Una storia raccapricciante
Racconto cosa è capitato oggi:
Uscito per affari mio padre incontra un amico collezionista con l'aria molto abbattuta, anzi, direi con le lacrime agli occhi ...
Chiedendo lumi, mio padre viene a sapere che circa due settimane fa un conoscente, di cui non ha voluto riferire il nome, si presenta a casa sua per proporgli degli oggetti da vendere. Il nostro amico rifiutava, visto che ultimamente ha avuto grosse spese per la ristrutturazione della casa. L'altro, per risposta, gli chiedeva di fargli vedere la collezione. Addocchiati 2 schirmutze delle SS e una giacca della Wermacht intonsa, l'ospite chiedeva al nostro amico se poteva prestarglieli "per studiarli e fare delle foto". Sulle prime il nostro amico rifiutava, ma dopo ripetute insistenze cede, a condizione che gli oggetti rientrino nel giro di poche ore.
Passata una giornata senza rivedere i propri oggetti, il nostro amico telefona all'individuo il quale gli risponde:
"guarda che non mi hai dato proprio niente, e se insisti ti querelo" !!! [:0][:0][:0]
Non vi dico lo stato di prostrazione del legittimo proprietario che, non avendo testimoni e non avendo persone che possano attestare la legittima proprietà* dei capi prestati. Al di là* del valore veniale, pensate al valore affettivo, ai sacrifici e alle ore di studio che questi oggetti rappresentavano ...
Per paura della querela non ha voluto dirci il nome del mariuolo, anche se sa chi è, dove abita e quant'altro.
Mi chiedo poi chi era il legittimo proprietario degli oggetti che questo era venuto a proporre.
A voi i commenti su questa spiacevole vicenda.