Domani 90mo anniversario della missione su Vienna della "Serenissima"
capeggiata per l' occasione da Gabriele D' Annunzio: tragitto unico
Padova/San Pelagio-Vienna e ritorno.
Un saluto a tutto il clan
Bruno "baffobruno"
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Domani 90mo anniversario della missione su Vienna della "Serenissima"
capeggiata per l' occasione da Gabriele D' Annunzio: tragitto unico
Padova/San Pelagio-Vienna e ritorno.
Un saluto a tutto il clan
Bruno "baffobruno"
è vero quella dei volantini tricolore......che impresa!!!!
Grazie per la segnalazione..
Davvero impresa memorabile considerata l'epoca e i velivoli di allora!
Strepitosa anche perchè invece di seminare morte tra gli abitanti di Vienna lanciarono solo i famosi volantini!
Il Castello di San Pelagio è visitabile ed è in zona Padova, ben visibile dall'autostrada A13 Bologna -Padova,...
http://www.museodellaria.it/It/index.htm
http://img514.imageshack.us/img514/2...volantevu0.jpg
Saluti
Corrado
Ci sono stato vari volte, l'ultima qualche annetto fà*, ma i velivoli erano conservati in condizioni pessime![:254]
Grazie baffobruno della segnalazione.
Il D'Annunzio volò su un S.V.A. 5 (ricognitore e bombardiere leggero) modificato per lui in biposto per consentirgli lo storico e incruento volo su Vienna.
[:253]
un amico conserva in collezione un volantino originale.....quando torno mi faccio mandare la foto
Caro Cocis49,
è esatto! Adesso non rammento con precisione la matricola dell' esemplare in questione ma mi pare che il I° prototipo della versione bi-posto fosse andato perduto proprio durante il volo di trasferimento alla base di San Pelagio (mi rammarico, dato che disto non più di 1 ora di traffico da Padova, di non esserci andato mai). Fra i velivoli partecipanti al raid, uno, credo sia dovuto atterrare in emergenza a Innsbruck, ma non per danni di guerra bensì per semplice panne al motore. Infatti la reazione A. U. non ci fu.-
Sicuramente il contraccolpo morale si rivelò pesante, anche perchè, pur nel periodo del loro "massimo splendore" (facciamo, prima del giugno 1918) gli aeroplani A. U. non erano mai riusciti a sorvolare Roma. Inoltre non è da sottovalutare la necessità*, per la Squadriglia "Serenissima", di superare la catena alpina, in una stagione che non era "il massimo".-
Credo di poter affermare, con le dovute proporzioni, che le aviazioni italiane (dell' Esercito e della Marina) durante la G. G. fossero ben più competitive ed efficienti che non durante la guerra successiva, quando la produzione nazionale si disperse in mille rivoli di macchine spesso inefficienti ed obsolete.-
Fra le imprese, poi, di Palli, pilota preferito di D' Annunzio, vi fu (sempre su SVA) la ricognizione fotografica pressocchè totale dei punti nevralgici dell' Albania, di cui praticamente all' epoca non esistevano neppure carte.
Mi risulta che materiale fotografico in merito esista al Museo della III Armata di Padova, quindi a un tiro di schioppo sa San Pelagio.
Un saluto cordiale
baffobruno
Interessante segnalazione, grazie. [:253]
Ciao baffobruno
alla tua ottima integrazione aggiungo ancora qualcosa che ho trovato tra i miei libri:
Questo raid, meditato per lungo tempo da Gabriele D'Annunzio che avrebbe voluto effettuarlo con i trimotori Caproni, era sempre stato avversato dal Comando Supremo, impiegare i lenti bombardieri significava infatti esporre al pericolo molti uomini, d'altro canto i velivoli biposto esistenti non davano sufficienti garanzie.
Per D'Annunzio l'impresa divenne possibile quando ebbe modo di valutare le prestazioni dello SVA 5 ( dai nomi dei suoi realizzatori Savoia-Verduzio-Ansaldo ) che come si è detto fu modificato con anche un speciale serbatoio di 300 litri che gli dava l'autonomia desiderata di 7 ore.
Degli 11 velivoli così modificati che partirono dal campo di San Pelagio all'alba del 9, otto arrivarono sull'obiettivo: erano quelli di Palli, Locatelli, Massoni, Allegri, Censi, Sarti, Granzarolo e Finzi (D'Annunzio era nello SVA di Palli.
Solo Sarti fu costretto ad un atterraggio di fortuna in territorio nemico, gli altri scattarono per mezzora fotografie di Vienna e lanciarono manifestini.
A parte l'eccezionale risonanza psicologica che ebbe il volo, costituì una chiara conferma dell'efficienza della macchina che la metteva all'avanguardia nella sua categoria, sia in campo avversario che alleato.
Posto un disegno dello SVA della 87a Squadriglia ribatezzata "Serenissima"
<font color="navy">Questo velivolo sostanzialmente simile al biposto SVA 9, era decorato con le stelle dell'Orsa Maggiore sulla deriva. Il distintivo del reparto l'87a Squadriglia Serenissima aveva un disegno diverso da quello usuale. Questo aereo è conservato nel Vittoriale</font id="navy">
http://www.milistory.net/Public/data...118421_SVA.jpg
[:253]
Interessante segnalazione Baffobruno, è una storia molto interessante, da ricordare!
Bella integrazione Cocis![;)]