BELLUNO (30 agosto) - A novantuno anni dalla fine della prima guerra mondiale la Marmolada restituisce il suo milite ignoto, i resti completi di un soldato italiano che nessuno sa chi fosse perchè accanto allo scheletro non c`era la piastrina di riconoscimento. E il mistero, molto probabilmente, resterà* tale.
Un pezzo di suola borchiato che affiorava dal ghiaione; sotto, c`erano i resti del militare. Un ritrovamento che ha dell`eccezionale per questo settore di fronte dolomitico visto che a memoria d`uomo non si hanno notizie di ritrovamenti di un corpo completo, cioè dello scheletro, di un soldato.
I resti erano a circa 2800 metri di quota, quasi alla testata del "Valon Antermoia", il grande vallone ghiaioso che dalle creste del Serauta scende verso Malga Ciapela.

La scoperta è avvenuta in modo del tutto casuale da parte di due dipendenti della società* funivie "Tofana Marmolada", Luca De Pellegrini e Enrico Piaia, che stavano compiendo un giro di ispezione dopo la chiusura dall`impianto nella zona circostante la stazione del Serauta.
Una breve discesa lungo un costone roccioso per raggiungere un ghiaione alla sommità* del vallone. E proprio sul ghiaione Luca De Pellegrini si accorge che spunta una suola di scarpone, lo prende e cerca di estrarlo ma non ci riesce; chiama l`amico, scavano assieme attorno allo scarpone e si accorgono che da questo spunta l`osso di una gamba. Così viene subito avvertito il direttore della funivia della Marmolada, Luciano Sorarù, che a sua volta avvisa i Carabinieri di Caprile e l`Onor Caduti.

Ieri mattina i militari, assieme a un rappresentante delle truppe alpine, al vicedirettore del museo della Grande Guerra del Serauta, Attilio Bressan, e ai due dipendenti della funivia, sono saliti sul posto dove, dopo il nulla osta della magistratura, si è provveduto a recuperare per intero i resti del militare: lo scheletro completo. Ed è la prima volta che accade sulla Marmolada.

Sull`episodio rimane un piccolo mistero, perchè accanto allo scheletro sono stati trovati tre scarponi, e proprio il terzo scarpone lascia aperta la possibilità* che in quello stesso luogo vi siano i resti di altri soldati. Purtroppo non è stata trovata la piastrina di riconoscimento, quindi l`identità* del militare non è stata accertata.

Ma gli oggetti che aveva accanto dicono che si tratta di un militare italiano: c`erano infatti le stellette delle mostrine del colletto, dei frammenti di divisa grigioverde e il nodo di un fazzoletto che sovente portavano al collo i fanti.
Adagiati sopra i resti c`erano anche due travetti di legno con avvolti dei fili telefonici, il che farebbe pensare a un soldato di servizio in una postazione telefonica collegata con le sovrastanti postazioni della galleria "Tenente Flavio Rosso" e l`arrivo della teleferica che saliva dal Serauta. Forse è stato colpito da uno "shrapnel".
I resti poi sono stati trasferiti alla stazione funiviaria del Serauta e messi a disposizione dell`Onor Caduti che sceglierà* la destinazione finale, probabilmente uno dei vari sacrari-ossari della zona.

Negli ultimi trent`anni non sono molti i ritrovamenti di soldati morti durante la Gurande Guerra nelle Dolomiti. Vale la pena ricordare quello avvenuto nell`agosto 1983 sul Popera dove, poco sotto il Passo della Sentinella, affiorò il corpo di un alpino, ben conservato. I funerali si svolsero il 13 agosto alla presenza dell`allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini.
Anni dopo fu la volta del ricercatore e appassionato Loris Lancedelli che tra i monti di Cortina rinvenne i resti di un fante. Il 23 marzo 1995, tre giovani durante un`escursione sul Col di Lana trovarono tre kaiserjager austriaci. E due anni più tardi, il 22 agosto 1997, sempre sul Col di Lana alcuni appassionati dell`associazione storica "Guerra Bianca" di Bolzano, rinvennero i resti di tre fanti della Brigata Torino. Infine, due anni fa sulla stessa montagna tornò alla luce un altro soldato italiano.

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credo che sia interessante porvi questo argomento posto sul gazzettino di venezia di oggi 30.08.2009

pensate dopo 91 anni la montagna continua a restituire i resti dei soldati che combatterono
durante la grande guerra .

ciao marco