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Discussione: [LA SPEZIA] - Batteria Valdilocchi

  1. #1
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    [LA SPEZIA] - Batteria Valdilocchi

    Anno: primo impianto 1880/90 circa

    Funzione: verso terra fino alla prima guerra mondiale
    antiaerea nel secondo conflitto mondiale

    da google heart o visual le viste sono difficoltose (ci sono alberi e arbusti che limitano le visuali [posto comunque la posizione])



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    125,27 KB

    La pianta della batteria è a forma pentagonale, con la base rivolta verso il mare (cioè il fronte di gola, quello non relativo al fuoco e ad esso solitamente opposto, e solitamente quello da cui si accede a tutte le fortificazioni: a tal proposito posterò qlc sulle comunicazionie le vie di accesso ad esse in futuro). Tale posizione del fronte di gola conferma quindi cla funzione "contro-terra" della originaria batteria (a Stefano ed Harris dirci come era armata in origine e quando divenne antiaerea)


    Come la maggior parte delle fortificazioni ottocentesche del golfo (ce ne sono tra grandi e piccole una cinquantina!!!)il materiale usato per la costruzione è principalmente la pietra locale, mentre gli archi e le volte sono in mattoni, come del resto alcune feritoie (il mattone era considerato un ottimo materiale antischeggia in caso di esplosioni in prossimità delle feritoie/cannoniere)


    Immagine:

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    androne di ingresso fotografato dallo spazio interno


    Purtroppo la visita è stata limitata (ero senza pila!!! ma perché non penso prima di uscire di casa???)

    Il percorso (strada militare ancora sterrata...una delle poche rimaste nelle condizioni originali: le altre sono a forte parodi e a forte bramapane) inizia in via pagliari:si può ancora notare una vecchia garitta, con una postazione per mitraglatrice su binario (accessibile ma completamente arruginita).

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    114,17 KB

    L'esplosione della polveriera di Pagliari (alla base della collina che ospita la batteria),oltre ad aver cancellato ogni rimanenza di essa ha provocato un largo spiazzo che è stato rimodificato con la costruzione delle gallerie che da sp portano a lerici (diventerà , così mi dicono "locali", un campo di calcio...)
    La polveriera era a servizio della batteria e delle artiglieria del molo pagliari, di cui però non ho testimonianze se non un piccolo bumker postato in uno dei nostri forum, non ricordo da chi!)


    Alcune centinaia di metri prima della batteria è ubicato un corpo di guardia, in mattoni e cemento. è su due piani (al secondo non sono riuscito a salire). La vista è sulla piana del termo. Molto propabilmente al secondo piano era sito anche un telemetro (da verificare in seconda visita).

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    Sul fronte di gola è presente un profondo fossato dal quale, grazie ad un ponte (di cui non so ne consistenza ne dimensioni, pur avendolo oltrepassato - è completamente coperto di rovi e erba...entrate con moltissima, ripeto moltissima cautela e magari mettetevi a dieta per un paio di settimane).

    Una parte sembra fatta esplodere (probabilmente durante la ritirata nei giorni precedenti la liberazione). Ho letto qlc in proposito, ma non avendo notizie certe preferisco per ora non darla come notizia ufficiale, ma ufficiosa.

    Subito all'ingresso vi è uno spazio, a cui non so dare una dimensione a causa della vegetazione, da cui partono alcune gallerie ed alcuni locali (anche questi da catalogare e rifotografare nella prossima visita!).
    Immagine:

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    Sulla destra dello spazio interno le latrine: non so se avete mai notato, ma penso proprio di si, la standardizzazione di molte "finiture" delle fortificazioni ottocentesche/inizio novecento; le latrine fanno parte di queste standardizzazioni (qualche post sul fronte occidentale già le mostrava)... eccovi quelle della batteria valdilocchi!!!
    Immagine:

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    Dallo spazio centrale, tramite una scala si arriva al piano dei rocchi (rampari).


    Immagine:

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    Corridoio che corre parallelo allo spazio centrale e funge da "distributore" ai vari locali


    Interessante è la numerazione dei locali. Come saprete dopo l'unità d'Italia i militari al servizio a queste istallazioni erano quasi completamente analfabeti e parlavano mille dialetti (bergamasco, siciliano, napoletano, marchigiano ecc; le scritte di codifica dei locali(cucina, riservetta, posto di comando, ecc arriveranno solo durante il ventennio!).
    L'unico modo per farsi capire in modo univoco era codificare i vari locali con numeri: il militare tal dei tali è di guardia alla stanza numero... (i numeri si imparano prima di una lingua!!!)

    Immagine:

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    Spero di essere stato abbastanza esaustivo [anche se non sono arrivato sino alla parte più bella (quella dei rocchi sui rampari) - mi riprometto di arrivarci la prossima volta!!!]

    infine una vista (limitata) sul golfo dallo spazio antistante il fronte di gola...

    Immagine:

    46,05 KB



    Per italien: è da aggiungere al forum riassuntivo fortificazioni liguria!!!???!!!
    Michele

  2. #2
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    Da questa immagine ravvicinata di G.E. (aguzzando la vista) si apprezza la struttura pentagonale descritta da Campo Trincerato con la caponiera e la fronte rivolte appunto verso terra

    Immagine:

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    Non ho molto materiale su questa batteria: dovrebbe essere stata armata con 4 pezzi da 12 grc ret e da 8 pezzi da 21 grc ret

    A quanto mi risulta, probabilmente per la posizione non favorevole che non le consentiva un ampio campo di tiro non fu riconvertita in contraerea nel secondo conflitto.

    Stefano è pregato di confermare o smentire.

  3. #3
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    La batteria aveva l'armamento principale costituito da 12 obici G.R.C. Ret..
    In tutte le fortificazioni dove sono presenti i binari del munizionamento i pezzi erano superiori a mm. 150, infatti per il 120 ed il 150 (cm. 12 G.R.C. Ret. e cm. 15 G.R.C. Ret.) il servizio delle munizioni avveniva manualmente.
    Ovviamente, dato il peso, i proietti dell'obice da cm. 21 venivano movimentati tramite carrelli su rotaie, montacarichi e paranchi.
    Nella batteria Valdilocchi si possono ancora vedere le scanalature dei binari, i pozzi per l'elevazione e, nelle riservette accanto alle piazzole le guidovie per il trasporto dei proietti ai pezzi.
    Vi erano anche 4 pezzi da 120 G.R.C. Ret. per la difesa dell'installazione.
    Il ponte levatoio è ancora presente ma sotto le macerie prodotte dall'esplosione avvenuta a fine guerra.
    Nella torretta da te postata vi erano dei riflettori non delle mitragliatrici e, la polveriera che serviva il molo Pirelli è ancora perfettamente al suo posto, con magazzini, riservette dotate di gabbia di Faraday, ed apprestamenti, ma è completamente invisibile, coperta dalla vegetazione.
    Lo scoppio di Pagliari avvenne appunto sopra il molo Pirelli.
    Ciao

  4. #4
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    Scusa Stefano ma non interpreto bene la tua risposta.

    A prescindere dalla denominazione in cm o mm e dal numero mi pare che tu confermi la tipologia dei pezzi: 4 da 12 grc (o 120) e 8 (o 12) da 21 grc
    Mi pare infatti di capire dal tuo discorso che, essendoci la movimentazione meccanica, gli obici sono superiori a 15 cm (o 150 mm) e quindi andiamo ai 21 grc ret

    O non ho capito bene il discorso?

    Purtroppo non ho immagini nè piante della batteria

    Per quanto riguarda la contraerea cosa mi dici?


    Lo scoppio del molo Pagliari avvenne alle ore 16 del 3 luglio 1916
    una compagnia del II reggimento artiglieria da costa (quello della targa del forte Bastia ricordate?) trasbordava da alcune bettoline a carri ferroviari un carico di esplosivo e razzi sbarcato dal piroscafo CLIO.
    All'improvviso da uno dei carri già* carico di razzi si sviluppo' un principio d'incendio: non essendoci disponibile (!) alcun mezzo di estinzione, gli artiglieri abbandonarono di corsa il pontile.
    Intervenne allora il capitano di corvetta Lorenzo Gandolfo di servizio al vicino stabilimento di S. Bartolomeo con un centinaio di marinai, riorganizzò gli artiglieri e riuscì con una locomotiva ad allontanare 5 carri già* carichi di esplosivo mentre una pompa da incendio veniva messa in funzione.
    In attesa che tornasse la locomotiva per allontanare altri carri l'ufficiale tentava di spingere in mare quelli già* incendiati.
    Purtroppo nel giro di 20 minuti dal primo allarme avvenne l' esplosione che uccise almeno 150 uomini ed il coraggioso ufficiale (poi decorato con M.O.V.M. ed il cui intervento ridusse di molto l'entità* dello scoppio)
    L'esplosione fortissima fu udita in tutta la città* e provocò panico tra la popolazione (eravamo in guerra) nonchè danni ai fabbricati prossimi (sradicò persino gli alberi del viale)

    L'attuale molo Pagliari utilizzato tuttora per la movimentazione delle munizioni per la vicina polveriera di Valdilochi e le altre ancora presenti in zona (Aulla, Licciana)

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    132,24 KB

  5. #5
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    vecchia immagine del posizionamento della polveriera di valdilocchi e del molo in questione...


    Immagine:

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    altra immagine con polveriera, laboratori e , nel circoletto quello che non c'è più!



    Immagine:

    68,6 KB

    mi metto a cercare anche altre cosine... che casino nell'archivio...ma ce la farò!!!
    A tra poco!!!
    Michele

  6. #6
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    Per quanto riguarda le artiglierie hai capito benissimo.
    Lo scoppio avvenne per sabotaggio ed i responsabili vennero identificati e passati per le armi.
    I marinai vennero mandati a tentere di spegnere l'incendio sui tetti dei vagoni che tra l'altro contenevano munizionamento di grosso calibro.
    Per mesi dopo l'esplosione i ragazzi armati di coltelli e cacciaviti andavano a togliere dagli alberi i "cavourini", monete dell'epoca, che in tasca dei poveri disgraziati dilaniati dall'esplosione si erano conficcati nei platani.
    A riguardo dei pezzi contraerei non ne sò assolutamente nulla.
    Ciao

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