Re: MAS sul lago di Ladoga
Grande Peo notizia alquanto importante ed interessante, che mi era completamente sfuggita e non ne ero nel modo più assoluto informato, idem per il sito che è già finito tra i preferiti, è proprio vero non si finisce mai di imparare, grazie!!!!!!
Re: MAS sul lago di Ladoga
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Mitico...!!!
Che notizia...
Non ne ero assolutamente al corrente...
E' proprio vero che non si smette mai di imparare...
Grazie delle "news"...
Re: MAS sul lago di Ladoga
E' uno dei capitoli meno conosciuti della storia delle unità sottili italiane, che si distinsero particolarmente in quel teatro d'operazioni.
La RM non disponeva di mezzi per il trasporto stradale dei MAS e ci si affidò ad una allora famosa azienda di trasporti speciali, la Fumagalli di Milano, che curò il trasporto degli scafi fino al porto di Stettino
Particolarmente "avventuroso" fu il trasporto attraverso Alto Adige e Austria: in alcuni casi si dovettero demolire manufatti come angoli di case o balconcini, oppure sostituire i pneumatici dei rimorchi trasportanti gli scafi con rulli per passare sotto ponti ferroviari particolarmente bassi.
La maggior parte del personale della XII Sqd. MAS, le sovrastrutture delle unità, l'armamento, gli apparati propulsivi e ausiliarii vennero mandati a Stettino per ferrovia.
Sull'argomento esiste un libro dell'USMMI della collana "La Marina Italiana nella II GM" dal titolo "Attività il Mar Nero e Lago Ladoga" di P.F. Lupinacci (A. Cocchia revisore) e un capitolo sul libro fotografico della Albertelli "Navi e Marinai Italiani nella II GM" di E. Bagnasco.
Ciao
Stefano
Re: MAS sul lago di Ladoga
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Grazie delle ulteriori informazioni...
Allegati: 6
Re: MAS sul lago di Ladoga
Ottimo [264
Interessante raccontare questo pezzo di storia, non molto ai più conosciuto e per molti versi anche avventuroso per portare i mezzi sino al Ladoga.
Aggiungo, dal mio cartaceo, una corrispondenza e le relative foto tratte dall'Illustarzione Italiana del 20/9/1942 anno XX E.F.
Se a suo tempo fu considerato sensazionale, l’annuncio che Mas italiani operavano nel Mar nero, la presenza di nostre motosiluranti nel Ladoga, costituisce addirittura un colpo di scena per tutto il Nord Europa.
Hanno attraversato l’intero continente per giungere quassù.
Treni, autocarri, piroscafi, terra, mare, canali, laghi.
Viaggio lungo, complesso.
I russi stavano in agguato, mentre nel Baltico le motosiluranti italiane venivano trasportate verso la Finlandia.
Non riuscirono ad agire.
Quale esattamente l’obiettivo di questi mas? Pietroburgo, alla cui catena d’assedio un anello manca, viene rifornita attraverso il Ladoga e l’istmo careliano.
I viveri, le munizioni, il carburante, i materiali in genere, gli giungono attraverso la ferrovia di Vologda che fa attualmente capo a Uusi Laatokka.
Da Uusi Laatokka, i rifornimenti proseguono via acqua o seguendo una rotta esterna che dirige senz’altro sull’istmo di Camelia, o per una rotta interna che comincia nel Canale Maria e che sbocca poi nell’appendice meridionale del Ladoga.
Poiché quest’ultima rotta, situata parzialmente sotto il tiro dei grossi calibri tedeschi di Schlusselburg, appare già di dubbia sicurezza, è soprattutto la rotta esterna quella che occorre precludere al traffico sovietico, per saldare definitivamente l’anello che ancora manca alla catena d’assedio.
A questo miravano i Mas italiani nel Ladoga.
Il compito non è semplice, per i russi le due rotte attraverso il grande lago costituiscono la vita di Pietroburgo, a sua volta l’ex capitale zarista implica l’esistenza di un intero fronte, quindi i bolscevichi, nulla trascuravano pur di mantenere efficienti le rotte del Ladoga, con cannoniere, monitori, battelli armati e motoscafi.
D’altra parte, i bersagli su cui dirigere i siluri sono relativamente piccoli, se il fuso metallico non è stato lanciato da presso con vera maestria, con precisione assoluta, poche sono le probabilità di colpire, in quanto le chiatte russe stazzano al massimo un migliaio di tonnellate, siamo ben lontani dalle dimensioni delle unità contro cui un Mas agisce in condizioni normali.
Occorrono, agilità, velocità, ardire.
L’importanza che i russi attribuiscono ai nostri Mas è dimostrato dai replicati bombardamenti che subito li hanno accolti, però le sponde del lago offrono buoni rifugi sia per gli uomini che per le macchine, è assai problematico identificare dal cielo, piccole baracche nascoste nella foresta che giunge fino al lago e il nido dei Mas.
Le varie ricognizioni russe non hanno avuto esito e lo dimostrano i risultati già ottenuti dai motoscafi d’assalto, ossia la distruzione di una cannoniera e di un trasporto nemico.
L’onore di entrambi i siluramenti è toccato al giovane sottotenente di vascello Renato Bechi, che durante le difficili azioni ostacolate dalla violenta difesa nemica, seppe dar prova del suo ardimento e capacità.
I nostri marinai sono un po’ stupiti dell’ambiente che li circonda, foreste, aria fresca,acqua dolce……..strano campo d’azione!…………non importa, quando il successo arride ugualmente.
Successi a colpi di siluro….o di schioppo, il Ladoga, paradiso del cacciatore , gli offre anitre, beccaccini, alzavole che finiscono spesso nelle mani di abili cuochi i cui intingoli sono particolarmente apprezzati dai “”colletti azzurri””.
Il grande lago, offre anche miriadi di zanzare e brutto mese fu luglio quando dalla loro voracità non si riusciva a salvarsi.
Nell’agosto le prime vittorie.
Settembre, autunno nordico che avanza a grandi passi portando le temperature già prossime allo zero………….
Il Mas di Renato Bechi
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Renato Bechi (a destra)
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Ufficiali finlandesi a bordo di un nostro Mas
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In piena corsa, sullo sfondo la riva russa del Ladoga
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Un ricognitore russo è stato avvistato, il Mas accosta rapidamente
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Nella baracca-officina si apprestano i micidiali ordigni
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Re: MAS sul lago di Ladoga
Belle foto... ve ne sono alcune anche a colori, in particolare del MAS 527
Re: MAS sul lago di Ladoga
Non so cosa rimanga oggi, a distanza di trenta - trentacinque anni, però ricordo un articolo su una rivista circa degli anni settanta-ottanta in cui veniva presentato quanto restava di uno dei MAS tirato in secco sulle rive di un lago.
Era stata l'occasione per ripercorrere tutta la storia di queste imbarcazioni.
Re: MAS sul lago di Ladoga
Bellissime integrazioni Luciano! [264
Re: MAS sul lago di Ladoga
Citazione:
Originariamente Scritto da Vexillifer
Belle foto... ve ne sono alcune anche a colori, in particolare del MAS 527
Sai dove possano essere recuperate le foto a colori del Mas 527?
Attendo, nel possibile, notizie
cordialità
Lorenzo