de "Il Resto del Carlino". Il foglio settimanale de "Il Resto del Carlino", durante il regime di Salò, pubblicava articoli anche di Spadolini, decisamente inneggianti alla nuova repubblica del fascio, mentre Biagi si occupava più di cronaca e di costume. Senza nulla togliere, ma mi pare che successivamente il Biagi sia passato alle fila delle formazioni partigiane "Giustizia e Libertà*".
Boh!
Senza offesa per nessuno...
baffoburno
Per la precisione nel 1940 fu assunto dal "Carlino Sera", versione serale de "Il Resto del Carlino", dove lavorò fino al gennaio del '44 quando entro nelle file partigiane di "Giustizia e Libertà*". Nella rivista bolognese il Biagi occupava il ruolo di "estensore di notizie", ovvero: ampliava gli articoli magari troppo scarni portati in redazione dai reporter.
Quanto a questa presunta parentela con il sig. Giorgio Pini, se non sbaglio il genero è il marito della figlia, considerando che la moglie di Biagi di cognome faceva "Ghetti", qualcosa non torna. Per completezza di informazione Giorgio Pini non era direttore de "Il Popolo d'Italia", ma Capo-Redattore.
Giovanni Spadolini esordì, per così dire, nel giornalismo scrivendo dal 1944 sul periodico fascista "Italia e Civiltà*", al "Resto del Carlino" approdò come Direttore solo nel 1955.
Riposi in pace!
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