PER IL 2 GIUGNO......Le madri della Repubblica
LE DONNE
DELLA COSTITUENTE
a cura di Maria Teresa Antonia Morelli
Introduzione di Cecilia Dau Novelli
Editori Laterza
© 2007, Gius. Laterza & Figli
e Fondazione della Camera dei Deputati
Prima edizione 2007
Immagine:
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INTRODUZIONE
di Cecilia Dau Novelli
Il giorno del primo voto delle donne verrà* ricordato da molti
giornali e dall`iconografia come il giorno del protagonismo femminile.
.
Le donne, più di tutti, furono le protagoniste di questa rinascita
della vita intima e privata perché non si attardarono più di
tanto nello scontro ideologico che divideva il paese e lavorarono
intensamente alla sua concreta ricostruzione morale. Quelle stesse
ragazze che erano arrivate alla vigilia della guerra pronte a conquistare il paese perché avevano studiato come i ragazzi, quelle
stesse donne che avevano imbracciato il fucile come gli uomini, ora si accingevano a ricostruirlo partendo dalla famiglia e dall`assistenza all`infanzia perché queste apparivano
le realtà* più duramente colpite.
Geograficamente vengono da tutta la penisola: due sono trentine,
tre torinesi, due lombarde, una veneta, una genovese, una
emiliana, una toscana, una marchigiana, due abruzzesi, una romana,
una pugliese, due siciliane
Sono in maggioranza sposate – 14 su 21 – ed hanno figli,
a testimoniare il fatto che l`attività* politica non è più un fatto
per suffragette senza famiglia ma un impegno consentito anche alle
madri di famiglia.
La prima donna a parlare alla Consulta sarà* Angela Cingolani,
che il 1° ottobre 1945 interverrà* nell`aula di Montecitorio.
Le donne si sentivano coinvolte nella ricostruzione
del paese come se fossero da sempre protagoniste attive
della politica italiana.
Tutte le donne, di ogni colore politico,
devono mettersi al servizio della rinascita morale e materiale, appoggiando il governo ed il sistema democratico.
«Oggi il governo del presidente Parri, domani il Governo democratico sorto dalla libera indicazione del popolo italiano, ci ha, e ci avrà* militi consapevoli ardenti, piene di spirito di sacrificio»
Ormai cresciute in istruzione e cultura, mogli
e madri fasciste avevano dato figli alla patria e li avevano perduti.
In lotta quotidiana con la miseria e la sopravvivenza, voteranno in massa non certo per l`obbligatorietà* del voto ma perché l`essere diventate cittadine comportava diritti e doveri che tutte dimostrarono di avere compreso.
Ardente protagonista del voto femminile, propagandista e
scrittrice sarà* Sibilla Aleramo
" Le donne nel Parlamento della Repubblica dalla Consulta alla VII Legislatura,Fondazione Cesira Fiori, Viterbo 1986, p. 120."
regala un`interpretazione del voto di rara intensità* e bellezza:
" Si dovevano toccare gli abissi dell`orrore e della tragedia perché gli uomini si convincessero a chiedere l`aiuto delle donne nella società* e nella politica. Da questo momento anche le donne sono responsabili,se ci sarà* un conflitto «non saranno più innocenti».
Il diritto, dunque, è prima di tutto una responsabilità* di cui le donne
sentono «il valore, il peso, la luce»"