Allegati: 14
I caschi da carrista del Patto di Varsavia e assimilati
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L'argomento non e' difficilissimo perché basilarmente tre sono i tipi realizzati dall'Unione Sovietica
e dai paesi satelliti e si basano essenzialmente sulla presenza di tre, quattro e sei rilievi cupolari,
(note anche come 'bumper pads' per gli anglosassoni). Rispetto al modello classico WWII, sono
cambiati gli auricolari e c'è la presenza di laringofoni. I modelli piu' moderni hanno anche degli
efficacissimi anti-rombo, perché il frastuono del carro armato faceva diventare scemo l'equipaggio.
E' stata studiata anche una specie di maschera che proteggeva dal puzzo terribile all'interno del carro,
sia per i fumi di scarico che per il fumo prodotto dalle cannonate. Inizialmente parliamo di caschi
da carrista sovietici e poi allargheremo sulla produzione anche da parte delle altre nazioni del Patto
di Varsavia e dei paesi come ad esempio la Cina che hanno copiato questi caschi secondo il proprio
utilizzo. Il casco base comunque parti' poco dopo la WWII quando ancora il carro T.34 era
utilizzato. L'esperienza dei coreani fu messa a frutto e in Unione Sovietica e in altri paesi si penso'di
utilizzare con opportune modifiche anche i caschi da pilota tedeschi che vennero rielaborati e modificati
opportunamente,specie in Cecoslovacchia, la nazione piu' industrializzata del blocco est.Il primo casco,
come nella WWII era a tre rilievi cupolari.
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Qui lo vediamo con un visore notturno polacco gia'
in dotazione dalla meta' degli anni '50.
Quest'altra e' la versione con quattro rilievi cupolari, comune fino agli anni '80:
Allegato 202190 Allegato 202191 segue....