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Citazione:
Originariamente Scritto da MULON
Gigi,ci sono talmente tante cose interessanti su WW che penso varrebbe la pena richiamarle,pian pianino,per farle vedere atutti,soprattutto chi ancora non ha potuto farlo,come te in questo caso.
Quoto [^]
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Da dove cominciamo Luciano?In eventi e cultura ho già* messo un paio di cose in rilievo.....
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Citazione:
Originariamente Scritto da MULON
Da dove cominciamo Luciano?In eventi e cultura ho già* messo un paio di cose in rilievo.....
Non saprei Giancarlo ci sono diversi racconti fai un pò tu e quello che farai sarà* senz'altro ben fatto come sempre [^]
Io di queste cose ci capisco poco.
[ciao2]
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E' una storia di cui non avevo mai sentito parlare, grazie per averla portata a conoscenza.
ciao
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Allegati: 4
Ciao Ragazzi,
nonostante sia una discussione di qualche anno fa per completezza posto le foto del luogo di sepoltura di Mamma Lucia....
Allegato 166045 Allegato 166046
Allegato 166047 Allegato 166048
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Buona giornata a tutti,
Esiste anche una video intervista. https://www.youtube.com/watch?v=K03mX0oIrGI
Avevo letto di lei su Salerno! di H.Pond ..
Bella discussione sia questa che la precedente.
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Allegati: 12
Il testo postato da nostalgico 80 è tratto dal libro di Orazio Ferrara “Prima linea-storie di guerra” edito da IBN. Mi permetto di aggiungere altre informazioni e immagini al riguardo.
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LUCIA APICELLA, LA MAMMA DEI TEDESCHI
Nata il 18 novembre 1887 a Sant’Arcangelo di Cava de’ Tirreni, era una madre di famiglia, semplice e pia, che viveva esercitando l'attività di fruttivendola in un piccolo negozio. Nel mese di settembre 1943, verificatosi lo sbarco dei militari Alleati sulle coste salernitane, una delle strade obbligate per le colonne anglo-americane era l'attuale SS 18, che passa proprio nella valle di Cava. Dopo i combattimenti centinaia di caduti tedeschi, rimasero insepolti e abbandonati sui campi di battaglia intorno a Cava de’ Tirreni, nel disinteresse degli angloamericani, in avanzata su Napoli. Lucia Apicella, che era una donna religiosissima, sentì il dovere cristiano di dare sepoltura a quei miseri resti. Dopo avere assistito alla scena in cui alcuni bambini prendevano a calci il teschio di un soldato e dopo un sogno premonitore, nel quale otto soldati tedeschi la imploravano di consegnare i loro corpi alle rispettive madri, Mamma Lucia si dedicò con amore materno a ritrovare i resti dei militari caduti ed a ricomporli in cassette di zinco. Il suo obiettivo era quello di restituire le salme alle loro madri o di consentire loro un facile ritrovamento delle stesse. “Song’ tutt’ figl ‘e mamma” era la semplice, ma lapidaria risposta di quella donna umile e forte ad un tempo, a chi le diceva di lasciar perdere, che non valeva la pena di sprecare tempo e denaro, ma soprattutto di correre quei grossi rischi per via degli ordigni inesplosi, soltanto per dare una più degna sepoltura a dei soldati tedeschi morti in combattimento. Il lavoro era pericoloso, ma alla fine del 1944 aveva già raccolto oltre 700 corpi con diversi documenti e segni di riconoscimento. Le cassettine di zinco, in cui depose le spoglie dei soldati, furono trasportate nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, la chiesa più antica del Borgo Scacciaventi di Cava. Lì Lucia Apicella si recava a pregare ogni mattina fino al 1980, anno in cui, a causa del terremoto, la chiesa venne dichiarata inagibile. Per questa sua opera umanitaria, a metà settembre 1951 (esattamente otto anni dopo i combattimenti intorno a Cava de’ Tirreni), venne invitata in Germania per ricevere la Gran Croce dell'Ordine al Merito Germanico - il più alto riconoscimento che la RFT attribuiva per i servizi resi allo Stato tedesco - dalle mani del presidente Theodor Heuss. Qui venne ricevuta con molto calore e venne chiamata “Mama Luzia” o “Mutter der Toten”. Il 20 luglio del 1951, Mamma Lucia fu ricevuta in udienza privata da Pio XII°, che su sollecitazione di Mons.Francesco Marchesani, vescovo di Cava e Sarno dal 1939 al 1948, ne approvò l'opera, definendola cristiana e caritatevole. Nel 1952 la sua storia fu raccontata dallo scrittore Giuseppe Marotta nel libro “Le madri”. Il 2 giugno 1959 il presidente della repubblica Giovanni Gronchi le conferì l'onorificenza della Commenda al Merito della Repubblica mentre la città di Salerno la proclamò cittadina onoraria. Nel luglio del 1980, all'età di 92 anni, su iniziativa della rivista letteraria “Verso il 2000”, fu premiata a Salerno con medaglia d'oro del presidente della repubblica, nel salone dei marmi del Palazzo di Città. Quando Mamma Lucia morì il 27 agosto 1982 il presidente della repubblicaSandro Pertini scrisse al sindaco di Cava de’ Tirreni:
« La scomparsa di Mamma Lucia colpisce dolorosamente quanti riconoscono nell'amore e nella solidarietà valori fondamentali per l'edificazione dell'uomo. »
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I funerali, per volontà unanime del consiglio comunale, furono pubblici e solenni, con la camera ardente allestita nel palazzo municipale. Lucia fu esposta in una bara di vetro per due giorni. Il Comune di Cava de’Tirreni ha intitolato a lei la piazzetta della frazione Sant'Arcangelo, e nel 2007 ha istituito il “Premio Mamma Lucia alle donne coraggio” attribuito ogni anno a donne che si sono particolarmente distinte in Italia e nel mondo per il loro esempio di vita, per l'impegno per la pace e la difesa dei diritti dei più deboli. I resti di un soldato rimasto ignoto, racchiusi in una teca di vetro, riposano oggi sulla tomba di Mamma Lucia, memento della fede e del coraggio di una umile fruttivendola.
Onorificenze
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