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Allegati: 6
Arma pesante!!
Buonasera,
Una persona che si dedica a piccoli traslochi e sgomberi in genere mi ha inviato queste foto...
Sono due giorni che cerco online ma non ho trovato nulla di simile.... oppure sbaglio metodo di ricerca!!!
Mi piacerebbe capire come si presentava l'arma nella sua completezza.
Mi sono appena iscritto. Chiedo scusa se ho sbagliati qualcosa nel postare.
Allego foto:Allegato 256741Allegato 256742Allegato 256743Allegato 256744Allegato 256745Allegato 256746
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Dimenticavo: è in bronzo!
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Adua.
Nella vastissima bibliografia dedicata alle storia delle Truppe Alpine impegnate sui vari fronti di guerra dal 1887 al 1945, in particolare in quelle coloniali d’Africa, manca il dovuto ricordo delle truppe indigene di colore. Queste, regolarmente inquadrate nel Regio Esercito Italiano, dove potevano raggiungere al massimo il grado di maresciallo, hanno combattuto fianco a fianco con i nostri soldati, moltissimi sono caduti ed un buon numero risultano decorati al valor militare.
Già nella primavera del 1885, appena avvenuta l’occupazione di Massaua (Eritrea), si sentì il bisogno di assoldare truppe indigene per compiti secondari.
Esistevano sul posto delle guardie irregolari al soldo degli ottomani prima, degli egiziani poi, chiamate con termine turco basci-buzuk; queste col loro comandante Osmàn passarono subito al servizio degli italiani, andando a costituire all’inizio due compagnie di 100 uomini ciascuna. Furono loro affidati compiti di polizia interna, guardia carceraria e doganale, scorta e guida ai convogli, esplorazione. Successivamente il corpo fu ampliato fino a più di 2.000 uomini durante la spedizione del Generale Alessandro Asinari conte Di San Marzano (1887), poi fu ridotto a presidio di Massaua e definitivamente sciolto nel 1901.
Un corpo regolare di truppe indigene volontarie fu costituito solo nel 1888, con quattro battaglioni dislocati a Massaua, Saati, Moncullio e Archico, per poco più di 3.200 uomini; i militari di truppa erano comunemente chiamati ascari, da una parola turca che indicava i “soldati indigeni”, indigeni erano pure i sottufficiali, mentre gli ufficiali erano italiani. Gli arruolati dovevano avere tra i 16 e i 35 anni ed accettare una ferma di almeno un anno.
Nel 1891 i battaglioni di ascari confluirono nel Corpo delle Regie Truppe d’Africa e nel 1892 entrarono a far parte integrante del Regio Esercito Italiano. I battaglioni indigeni divennero otto nel 1895 in concomitanza con la guerra italo-etiopica.
Nel 1890 venne anche costituita, da precedenti batterie da montagna indigene, la Compagnia Cannonieri indigeni. Tutti i militari indigeni congedati venivano iscritti nella Milizia Mobile, che poteva essere richiamata in caso di mobilitazione.
Il primo impiego degli artiglieri da montagna indigeni eritrei avvenne nella battaglia di Adua del 1° marzo 1896. Le forze in campo erano così costituite e comandate:
I^ Brigata Artiglieria da Montagna: Maggiore Francesco De Rosa (caduto sul campo medaglia d’oro al v.m.)
1^ Batteria indigena: Capitano Clemente Henry (caduto sul campo medaglia d’argento al v.m.)
2^ Batteria indigena: Tenente Arnaldo Vibi (caduto sul campo medaglia d’argento al v.m.)
Armamento: cannone da 7 BR. MONTAGNA – calibro 75 mm. – lunghezza bocca da fuoco 1.000 mm.
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Grazie per l'identificazione!!!!! e complimenti!!!
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L'anello a metà della canna mi fa pensare a un esemplare riutilizzato come lanciabombe artigianale, come ho visto in alcune foto del fronte carnico.
Se non ti interessa, fammi sapere, collaboro con un museo che ben l'accoglierebbe in seno...
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Ragazzi, non è per fare il guastafeste, ma se il pezzo in questione è lungo 64 cm ed ha un diametro interno (che suppongo sia stato rilevato alla volata) di 9,5 cm, come fa ad essere un "7 BR Ret. Mont." o "Cannone da montagna da 75B", che ha una canna lunga un metro e un calibro di 75 mm ?
Vogliamo parlare poi degli orecchioni, posizionati a ridosso della culatta, mentre nel 75B sono più o meno in posizione metacentrica ?
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Allegati: 5
un po di foto fatte qualche anno fa al Forte di Venas di Cadore per un confronto...
Allegato 256809Allegato 256810Allegato 256811Allegato 256812Allegato 256813
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Appena ne entro in possesso, metto foto migliori e misure precise..... quelle indicate in foto le ha messe il tipo che lo ha recuperato.... non so se 95 si riferisce alla bocca che magari è svasata o all'interno della canna... io ancora di persona non lo ho visto!!
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Vero! Non è lui!
Sarà questo?
Il primo pezzo leggero con rigatura prodotto nell'Arsenale di. Torino fu, nel 1860, il cannone da montagna da libbre 5 e mezzo (mm. 80) in bronzo, che aveva gittata massima di 2000 metri con granate "cilindrico -ogivali scoppianti.
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E' lui, è lui, il "cacafuoco".
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Allegati: 1
Arma pesante ma non troppo...
Questo artigliere da montagna fa una sorta di presentat-arm con il fusto del cannone...che sicuramente essendo più lungo, deve essere anche più pesante...
Allegato 256845
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Citazione:
Originariamente Scritto da
adriano
Arma pesante ma non troppo...
Questo artigliere da montagna fa una sorta di presentat-arm con il fusto del cannone...che sicuramente essendo più lungo, deve essere anche più pesante...
Allegato 256845
Secondo me.... si tratta di un modello in legno per uso "fotografico" La parte sotto la tiene con 4 dita....
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Anche secondo me, nelle foto non fatte in studio lo sforzo è evidente.
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Non credo, troppo ben riprodotta e con particolari difficili da replicare col legno.
C'è da notare inoltre che quello è il cannone 75B, quindi un metro di lunghezza, al che il baldo giovane dovrebbe viaggiare tranquillamente su stature ben superiori al metro e ottanta.
Il tutto con delle manine di fata che sembrano quelle di Primo Carnera .... Abbracciare un quintale di bronzo per qualche istante non avrebbe dovuto essere un problema.