Dotazione Individuale Munizioni

Vorrei porre un quesito circa la dotazione individuale di munizioni del soldato italiano di fanteria nelle due guerre mondiali, esaminando varie fotografie di entrambi i conflitti e della guerra d'Etiopia, ho notato che nelle foto della I GM il soldato di fanteria ha in uso buffetterie con quattro giberne porta munizioni, mentre nella guerra d'Etiopia e nella II GM solo due giberne. Come mai si è avuta questa diminuzione, spero apparente, della dotazione individuale di munizioni? Tale riduzione è dovuta ad una disposizione dello S.M.? Grazie

Anche al cambiamento delle tattiche di combattimento, dovuto all'aumento del numero delle armi automatiche collettive, che rese minore la necessità di munizioni disponibili a livello individuale.

Le giberne furono diminuite anche in considerazione delle aumentate possibilità di approvvigionamento di munizioni portate in linea di combattimento con automezzi, cosa che nella grande guerra avveniva di rado, per cui il soldato aveva più possibilita' di rifornirsi. Poi come ha giustamente fatto notare kleiner l'aumento delle armi automatiche fece diminuire l'esigenza di avere con se una considerevole dotazione di colpi.
Anche se però, devo dire, che le classiche 4 giberne in uso Grande Guerra erano molto più "comode" da portare che le due centrali in uso nella IIGM, in quanto il peso è meno distribuito e il cinghietto che passa dietro al collo tira...e nn poco!
Eppoi le due giberne centrali rendono davvero difficoltoso lo strisciare ventre a terra, salvo tutte le volte spostarle di lato, ma magari nella concitazione del combattimento nn sempre era agevole....

Ringrazio per le risposte, mi sorgono dubbi circa il presunto aumento delle armi automatiche, ma quante erano nella guerra d'Etiopia e nella II GM le armi automatiche distribuite in una compagnia di fanteria? Intendo le Breda e similari, non oso chiedere nulla circa la dotazione dei Mab, e soprattutto stiamo parlando del Regio Esercito che era meccanizzato al minimo e di cui sconosco l'efficienza della componente logistica. Esistono documentazioni in merito?

Alle soglie della GG la dotazione tabellare indivituale del fante a "quattro giberne" prevedeva 168 cartucce cal. 6,5 (una delle più elevate in assoluto), di cui 96 nelle giberne (una scatola da tre caricatori e un caricatore sciolto per giberna, 24 colpi), più quattro scatole da tre caricatori nell'affardellamento, zaino o nel tascapane a seconda della situazione.

Questo in teoria, poi naturalmente la cosa dipendeva dalle contingenze del momento.

Non ti so dire con precisione quale fosse la dotazione tabellare per coloro che erano dotati delle bandoliere o da altri sistemi di trasporto, ma a memoria mi sembra di ricordare 42 colpi di cui 24 in caricatori nella bandoliera più una scatola nell'affardellamento.

Va da se che il grosso della dotazione delle munizioni delle compagnie fucilieri era trasportata dalle carrette (o autocarrette) di compagnia in cofani di lamiera zincata rivestiti in legno, sempre in scatole da tre caricatori.

Ciao
Stefano

Ciao luigils. Mi informai anche io sulla dotazione di munizioni al regio esercito ( non ricordo dove, aimè non posso darti una documentazione) e ti posso dire che tra i generali c'era l'abitudine di sostenere che il carcano m. 91 era il "fucile di Vittorio Veneto" quindi l'arma della grande vittoria.
Questo ovviamente per allontanare l'idea sul fatto che i rifornimenti al fronte, specialmente in teatri come quello di El Alamein, erano pessimi.
Poi ad esempio con il Mab prima del 8 settembre 1943 nessuno, tranne i reparti aviotrasportati ( che nel deserto non ci sono mai venuti col paracadute ) o speciali , lo aveva in dotazione, questo perchè c'era la paura di un eccessivo uso di proiettili e quindi più necessità di rifornimento .

Concordo con quanto detto da Stecol.
Inserisco un quadro riassuntivo tratto dal testo "Nozione sulle armi e sul tiro della fanteria" edizione 1917:

[attachment=0:1smsixxk]Munizioni3.jpg[/attachment:1smsixxk]

Ciao,
Arturo

Ringrazio tutti per le notizie partecipate.