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Ossewa Brandwag
collaborazionismo filo Asse in Sud-Africa.
Allo scoppio del conflitto, nel 1939, diversamente da quanto accadeva in altri territori d'oltremare dell'Impero Britannico, la popolazione sudafricana di razza bianca era in gran parte ostile all'idea di intervenire in quella che conside rava una «guerra inglese» contro la Germania - nazione alla quale gli Afrikaners (o Boeri), il maggiore fra i gruppi di stirpe europea, si sentivano legati da forti vincoli etnici, storici e culturali.
In effetti, fu assai difficile per il Governo locale ottenere il consenso del Parlamento per dichiarare guerra al Reich (80 voti contro 67), e si registrarono violentissimi scontri .
I nazionalisti di origine boera speravano in una sconfitta inglese per riconquistare l'indipendenza nazionale.
Tra i Boeri, i più estremisti si erano organizzati nell'Ossewa Brandwag, un'associazione politico-culturale fondata nel 1938 e strutturata su basi paramilitari.
La stretta parentela fra l'ideologia dell'Ossewa Brandwag e quella dei fascismi europei era già* evidente e ben definita quando, nel 1940, divenne «Comandante Generale» del movimento Hans Van Rensburg, Il movimento si espanse rapidamente, e al suo culmine, nel 1942, contava tra 250.000 e 400.000 membri in diverse parti del Paese.
Si sviluppò,inoltre un'organizzazione parallela di Afrikaners, persino più militanti, gli Stormjaers («Cacciatori d'assalto,) . Hans Van Rensburg era al comando di entrambe le organizzazioni.
Mentre i 40.000 Stormjaers si dedicavano all'azione diretta, al sabotaggio sistematico ed agli attentati, l'Ossewa Brandwag operava sul piano politico.
Era stato approntato anche un piano militare secondo il quale, se i Tedeschi fossero riusciti ad occupare la Gran Bretagna colpendo al cuore l'Impero Britannico e mettendolo in crisi, i due movimenti avrebbero tentato di prendere il potere con un'insurrezione armata.
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l'Ossewa Brandwag aveva una intransigente opposizione non solo al comunismo, ma anche al capitalismo, all'ebraismo internazionale e all'imperialismo occidentale, nonché ad ogni forma di liberalismo e parlamentarismo.
Vi si ritrovano infatti la proposta di uno stato corporativo ed autoritario
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Ancora nel giugno 1944 infatti, a meno di un anno dalla fine del conflitto in Europa e a sconfitta dell'Asse ormai scontata, Van Rensburg dichiarava a nome di tutti i militanti dell'Ossewa Brandwag: «Avendo preso una decisione e avendo scelto un alleato - il Nazionalsocialismo - noi marceremo con esso fino alla fine, lasciando che siano i Badoglio a prendere altre strade».
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A completamento:
L'attività* dell'Ossewa Brandwag e degli Stormjaers ebbe notevoli ripercussioni sul piano politico e militare, tanto che le autorità* sudafricane dovettero rinunciare alla coscrizione obbligatoria, e limitarsi a contare esclusivamente su volontari e militari di carriera.
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Inoltre, se contingenti di truppe sudafricane vennero inviati in Africa Orientale e Settentrionale prima e sul fronte italiano poi (la 6° Div. Corazzata, un'ottima unità* che si mise in luce come una delle migliori formazioni alleate in Italia),
una larghissima parte delle Forze Armate sudafricane dovette essere trattenuta in Patria per presidiare i punti strategici, proteggere le vie di comunicazione e prevenire il pericolo di un'insurrezione armata.