Mostra UN VENTENNIO DI MANIFESTI 1920-1940
UN VENTENNIO DI MANIFESTI
in mostra a Forlì, Musei di San Domenico, dal 21 settembre al 30 novembre
UN VENTENNIO DI MANIFESTI L'arte della pubblicità*. Il manifesto italiano e le avanguardie. 1920-1940. Forlì, Musei di San Domenico, 21 settembre - 30 novembre 2008
Duecento opere per raccontare gli anni della svolta per la comunicazione. Un'Italia dinamica e industrializzata quella propagandata dalla grafica pubblicitaria. In mostra dal 21 settembre al 30 novembre
Forlì, 19 settembre 2008 - Conto alla rovescia per la mostra per la più ampia esposizione mai allestita su un periodo di svolta della comunicazione italiana, quello che intercorre tra gli anni Venti e gli anni Quaranta. Sono gli anni dell'ascesa al potere del Fascismo, della crescita dell'industrializzazione, della nascita di nuovi miti, primo fra tutti quello di un'Italia grande e moderna. Anni raccontati dalle circa duecento opere esposte nella mostra 'L'arte della pubblicità*. Il manifesto italiano e le avanguardie. 1920-1940', allestita negli ampi e solenni ambienti dei Musei di San Domenico dal 21 settembre al 30 novembre a cura della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
La scelta di questo tema non è casuale: Forlì fu infatti oggetto di importanti interventi urbanistici ed architettonici durante il Ventennio, come testimoniano alcuni importanti edifici pubblici che si affacciano sulle principali arterie cittadine: la Stazione ferroviaria, la Casa del Balilla (v.le della Stazione), il Collegio aeronautico 'Bruno Mussolini' in piazzale della Vittoria, il Palazzo delle Poste in piazza Saffi, la Casa del Mutilato in via Maroncelli, oggi integrati e rifunzionalizzati nell'attuale tessuto urbano. La mostra diventa quindi occasione per riflettere su un momento storico che, urbanisticamente, connotò la città* e di cui rimangono testimonianze importanti. Il materiale esposto proviene dal Massimo & Sonia Cirulli Archive (con sedi a New York e Bologna), la più importante e più ampia collezione privata di manifesti storici oggi esistente in Italia.
Il soggetto principale dell'esposizione è rappresentato dai manifesti, protagonisti indiscussi, ma si propone anche di approfondire altri ambiti e temi della comunicazione proponendo opere di scultura e pittura, bozzetti originali, modelli legati alla produzione industriale e alla celebrazione patria e diversa documentazione di grande interesse, come la raccolta di 27 figurazioni grafiche di Bruno Munari per 'il Cantastorie di Campari' o i disegni di Adolfo Wildt per l'Opera nazionale Orfani di Guerra. Cinque le sezioni in cui si articola la mostra, circa duecento le opere esposte e oltre sessanta gli autori. Si prende avvio da 'Richiami classici e nuovi modelli, la donna e l'uomo moderni' con opere di Cambellotti, Cappiello, Dudovich, e di altri protagonisti del cartellonismo nazionale. La 'meccanizzazione e il gioco della figura umana' vengono indagate attraverso una spettacolare sequenza di opere tra cui i manifesti di Boccasile, Fortunato Depero, Federico Seneca, Atla. Altro tema centrale del periodo storico su cui si giocò l'immagine del Paese fu quello della 'Velocità*' con manifesti che celebravano le grandi imprese automobilistiche e aeronautiche. Tra gli autori, Carla Albani, rara cartellonista donna, e Lucio Fontana.
Direttamente collegato è il tema del 'Volo', con modellini originali di aereo, un arazzo di Balla dedicato agli aereomobili, manifesti di Umberto Di Lazzaro e Luigi Martinati. Due sezioni di approfondimento sono riservate alle pubblicazioni editoriali celebrative d'epoca e ai bozzetti, questi ultimi non solo di manifesti ma di monumenti e altri materiali destinati a comunicare o tramandare il Regime e le "Italiche Virtù". Tra i molti documenti, opere rare o uniche firmate da Thayaht, Ram, Sepo, Calzavara, Depero, Masoero e Bruno Munari. La sezione conclusiva è riservata alla 'Astrazione della forma' con manifesti e opere di Bertelli (celebre il suo Mussolini in bronzo), Chelini, Carboni, Mondani, Pluto e, ancora, Boccasile, Sironi, Depero, Balla. La curatrice della mostra, Anna Villari: "Tra la fine della prima Guerra Mondiale e l'inizio della seconda, in bilico tra le certezze, le conquiste e gli entusiasmi della modernità* e le crisi e gli errori della politica, l'Italia ha conosciuto nel campo delle arti una delle sue più fervide stagioni creative". Si tratta di due decenni dominati in tutta Europa e in America dalle sperimentazioni delle avanguardie, in una varietà* di linguaggi e di soluzioni che per la pria volta vanno incontro alle nuove esigenze della comunicazione di massa, della propaganda, della diffusione del mercato, di una unificazione, insomma, del vivere e del gusto.
Il manifesto assume in questo quadro un ruolo preponderante, divenendo il veicolo principale - e prediletto sia dagli imprenditori che dal pubblico - di una nuova immagine dell'Italia, che si vuole dinamica, veloce, arguta o, nel caso della grafica di propaganda, sicura e assertiva. Un'Italia comunque moderna, capace, anche nel confronto con i altri paesi occidentali, di un linguaggio figurativo audace e sperimentale. Campo di ricerca per i più grandi artisti del nostro Novecento - dai futuristi Balla, Depero, Tato e Prampolini a Sironi, padre del monumentalismo e del muralismo, ad Adolfo Wildt, Duilio Cambellotti, Lucio Fontana - il mondo del manifesto pubblicitario ha visto concentrarsi negli anni '20 e '30 di talenti riconosciuti in tutto il mondo: Leonetto Cappiello, Marcello Dudovich, Diulgheroff, Gino Boccasile, Erberto Carboni, Bruno Munari, Sepo, Seneca, insieme a molti altri, autori di prove grafiche ancora oggi sorprendenti per l'essenzialità* del segno, gli arditi accostamenti cromatici, la varietà* dei caratteri grafici.A dialogare con i manifesti, che sono anche testimonianza storica concreta dello sviluppo della grande industria italiana - Fiat, Campari, Olivetti tra le altre - è esposta una sezione di sculture, bozzetti, riviste, fotografie, libri illustrati dell'epoca, grazie ai quali si rende ancora più evidente il continuo trasmigrare di idee e soluzioni da un campo all'altro delle arti, e l'eccezionale forza simbolica, comunicativa e globale del segno novecentesco".
"L'arte della pubblicità*. Il manifesto italiano e le avanguardie. 1920-1940", Musei di San Domenico, 21 settembre - 30 novembre 2008.
Orario: dal martedì. al venerdì 9.30-13.00 / 15.00-17.30; sab. e dom. 10.00-18.00; lunedì chiuso. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso ai Musei, alla mostra 'L'arte della pubblicità*' e alla contestuale mostra 'Maceo. Anni romani. 1934 - 1943': intero 6 euro; ridotto 4 euro per gruppi superiori alle 15 unità*, minori di 18 e maggiori di 65, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari, disabili. Gratuito per scolaresche (primarie e secondarie), bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, accompagnatore disabile, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino.
P.S. Io andrò il 25 Ottobre,se qualcuno vuole unirsi mi faccia sapere. E se all'interno si possono far foto il reportage è garantito! [264
Re: Mostra UN VENTENNIO DI MANIFESTI 1920-1940
E se all'interno si possono far foto il reportage è garantito
Mio eroe [264
Scherzo,ti ringrazio per la segnalazione e,se potrai,per il reportage!
Re: Mostra UN VENTENNIO DI MANIFESTI 1920-1940
Citazione:
Originariamente Scritto da MULON
E se all'interno si possono far foto il reportage è garantito
Mio eroe [264
Scherzo,ti ringrazio per la segnalazione e,se potrai,per il reportage!
Giuro che se posso li fotografo tutti!!! [22050002
Re: Mostra UN VENTENNIO DI MANIFESTI 1920-1940
Re: Mostra UN VENTENNIO DI MANIFESTI 1920-1940
Grazie della segnalazione, molto interessante come mostra. Se riesco un salto lo faccio volentieri. [00016009
Re: Mostra UN VENTENNIO DI MANIFESTI 1920-1940
Citazione:
Originariamente Scritto da MULON
E se all'interno si possono far foto il reportage è garantito
Mio eroe [264
Scherzo,ti ringrazio per la segnalazione e,se potrai,per il reportage!
Quoto! Cerca di fotografare il più possibile! [264