parco nazionale del Gran Paradiso
spero non sia troppo fuori tema:
Immagine:
http://www.milistory.net/Public/data..._CARRGM216.jpg
43,96 KB
Strettamente legato al salvataggio del parco nazionale del Gran Paradiso, il più antico dei parchi italiani, e` Videsott Renzo , nato nel settembre 1904 a Trento, città allora annessa all`impero austro-ungarico, di cui fu direttore per un quarto di secolo, dal 1944 al 1969, attuando una vigorosa opera di riorganizzazione e dotando lo stesso di autonomia amministrativa.
Libero docente alla cattedra di patologia e clinica medica veterinaria e, a partire dal 1943, incaricato della direzione dell`omonimo istituto presso l`università di Torino, Videsott aveva tentato nello stesso anno con successo l`introduzione di una colonia di stambecchi in Alto Adige, dove dirigeva la riserva di caccia di Marebbe. Allontanato dalla riserva dalle forze naziste, il futuro fondatore del MIPN nell`agosto del 1944 fu proposto CNL per la carica di commissario straordinario per il parco nazionale Gran Paradiso;
Una lettera di Videsott offre la sintesi della situazione che si prospettava ai responsabili della disciplina del parco.
"Il 3.XI.44, le forze naziste hanno rioccupato Cogne, che era stata liberata dai partigiani il 12 luglio ‘44. I nazi-fascisti hanno tolto il fucile sia alle guardie posticce della società Cogne, sia ai ritenuti infedeli forestali! Così il mio lavoro costruttivo-difensivo fu stroncato"
Con la dissoluzione degli eserciti e con la fase di disordine ad essa collegata, il parco divenne oggetto dell`assalto dei bracconieri muniti delle armi belliche.
Ancora sulla difficoltà di gestione del parco, è illuminante una lettera di Videsott al CLN di Aosta, nella quale il commissario straordinario esprimeva le proprie preoccupazioni
"perché, dacché vive lo stambecco, esso è vicino ad una totale e definitiva estinzione", sottolineava "il valore economico, storico, scientifico, tradizionale della vita del Parco, che è di interesse nazionale" e metteva al corrente il CLN della minaccia di dissolvimento del parco stesso dovuta al fatto che
"1) ogni funzione di difesa della vita animale e floreale del Parco è sospesa .
2)Tutte le guardie forestali sono a tutt`oggi disarmate, perciò nella impossibilità di affrontare bracconieri armati.
3) In alcune zone del parco non esiste nemmeno una guardia forestale, mentre all`epoca della Commissione Reale per il P.N.G.P. nelle stesse zone ne esistevano da cinque a quattordici.
4) Mai come in questo tempo ci sono tanti armati che contro legge girano per il Parco.
5) Il numero degli stambecchi che erano 3800 [nel 1934], sono scesi a circa 150/250; cifre consimili, ma ancora più imprecise, riguardano i camosci e le marmotte"
La lettera al CLN di Aosta si concludeva con la richiesta di un "provvedimento efficace ed urgentissimo di tutela, tanto più che si è verificato un caso di bracconaggio perfino da elementi delle Forze Alleate" e con una dichiarazione programmatica:
"La storia di questa distruzione, che interesserà naturalisti di tutto il mondo, non troverà in me un responsabile."
Una promessa mantenuta. L`opera di riorganizzazione amministrativa e di ricostituzione dei servizi di protezione attuata da Videsott nel periodo 1944-47 riuscì ad arginare lo stato di abbandono e il progressivo spopolamento faunistico del Gran Paradiso.