Bungiorno, sono nuovo e non so se sono fuori topic(in tal caso portate pazienza) volevo sapere se il mitra tedesco stg44 e' stato mai distribuito a qualche speciale unita' della RSI. Grazie .
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Bungiorno, sono nuovo e non so se sono fuori topic(in tal caso portate pazienza) volevo sapere se il mitra tedesco stg44 e' stato mai distribuito a qualche speciale unita' della RSI. Grazie .
Non è compito mio farti notare che sarebbe segno di buona educazione presentarsi entrando in casa d'altri: qualcuno ci penserà.
Circa la tua domanda non mi risulta che armi così nuove e sofisticate venissero distribuite a reparti RSI, il massimo mi pare sia stato il GEW41, ma forse solo perchè era ormai ritenuto un'arma di scarto.
Dato che sono stato bacchettato mi presento.
Sono Pietro vivo in Toscana ed ho 41 anni. Può bastare?
Cmq. Chiedevo dell'stg 44 perché avendo visto dei partigiani con stg 44 di preda bellica pensavo che anche qualche unità di rsi per vie traverse avesse avuto in dotazione tale arma.
Grazie.
Ho presente alcune delle foto che dici, una o due le ho anche inserite in un mio libro.
Tuttavia credo proprio che quelle armi originariamente fossero in dotazione a reparti tedeschi prima di cadere in mano ai partigiani, come pure alcuni FG42 e GEW43, ma l'elenco sarebbe ben più lungo.
PS: per la presentazione c'è una stanza apposita, anche se ben nascosta.
Grazie per la risposta. ... secondo te nemmeno qualche elemento del battaglione IX settembre?
Grazie.
La presentazione andrebbe fatta nell'apposita sezione.
http://www.milistory.net/forum/presentazioni-vf63/
Grazie
Massimiliano
Vice Amministratore
Io vado per esclusione: se pure alle divisioni addestrate in Germania le armi tedesche (comunque di seconda scelta) vennero ritirate poco dopo il rientro in Italia non credo proprio che armi più moderne e che avrebbero portato problemi di rifornimento potessero essere distribuite a cuor leggero.
Poi tutto è possibile.
il sig. Pagliai da Montevarchi, deceduto, reduce del BTG "Forli" della rsi inquadrato in una div. tedesca mi racconto' che nei primi mesi del 45 il battaglione ricevette gli st 44 e HP 35
Lucio, sarebbe buona norma, anche per te, passare dalla stanza delle presentazioni.
http://www.milistory.net/forum/presentazioni-vf63/
Grazie
Massimiliano
Vice Amministratore
Grazie mille......ora sappiamo che lo sturmbattalion Forlì aveva gli stg 44!
La Storia del BTG Forlì è un po' particolare...
Il Gruppo Battaglioni d'Assalto "Forlì" è senza dubbio uno dei reparti più singolari e meno conosciuti della R.S.I. La sua storia drammatica ricorda, per qualche verso, quella dei Reparti Arditi della I° guerra mondiale.
Alla fine del 1943, un gruppo di ufficiali, sottufficiali ed avieri del 101° stormo caccia, ispirati dai reparti terrestri della Decima Flottiglia MAS, decisero di creare una simile formazione combattente anche in seno all'Aeronautica Nazionale Repubblicana.
Dopo aver ricevuto una serie di rifiuti, il gruppo decise di "disertare", e, sotto l'egida del Partito Fascista Repubblicano di Arezzo, divenne la Compagnia della Morte di quella provincia. Le "Compagnie della Morte", nelle intenzioni dei politici, dovevano essere reparti destinati alle più rischiose missioni al fronte. La realtà fu ben diversa, ed il gruppo di volontari, stanco di parate e cerimonie, di discorsi senza fatti, emigrò una seconda volta, trovando un appoggio deciso e concreto nel segretario federale del Fascio Repubblicano di Forlì, dottor Giulio Bedeschi, succeduto ad Arturo Capanni, ucciso all’inizio di febbraio 1944 in un attentato. In seguito alla militarizzazione obbligata degli iscritti al partito fascista, infine, nell’agosto successivo Bedeschi assunse il comando della locale Brigata Nera intitolata al medesimo Capanni e all’inizio di novembre, poco prima della liberazione alleata di Forlì, passò coi suoi soldati nel Vicentino (zona a lui ben nota) con compiti d’occupazione oltre che d’assistenza a 300 sfollati forlivesi e di sussistenza per i 300 soldati del Battaglione d’assalto «Forlì» al fronte.
Con ventotto uomini, che si battezzarono "Compagnia della Morte", ebbe inizio la storia del Forlì che ebbe fine solo nell'aprile 1945 con gli ultimi tentativi di resistenza sugli argini insanguinati del Po.
Gli arditi del “Forlì”, al comando del Tenente Pier Riccardo Lombardi, vollero combattere in prima linea ritenendo che fin troppe forze della R.S.I. fossero tenute nelle città o impegnate solo nell'anti-guerriglia. Inquadrata autonomamente, a dipendenza puramente operativa dalla 278.Infanterie Division del Generalleutnant Harry Hoppe, nell'ottobre 1944 raggiunse il fronte distinguendosi nei combattimenti a sud di Forlì. Dopo il cedimento del fronte, e la ritirata al Senio (in cui gli arditi del Forlì sostennero il ruolo di retroguardia divisionale), il reparto ebbe un periodo di riposo e di riequipaggiamento con materiali tedeschi. Nel febbraio 1945, il Reparto, accresciuto fino a 300 uomini, e organizzato su nuove basi, occupò le quote di Tossignano (Bologna) a difesa della pianura retrostante. Qui rimasero combattendo aspramente fino al 15/16 aprile quando iniziò la ritirata sotto l'attacco dei caccia alleati che potevano mitragliare a bassissima quota in aperta campagna. Raggiunto il Reno, qui i resti dell'unità rimasero per un paio di giorni per giungere al Po il 25 aprile mattina tra Sermide e Felonica. L'attraversamento del Po avvenne insieme alla moltitudine di forze tedesche in ritirata, con perdite pesantissime dovute all'azione dell'artiglieria e dell'aviazione nemica. La ritirata proseguì fino all'Adige raggiunto nei pressi di Villa d'Adige, dove si sarebbe dovuta organizzare una nuova linea di difesa. Superato l'Adige i sopravvissuti si unirono alla 1.Fallschirmjaegerdivision e ai resti della 278.Volks-Grenadier-Division condividendone infine la resa.
Tuttavia, nelle fotografie che mi è capitato di visionare del BTG Forlì ho visto tante MG, tanti K98k e tanti 91 cavalleria mai un Stg44.