il presidente napolitano a villa migone
Genova, Napolitano in villa armistizio
GENOVA - A chiusura della sua visita a Genova per le celebrazioni del 25 aprile, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà* ospite del presidente del consiglio regionale della Liguria, Giacomo Ronzitti, a Villa Migone. Il capo dello Stato sarà* accolto nella storica sala dove la sera del 25 aprile il generale Meinhold, comandante delle Forze armate germaniche del settore Meinhold, firmò l'atto di resa: fu l'unico caso in Europa in cui l'esercito tedesco si arrese alle formazioni partigiane. Su iniziativa del consiglio regionale ligure, i locali in cui venne firmato il documento storico saranno affidati alla gestione dell'Istituto storico della Resistenza affinché organizzi iniziative storico culturali rivolte ai giovani e ispirate alla conoscenza della lotta di Liberazione: la sala di Villa Migone diventerà*, quindi, meta di visite guidate e di incontri con gli studenti liguri. Nel corso della visita Ronzitti consegnerà* al presidente dell'Istituto storico della Resistenza, Raimondo Ricci, una chiave in filigrana di argento che attesta la consegna all'Istituto dei locali della villa destinati al progetto culturale indirizzato agli studenti, e al Presidente Napolitano una medaglia in argento con il sigillo dell'Assemblea legislativa della Liguria in ricordo dell'evento. Nell'occasione il Capo dello Stato avrà* un breve colloquio con l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco.
Villa Migone, dove domani concluderà* la sua visita a Genova il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è una storica residenza dove fu firmata la resa delle truppe di occupazione tedesche il 25 aprile 1945. Villa patrizia attigua a Villa Imperiale, nel quartiere di San Fruttuoso, fu edificata nel XVII secolo ed è stata recentemente restaurata. Nella villa, dopo il bombardamento dell'arcivescovato, si trasferì il cardinal Boetto. I Migone vi risiedono fin dalla fine del XVII secolo. Nel salone centrale, al primo piano nobile, che ora sarà* affidato alla gestione dell'Istituto storico della Resistenza, alle 19.30 del 25 aprile 1945 il generale della Wehrmacht, Gunther Meinhold, che comandava 18000 uomini (6000 in città*), si arrese formalmente al comandante del Cln, l'operaio comunista Remo Scappini, firmando l'atto ufficiale alla presenza del cardinale. Genova è l'unica città* in Europa dove la liberazione dall'occupazione avvenne in questo modo, con le truppe di occupazione costrette ad arrendersi prima ancora dell'arrivo degli alleati. Nella sala sono ancora presenti gli arredi originali del tempo e in particolare il tavolo intorno al quale è stato firmato l'atto di resa. Alla Villa si accede da un suggestivo viale che si apre sulla centrale via San Fruttuoso. "La liberazione è stata qualche cosa di incredibile perché noi eravamo italiani tutti insieme, e tutti eravamo d'accordo per fare una democrazia e una nuova Italia" ricorda oggi il proprietario della villa Gianfranco Migone, 86 anni, 23 all'epoca della storica resa tedesca
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