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La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq, 1980-1988
La guerra dimenticata
Il conflitto Iran-Iraq, 1980-1988
a cura di Andrea Lombardi
In questo libro la storia del conflitto Iran-Iraq è ricostruita dai saggi La guerra Iran-Iraq, 1980-1988 di Saskia M. Gieling, dove sono approfonditi gli antefatti storici delle ostilità* tra Iraq e Iran, il contesto politico e gli sviluppi diplomatici durante il corso del conflitto, Storia militare della guerra Iran-Iraq, 1980-1988 a cura di Carlo Lagomarsino e Andrea Lombardi, che tratta in dettaglio l`organizzazione militare e le operazioni belliche delle due nazioni, analizzando i vari momenti della guerra, dall`offensiva irachena iniziale alle controffensive iraniane, dagli anni della guerra di posizione ai bombardamenti aerei e missilistici sui centri abitati (la "Guerra delle città*") e sul traffico navale nel Golfo (la "Guerra delle petroliere"), toccando poi punti controversi come la guerra chimica e l`intervento americano nel conflitto. Il saggio Le armi chimiche di Javed Ali, espone poi l`evoluzione del programma di armi chimiche iracheno, il loro uso sul campo contro l`Iran e contro i curdi, le reazioni dell`ONU e degli Stati Uniti, mentre Gli Stati Uniti e la guerra Iran-Iraq di Stephen R. Shalom analizza polemicamente ma con accuratezza la politica americana nel Golfo Persico: le manovre diplomatiche per accrescere la presenza militare USA nella regione, l`appoggio dato all`Iraq, le forniture di armi all`Iran (lo scandalo Iran-Contra), e le operazioni aggressive dell`US Navy, culminate nell`Operazione Praying Mantis, definita all`epoca la maggiore operazione aeronavale statunitense dalla seconda guerra mondiale, e la strage di civili nell`abbattimento da parte di una nave da guerra americana di un aereo di linea Airbus iraniano.
Sono incluse numerose fotografie dei combattimenti terrestri, aerei e navali e dei mezzi impiegati, e diverse immagini inedite in Italia sui terribili effetti degli aggressivi chimici iracheni sui civili iraniani e curdi.
In appendice, il testo della Risoluzione ONU 598 che pose fine al conflitto e l`elenco delle aziende che contribuirono allo sviluppo delle armi chimiche, batteriologiche e nucleari irachene.
F.to 17x24, brossura, 262 pagine, completamente illustrato con 182 fotografie a colori (la maggior parte inedite in Italia), mappe e profili, Euro 32,00.
Edito da Associazione ITALIA, Genova 2011.
Re: La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq, 1980-1988
Anche se sembra ieri è una guerra di più di 20 anni fa che ha poi sancito gli assetti della regione con l'unico risultato di decine di migliaia di morti per non cambiare nulla.
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Re: La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq, 1980-1988
Qualche pagina dell'appendice iconografica...
Re: La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq, 1980-1988
Recensione del libro sul Secolo d'Italia di ieri!
Chi si ricorda più Quel conflitto fra l'Iran e l'Iraq?
di Adriano Gentile - 06/03/2011
Fonte: secolo d'italia
Fra il 1980 e il 1988 i due paesi combatterono una guerra sanguinosa con non poche ingerenze occidentali: un saggio ricostruisce quegli eventi
I recenti venti di rivolta che giungono dal Maghreb ripropongono, al di là dell'urgenza degli interventi più immediati, la necessità di un ripensamento del ruolo dell'Italia e dell'Europa nel mondo.
Il classico miscuglio di ritardo, incomprensione, indifferenza da un lato e cinismo, affarismo, ingerenza dall'altro mostra proprio in questi giorni tutti i suoi limiti. Per chi volesse ricostruire i precedenti di questa eclatante presenza/assenza dell'Europa e dell'Occidente sullo scacchiere globale giunge quindi particolarmente benvenuto il saggio a cura di Andrea Lombardi, La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq 1980-1988 (Associazione culturale Italia, 262 pp, 182 foto a colori, € 32,00). I più giovani fra noi hanno in effetti un ricordo particolarmente vago di quegli eventi, che tuttavia non furono precisamente una scaramuccia di cortile. La guerra che vide coinvolti i popoli iraniano e iracheno, guidati dai due leader carismatici Ruallah Khomeini e Saddam Hussein, è stata infatti la più lunga guerra convenzionale del XX secolo. Iniziato con l'invasione irachena dell'Iran il 22 settembre 1980, il conflitto terminò con l'accettazione bilaterale della risoluzione 598 del Consiglio di sicurezza dell'Onu il 20 luglio 1988. La guerra costò un milione di vittime e 1,19 trilioni di dollari. Già prima dello scoppio delle ostilità , tra Teheran e Baghdad tutto contribuiva a inasprire le tensioni: sciiti contro sunniti, laici contro fondamentalisti, reciproche rivendicazioni territoriali, recriminazioni incrociate circa presunte ingerenze dei dirimpettai nella propria politica interna. E, non ultimo, l'aperta ostilità anche personale dei due capi politici: Khomeini e Saddam. Oggi i due leader non ci sono più: morto nel suo letto l'ayatollah, impiccato dopo un discutibile processo il rais. E tuttavia le istanze, i sogni, le speranze, gli obiettivi, le idee di cui si fecero vettori dominano ancora la scena. Così come ancora oggi si riscontra l'atteggiamento ambivalente di un Occidente che si vuole portatore di civiltà ma che sembra capace, più che altro, di speculare sulle disgrazie altrui senza saper proporre, in compenso, visioni realmente risolutive di qualsivoglia conflitto. Non a caso il saggio curato da Andrea Lombardi termina con un approfondimento dedicato alle responsabilità occidentali rispetto all'armamento ultra-moderno delle armate irachene. Parliamo di 86 ditte e ricercatori tedeschi, tra cui Rhein-Bayern, Daimler-Benz, Siemens e Thyssen, 18 britanniche, 17 austriache, 10 svizzere, 8 belghe, ma anche industrie russe, cinesi, svedesi, brasiliane, giapponesi, olandesi e iugoslave. Non mancano decine di società statunitensi, tra cui l'American Type Culture Collection, tuttora in piena attività , distintasi per aver inviato in Iraq non meno di 70 spedizioni di germi che causano l'antrace. E l'Italia? Sono nove le società del Belpaese coinvolte nel riarmo di Saddam: Audiset, Montedison, Snia Technit, Snia Bpd, Euromac, Danieli, Ilva, Technipetrole e il ramo americano della Bnl. Valsella, Misar e Tecnovar fornirono mine sia all'Iraq che all'Iran. Sono note, inoltre, le pressioni esercitate da Ronald Reagan su Giulio Andreotti per l'uso dell'Italia come appoggio per le forniture a Saddam.
Episodi passati su cui manca ancora una riflessione matura e consapevole, nel nostro Paese. Ce ne sarebbe bisogno, soprattutto vista l'aria che tira nel Mediterraneo. Per non compiere oggi gli stessi errori di ieri.
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Re: La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq, 1980-1988
Bella recensione sul mensile Storia in rete [257
Arrischiando il ricorso ad un luogo comune, si potrebbe dire che il libro curato da Andrea Lombardi colma una grave lacuna; arrischiandone un altro, che la guerra Iran-Iraq -allungatasi su tutti gli scorsi, ma non remoti, anni '80- sia un grande rimosso delle coscienze dei paesi 'avanzati'. Però il libro "La guerra dimenticata" gioca proprio questa sfida, sorprendendo con i fatti, i numeri e le immagini anche chi ricorda i giorni della guerra, le riprese dei bombardamenti, le città* e le navi civili colpite, e pure il gonfiarsi delle tasche di chi in tutte le nazioni perbene vendeva ordigni, tecnologie e complicità* politiche utili a continuare il massacro.Pur avvalendosi in parte di fonti preesistenti, "La guerra dimenticata" propone una descrizione ricca di complessità* e impone una narrazione originale del conflitto, sostenuta dall'esame delle forze operative delle varie Armi dei due Stati nelle varie fasi della guerra; minuzioso marchio di fabbrica delle edizioni dell'A.I., ma non pedante perché funzionale a descrizioni di singole azioni o di vaste battaglie, sempre efficaci e talvolta appassionanti.L'evoluzione del conflitto è seguita al passo dalla sua contestualizzazione nelle relazioni dei belligeranti con i Paesi arabi, quelli occidentali, l'Unione Sovietica e l'ONU. Aspetto più interessante e utile per il presente è la possibilità* di seguire l'evoluzione interna che il conflitto fece nascere nel seno della società* iraniana e portò l'ex petroimpero, amico degli U.S.A. sotto lo Scià*, a trasformarsi in una teocrazia da combattimento pur tra mille errori militari e politici, e a diventare la discussa, prospera e tutto sommato compatta potenza regionale che è oggi. Oltre che di un apparato di note che senza appesantire il testo informano sulle caratteristiche e peculiarità* operative delle armi e dei mezzi, il testo si avvale di utili mappe originali e di un corredo fotografico che è senza esagerazioni strepitoso: con immagini tanto di uomini e mezzi nel centro dell'azione quanto delle innumerevoli vittime innocenti dà* il pieno impatto emotivo della tragedia, intesa come il genere letterario che ci espone alla pietà* e al terrore. "La guerra dimenticata" infatti è' anche a suo modo un bel libro di guerra perché - nella tradizione dei grandi esempi del genere - espone senza travestimenti l'inaccettabile assurdità* della guerra ma ci pone di fronte al mistero della terribile bellezza che vorremmo negare ma a certi istanti sembra trapelarne.Una guerra nel caso in questione che fu un costosissimo pareggio per le due nazioni in lotta, un utile banco di prova per le tecnologie dell'industria della Difesa dei principali Paesi che primeggiano nel campo (Italia compresa) e l'inizio di una colossale sequela di errori politici da parte delle società* 'democratiche' e 'aperte' nel trattare con i paesi musulmani che a quanto pare non intende finire. Così, pur senza giudicare o parteggiare, una qualità* morale sostiene questo libro piuttosto bello e utile sulla più catastrofica e dimenticata delle "Guerre del Golfo" cantate da Bruce Sterling. Raffaello Bisso.