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Ecco un resoconto di questa prima visita di "avvicinamento" in attesa di rinforzi ( come capirete leggendo ) per completare la visita.
Come ci si arriva:
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Si arriva a Verona e ci si porta in Via Francesco da Levanto.
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Una altana indica che siamo arrivati.
Caratteristiche architettoniche :
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Opera su pianta poligonale chiusa di sette lati e cioè senza un vero e proprio fronte di gola (impianto ettagonale asimmetrico) . Al centro aveva un grande ridotto quadrato a prova di bomba con difese casamattate ai quattro angoli (ridotto centrale a corte, su pianta quadrata). Aveva numerose postazioni in barbetta che gli permettevano di battere quasi l’intero giro di orizzonte e cioè la riva sinistra dell’Adige, la valle di Avesa, Quinzano, la collina di S. Dionigi nonché un’ampio settore verso ovest. Nelle casematte delle quattro caponiere collegate con gallerie al piazzale interno, erano postate otto bocche da fuoco per battere i fossati. L’ingresso era sul lato sud-ovest e protetto da un "Blockhaus".
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L'opera principale del forte è costituita dall'alto terrapieno a inviluppo ettagonale, col ramparo e le postazioni di artiglieria a cielo aperto. Sull'intero perimetro, il terrapieno con scarpa a pendenza naturale è difeso dal fossato asciutto e dallo spalto antistante. Il fosso è battuto da quattro caponiere casamattate, ordinate per fucilieri, in corrispondenza delle quali il terrapieno è provvisto di due ali di muro di rivestimento aderente; nel fossato, al posto del muro distaccato alla Carnot, una semplice palizzata difende il piede del terrapieno. All'interno del forte si erge il ridotto casamattato a pianta quadrata. Ai vertici del ridotto centrale, a due piani, si alternano caponiere simili a piccoli bastioni, alle quali si accedeva dalla galleria per fucilieri disposta sull'intero perimetro dell'opera. Quattro grandi traverse casamattate, dotate di polveriere, frazionano lo spazio del piazzale interno e, inserendosi nel terrapieno, danno accesso alle poterne, in comunicazione con le quattro caponiere che fiancheggiano il fossato. Nel fronte sudorientale dell'ettagono, verso la cinta magistrale, era situato l'ingresso al forte, difeso da una galleria per fucilieri. Attraverso una poterna si accede, dal piano del fossato, al piazzale interno; da qui si entrava nel ridotto attraverso il ponte levatoio sul fossato.
Qualche notizia storica :
Fu costruito secondo il piano predisposto dal Von Scholl. Nell’ultimo periodo della occupazione austriaca e durante la campagna del 1866 era stato armato con dodici cannoni a canna liscia e due a canna rigata a lunga gittata. Questo forte rimase in efficienza per vari anni anche sotto il governo italiano.
Durante la campagna del 1866 aveva un presidio di 250 uomini ma poteva ospitarne fino a 450
Durante la prima Guerra Mondiale fu usato come carcere militare. I prigionieri venivano concentrati ed interrogati. Da qui, nel 1918 alcuni volontari polacchi si offrirono spontaneamente per una azione di propaganda al fronte.
Altro " ospite " del forte-carcere fu il soldato Smarda Giovanni, che aveva disertato nelle Giudicarie sin dal 1915 ( aveva disertato dall’esercito austro-ungarico). Dopo tre anni di permanenza, si offrì come volontario per una azione di sabotaggio e propaganda anti Austro-ungarica. Durante quest’azione, fu catturato proprio lo Smarda assieme al caporale Storck. Tuttavia se la cavò con soli tre mesi di reclusione, visto che la vittoria finale dell’Italia spalancò le porte della sua prigione.
[attachment=23:t39x6s39]2guerr3928 Forte ProLoco.jpg[/attachment:t39x6s39]
Fu successivamente demolito nelle sue opere in terra per la costruzione del campo di tiro a segno.
Riporto anche questa notizia: Comparsi davanti al tribunale speciale, composto da ufficiali della Miliza fascista, Ciano, Emilio de Bono, Giovanni Marinelli, Luciano Gottardi, Carlo Pareschi, con il breve e sommario processo, seguito dalla condanna a morte, furono portati nella fortezza di San Procolo a Verona. .Si salvò solo Tullio Cianetti che, per aver ritrattato la sua adesione al documento Grandi, fu condannato a 30 anni di reclusione. La mattina dell'11 gennaio 1944 Galeazzo Ciano veniva fucilato alla schiena nel poligono di tiro della fortezza di San Procolo da un plotone di 30 militi fascisti comandati da Nicola Furlotti.
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Per quanto riguarda le opere da quello che abbiamo potuto vedere sicuramente la prima caponiera (quella in basso) è quasi sicuramente stata in parte demolita.
La situazione attuale racconta di uno stato di estremo degrado. Totalmente abbandonato, il forte risulta forse ancora occupato da persone senza fissa dimora.
Riporto anche una notizia presa da VeronaSera On-Line
Avevano occupato Forte Procolo, la polizia interviene
Quattro rumeni si erano accampati portando nella struttura materassi e cartoni
25 mag 2011
Controlli contro il degrado urbano e le occupazioni irregolari questa mattina per le pattuglie della Polizia municipale, intervenute a Forte Procolo .......... All’interno dell’area del forte sono stati fermati quattro uomini stranieri, tutti di nazionalità rumena ed età variabile tra 25 e 40 anni. Entrati da un varco nella rete, avevano occupato con materassi e cartoni alcune aree del forte.
All’interno gli agenti hanno rilevato tracce di altre presenze, riconducibili ad almeno due-tre persone. Dopo gli accertamenti del caso, i quattro sono stati allontanati e segnalati all’Autorità Giudiziaria per invasione ed occupazione irregolare, in concorso tra loro.
Tour Fotografico:
[attachment=21:t39x6s39]procolo pianta.jpg[/attachment:t39x6s39]
Per prima cosa il percorso che è stato possibile fare in questa prima vista cercando di evitare spiacevoli incontri viste le innumerevoli tracce presenti. In sostanza ci siamo affacciati alla prima caponiera e nel portone centrale , per poi proseguire all'interno della caponiera laterale. Siamo cosi usciti nei pressi dell'ingresso originale per poi ritornare nei nostri passi.
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Subito sul piazzale si vede sulla destra un grande capannone privo di copertura ( che compare anche nell'immagine satellitare)
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Qualche ingresso inaccessibile lungo il fianco del forte.
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Questo è l'ingresso del ridotto
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Particolare dell'ingresso
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Sorpresa : è occupato !! Taniche d'acqua e anche bombole di gas. Per ora il ridotto rimane Off-Limits
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E' possibile accedere invece sulla caponiera di destra , che capiamoci subito è occupata pure questa.![]()
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Dopo questi 2 grandi ambienti si accede al corridoio.
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Lo percorriamo nel primo tratto.
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Dopo sparisce il ciottolato
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Fino alla parte finale della caponiera.
Ci sono alcuni ambienti a sinsitra di questo percorso che hanno segni di occupazione e per evitare sorprese abbiamo tralasciato ( come la polveriera all'inizio della mappa)
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Comunque sulla sinistra si accede all'esterno , un primo cortile e poi una piccola porta.
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Parte esterna della caponiera.
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Questo sarebbe il vero ingresso del forte, però alla fine la vegetazione non permette di andare oltre.
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Particolare dell'ingresso
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Come da planimetria si può accedere ad un ambiente sulla sinistra. Il cartello recita "La chiave trovasi presso reparto militare"![]()
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Altro cartello in parte non leggibile : recita "....... mantenimento"
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All'interno di questa parte del forte.
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Una volta ritornati indietro ci concentriamo sulla seconda caponiera. Anche qui , segni di occupazione , e anche in questo caso l'intuito ci suggerisce di soprassedere.
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Altro cartello recita : deposito carbone.
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Bene , abbiamo concluso la prima visita. Aspettiamo un corposo numero di volontari per proseguire nella parte interna e per ora un caro saluto da Decca e Festungsartillerie
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