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Un seminario dietro i reticolati
Angelo Roncalli fu designato Nunzio Apostolico in Francia nel 1944, perché il suo predecessore - legato al governo di Vichy - era stato dichiarato persona non gradita dal governo provvisorio costituito dal generale De Gaulle dopo la liberazione di Parigi. Subito si adoperò per mantenere buoni rapporti fra la Francia e il Vaticano, tutelare gli interessi dei cattolici francesi, mediare tra le diverse personalità politiche presenti nel governo provvisorio (in maggioranza anticlericali o marxiste). Nel 1945 si recò in visita presso il campo di prigionia di Chartres - il più grande di Francia - ove languivano in condizioni miserande decine di migliaia di soldati tedeschi di ogni arma e specialità, catturati in territorio francese. Avvicinato da Franz Stock, uno zelante sacerdote di lingua tedesca incaricato dell’ assistenza religiosa, vi constatò la presenza di moltissimi cappellani militari cattolici e di molte centinaia di seminaristi di varia nazionalità (tedeschi, austriaci, cecoslovacchi, polacchi, francesi dell’Alsazia-Lorena e altoatesini) costretti a interrompere gli studi teologici dalla chiamata alle armi sotto la bandiera del III°Reich. Riuscito a convincere il riluttante comandante francese del campo, animato dallo spirito di rivalsa contro gli ex-occupanti, e ottenuta la necessaria autorizzazione dal Vaticano, Roncalli diede rapidamente vita ad un vero e proprio seminario “dietro il filo spinato”. Inizialmente i seminaristi vennero riuniti assieme, in baracche relativamente più salubri, dotate di spazi appositi dedicati allo studio e di una propria cappella ove celebrare messa. Ebbero vitto migliore e i laceri stracci infestati da parassiti - che indossavano dal giorno della cattura - furono sostituiti con uniformi tedesche nuove provenienti da magazzini di preda bellica. Dal Vaticano e da vari ordini religiosi di lingua tedesca presenti in Roma giunsero testi sacri e libri di testo in latino e in tedesco. Vennero così avviati nel campo di Chartres regolari corsi di studio teologico. La maggior parte degli studenti giunse con successo al sacerdozio e la stampa cattolica dell’ epoca segnalò che la percentuale di rinunciatari e inidonei tra gli “seminaristi in feldgrau” fu significativamente di molto inferiore alla media di quanto accadeva fuori dai reticolati.
A titolo di cronaca è necessario ricordare che le condizioni precarie dei prigionieri reclusi a Chartres non erano casuali: la fame, lo sminamento delle coste e dei campi di battaglia, la minaccia di essere giudicati per (più o meno inesistenti) crimini di guerra erano mezzi usati dai carcerieri francesi per coartare la volontà dei tedeschi e costringerli all’ arruolamento nella Legione Straniera con una ferma minima di dieci anni. Si trattava di sfruttare a vantaggio di una Francia prostrata, ma che doveva riconquistare il suo vasto impero, le qualità militari degli ex-nemici. Di fatto il nerbo dei combattenti professionali che lottarono per il tricolore di Parigi in Indocina ed Algeria era composto di ex- prigionieri tedeschi “volontari” del 1945.