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Discussione: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurato

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di Festungsartillerie
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    Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurato

    Volevo presentare qualche foto scattata la scorsa primavera in occasione di una visita alla torretta del telegrafo ottico militare austriaco ottocentesco, piccolo edificio di interesse storico-militare che si trova appena fuori dal paese di Pastrengo, una ventina di km ad ovest di Verona verso il Lago di Garda, e che pochi anni fa è stato oggetto di un attento restauro che lo ha riportato in condizioni molto simili a quelle originarie dopo che, essendo stato abbandonato per moltissimi decenni, era ridotto a rudere senza più copertura in seguito al crollo del tetto e del solaio intermedio lignei, con l'erba che cresceva ormai indisturbata sul pavimento del piano terra. Il restauro, secondo quanto ho sentito dai responsabili dell'associazione che lo gestisce, è stato condotto con i progetti originali d'epoca alla mano e sulla base delle foto del 1866.

    L'Imperial-Regio Esercito austriaco potè usufruire della sua modernissima stazione telegrafica solo per circa un anno prima della 3° Guerra d'Indipendenza, dopodichè la stessa passò ovviamente, come tutto il Veneto, in mano al nemico, il quale non è dato sapere se la riutilizzò per un certo periodo o meno; di sicuro comunque nelle giornate della guerra del 1866 i genieri telegrafisti che vi erano stazionati dovettero vivere momenti molto concitati, in un crescendo di dispacci frenetici al momento della battaglia di Custoza, anche se poi gli scontri non interessarono direttamente la piazzaforte di Pastrengo.
    Si trattava di un concentrato di alta tecnologia degli anni 1860, soprattutto per il suo riflettore telegrafico azionato elettricamente, e oggi dopo il restauro è stato dato in gestione dal Comune di Pastrengo all'associazione Centro Turistico Giovanile gardesano, che organizza periodicamente visite guidate; c'è in progetto di farne un museo delle fortificazioni, e nel corso del 2009 è cominciato l'allestimento di alcuni tabelloni all'interno.
    Le seguenti informazioni le ho tratte proprio dal lavoro del C.T.G.

    La stazione del telegrafo ottico di Pastrengo venne costruita nel 1865 sopra una delle colline nei pressi del paese, in
    posizione strategica per mettere in comunicazione la piccola piazzaforte austriaca, basata sui 4 forti costruiti nei pressi del medesimo paese dopo la Guerra del 1859, con le altre fortificazioni e piazzaforti del Quadrilatero. Il piccolo edificio venne progettato da Andreas Tunkler von Treuimfeld, tra i più eminenti ingegneri militari dell'Impero.
    Si distingue per la insolita pianta esagonale ed è costruito in mattoni in cotto, con la copertura a travi di legno. Si articola su 2 piani, dominati dalla presenza al centro di una colonna in pietra, e su un ulteriore corpo aggettante dove c'erano i servizi igienici, e sulla cui sommità* è stato ricavato un terrazzino da dove si domina il territorio circostante.
    I sistemi di comunicazione usati dall'unità* del Genio che vi era dislocata erano distinti a seconda del'impiego diurno o
    notturno:
    Di giorno si ricorreva al sistema definito "a lampo di colore".
    Sui muri esterni della costruzione, interamente intonacata di bianco, erano fissati ad appositi ganci, ancora oggi visibili, dei pannelli mobili in legno, che erano di colore scuro da un lato e di colore bianco identico a quello del muro dall'altro.
    a sportello alzato era quindi visibile sul muro il lato scuro dello sportello, a sportello abbassato esso era indistinguibile. Era
    così possibile ottenere le seguenti combinazioni basate sull'alfabeto Morse:
    - uno sportello alzato: punto
    - due sportelli alzati: linea
    - sportelli abbassati: pausa
    un telegrafista sistemato all'interno dell'edificio azionava gli sportelli tramite manovelle e funi.

    Di notte invece la trasmissione su brevi e medie distanze (sino a qualche chilometro) si effettuava dal piano superiore,
    mediante segnali luminosi prodotti da apposite lampade a petrolio posizionate in corrispondenza delle ventidue aperture
    circolari che sono orientate verso le differenti stazioni riceventi.
    Era perciò possibile trasmettere, basandosi sempre sul sistema Morse, il punto scoprendo la luce di una lampada, e la linea
    scoprendole entrambe.
    Per grandi distanze, per esempio tra Mantova caposaldo sud-occidentale del Quadrilatero e Pastrengo (37 km), veniva
    impiegato un modernissimo apparato elettrico-ottico costituito da un unico grande riflettore. La sorgente luminosa era un
    arco voltaico alimentato da pile e da un riflettore parabolico in metallo argentato. I messaggi venivano trasmessi col solito
    codice Morse, per mezzo di un manipolatore che agiva sulla distanza degli elettrodi facendo variare la luminosità* della
    lampada.

    Nel 1935, in piena era fascista, l'ingegner Ronca ideò un curioso progetto di recupero dell'edificio telegrafico di Pastrengo.
    Esso sarebbe stato inglobato nel faro votivo di Pastrengo, "a ricordo della battaglia del 1848, dell'indipendenza, della guerra 1915-18 e della riscossa fascista". Superfluo aggiungere che il tutto rimase sulla carta.
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  2. #2
    Utente registrato L'avatar di Festungsartillerie
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    altre foto
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  3. #3
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    Molto interessante, non ne conoscevo l'esistenza.

    Altre foto?

    ciao
    Il mio avatar è la foto di Arthur Kueger, Feldwebel ferito a Stalingrado, mancato nel gennaio 2009

  4. #4
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    Qualche anno fa avevo visto lo stato di degrado in cui versava il fabbricato. Un vero rudere. Mi pare che una volta tanto abbiano fatto un egregio lavoro. Tra l'altro è a due passi da casa mia. Dovrò andare a visitarlo. Grazie della condivisionE. Giorgio
    Nec recisa recedit

  5. #5
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    Sono cose che allargano il cuore e fanno ben sperare.
    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

  6. #6
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    a completamento di quanto bene esposto da Festung posso dire che il lavoro di restauro è stato condotto dall'Arch. Lino Vittorio Bozzetto, uno degli studiosi più accreditati sulle fortificazioni austriache e che ha libero accesso all'archivio di Vienna, dove può risalire a tutti i disegni originali, da cui ricava i suoi (ancora realizzati a mano!) per studiare le varie fasi del restauro.
    Ho visitato con molto interesse acnh'io il Telegrafo nel giorno della sua inaugurazione e devo confermare che si è trattato di un ottimo lavoro di restauro conservativo.
    Spero proprio che l'idea di museo delle comunicazioni parta al più presto, sempre stoppato per questioni politiche, perchè dovrei eseguire la realizzazione di diversi plastici e modelli per il completamento della parte didattica museale.
    Speriamo si faccia, perchè è un peccato aver speso soldi per restaurare un manufatto e poi lasciarlo inutilizzato ed ingodibile dal pubblico.
    BULL
    T3 HQ 101^ AB Div.

  7. #7
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    Citazione Originariamente Scritto da marcuzzo
    Molto interessante, non ne conoscevo l'esistenza.

    Altre foto?

    ciao
    Grazie a tutti per il gradimento. Ho scattato poche altre foto a 2 dei vari tabelloni esplicativi e un particolare del sostegno delle travi, eccole qui:
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  8. #8
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    Citazione Originariamente Scritto da BULL
    a completamento di quanto bene esposto da Festung posso dire che il lavoro di restauro è stato condotto dall'Arch. Lino Vittorio Bozzetto, uno degli studiosi più accreditati sulle fortificazioni austriache e che ha libero accesso all'archivio di Vienna, dove può risalire a tutti i disegni originali, da cui ricava i suoi (ancora realizzati a mano!) per studiare le varie fasi del restauro.
    Ho visitato con molto interesse acnh'io il Telegrafo nel giorno della sua inaugurazione e devo confermare che si è trattato di un ottimo lavoro di restauro conservativo.
    Spero proprio che l'idea di museo delle comunicazioni parta al più presto, sempre stoppato per questioni politiche, perchè dovrei eseguire la realizzazione di diversi plastici e modelli per il completamento della parte didattica museale.
    Speriamo si faccia, perchè è un peccato aver speso soldi per restaurare un manufatto e poi lasciarlo inutilizzato ed ingodibile dal pubblico.
    Già*, l'Architetto Bozzetto, un vero innamorato dell'architettura militare ottocentesca asburgica oltrechè il sommo conoscitore della medesima; un Uomo d'altri tempi sotto molti aspetti, inteso nel significato più nobile del concetto. E' un peccato che negli ultimi anni mi sembra se ne stia un po' in disparte, una volta pubblicava qualche libro e conduceva anche visite guidate, certo la materia di cui si occupa è troppo elitaria e interessa solo a noi 2 gatti, difficile trovare editori disposti a pubblicare...
    E la ricerca negli archivi di Vienna secondo me potrebbe essere una miniera di ulteriori informazioni inedite, basterebbe avere tempo e denaro per ricercare...

    Sei incaricato di eseguire plastici per il futuro museo? Complimenti, spero proprio anch'io naturalmente che il progetto vada avanti prima o poi, perchè per quanto ottimi siano i tabelloni informativi attualmente presenti, sono un buon inizio ma sono un po' poco per farne un vero museo, avere dei plastici delle fortificazioni sarebbe ideale, insieme magari con delle ricostruzioni degli impianti di trasmissione, anche in scala ridotta, e magari qualche manichino uniformologico che possa dare un'idea dell'apparenza dei militari che gestivano quegli impianti. Certo questo sarà* anche pretendere troppo, e ci sarebbero i problemi di custodia di tutto il materiale.
    Da appassionato, sono ormai una decina d'anni abbondante che sento invocare l'idea del museo militare e delle fortificazioni nella provincia veronese, territorio che un museo del genere se lo meriterebbe essendo una delle località* più fortificate d'Europa.

  9. #9
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    Topic molto bello e interessante
    luciano

  10. #10
    Utente registrato L'avatar di Hetzer
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    Re: Il telegrafo ottico militare di Pastrengo (VR) restaurat

    Esatto, topic davvero molto bello, complimenti per le belle foto, ma complimenti per il restauro della costruzione, per una volta nn lasciata andare completamente in sfacelo.
    Ho avuto modo di fare un giro "panoramico" per Verona il 25 aprile con alcuni amici rievocatori, e sono rimasto sbalordito nel vedere quante opere fortificate esistono ancora nella città*, sono rimasto davvero piacevolmente stupito in quanto da normale turista le mie visite si erano concentrate sul centro, l'Arena.....e i negozi!!!...oh la moglie ogni tanto bisogna accontentarla!!

    Fortificati saluti
    Io non ho girato il mondo ma il mondo ha girato intorno a me.

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