La storia dell’armamento russo moderno inizia, a mio giudizio con l’intento di modernizzarlo voluto dallo Zar Alessandro secondo. La Russia non era in grado di costruire e progettare armi moderne per cui si rivolse all’estero e precisamente all’americano colonnello Hiram Berdan, quello che si era guadagnato una notevole fama durante la Guerra di secessione americana con il suo reparto di tiratori scelti. Berdan interpellato progettò un primo prototipo (186caratterizzato dall’avere un otturatore rotante in avanti di 90° consentendo il caricamento della cartuccia (un po’ come avveniva nelle carabine e fucili Springfield Trapdoor). Ne furono costruiti circa 30000 esemplari dalla Colt ed altri 16000 in Russia negli stabilimenti di Tula. Cifre irrisorie se si pensa ai milioni di uomini che costituivano l’esercito russo. Il fucile ebbe scarso successo e fu sostituito da un’altra creatura di Berdan il modello 1870 conosciuto dai collezionisti come Berdan II (Vintovka Berdana in Russo) e che venne presentato a San Pietroburgo nel 1869 e che era un fucile ad otturatore a tutti gli effetti
Dati tecnici:
Calibro: 10,67 mm x 58 R Berdan
Lunghezza: 1355 mm
Lunghezza della canna 833 mm
Rigatura a sei principi destrorsi
Peso 4,3 Kg
Alimentazione a colpo singolo
Organi di mira: a V invertita per la tacca di mira ed a lama anteriormente
Taratura della tacca: da 200 a 1200 arshins
Portata effettiva: 400 arshins (284 metri
Produzione dal 1870 al 1891 per un totale di circa 3 milioni di pezzi
Baionetta: a ghiera, triangolare
Due parole sulla munizione: ne esistevano di tre tipi riconoscibili dal colore della carta usata per la calepinatura: colore bianco = carica normale, colore rosa = carica ridotta per uso in carabine, colore blu = carica maggiorata per l’uso in mitragliatrici tipo Gatling-Gorlov
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