E' morto Ottavio Missoni , reduce di El Alamein

"Ottavio Missoni, classe 1921, è universalmente noto per la sua attività nel mondo della moda e dell'imprenditoria. I suoi capi coloratissimi hanno cambiato il modo di intendere l'abbigliamento. Alcuni ricordano anche la sua attività sportiva: partecipò alle Olimpiadi di Londra del 1948 correndo i 400 metri a ostacoli e classificandosi al sesto posto. Ma Missoni è stato anche uno dei soldati che hanno combattuto nei deserti attorno a El Alamein. Era in forza al 65º Reggimento di fanteria della Divisione Trieste.

Qual è il suo ricordo della battaglia di El Alamein?

«Guardi le dico la verità, è una cosa di cui parlo malvolentieri, sono ricordi bruttissimi. La sola cosa che alla fine mi sento di dire è: onore a tutti quei morti inutili... Io sono finito lì come soldato di leva, non l'ho scelto io di andare sul fronte. Abbiamo fatto questa guerra stronza che non si doveva fare. Cosa le racconto? Ci hanno mandato là senza niente. Era una guerra senza senso, come si fa a scatenare una guerra che non si ha nessuna possibilità di vincere? Mi sembra che la cosa migliore per onorare tutti quei ragazzi morti senza motivo sia il silenzio».

È mai tornato a El Alamein?

«Mi è capitato di andare in Egitto e nord Africa, ma là no. No non ci sono mai tornato, so che c'è quel bellissimo sacrario ma sono posti che preferisco non rivedere... Non ho mai avuto ragione per tornare... Solo onore ai morti e basta, questa è l'unica cosa che mi sento di dire...»."

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/i ... 49205.html

Grande personaggio, pensatore schietto e originale, uomo di principi.

Personaggio che ha dato lustro al nostro paese e di cui essere fieri e orgogliosi.

ChM

Ciascuno di noi ha un proprio pensiero, e come tale va rispettato. Missoni lo ha esplicitato in modo rispettoso e corretto

Domenico

www.progetto900.com

grande uomo, grande sportivo e imprenditore serio che creava lavoro e non fuffa ... uno che non si faceva certo fotografare dai rotocalchi rosa o nelle balere di lusso della Costa Smeralda. La scomparsa tragica del figlio ha sicuramente accellerato la fine. Riposi in pace

Un altro Italiano di cui essere fieri concittadini ci lascia.
Un Uomo dalla schiena dritta che ha vissuto del suo talento, del suo ingegno e della sua fantasia, trasformate in concretezza tangibile e lavoro sul e per il suo territorio.
Uno dei tanti che nei tempi difficili come in quelli prosperi, ha fatto il suo dovere senza alcun vanto o pacchiani esibizionismi.
Mi lascia il rimpianto di non vedere al nostro orizzonte figure all'altezza di uomini di tale tempra e rettitudine.

R.I.P.

un Uomo con la "U" maiuscola ....
riposa in pace

Un Uomo, con la U maiuscola...
Ricordo anni fa una sua intervista in televisione, dove parlava della guerra in Africa, e ribadiva più o meno quello che è riportato nell'intervista citata.
Polemizzava poi, giustamente secondo me, con quanto è scritto sul famoso cippo "Mancò la fortuna, non il valore", ricordava che con la fortuna le guerre non si sono mai vinte, e nn era vero che era solo mancata la fortuna, ma era mancato proprio tutto, dall'acqua da bere a tutto il resto....
Anche mio suocero combattè nella battaglia di El Alamein, tutti gli anni gli arrivava l'invito a ritornare su quei luoghi per partecipare alle celebrazioni, ma lui nn era mai tornato, il ricordo degli amici morti a vent'anni nel deserto lo portava con se, nel cuore, tutti i giorni che Dio gli aveva dato da vivere, nn aveva bisogno di tornare per ricordare....
Riposa in pace.

Riporto il racconto di una visita al Sacrario, come mi e' stato passato dall'allora Addetto Militare in Egitto.
"Arriva un Generale dell'Esercito, uno di quelli tronfi e rompiglioni. Vuole a tuti i costi andare ad El Alamein e io la' a spiegargli che non ci possiamo muovere come ci pare, che ci vuole la jeep e la scorta egiziana, che ci sono le piste da conoscere per non finire su una mina... ma lui ha solo fretta. Rompiglioni, appunto. Finalmente partiamo e arriviamo a destinazione. Lui mi chiede di restare solo, si allontana e dopo un po' torna, visibilmente commosso; ora era un'altra persona rispetto a quella che era scesa dall'aereo. E mi spiega: aveva fretta perche' doveva mantenere una promessa, fatta alla madre del suo attendente. Lui, allora sottotenente, era tornato; l'attendente era rimasto la'. A guerra finita lui era andato a trovare la madre e l'aveva fatto piu' volte. Ora quella donna era giunta alla fine e gli aveva chiesto di tornare a salutare suo figlio. Non era un rompiglioni."

Classe 1921, ha combattuto ad El Alamein ed ha fatto 4 anni di prigionia.
Era in forza al 65º Reggimento di fanteria, Divisione Trieste.
Qui in una foto del 1941 in partenza per l'Africa , quando parte della sua divisione
fu trasportata in zona d'operazioni da aerei tedeschi.
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[249 PaoloM