Vent'anni fa ci lasciava Giulio Bedeschi
Un doveroso pensiero a quest' Uomo, che ci ha lasciato quello che a parer mio è senz'ombra di dubbio il miglior libro che abbia mai letto: Centomila gavette di ghiaccio.
Fu autore inoltre di altre pubblicazioni tra cui "Il peso dello zaino", naturale continuazione delle vicende narrate nelle gavette considerando il periodo dell'armistizio, inoltre pubblicò "La mia erba è sul Don", stupendo scritto in cui alla ricerca di un commilitone mostra uno spaccato della vita dei Reduci post guerra; di Lui ho letto anche "Il Natale degli Alpini", libro che raccoglie suoi scritti fatti in momenti diversi e che merita veramente di essere letto.
Altre sue opere (che mi sono promesso di acquistare e leggere) sono "La rivolta di Abele" ed "Il segreto degli Alpini".
Infine egli fu autore della serie "...c'ero anch'io" raccogliendo le vicende di una serie impressionante di Reduci e raggruppandole a seconda del fronte o del periodo (Africa, Grecia-Albania, Russia, Prigionia post 8 settembre). Io possiedo i tre tomi della Campagna di Russia ("Fronte Russo: c'ero anch'io" vol I e II e "Nikolajewka: c'ero anch'io") e posso assicurare che oltre che essere ricchi di una serie di dati che spesso spiegano bene determinati passaggi, sono pieni di racconti di avvenimenti che meritano di non essere dimenticati.
Nel chiudere questo post mi va di ricordare un episodio che mi capitò nel 2007 all'Adunata degli Alpini a Cuneo: mentre mi trovavo con degli amici fuori da un chiosco giro lo sguardo e vedo un gruppo di 6-7 Alpini in congedo e guardando attentamente vedo che tutti portano il "3" nel fregio dell'artiglieria da montagna e la nappina con il numero 13; in quel momento la mia mente andò subito chissà* dove e fu come vedere davanti a me Bedeschi ed i suoi commilitoni.
Un saluto a tutti :P