I due marescialli
Anno 1962
Genere Commedia - Drammatico [attachment=0:3oracw0v]marescialli b.jpg[/attachment:3oracw0v]
Regia Sergio Corbucci
Si tratta di una commedia con toni esileranti, avente come protagonisti Totò (Antonio Capurro) e Vittorio De Sica (Vittorio Cotone). La storia tocca anche momenti drammatici, come l'avvio all'esecuzione di Capurro su una camionetta che Cotone insegue per un po' senza poter fare nulla.
Trama (da Wikipedia):L'8 settembre 1943 (giorno dell'armistizio di Cassibile), nella stazione ferroviaria di Scalitto, il maresciallo dei Carabinieri Cotone (Vittorio De Sica) sorprende il ladruncolo Antonio Capurro (Totò) che, travestito da prete, aveva appena rubato una valigia ad un viaggiatore. Ma mentre il maresciallo sta per catturare Capurro, un bombardamento distrugge la stazione e fa sì che, tra la confusione e i feriti, Capurro si appropri della divisa del maresciallo e scappi. Non senza aver fatto prima indossare al povero Cotone, ancora svenuto, l'abito talare.I due si ritroveranno poi nello stesso paesello di campagna, Scalitto: l'uno, Capurro, nei panni del falso maresciallo, a presidiare il paese al servizio dei tedeschi e del podestà fascista; mentre l'altro, Cotone, nei panni del falso prete si ritrova rifugiato in una chiesa insieme ad una ebrea, un partigiano e un americano, intento a capeggiare la resistenza locale guidata proprio dal "nemico" Capurro.
Il prete Cotone riesce a convincere Capurro a fare il doppiogioco, continuando a fingersi un maresciallo disposto a collaborare con i tedeschi. Non mancano situazioni comiche e paradossali, dovute al fatto che Cotone non sa comportarsi da vero prete, così come il ladro Capurro deve improvvisarsi carabiniere. A complicare le cose c'è anche l'arrivo in paese di Immacolata, la fidanzata di Cotone: per salvare le apparenze, i nostri eroi sono costretti ad inscenare un falso matrimonio fra la donna ed il finto maresciallo, celebrato dal finto prete Cotone, che però è il vero fidanzato di Immacolata.Ma proprio nell'imminenza della Liberazione del paese da parte degli Alleati, il partigiano e l'americano vengono catturati e rinchiusi in cella. Di fronte alla prospettiva che degli innocenti vengano fucilati, Capurro ha un soprassalto di dignità e, conscio di dover onorare la divisa che indossa, utilizza la dinamite in suo possesso per liberare i due, pur sapendo che con ciò verrà scoperto dai tedeschi. Capurro viene così avviato all'esecuzione, nonostante Cotone si sia inutilmente affannato a dichiarare che il vero maresciallo fosse lui.
Vent'anni dopo, il maresciallo e la sua famiglia si trovano nuovamente nella stazione ferroviaria di Scalitto. Il povero Cotone, ormai a riposo, per anni ha cercato notizie di Capurro senza averne più trovato traccia, ma restando convinto comunque che alla fine la divisa da carabiniere avesse redento il ladro. Ma proprio sul marciapiede della stazione si vede sfilare da sotto il naso la propria valigia da un ladro vestito da frate domenicano, che altri non è che il vecchio amico/nemico Capurro, ancora vivo e operante. Questa sezione contiene «curiosità» :
In un primo momento il film doveva narrare le rivalità tra un maresciallo della pubblica sicurezza ed uno dei carabinieri impegnati nella stessa indagine. La censura non lo permise e costrinse gli autori a cambiare totalmente storia.
Il film è stato girato con una particolare pellicola che non necessita di molta luce, in modo da evitare inutili affaticamenti alla già precaria vista del povero Totò.
In tre brevi, estemporanee sequenze del film, Vittorio De Sica non ha la sua vera voce, ma è curiosamente doppiato da Carlo Croccolo.
Anche Totò fu doppiato per qualche scena dal poliedrico Carlo Croccolo
Frasi Celebri « "canem in chiesa nix fortunat!!" »
(Totò)
« "è qui che casca l'asino sul PP-VV, sai cosa vuol dire PP-VV - pistole proiettili e V2" »
(Totò)
« "(Gianni Agus) togliete il quadro del maresciallo (Badoglio), No, io non ho messo nessun quadro". »
(Totò)
« "Trovata la pernacchia, troveremo il colpevole (inchiesta sulle pernacchie)" »
(Totò)
« "(dicendo le orazioni e disturbato da De Sica) autubus autubus, linoleum, linoleum, mortis tua et tu padris et tu nonnom in cariolam, s.o.s ora pronobis et linoleum mea." »
(Totò)
« "(bevendo il caffè d'orzo e favetta in un bar) è una ciofeca, e allora ditelo che è una ciofeca e non scrivete "Caffè dello sport", scrivete "Ciofeca dello sport!". »
(Totò)
« (un uomo, rimproverato da Totò perché intento a giocare a carte, mentre altri sono in guerra): "A marescia', ma noi c'avemo cinquant'anni...". Totò: "Cosa vuol dire? La vita comincia a quaranta anni, siete ancora figli della lupa!" »
Questo è un capolavoro di comicita' raro a vedersi ormai.Le battute di Toto', quasi tutte fuori copione, ralentarono enormemente il film perché regista e troupe ogni cinque minuti si sbellicavano dalle risate, e poi la famosa 'diagnosi ' della pernacchia rimase epica!
Chi non l'ha mai visto, ha 98 minuti di allegria e spensieratezza. [264 PaoloM
[attachment=1:3oracw0v]marescialli.jpg[/attachment:3oracw0v] ...E' questa? Sii! Allora a verbale..!!! [255