Ritrovamenti sulla marmolada
DAL GAZZETTINO DI OGGI (non so se qualcuno l'abbia già* postato...scusate ma sono di fretta ehehehe)
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La Marmolada restituisce un pezzo della città* di ghiaccio austriaca
Rocca Pietore
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La storia riaffiora dal ghiacciaio della Marmolada. Un altro tassello, da ieri, contribuisce a materializzare il mito della "Città* di ghiaccio", il complesso di gallerie, con depositi, cucine, dormitori nel quale si rifugiarono i soldati austro-ungarici trovando riparo dal fuoco nemico e dal freddo pungente del fronte bellico situato ad oltre 3 mila metri di quota sulla forcella "Vu".
L'inesorabile "ritirata" del ghiacciaio ha fatto emergere recentemente la baracca che fu del tenente Leo Handl, ovvero l'inventore della Città* di ghiaccio. E in queste ore, l'ultima scoperta ha dato la certezza che quella stanza fu proprio dell'ufficiale-ingegnere.All'interno della baracca, sono stati rinvenuti il bastino personale di Handl, con impressa la scritta nominale, un cappotto da ufficiale, una mantellina, cartucce e caricatore di "Mannlicher" il fucile in dotazione all'esercito austro-ungarico e vari arnesi di vita quotidiana, scatole di lucido da scarpe, spazzolino. Tempo permettendo, la prossima settimana dovrebbero continuare le ricerche. Il sito, infatti, è scoperto solo per un metro, mentre la restante superficie resta prigioniera del ghiaccio.
«Se il tempo ce lo permette cercheremo di liberare la baracca dal ghiaccio e vedremo se sarà* possibile recuperare qualche cosa d'altro» commenta il vice presidente del museo della Grande Guerra in Marmolada, Attilio Bressan, che coordina anche i lavori di recupero del materiale bellico.«à? molto probabile però - continua Bressan - che a primavera il sito, che qualche anno fa aveva fatto emergere altri due rifugi, sia già* stato visitato da qualche recuperante, molto pratico di montagna. Un fenomeno - spiega ancora Bressan - diventato una vera e propria piaga».
La Città* di ghiaccio fu progettata da Handl con lo scopo di riparare i soldati austro-ungarici sia dal fuoco nemico sia dal freddo, dalla neve e dalle valanghe. Aveva gallerie e sale dormitorio capaci di contenere fino a 70 uomini, ed erano illuminate dalla corrente elettrica proveniente da Canazei. La vita sotto il ghiaccio permetteva di evitare le rigidissime temperature esterne che arrivano anche fino a -31 gradi centigradi. Infatti, nelle gallerie la temperatura poteva variare dai 3 ai 5 gradi sopra lo zero d'inverno, scendendo a 0 durante l'estate. Tuttavia, l'aria era speso resa irrespirabile a causa del fumo delle stufe. Nonostante le difficoltà* di vita in quei cunicoli, la Città* si rivelò comunque una soluzione geniale che consentì la sopravvivenza a molti soldati del Kaiser. Venne abbandonata nel novembre del 1917.Il continuo ritiro del ghiacciaio, da alcuni anni, sta portando alla luce questa magnifica opera, rivelando l'ingegnosità* della "fortezza". Molto il materiale rinvenuto nelle prime due baracche alle quali, recentemente, si aggiunta la terza, appartenente proprio al suo inventore, il tenente Handl.
Gli scopritori temono, tuttavia, che molti dei reperti contenuti nella baracca di Handl siano stati portati via dai cosiddetti "recuperanti".
«La pratica del recuperante nella zona di forcella "Vu" e sul ghiacciaio - ricorda il direttore del museo della Grande guerra in Marmolada, Luciano Sorarù - è vietata, salvo persone autorizzate, da una ordinanza del Comune di Rocca Pietore, che risale al 1999. Questa, oltre che vietare la pratica, specifica che chi pratica abusivamente la raccolta di materiale e residuati bellici oltre alla confisca dei reperti subirà* anche una denuncia. Purtroppo - continua Sorarù - in questi anni, tale pratica continua ad aumentare producendo un vero e proprio scempio sui luoghi della grande guerra, di qui la decisione di attuare, da qui in avanti, tolleranza zero».
Dario Fontanive
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Saluti
Corrado