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Palle...quali fucili?
Ciao, posto due tipi diversi di palle, qualcuno sa dirmi che fucili le sparavano e in quali periodi?
Le prime sono di sicura dotazione militare in quanto ci sono un paio di posti dalle mie parti dove il terreno è cosparso di questi pezzi a centinaia, quindi un poligono di tiro militare.
La seconda è molto più rara, qualche esemplare in quindici anni in pieno bosco probabile riutilizzo per caccia
Grazie per i suggerimenti...
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http://www.milistory.net/Public/data...6_DSCN1525.jpg
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Le pallottole della prima foto dovrebbero essere per fucili Vetterli 1870 in cal. 10,35, mentre l'altra è quasi sicuramente una pallottola da Carcano ad ago mod. 1868.
Ciao
Stefano
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Grazie, da perfetto ignorante ti chiedo, in assenza di bossoli come venivano sparate via le pallottole? si tratta bene di fucili a retrocarica no?
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ok per la prima ma la seconda non è una miniè?
ciao
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Per le Vetterli c'era un bossolo a bottiglia rimmed (bordino inferiore sporgente) a fuoco centrale, che a seconda dell'epoca, per i proiettili in piombo, poteva essere di rame o di ottone.
Per i Carcano ad ago innesco era collocato nel vano triangolare all'interno della pallottola. Questa poggiava su un bossolo di cartone caricato a polvere nera; il tutto era avvolto in un sacchetto di carta chiuso per legatura al di sopra della palla. All'atto dello sparo il percussore attraversava il fondo del bossolo e colpiva l'innesco provocando la combustione della polvere e quindi la partenza del colpo.
Ciao
Stefano
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Ah ora capisco...
Grazie stefano per l'mp..
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Molto interessanti!!!
Fagli passare la notte nell'anticalcare e poi prova a ridargli una pulita con lo spazzolino da denti.
Chione, dai un'occhiata a Municion.org e vedrai la caruccia del Vetterli con palla in piombo:http://www.municion.org/10_4/10_4.htm
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Grazie del link ! interessantissimo....
Grazie del consiglio di pulitura ma sono contrario all'uso di sostanze chimiche sui metalli e poi a quale scopo? Asporterebbero la patina che è il segno naturale del tempo.
Io tologo solo la terra e lucido con trapanino a spazzola di acciaio le leghe di rame.
Qui il trapano asporterebbe il morbido e (tossicissimo) ossido di piombo quindi solo spazzolata morbida a secco per togliere la terra.
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Con l'anticalcare non togli la patina, togli il calcare depositatosi con la trafilazione dell'acqua nel terreno.... Poi non ti credere, non è facile attaccare gli ossidi generati dal piombo e non avrai mai una pulizia "totale"....
Io in qualche caso ho spazzolato anche il piombo... sono daccordo con te sulla tossicità*, occorre prendere le dovute precauzioni!
Non è un lavoro facile intervenire sui pezzi d'epoca, richiede pazienza e cognizione di causa... poi il livello di intervento viene scelto in base ai gusti personali.
Non mi piace tirare a nuovo gli oggetti ma pulirli da quello che non gli appartiene mi pare la cosa migliore!
Ciao e buon lavoro, posta quando hai terminato![ciao2]
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Dunque centerfire,
Queste palle sono state trovate in area di bosco, e le argille di bosco da noi sono già* acide a morte, infatti rame e leghe di rame vengono fuori belle rosicchiate, non si conserva neppure la solita patina verdastra.
Quindi io non ho bisogno di togliere calcare se non ce n'è.
Le due in alto non sono state ancora pulite a fondo, sull'ossido bianco del piombo vedi infatti ancora un pò di terra marrone, quella basta spazzolarla a secco che va via, esattamente come la palla in basso che mostra solo l'ossido di piombo bianco. Oltre non vado come si diceva.
Quando ero alle prime armi di pezzi ne ho bruciato qualcuno e parecchi proprio con l'anti calcare che se deve scioglere il calcare un pò acido lo è.
Ora magari i prodotti sono cambiati non so.
Da anni non pulisco più con sostanze chimiche dopo aver fatto molte esperienze e aver pulito migliaia di oggetti metallici anche a livello professionale per musei e laboratori di restauro.
Una sostanza chimica entra sempre in profondità* e a lungo andare causa più danni che benefici.
Anche l'acqua può essere dannosa.
Poi ci sono tante scuole di pensiero anche a livello professionale.
Nei musei a volte vedi pezzi che vanno dal "pieno di croste" al "sabbiato" segno che di verità* in tasca non ne ha nessuno.....
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Si Chione, concordo con quanto dici...
La strada di intervento "ad umido" presenta gli svantaggi di una penetrazione a volte incontrollata del prodotto usato. Anche io ho sulla coscienza alcuni pezzi "svaniti" in un grumo di schiuma....
Io non sono un professionista in questo campo però forte della conoscenza dei metalli e degli anni passati recuperando oggetti ho visto che un equilibrato uso delle tecniche "ad umido" ed "a secco" si riesce ad ottenere un buon livello di pulizia e conservazione.
La tentazione di usare la sabbiatrice è fortissima, in pochi secondi ottieni un pezzo in perfetto stato di asportazione di ossidi, peccato che poi non somigli più a ciò che era!!!!
Per quanto riguarda l'acqua nei casi più difficili uso quella demineralizzata per ferri da stiro e poi uso il phon per garantire un buon livello di asciugatura. Oltre non insisto anche perché la stessa aria che respiriamo contiene umidità* e non serva a niente "seccare" il pezzo...
Magari interviene la scelta del protettivo adatto da applicare sulle supoerfici, nel caso del piombo è ottimo il grasso di vaselina specie se dato col pezzo un pò tiepido.
[ciao2]
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La mia esperienza si limita solamente ad oggetti in lega di rame. Non restauro ferro ed altri materiali.
A parte una percentuale minima di oggetti il cui ossido è scarsamente consolidato e sul quale non si può intervenire, pena ulteriore sfaldamento, io utilizzo sempre il metodo a secco.
Se l'oggetto è molto incrostato, casi limite di permanenza tra sedimenti calcarei, sfoglio via con bisturi. Quindi come per tutti gli altri casi procedo con trapanino e spazzole in acciaio, nuove se lo spessore dell'incrostazione è considerevole, usate e ammorbidite se l'ossido è poco o ci sono dettagli superficiali delicati. Comunque mi fermo una volta eliminate le incrostazioni e lucidata la patina superficiale. E una tecnica che necessita molte prove ed esperienza con pezzi di scarto per adeguare velocità* di rotazione del trapano alla consistenza della patina.
Poi sgrasso dalla spazzolata e proteggo con una leggera passata di cera liquida da carrozzieri che una volta asciugata elimino con uno straccio o pennelli.