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Tarnjacke SS in uso nell' E.I. negli anni '50
Accennai al fatto tempo fa, suscitando un certo interesse, ora finalmente ho recuperato le foto.
La foto in oggetto mostra un gruppo di semoventi dell’ artiglieria divisionale di una g.u. dell’ E.I. nel secondo dopoguerra. Si tratta di M42 da 75-18, dei quali un gran numero di esemplari vennero recuperati dai magazzini dell’ esercito cobelligerante, dell’ A.R.A.R. e sui campi di battaglia. Riportati a km. zero dall’ O.A.R.E. di Bologna grazie alla disponibilità di motori e pezzi di ricambio nuovi, prodotti su commessa dell’ occupante tedesco fino all’ aprile 45, rimasero in servizio almeno sino all’ entrata dell’ Italia nella N.A.T.O. e la standardizzazione sul materiale americano. Ma la cosa notevole di questa foto, tratta dal libro di Cesare Palelffi e Benedetto Pafi “Veicoli da combattimento dell’ Esercito Italiano – 1939 -1945” è l’ abbigliamento degli equipaggi. Si tratta senza dubbio di tarnjacke SS con vari disegni mimetici, indossate sopra la camicia kaki mod.1947. Possiamo solo ipotizzare che siano rimaste nei magazzini militari dalla fine del conflitto e distribuite ai carristi in sostituzione delle giubbe di pelle nera regolamentari. Anche i caschi meritano attenzione dato che, se la maggior parte sono del modello 35 prebellico è evidente una inedita variante per gli operatori radio (priva del coprinuca in cuoio e dotata di supporti per gli auricolari di tipo britannico). Dovette trattarsi di caschi prodotti appositamente nel dopoguerra, dato che tutti i semoventi “retrofittati” dall’ O.A.R.E. ricevettero apparati radio di origine inglese e relativi supporti d’ antenna, più performanti degli omologhi italiani.