Chi può cortesemente identificare questo pezzo d'artiglieria?
Al verso della foto la data: 1940.
Molte grazie
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Chi può cortesemente identificare questo pezzo d'artiglieria?
Al verso della foto la data: 1940.
Molte grazie
ciao! In attesa di informazioni più precise da chi ne capisce di più, non essendo io molto pratico di artiglierie Italiane (e in particolare catalogazione ed impiego), mi va comunque di consigliare il termine "mortaio" anzichè bombarda (esclusivamente per questione di epoca) indirizzando l'attenzione su pezzi quali il mortaio (e ralativo affusto) 210-8 D.S. che ha parecchie somiglianze con quello in foto!
Allegato 279224
Intanto un grazie a intrac2011
Si tratta proprio di un mortaio 210/8 su affusto De Stefano. Questo pezzo d'artiglieria entra i servizio nel 1900 e viene tolto dal servizio nel 1945. Nasce come arma d'assedio, e, per questo motivo durante la seconda Guerra Mondiale verrà utilizzato quasi interamente sul Vallo Alpino.
Ecco alcune foto della Prima Guerra Mondiale.
Allegato 279225
Allegato 279226
Poteva essere montato anche su un affusto diverso: il De Angelis.
Allegato 279227
Allegato 279228
Grande Spinger,grazie.
ottimo, solo un appunto su quanto sopra:
Se definisco il pezzo 210-8 D.S. come fatto, definisco proprio l'assieme composto da pezzo calibro 210 mm su affusto De Stefano ;-)
Sempre in merito a questa bocca da fuoco (di cui è relativamente facile trovare i vari dati tecnici):
1. chiedo se qualcuno ha da condividere le tavole di tiro per le singole cariche. In questo Forum per esempio non ho trovato una risposta specifica
2. @Spinger, a tutti: l'ultima foto postata (e forse anche la penultima...purtroppo non si vede tutto...) non è un semplice affusto a piattaforma? L'affusto De Angelis non è il medesimo affusto PIAT (piattaforma) ma con dispositivo aggiuntivo che amplia la capacità di tiro in direzione rendendo brandeggiabile la piattaforma?
Ringrazio d'anticipo!!!
ciao Intrac, mi cogli in castagna. Al punto 2 ti riferisci al congegno in testa all'affusto di questa foto ?
Allegato 279229
Ciao Spinger!
Grazie per l'interessante foto! ...a questo punto dovresti dirmi che denominazione ha quell'affusto!
La mia domanda (che ha sempre il secondo fine di comprendere quali affusti erano impiegati nelle postazioni "Cadorna" nel settore "Ceresio-Lario") deriva dal fatto che non ho mai avuto chiare delucidazione sull'affusto PIAT e D.A. per il mortaio 210-8. Poi nell'epoca dei copia&incolla e degli "esperti facili" diviene difficile trovare fonti attendibili.
Quindi:
1. il D.S. è "chiaro". è quello della foto di apertura della discussione. Il carro di trasporto (eventualmente munito di cingoli bonagente) diviene a sua volta parte attiva dell'affusto (con eventuale freno ulteriore) e poggiato su binari a loro volta imperniati su piattaforma in prossimità del baricentro del pezzo. Le estremità posteriori dei binari (debitamente appoggiate al terreno) possono fungere da leve di puntamento in direzione. Su un terreno opportunamente preparato (leggi: livellato) il pezzo potrebbe tirare a 360°. Si parla di un peso complessivo prossimo alle 10 ton (il solo pezzo su affusto da tiro/trasporto sono ~6 ton)
2. Nel PIAT il mortaio (compreso relativo affusto metallico) deve essere munito di ruote per essere trasportato. Questo ha però quale vantaggio il peso totale in batteria ridotto (~5.5 ton) e il peso del pezzo munito di ruote di trasporto di 4 ton. Ora: si parla di PIAT munito di binari allo stesso modo e con la stessa funzione del D.S. (quindi simile alla 4.a foto del messaggio #4) oppure di PIAT munito di "dispositivo di puntamento" sulla piattaforma per un settore di puntamento orizzontale di 30° (che parrebbe il meccanismo dell'ultima foto postata). In ogni caso la piattaforma "resta ferma" ad il "pezzo ruota".
3. Il De Angelis viene presentato come "simile al PIAT" ma con affusto metallico che viene ancorato su di un "sottoaffusto a cassa in legno", la quale imperniata e munita di rotelle perimetrali (montate su molla) può ruotare su un binario circolare fissato su una seconda piattaforma lignea che poggia sul terreno. Quindi il pezzo ruota assieme alla piattaforma (superiore)....
Spinger: purtroppo di questo tipo di affusti per mortaio 210-8, ed anche di un eventuale "sistema a perno" per cannoni A e G da 149 da ricondurre alla messa in batterie sulle postazioni "Cadorna" (e non solo) non riesco a trovare testi specifici (ma vero che cerco poco...). Il tutto per ben comprendere la funzionalità delle moltissime postazioni delle quali tu ben descrivi i resti!
(ritengo che la tipologia di affusto giochi un ruolo dominante a livello di tempistiche di trasporto del pezzo, messa in batteria, cadenza e precisione del tiro!)
OT : ma il Mortaio non è un'arma a tiro parabolico e ad avancarica? questo ha un normale bossolo ed evidentemente munito di otturatore non dovrebbe quindi essere un Obice anche lui a tiro parabolico ( a differenza del cannone che ha il tito teso)????
Ciao 157°,
il mortaio
siCitazione:
è un arma a tiro parabolico
può essere ad avancarica se ti riferisci agli attuali mortai da fanteria tipo Stokes oppure ad una parte delle artiglierie più antiche (compresa bombarda), ma in generale i mortai di artiglieria sono a retrocarica da due secoliCitazione:
ad avancarica
vero: ma il fatto di avere bossolo o "cartoccio" non identifica il pezzo di artiglieria. È il sistema di caricamento (avancarica o retrocarica) ed il sistema otturatore (ermetico o no) che impone o meno l'impiego di bossolo. Un cannone, un obice o un mortaio possono avere come non avere il bossolo e indipendentemente da questo possono tirare con carica singola o carica composta. Tutto sta a come sono stati voluti/realizzati e al ruolo che hanno. Il bossolo è comunque stato un'innovazione, come nelle pistole e nei fucili, per rendere più veloce la ricarica di determinati pezzi (vedi i Gruson 5.3 e 5.7 "a tiro rapido" di fine '800 con cadenze di 30 colpi al minuto)Citazione:
questo ha un normale bossolo
Questo mortaio tende all'orizzontale solo in fase di caricamento. Poi viene elevato per tirare nel secondo arco scaricando principalmente sotto di se la forza di rinculo. Sfrutta la massa e l'incidenza del proiettile tendente alla verticale in fase di caduta per massimizzare il suo potere distruttivo. Il suo rapporto lunghezza canna/calibro (che in questo caso è 8, vista la denominazione 210-8 ) lo fa rientrare (storicamente) nella categoria mortaio. L'obice ha un rapporto canna/calibro maggiore ed ha un affusto che gli permette di tirare nei due archi scaricando il rinculo al suolo e sulla coda (sulle code, per i più moderni) (nel caso di arma campale, chiaro che in fortezza fa stato il sistema di affusto scelto )Citazione:
dovrebbe quindi essere un obice anche lui a tiro parabolico
Sni..... generalmente sono i "piccoli" cannoni di fanteria o i cannoni da carro armato o anticarro che hanno un tiro "teso" ma questi fanno tiro diretto a brevi distanze. I cannoni di artiglieria, quando non fanno tiro diretto piuttosto teso a brevi distanze con impatto tendenzialmente orizzontale, fanno comunque tiro parabolico (la forza di gravità non consente eccezioni), con elevazioni nel primo arco. La gittata massima è in ogni caso (per fisica) ad angoli prossimi ai 45°. I cannoni 149 G e A (leggi 149-23 e 149-35) coevi al mortaio in oggetto avevano affusto di campagna con elevazione massima di circa 35° che poteva essere aumentata interponendo panconi sotto le ruote (a favore del tiro a lunga distanza)Citazione:
cannone che ha tiro teso
intrac2011 grazie per delucidazioni! come avrai capito non sono un artigliere ma un fante ( e vecchio...) ricapitolando: la divisione tra cannoni,obici, mortai è data dall'angolo di tiro che genera quindi ( insieme alla lunghezza della canna e alla carica di lancio) la gittata massima e l'angolo di impatto.
Si, tendenzialmente si.
Non si tratta solo di fare arrivare il colpo il più lontano possibile, ma anche di farlo arrivare con la giusta incidenza in base all'obiettivo.
E vista la polivalenza del concetto di obice, e cioè la possibilità di avere un affusto tale da poter tirare (e incassare il rinculo) sia nell'arco inferiore (cannone) che quello superiore (mortaio), è forse l'artiglieria che più si è imposta negli ultimi tempi.
Sono i moderni obici a canna lunga che raggruppano le caratteristiche di canna dei cannoni agli affusti degli obici più tradizionali (indipendentemente se poi sono fissi, ruotati o cingolati).
Questo per l'artiglieria.
Ora non conosco la giusta organizzazione dell'Esercito Italiano ma immagino che anche in questo caso ogni Arma disponga delle sue artiglierie specifiche (quindi i cannoni antiaereo, i cannoni anticarro, i cannoni degli MBT, i mortai tipo Stokes della fanteria, ecc)
Poiché stiamo parlando di un pezzo d'artiglieria di inizio '900, mi permetto qualche precisazione.
Sul "Manuale di Istruzioni Pratiche per il Graduato d'Artiglieria da Fortezza" del Cap. Raneletti del 1909, la distinzione tra Mortaio-Obice-Cannone è puramente basata sulla lunghezza in calibri della canna. In questo modo il 210/8 è un mortaio mentre il 210/13 è un obice. Questa distinzione è presente anche sui documenti relativi ai lavori di costruzione della Linea di Difesa alla Frontiera Nord ( leggesi Linea Cadorna ).
Secondo il libretto " Criteri d'impiego della bombarde" distribuito nel 1916 dal Comando Supremo del Regio Esercito Italiano si legge:
"Bombarde..... bocche da fuoco ad avancarica ad anima corta e liscia; hanno tiro lento e curvo con gittata limitata; lanciano proiettili molto sottili e di grande capacità interna. "
Questo libercolo però non fornisce i nomi delle varie "bombarde", ma solo i calibri.
Quando nel 1917 lo "Stokes" entrò in servizio presso l'esercito italiano, venne denominato "lanciagranate Stokes" equiparandolo ai lanciabombe Thevenot, Carcano, Gusman sempre ad avancarica, a tiro corto ed a canna liscia. Purtroppo il libretto del Comando Supremo "Lanciabombe da trincea - dati sommari" del 1916 crea un po' di confusione, perché i lanciabombe sopracitati sono a volte chiamati "mortaietti".
Credo, ma è una mia supposizione, che la confusione tra mortai ed obici, venga dal fatto che oggi vengono usati i derivati dallo Stokes, mentre tutte le altre bocche da fuoco da trincea sono scomparse già nella seconda guerra mondiale, perché le tattiche di guerra erano cambiate. Inoltre durante la prima guerra mondiale, i lanciabombe/lanciagranate/bombarde dell'esercito italiano erano chiamati in una unica famiglia, dai francesi "mortiers de tranchée", dagli inglesi/americani "trench mortars". Il confluire nella Nato ha poi portato ad usare un solo termine all'interno del nostro esercito.
Per quanto riguarda gli affusti De Stefano e De Angelis non ho libri che ne mostrino le caratteristiche tecniche con relativi disegni. Mi baso sulle foto che ho scaricato ed ho salvato in un mio personale archivio.
per questo mi permetto di postare una foto del 210/8 presa dal retro dove vedo l'affusto superiore appoggiato sulla piattaforma sottostante. Ma da quello che vedo si tratta solo dell'affusto d'assedio normale (PIAT)
Allegato 279288
Quella che segue invece rappresenta la tua descrizione del De Angelis. Si nota il cerchio a terra che permette di ruotare l'affusto soprastante di 360°
Allegato 279289
Per dare una forma ad alcune descrizioni che Intrac ha fatto, ecco il 210/8 su De Stefano al traino
Allegato 279290
Mentre quest'altra il 210/8 al traino per piattaforma d'assedio oppure li De Angelis.
Allegato 279291
Sull'affusto si può notare la scritta 188 B...... d'assedio
Grazie Spinger per le foto allegate!!!!
quindi:
- quarta foto del messaggio #4 non è garantito che sia De Angelis
- foto messaggio #7 a questo punto può essere PIAT come De Angelis (dalle foto alla fine sembra che la differenza tra PIAT, che comprende il sistema di puntamento in direzione per cira 30°, e il De Angelis sia principalmente come questa viene posta al suolo. Su una base girevole....oppure no ... occorre approfondire ;-) quindi un invito a chi può segnalare un BUON libro!)
Senza tirare in ballo l'obice 210-13 (che non conosco!!!!), non capisco i problemi a definire il 210-8 della discussione quale mortaio oppure mettere in discussione la suddivisione di queste bocche da fuoco in relazione all'arco di tiro che applicano.
Si Spinger, abbiano giâ discusso in passato sulle caratteristiche mutate negli anni delle catalogazioni delle tre principali bocche da fuoco degli ultimi due secoli. Un esempio è che dopo la seconda guerra mondiale viene innalzato il rapporto canna/calibro da 22 a 25 per definire i cannoni. Ma sono anche cambiate le cariche e i metodi di costruire le canne!
Da qui, forse, il fatto che il cannone 149 G, o cannone 149-23, o cannone 15 GRC Ret che dir si voglia, a posteriori, debba essere ridefinito obice anzichè cannone (e ma comunque sopravvive come cannone o come cannone a canna corta...con affusto immutato con elevazione massima 35°, come il "fratello" 149A).
anche di questo, ne avevamo parlato, non è proprio cosi... esistono mortai moderni a retrocarica, ben diversi dallo "tipo Stokes" da fanteria...Citazione:
Credo, ma è una mia supposizione, che la confusione tra mortai ed obici, venga dal fatto che oggi vengono usati i derivati dallo Stokes, mentre tutte le altre bocche da fuoco da trincea sono scomparse già nella seconda guerra mondiale, perché le tattiche di guerra erano cambiate
...è sicuramente cambiata la "dottrina di impiego" dell'artigliera...
oggigiorno non servono più pezzi di assedio sfonda fortificazioni come un tempo...si usa altro.
La moderna artiglieria è diventata molto più tecnica e tecnologica favorendo la mobilità ed il concetto di shoot and scoot e prediligendo armi con elevato MRSI, per le quali il "3" è passato da tempo... (ma è dovuto proprio ai moderni obici a canna lunga che tirano in entrambi gli archi con varie cariche propulsive)...
...questo rende in parte inutili i vecchi concetti legati allo schieramento di mortai, cannoni ed obici ognuno con il loro compito e caratterizzati da cadenze limitate...
ma non vuol dire che non esistono più o che non se possano cogliere le differenze!
cioè....(ora siamo proprio OT) ma in questi moderni mortai, che siamo cingolati, gommati, scarrabili o altro, binati o canna singola, ecc ecc ecc....non è che l'artigliere deve uscire a caricarli dall'alto e regolare l'alzo come nei tipo Stokes...
Allegato 279292
OT :roll: e poi sarebbe da capire anche se quest'ultimo è un Carroarmato o un semovente....un tempo era facile: se aveva torretta mobile era un carro se fissa un semovente ma poi tutto siè evoluto...[1530
Carroarmato o semovente.
Senza entrare anche qui nel contesto storico e relativo sviluppo, una semplice e molto stringata divisione è questa:
- carroarmato ha un ruolo attivo in prima linea. Il suo campo di azione di regola è legato al cannone e alla mitragliatrice coassiale che tirano tesi nei 2 km +/- 2 km davanti a loro. Nota che il carroarmato di fanteria attuale può avere piccoli cannoni automatici (riferiti alla variante del carro multiruolo di cui sopra, il CV 90, può avere canone da 30 mm [CV9030] 40 mm [CV9040], ecc). Di regola il MBT ha invece uno standard odierno composto di cannone (10.5),12 o 14cm e mitragliatrice coassiale. LA blindatura dei MBT è maggiore e molto più "tecnologica" dei carri armati di fanteria di accompagnamento (che tra l'altro trasportano i fanti)
- il semovente, meglio semovente di artiglieria, trasporta un'arma per il tiro di appoggio e rimane, di regola, nelle retrovie. Può essere blindato o meno. Può essere blindato in modo pesante o leggero. Pensiamo al M109 usato in moltissimi eserciti nelle "varie varianti". Ha una blindatura leggera in alluminio (tiene a malapena la sua stessa browning 12.7...) porta un obice (sempre più lungo negli anni), il tutto su torretta rotante. Volendo, per estrema difesa, può ingaggiare un tiro "ad alzo zero"... ma non è il suo scopo
Quindi il mortaio binato AMOS (Advanced MOrtar System) di cui sopra, montato sullo scafo "multiruolo" CV90, ne fa un semovente per il tiro di appoggio con mortaio.
Anche in questo caso, come il 109, può tentare il tiro diretto di autodifesa ne realmente necessario.
Un esempio di ingaggio shoot-and-scoot https://www.youtube.com/watch?v=pLMVVveyI-E
....poi..."tutto" può essere messo su cingolo o gomma,blindato o meno.... ma non diviene direttamente"carroarmato" o "semovente di artiglieria"
sia ieri come oggi non ne sarei sicuro...Citazione:
se aveva torretta mobile era un carro se fissa un semovente
ho voluto rileggere questo post e mi sono reso conto di non aver dato una risposta. Quando Intrac2011 dice di non conoscere il 210/13 eccone alcune foto
Allegato 281868
Allegato 281869
Allegato 281870
Inoltre per maggiore confusione, visto l'affusto su cui si trova, ecco un 210/8 su di un affusto del 210/13
Allegato 281871
Ciao a tutti! Ciao Spinger mi fa piacere rileggerti e ti ringrazio per le foto postate del, a me sconosciuto, obice 210-13.
Ora a tutti gli effetti, come detto sopra (messaggio #14) mi ripeto
eCitazione:
Senza tirare in ballo l'obice 210-13 (che non conosco!!!!), non capisco i problemi a definire il 210-8 della discussione quale mortai
Nella (finora vana) ricerca di dati precisi sui pezzi in questione e soprattutto la loro "balistica" (dalle cariche alle elevazioni possibili) avevo trovato questo:Citazione:
occorre approfondire ;-) quindi un invito a chi può segnalare un BUON libro!
Allegato 281914
che viene indicato quale obice da 210 senza però specificarne la lunghezza.
poi Spinger come ben dici, riferendoti alla quarta foto che hai postato:
che crea davvero molta confusione soprattutto perchè:Citazione:
Inoltre per maggiore confusione, visto l'affusto su cui si trova, ecco un 210/8 su di un affusto del 210/13
- il pezzo delle prime due foto che hai postato assomiglia a quello di cui sopra e penso che provenga dallo stesso "album"(che non specifica lunghezza calibri) ruote, affusto e silhouette del pezzo hanno parti somiglianti nonchè impiegano la medesima piattaforma
- già la terza foto dell'obice 210-13 che hai postato mostra dettagli differenti di volata, rinforzo della camera di scoppio e ruote (mi riferisco a dimensione non a cingolatura bonagente), e potrebbe già trattarsi di un 210-8 o altro pezzo montato su affusto a coda singola (con riserva nel dire che sia quello del 210-13!)
:roll:
ciao Intrac2011. Per quanto riguarda il 210/13 non è nient'altro che il 21G.R.C.Ret italiano di fine ottocento.
Ho anch'io la foto che hai postato, ma non l'ho messa, non so perché.
Avevo notato anch'io il rinforzo alla volata della terza foto, ma non quello in culatta. Poiché in rete, ma anche nei documenti originali, spesso i dati non sono completi, ho dato per scontato si trattasse di un 210/13.
Per quanto riguarda l'annoso problema mortai/obici, se leggi il post di Harris del 17-09-2007, ti accorgerai che anche qui questo pezzo viene definito "obice". Poiché io non ho molti libri a cui attingere, forse lui ne ha di più; anche se mi baso sempre sulla divisione in calibri, già espressa prima.
Ciao!
Spinger: per me il 210-13 è un obice tanto quanto il 210-8 è un mortaio
Fino al 11.5.2020 abbiamo visto che il mortaio 210-8 possedeva anche 3 ben determinati affusti, allineati al tipo di tiro principalmente nell'arco superiore a cui era destinato il mortaio (anche se non perfettamente definiti al 100% nei loro particolari costruttivi).
Rispettivamente abbiamo "dato un volto" all'obice 210-13 e vediamo che in effetti ha un affusto a coda singola molto simile ai cannoni 149-23 G e 149-35 A ma apparentemete rispetto a questi ultimi possiede ruote di diametro minore ma molto più massicce, oltre ad un incavo nella zona mediana dell'affusto che consente una maggiore elevazione. Da questi dettagli si può presumere che in effetti è abile a tirare nel primo come nel secondo arco, come si vuole in un obice. Ha quindi queste particolarità per meglio scaricare/resistere alla componente verticale del rinculo nei tiri nell'arco superiore (nei mortai 210-8 abbiamo visto affusti, panconi e recuperatori per questa ragione, al contrario dei citati cannoni da 149 mm che normalmente smorzano il rinculo tendenzialmente orizzontale con il sistema "a cunei", visto il loro genere di tiro).
Ma in particolare l'ultima foto del messaggio #18 del 11.5.2020 "spiazza" un pochettino vedendo un quarto ed inedito tipo di affusto per 210-8.
Ora: quale è la fonte? quale è lo scopo di quell'affusto e di quel pezzo così configurato? è uno "standard"? ....oppure è semplicemente una prova di tiro a se stante? vista anche la situazione circostante (caseggiati ed altri pezzi di artiglieria più o meno coperti e completi) oltre al personaggio munito di uno strumento su treppiede, fa pensare ad una situazione di poligono/arsenale/prova più che a una situazione "tipo" in batteria.
Per questo indicazioni di un buon libro con buone fonti/didascalie e caratteristiche tecniche e balistiche inopinabili sarebbe sarebbe gradito!
P.S.: Spinger la mia filosofia segue quella del citato Harris, anche riguardo al cannone 15 GRC Ret alias 149-23 G da me sempre cosi definito ma che non vedi come tale. Harris che ringrazio nuovamente per avermi dato conferma del sistema a leve nell'affusto costiero per il cannone 15 GRC Ret, che gli permette di tirare da una feritoia di ridotta altezza senza necessitare di elevate strombature verticali indispensabili invece per il tiro con affusto campale+cunei (mi riferisco a ipotesi per affusto costiero a Vallalta)
per quanto riguarda la foto spiazzante, viene dall'Archivio di Stato di Mantova.
La didascalia recita:"Arnaldo Frignani nelle retrovie in uniforme di fatica a fianco di un mortaio da 210 nella posa di individuare le coordinate di tiro durante una esercitazione" .
Per quanto riguarda il 149/23, sono dalla tua. Mi sono reso conto di essermi fatto prendere da un mio schema mentale, per cui, per non confondere i due cannoni, ho chiamato il 149/23 "obice". Ti chiedo scusa.
Per quanto riguarda i disegni ed i dati tecnici delle bocche da fuoco di cui stiamo parlando, non sono ancora riuscito a trovare una fonte. Sto cercando e, se la troverò, ti informerò subito.
Ot: ma magari possiamo cominciare proprio qui con il 210-8...
Spinger, tutti: perchè non proviamo a creare noi un bel riassunto delle bocche da fuoco di questo periodo?
- discutiamo dei dati, come fatto finora, con obiettivo creare una scheda univoca
- discutiamo le foto, con le fonti e didascalie per trarne informazioni su impiego ordinario e straordinario
- spinger: sei molto bravo a disegnare e quotare, potremmo fare disegni tecnici di piazzuole tipo e misure dei pezzi ed affusti
discutendo e ridiscutendo, accendendo interesse e criticismo di tutti, penso che si possa trovare il materiale necessario per liquidare molti interrogativi... Spinger: nel nostro piccolo qualcosa abbiamo fatto, non credi?
Che ne pensate?
Pssst, ragazzi, non so se qualcuno già l'ha scritto, ma per la vecchia normativa dell'artiglieria italiana, le BdF fino ad 11 calibri sono mortai, da 12 a 23 calibri sono obici e le BdF da 24 calibri in su sono cannoni.
La normativa credo che sia stata valida a partire dal periodo dell'adozione di artiglierie rigate e a retrocarica (se non prima) fino a ben oltre il secondo dopoguerra.
scusa Stecol, ma io sapevo che la divisione era: fino a 10, da 11 a 20 e sopra i 21.
Infatti nel libretto relativo all'artiglieria da fortezza del 1909, che ho menzionato prima, il 149 G viene chiamato cannone (e non obice, come lo chiamo io) al pari del 149 A.
Viene anche menzionato un obice 149, ma non da informazioni sulla lunghezza in calibri, né il tipo sul di affusto utilizzato, e l'ordine di servizio viene liquidato come uguale al 149 G.
Tra le artiglierie da costa, viene menzionato il cannone 149 C, senza darne la lunghezza in calibri, ma che dovrebbe essere il 149 da marina da 27 calibri, da me descritto in un altro post.
Tra le artiglieria da fortezza non viene citato alcun cannone da 210, vengono citati però l'obice 210 R.E e l'obice 210 R.P., senza però specificarne i dati tecnici. Qui purtroppo le mie conoscenze si fermano.
Ciao a tutti,
per la suddivisione delle bocche da fuoco, già di per se "complessa", occorre collocare i criteri di catalogazione del pezzo nel corretto periodo in esame, come spesso ha evidenziato Spinger. Questo in quanto l'evoluzione delle bocche da fuoco è, ed è stata, continua e influenzata da numerosi fattori (oltre a rigatura e retrocarica, anche a fusione o foratura, cerchiatura o camiciatura, ecc).
Alla catalogazione per lunghezze in calibri riportata da Spinger, ne seguono altre tra cui dalla prima guerra mondiale questa:
-cannoni a partire da 22 calibri
-obici tra i 12 ed i 22 calibri
-mortai lunghezza della canna inferiore a 12 calibri
in uso in particolare in Svizzera e già modificata alla seconda guerra mondiale per assecondare l'ondata delle nuove artiglierie.
A questo da sempre la parallela catalogazione secondo il settore primario di tiro (arco superiore e/o inferiore) definita soprattutto dalle caratteristiche dell'affusto e del sistema di elevazione ed assorbimento del rinculo.
Che porta appunto a situazioni particolari che vedono cannoni con impiego da obice e viceversa e mortai collocati su affusti da cannone...
....e questo riferendoci a tre bocche da fuoco "superstiti" considerato che sono esistite spingarde, falconi e falconetti, colubrine, ecc
pensiamo anche solo all'espressione del calibro:
- Italia da centimetri a millimetri
- Svizzera centimetri
- chi non ha il sistema metrico usa i pollici....
- "tutti" che per più o meno tempo hanno usato le libbre (unità di peso per indicare il "diametro")
Ecco che a trovare fonti sicure si potrebbe fare un po' ordine e datare le informazioni a seconda dei periodi in oggetto
che poi sia un annoso e difficile discorso...è chiaro.... leggete questo passaggio (rivista artiglieria&genio 1891) e guardate la conclusione fatta confrontando 3+1 bocche da fuoco!
Allegato 281995