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Allegati: 29
Ciao a tutti.
Proseguo con le foto dal gruppo già del Capomanipolo medico di nome Gianni, in forza alla 263^ Legione CC.NN. "Aspromonte" nella Guerra di Etiopia:
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un camerata
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Attilio Teruzzi (Milano, 5 maggio 1882 - Procida, 26 Aprile 1950) è stato un generale e politico italiano. Fu Ministro dell'Africa Italiana, Governatore della Cirenaica e medaglia d'argento al valor militare. Dal 1929 al 1936 Capo di Stato Maggiore della M.V.S.N. E' al centro della foto, alla sua sinistra il Console Ivan Doro, comandante della 263^ Legione CC.NN. "Aspromonte". Il Capomanipolo medico Gianni è il quarto da destra in prima fila.
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dal web, il Generale Attilio Teruzzi
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Il Capomanipolo "Gianni" è il primo a sinistra seduto. Alle sue spalle il suo attendente, che indossa la fascia da braccio con la croce rossa su fondo bianco.
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il nostro protagonista è il primo a sinistra
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La pubblicazione prosegue.
Saluti, Giovanni
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Allegati: 18
Ciao a tutti.
Ulteriori foto dal gruppo già del Capomanipolo medico di nome Gianni, della 263^ Legione CC.NN. "Aspromonte" (anche nominata: "Tommaso Gulli") nella Guerra di Etiopia:
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una bella foto di famiglia di un Muntaz (Caporale) degli Ascari
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altra copia della medesima foto già pubblicata all'inizio, ma con diversa didascalia. Il protagonista Gianni è il primo a destra.
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tutto a forza di braccia, pala e piccone...
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Il protagonista delle foto è il primo a sinistra
La pubblicazione prosegue con l'ultimo post.
Saluti, Giovanni
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Allegati: 20
Ciao a tutti.
Parte finale delle foto dal gruppo del Capomanipolo medico in forza alla 263^ Legione CC.NN. "Aspromonte" nella Guerra di Etiopia 1935 - 1936:
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foto al tempo donata al nostro Capomanipolo, raffigura amici di un'altra unità. Magari qualcuno riconosce le strane mostrine...
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Il presente gruppo di foto è così ultimato.
Saluti, Giovanni
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Nella foto di altro reparto i due miliardi seduti sotto sono della fanteria (onestamente non ti so dire se normale o coloniale) mentre quello in piedi col casco sembra dei mitraglieri
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Allegati: 1
Citazione:
Originariamente Scritto da
sven hassel
Nella foto di altro reparto i due miliardi seduti sotto sono della fanteria (onestamente non ti so dire se normale o coloniale) mentre quello in piedi col casco sembra dei mitraglieri
Grazie, in effetti ho trovato ora sul web queste mostrine del Regio Esercito:
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Allegati: 29
Ciao a tutti.
Ulteriori fotografie sull'argomento coloniale italiano nell' Africa Orientale Italiana. Sono immagini miste di varia provenienza ed epoca, non un gruppo organico come nei precedenti post.
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la foto più datata, ritengo degli anni '20 dello scorso secolo, con alcuni Ascari in località non indicata
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due foto del viaggio delle truppe italiane, in nave, verso il Corno d'Africa
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La messa al campo e la fucilazione dei cosiddetti "ribelli", nella foto che segue, sono una costante di questi gruppi di fotografie
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una sbrigativa macellazione
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il Generale Pietro Badoglio passa in rassegna le truppe.
Pietro Badoglio (Grazzano Monferrato, 28 settembre 1871 – Grazzano Badoglio, 1º novembre 1956) fu un generale e politico italiano, maresciallo d'Italia, senatore e capo del governo dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944.
Il 30 novembre 1935, Badoglio venne inviato a Massaua quale comandante del corpo di spedizione in Etiopia, in sostituzione del generale Emilio De Bono. Quest'ultimo aveva aperto le ostilità con l'Impero etiopico il 3 ottobre precedente, con l'occupazione di Adigrat, Adua, Axum e Macallè, ma stava procedendo troppo lentamente. Badoglio non trovò una situazione particolarmente favorevole. Gli Italiani si erano spinti circa cento chilometri avanti e gli abissini, riorganizzatisi, avevano ripreso l'iniziativa da entrambi i lati, con l'intenzione di tagliare in due l'offensiva italiana.
Badoglio, anziché proseguire nell'avanzata, prese ulteriore tempo per migliorare la situazione logistica e tattica, ripiegando su Axum. Dopo aver atteso l'arrivo di altre tre divisioni, più altre due sul fronte somalo, poté disporre di 200.000 uomini, 750 cannoni, 7.000 mitragliatrici e 350 aerei, contro 215.000 Abissini, pressoché privi di artiglieria e aeroplani. il Maresciallo, con una manovra convergente sostenuta dall'artiglieria e dall'aviazione, dopo tre mesi di sosta riprese l'iniziativa, conseguendo la vittoria dell'Amba Aradam (11-15 febbraio 1936) e annientando il grosso dell'esercito nemico (80.000 uomini). Il 28 febbraio era occupata l'Amba Alagi e il 31 marzo, presso il Lago Ascianghi, veniva sbaragliata la guardia del corpo del negus, mentre quest'ultimo fuggiva imbarcandosi a Gibuti. Il 5 maggio 1936, alle ore 16, Badoglio entrava vittorioso in Addis Abeba.
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sfilata di Ascari
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gruppo di Savari, cavalleria regolare libica, facenti parte dei Regi Corpi delle Truppe Coloniali
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Il Generale Pietro Maravigna, comandante del II Corpo d'Armata nella Guerra di Etiopia, premia alcuni dipendenti
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alcuni Zaptiè, il personale coloniale dei Reali Carabinieri
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Il Forte Galliano sovrastante Macallè
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Il 31 marzo 1936, nei pressi del Passo Belagò, si tenne la Battaglia di Mai Ceu o del Lago Ascianghi. In tale localtà prese posizione la grande unità Divisione di Fanteria Assietta.
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01.02.1936 eritrei della banda irregolare che fece parte delle truppe coloniali nella Guerra di Etiopia
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i grandi lavori di viabilità ad opera dei soldati e di molti operai, di questa e della successiva foto, furono una costante nella Guerra d'Etiopia, indispensabili per poter consentire il transito dei mezzi a motore
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La pubblicazione proisegue.
Saluti, Giovanni
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Allegati: 21
Ciao a tutti.
Riprendo la pubblicazione delle foto coloniali dall' Africa Orientale Italiana.
A seguire quattro foto di tre anziani dignitari indigeni, la penultima persona è fotografata due volte. Due di essi portano con orgoglio le insegne dell' Ordine Coloniale della Stella d'Italia, che fu un ordine cavalleresco del Regno d'Italia destinato a celebrare l'impero coloniale italiano. L'Ordine venne istituito motu proprio da Vittorio Emanuele III di Savoia, con il regio decreto 18 gennaio 1914 n°38, dopo che la Libia era divenuta una colonia italiana.
Esso venne inteso originariamente come ricompensa per gli indigeni delle colonie che si fossero distinti per la gloria delle colonie e dell'Italia. Per questo motivo, venne stabilito che gli italiani insigniti dell'Ordine non potessero superare la metà del numero massimo dei membri e che comunque gli insigniti di questa categoria dovessero essere benemeriti delle colonie italiane, residenti nelle stesse oppure diplomatici e ufficiali governativi e d'esercito nel territorio coloniale.
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dal web, le insegne di due classi dell' Ordine Coloniale della Stella d'Italia
L'Ordine si divise in cinque classi:
Cavaliere o Dama di Gran Croce
Grand'Ufficiale
Commendatore o Dama di Commenda
Ufficiale
Cavaliere o Dama
Il gran magistero dell'Ordine venne affidato al Re d'Italia, il numero massimo fu stabilito in 150 per i Cavalieri, 50 per gli Ufficiali, 20 per i Commendatori, 7 per i Grandi Ufficiali e 4 per i Gran Cordoni ogni anno. Malgrado questo le concessioni furono sempre oculate e perlopiù limitate ai grandi funzionari di stato italiani nelle colonie.
Alla caduta dell'Impero coloniale italiano, l'Ordine non venne mai più concesso.
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Adesso alcuni paesaggi particolari:
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non doveva essere semplice abitare in quella casetta arroccata
Per finire una selezione di alcune foto di vario soggetto:
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Saluti, Giovanni
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Allegati: 21
Ciao a tutti.
Nuova integrazione del thread sull’avventura coloniale italiana nel Corno d’Africa con il piccolo gruppo di foto di una sconosciuta CC.NN. di nome Antonino o Tonino, di una non indicata unità, che partecipò alla seconda Guerra d’Etiopia 1935/35 e rimase nell’ A.O.I. anche nel breve periodo successivo.
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La prima foto in ordine di tempo è la parziale panoramica del Regio Incrociatore Francesco Ferruccio, ben individuato dal nome sui due salvagenti. Questa foto è antecedente al 01.04.1930, data della radiazione dell’unità. Quindi le ipotesi sono due: o la foto è fuori posto e non appartiene al gruppo in cui io l’ho acquistata, oppure il soldato si recò almeno due volte in Africa, la prima delle quali precedente al 1930.
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dal web, la Regia Nave Ferruccio
Il Regio Incrociatore Corazzato Francesco Ferruccio, classe Garibaldi, varato il 23.04.1902, partecipò alla Guerra di Libia ed alla Prima Guerra Mondiale, e dal 1923 fu impiegato quale nave scuola per gli allievi dell’ Accademia Navale di Livorno, ed evidentemente anche quale trasporto truppe.
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una infermeria da campo
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nessuna informazione disponibile sulla "sentenza"
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uno dei numerosi ponti militari per l'attraversamento del noto Fiume Tacazzè
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Saluti, Giovanni
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Allegati: 6
Ciao a tutti.
Ancora tre foto, di formato cartolina, relative alle Guerra di Etiopia:
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1938 Bahar Dar o Bahrdàr (anche Bahir Dar) è una città dell'Etiopia nordorientale, capoluogo della regione degli Amara.
Tra il 1935 e il 1936 numerosi squadroni di carri leggeri Carro Veloce 33 (o CV 33) presero parte alle operazioni militari che portarono alla conquista italiana dell'Etiopia
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Gondar 1937, il portafortuna del 67° Battaglione Coloniale, unità che partecipò alla Guerra di Etiopia.
Il 67° (oppure LXVII) Battaglione Coloniale di Ascari, si immolò nel corso della successiva epica battaglia difensiva di Culqualber (A.O.I. zona di Gondar, regione di Amhara, Etiopia) ove, unitamente ad unità dei Carabinieri e delle CC.NN., resistette dal 06 agosto al 21 novembre 1941 all'assedio delle preponderanti forze inglesi. Alla resa, su circa 1.200 Ascari, i caduti furono 490 ed i feriti 400.
https://italianiinguerra.wordpress.c...di-culqualber/
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1936 - 37 Dessiè, città dell'Etiopia centro-settentrionale situata nella Regione degli Amara.
Saluti, Giovanni
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Sempre bello quanto hai la pazienza di condividere con noi. Nella foto con didascalia ospedale pensi che il militare con la croce sul petto sia il cappellano Militare?