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La leggenda del Piave
Forse la canzone patriottica più conosciuta in Italia. "La leggenda del Piave" fu composta nel 1918 da Ermete Giovanni Gaeta
Fu scritta subito dopo la battaglia del Solstizio e ben presto venne fatta conoscere ai soldati dal cantante Enrico Demma. L'inno contribuì a ridare morale alle truppe, al punto che il Generale Diaz inviò un telegramma al compositore della canzone con queste parole:"La vostra Leggenda del Piave è più di un generale!", ovvero la canzone aveva giovato alla nazione più di quanto avessi potuto fare io stesso.
Ecco il link: La Leggenda del Piave - YouTube
Ecco il testo:
Il Piave mormorava,
calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava
per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera...
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andare avanti!
S'udiva intanto dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero,
Il Piave mormorò:
"Non passa lo straniero!"
Ma in una notte trista
si parlò di un fosco evento,
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento...
Ahi, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto,
poi che il nemico irruppe a Caporetto!
Profughi ovunque! Dai lontani monti
Veniva a gremir tutti i suoi ponti!
S'udiva allor, dalla violate sponde ,
sommesso e triste il mormorir de l'onde
come un singhiozzo, in quell'autunno nero,
Il Piave mormorò:
"Ritorna lo straniero!"
E ritornò il nemico;
per l'orgoglio e per la fame
volea sfogar tutte le sue brame...
Vedeva il Piano aprico,
di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora...
"NO!", disse il Piave. "NO!", dissero i fanti,
"Mai più il nemico faccia un passo avanti"
Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i fanti combatteron l'onde..
Rosso di sangue del nemico altero,
il Piave comandò:
"indietro va', straniero!"
Indietreggiò il nemico
fino a Trieste, fino a Trento...
E la vittoria sciolse le ali al vento!
Fu sacro il patto antico:
tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro, Battisti...
Infranse, al fin, l'italia valore
le forche e l'armi dell'impiccatore!
Sicure l'Alpi...libere le sponde...
E tacque il Piave: si placaron l'onde...
Sul patrio suolo, vinti i torvi imperi,
la Pace non trovò
nè oppressi, nè stranieri!
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Ho sentito cantare piu' volte questa gloriosa canzone a mio nonno, soldato della prima guerra mondiale. Il ricordo mi commuove sempre.
Qui La canzone del Piave - Wikipedia una particolareggiata storia di questa gloriosa canzone patriottica.
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il nostro Maestro di scuola elementare ( anni 59-63) ci faceva cantare nella seconda strofa: "ma in una notte trista si parlò di tradimento"...
era friulano e proveniva dalla zona di Redipuglia....
Saluti
Leandro
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Io ne ho un ricordo indelebile relativo al mio primo giuramento a Firenze nella Caserma dei "Lupi di Toscana" io ero nei "Leoni di Liguria", alle prime note io e i miei compagni d'arme gonfiammo i petti pieni d'orgoglio nazionale, ci guardavamo seri convinti del fatidico "Lo giuro" che stavamo per pronunciare...........
Un'emozione che i nostri giovani non proveranno..................o almeno non tutti.
ed ecco lo spartito
http://www.webalice.it/macchiavelli/..._paci_SCTB.pdf
ChM
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Citazione:
Originariamente Scritto da
squalone1976
Io ne ho un ricordo indelebile relativo al mio primo giuramento a Firenze nella Caserma dei "Lupi di Toscana" io ero nei "Leoni di Liguria", alle prime note io e i miei compagni d'arme gonfiammo i petti pieni d'orgoglio nazionale, ci guardavamo seri convinti del fatidico "Lo giuro" che stavamo per pronunciare...........
Un'emozione che i nostri giovani non proveranno..................o almeno non tutti.
ed ecco lo spartito
http://www.webalice.it/macchiavelli/..._paci_SCTB.pdf
ChM
Io sono tra quei "non tutti"...
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Me lo auguro fortemente.....................basta che non mi diventi come l'"innominato"
ChM
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Vai tranquillo..........su questo non ci piove.
Poveraccio, mi tiri sempre in mezzo il buon innominato
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A me piace molto, ricordo che la prima volta l'avevo sentita provenire dai vecchi vinili di mio nonno.[icon_246
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E' vero leandro 53 anche a me l'hanno insegnata così: ma in una notte trista si parlò di tradimento.
Chissà forse perchè all'indomani di Caporetto cercarono di scaricare la colpa della sconfitta sui fanti che a loro dire non combatterono.
Luciano