Se esprimessimo dei commenti sarebbero di una pesantezza tale da rischiare l'oltraggio.
E' un peccato che a "menti simili" siano affidate spesso le decisioni importanti per la vita di milioni di italiani[197
Visualizzazione Stampabile
Se esprimessimo dei commenti sarebbero di una pesantezza tale da rischiare l'oltraggio.
E' un peccato che a "menti simili" siano affidate spesso le decisioni importanti per la vita di milioni di italiani[197
Continua la storia e abbiamo anche il responsabile del "no". E se ne vanta anche.
Il caso Fusilâz: dietro la riabilitazione negata i troppi eccidi da nascondere - Cronaca - Messaggero Veneto
Gasparri: Si scordino quella legge: non si farà mai - Cronaca - Messaggero Veneto
Si muovono tutti concordi in FVG...
Alpini friulani fucilati a Cercivento: la Regione chiede la riabilitazione
Altrove ne abbiamo parlato, ma si è dovuta chiudere la discussione.
Quello che avrei voluto dire prima che venisse chiusa è che la severità disumana, in guerra, spesso è l'unica soluzione possibile, di fronte a rischi inaccettabili...
Intendo dire: gli ordini non si discutono, si obbedisce e basta.
A costo della vita.
Anche se manifestamente ingiusti o sbagliati, perchè l'alternativa potrebbe essere peggiore.
Chi non obbedisce, chi protesta, mette in pericolo l'intero paese.
Non salutare un generale in rivista può essere una goliardata, che suscita ilarità e scherno, in tempo di pace e in caserma e può essere punito anche solo con due settimane di cella di rigore.
La medesima condotta, tenuta in una stazione ferroviaria, affollata di soldati esasperati, stanchi, impauriti, a ridosso del fronte, può portare ad un ammutinamento, alla rivolta e alla caduta di un fronte...
In definitiva, da un gesto di insubordinazione si può perdere una guerra: è il tipico batter d'ali di farfalla a Tokio che provoca una tempesta in Messico...
E non è un'esagerazione: Giovan Battista Perasso, detto "Balilla", era solo un bimbo, ma fece scatenare una rivolta di popolo, lanciando un sasso in direzione delle truppe di occupazione...
In tempo di pace... bastava un buffetto... una sgridata...
Basta un nonnulla per perdere un fronte, fare aprire un varco...
Se il nemico, poi, ne approfitta... un gesto di disobbedienza può costarne migliaia e migliaia, di vittime.
I romani non erano fessi: se hanno ideato una pena tanto severa come la decimazione un motivo c'era...
Ciascun legionario aveva il compito di distruggere tutto ciò che aveva di fronte, in una parte di mondo larga 60 centimetri, con la certezza matematica che i legionari accanto a lui facessero lo stesso e che il legionario che gli stava dietro, in caso fosse stato ferito, esausto, morto, lo sostituisse senza esitare un secondo.
Per questo motivo le truppe scelte erano in terza fila, per sorreggere le prime due e sostituirle, in caso di problemi.
Se la cosa non avesse funzionato... sarebbe bastato una sciocchezza, una codardia non coperta dai compagni, per far cadere una intera coorte e per fare rischiare l'esito della battaglia...
Non si può consentire che soldati valorosi muoiano per colpa dei codardi o degli insubordinati....
Più volte, nel corpo a corpo, gli autori latini narrano come, da un'esitazione, da un errore apparentemente innocuo, si è passati dalla quasi vittoria alla carneficina inarrestabile...
e ciò che fa impressione è che una volta innescata la reazione a catena... nulla salvava la legione intera...
Accadde a Canne, al Trasimeno e a Teutoburgo...
Dunque... la leggendaria severità di Generali come Andrea Graziani può aver salvato l'Italia o contribuito a farlo.
Non sta a me giudicare...
Ma... cento anni dopo quella severità ingiusta ed esagerata, sebbene doverosa ed imposta dalle circostanze... troverei opportuno che le istituzioni dicessero: "abbiamo dovuto esagerare, per motivi superiori, di ordine pubblico, di forza maggiore: chiediamo scusa alle vittime che sono capitate, spesso per caso, sotto il maglio di una forza che non poteva essere meno severa, non per colpa loro, ma per dovere di Stato"...
Insomma... si deve dire che sono morti non per loro colpa individuale, soggettiva, personale, ma per dovere collettivo.
Tutto qui.
Solo così siamo una squadra, una grande famiglia e non un insieme di singoli allo sbaraglio.
Solo così ha senso sacrificarsi per il bene comune.
Giuste parole.
Ma qualcuno a Roma da quell'orecchia non ci sente e non ci vuole sentire...
Non concordo con la tua disamina che trovo piena di discrepanze ed errori.....
- la distanza temporale e storica tra l'epoca romana e quella della grande guerra e' enorme e non si puo' comparare la disciplina e le tecniche di combattimento di queste due epoche distanti quasi 2000anni.
nei combattimenti romani molto spesso i piu' alti generali e a volte anche imperatori parteciparono in prima persona ai combattimenti alla testa delle loro truppe,cosa che non e' mai avvenuta nella grande guerra.
l'esercito romano era il piu' addestrato e meglio equipaggiato della sua epoca,non fu cosi' durante la grande guerra.
inoltre nella battaglia di canne i romani,anche se piu' numerosi dei cartaginesi vennero battuti perche' annibale,buon conoscitore delle tecniche romane di combattimento,mise in pratica una strategia rivoluzionaria che riusci' ad accerchiare i romani e di conseguenza a batterli, non c'entra nulla la disciplina a cui tu fai riferimento.
Battaglia di Canne - Le Grandi Battaglie della Storia - Ars Bellica
nella battaglia di teutoburgo i romani furono attirati da un traditore nella fitta foresta dove i nemici li stavano aspettando,i romani si trovarono a marciare in una lunga colonna e per questo impossibilitati a dispiegarsi per poter combattere meglio,finendo per essere attaccati da entrambi i lati e per questo furono battuti,anche qui' non c'entra nulla il fattore disciplina
http://www.romanoimpero.com/2014/06/...eutoburgo.html
e' vero pero' che si deve cercare di mantenere la piu' alta disciplina per poter contare su truppe efficienti,ma questo non puo' avvenire trattando i soldati come bestie da macello,soldati che furono ripetutamente mandati in attacchi frontali contro posizioni imprendibili che avevano gia' ripetutamente visto i precedenti assalti risolversi in massacri,il terreno era cosparso di cadaveri e questo non era certo di buon auspicio per il morale dei combattenti e della loro disciplina,inoltre il classismo a cui tu hai fatto riferimento nella discussione che e' stata chiusa,e l'assoluta noncuranza per la vita di questi poveri contadini in parte analfabeti -ma non stupidi-tutto questo insieme ha fatto si che ci furono casi di ribellione e indisciplina,in sostanza comportamenti disumani hanno scatenato in alcuni una reazione avversa alla guerra e a chi li comandava...
e' altresi' provato che questi comportamenti disumani verso la truppa furono comuni un po' in tutti gli eserciti coinvolti nella grande guerra,forse era una moda dell'epoca..:evil:
questa nefasta moda e' ben rappresentata nel film di stanley kubrick orrizonti di gloria il regista voleva girare il film dove i fatti realmente avvennero,cioe' in Francia,ma il governo francese gli nego' il permesso e il film fu girato in germania
https://it.wikipedia.org/wiki/Orizzo..._gloria_(film)
concordo con te solo sul fatto che forse in alcuni,non in tutti,quegli episodi di indisciplina/ribellione si e' stati costretti a usare la mano forte per cercare di salvare capra e cavoli,ma forse sarebbe stato meglio prevenire che curare,avendo piu' cura e attenzione verso i soldati,avrebbe sicuramente risparmiato vite umane avendo una resa migliore nella disciplina e in combattimento,invece anche nella rotta di caporetto si e' cercato di dare la colpa alla soldataglia codarda e indisciplinata,mentre invece la verita' stava nel genio di chi ci ha attaccato e dalla assoluta mancanza di intelligenza di chi ci comandava.....in pratica una fotocopia della battaglia di lissa - navi di ferro comandate da generali con la testa di legno
spero che prima o poi quei poveri diavoli vengano ricordati e riabilitati.
Non mi sono spiegato...
Ho scritto: "una volta innescata la reazione a catena, nulla salvava l'intera legione".
Non ho detto che in quelle tre battaglie la disfatta fu dovuta a indisciplina o codardia... (anche se a Teutoburgo... la notizia del suicidio di Varo fu fatale...) non ho detto altro che... certe cose vanno fermate al loro insorgere, altrimenti sfuggono di mano.
In tutti e tre i casi che ho citato, le legioni non riuscirono a serrare i ranghi e a reagire, arginando la reazione a catena.
Le disfatte... da sempre... si somigliano tutte... e la disciplina militare, da sempre e ovunque, per forza di cose, è dovuta essere rigidissima ed impietosa, perché ha lo scopo di ridurre o di contenere il rischio di innesco di reazioni a catena incontrollabili...
Dal diario di guerra di Silvio d'Amico.
In un reggimento di fanteria avviene un'insurrezione.
Il colonnello ordina un'inchiesta,ma i colpevoli non sono scoperti.
Che siano estratti a sorte dieci uomini,e che siano fucilati.
I fatti erano avvenuti il 28 del mese,e il giudizio fu pronnunciato il 30.
Il 29 del mese erano arrivati i complementi,uomini inviati a colmare le perdite.
Si domanda al colonnello: Dobbiamo includere anche i nomi dei nuovi arrivati?
Essi non possono aver preso parte al tumulto del 28:sono arrivati il 29"
Il colonnello risponde: includete tutti i nomi"
Su 10 uomini da fucilare,2 sono arrivati il 29 e non presenti ai tumulti del 28,quindi non possono essere colpevoli di nulla.
All'ora della fucilazione la scena e' feroce.
Uno dei 2 complementi col viso bendato cerca da che parte sia il comandante del reggimento chiamandolo a gran voce.
Signor colonnello,signor colonnello...
In un silenzio di tomba il colonnello risponde...
"Che c'e figliuolo?"
L'uomo bendato grida...
"Signor colonnello,io il giorno 28 non c'ero...in nome di Dio!
Risponde paterno il colonnello:
"Figliuolo,io non posso cercare tutti quelli che c'erano e che non c'erano,la nostra giustizia fa quello che puo'.Se tu sei innocente,Dio ne terra' conto.Confida in Dio.
Terribile. Un pugno nello stomaco questa lettura. Poveri ragazzi. Fucilati e fucilatori.