Vorrei presentarvi un piccolo reportage su una delle strutture militari della piazzaforte austriaca costruita nell' 800 a Verona, nell'ambito del famoso Quadrilatero. Non si tratta in effetti di un forte propriamente detto, anche se in passato veniva definito dalla popolazione locale come "Forte Vegron", denominazione ripresa anche da alcuni articoli della stampa locale, nonchè da alcuni storici improvvisati.
Sorgeva all'epoca in aperta campagna, a molti kilometri di distanza dalla cinta muraria cittadina, anche oggi si può ritenere isolata e piuttosto lontana dalla città. Si trova nella zona ad est di Verona, verso via Mattarana e precisamente lungo via della Polveriera.
Negli ultimi giorni della 2° G.M. fu sede di un evento di un certo rilievo, secondo le cronache contemporanee.

Era una polveriera per il tempo di pace, costituita da 2 edifici: il vero e proprio magazzino in solida muratura dotata di feritoie per la difesa e copertura a volta in legno, che era circondato da un terrapieno difensivo ordinato per fucilieri, a sua volta circondato da fossato difensivo.
A circa 150 metri dal magazzino c'era poi il corpo di guardia, piccolo edificio rettangolare sempre con copertura in legno e tegole.
Non un vero forte come dicevamo, quindi, tuttavia la percezione di esso come struttura fortificata da parte della popolazione che non aveva modo di accedere al suo interno e lo vedeva solo da fuori non era del tutto sbagliata, se consideriamo che il terrapieno e il fossato difensivo erano elementi imprescindibili nella fortificazione poligonale ottocentesca.

Una vista satellitare dell'area della polveriera:
(cliccare sulle foto per ingrandirle)

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A riguardo della definizione di polveriera per il tempo di pace, così sviluppava l'argomento il sito veronafortificata.it:

Secondo criteri di sicurezza, nelle piazzeforti absburgiche si distinguevano le polveriere per il tempo di guerra (Kriegspulvermagazinen) dotate di struttura costruttiva con volte a prova di bomba, dalle polveriere per il tempo di pace (Friedenpulvermagazinen), dotate di struttura costruttiva ordinaria, ossia con copertura non a prova di bomba. Queste ultime si edificavano in aperta campagna, per preservare la città da devastazioni in caso di esplosioni dovute a fulmini, incendi o attentati. Nell’imminenza di un conflitto, le polveri in esse contenute venivano trasferite all’interno della città fortificata, nelle polveriere per il tempo di guerra. Queste erano coperte con struttura voltata a prova di bomba, ossia atta a resistere ai colpi delle artiglierie nemiche, in caso di assedio o bombardamento.
Si tratta di edifici a pianta longitudinale, rettangolare, con navata unica, o duplice, coperta da volta a botte con soprastante massa coprente di terra, nel caso di struttura a prova di bomba, ossia nelle polveriere per il tempo di guerra. Volte boeme (emisferiche), senza massa coprente di terra, sono invece messe in opera nelle polveriere per il tempo di pace, a struttura costruttiva ordinaria. Le pareti laterali, all’interno, si articolano spesso in nicchie archeggiate, i cui piedritti fungono da contrafforti per le spinte orizzontali della volte di copertura.
Piccole finestre con sportelli metallici e varie prese di ventilazione, con passante a tracciato spezzato, garantiscono la necessaria illuminazione e la circolazione naturale dell’aria. Si garantiva, così, la sicurezza contro l’intrusione di corpi incendiari. La salubrità interna, prescritta per la conservazione delle polveri, era perfezionata dal pavimento a struttura lignea, distaccato dal terreno, con sottostante camera ventilata comunicante con le prese di ventilazione perimetrali.
Le polveriere sono edifici del tutto originali, raramente conservati. Sono esemplari architettonici di un genere costruttivo speciale, da osservare, e tutelare, per il loro interesse intrinseco, quali documenti storici della città fortificata absburgica.


Altre viste dall'alto:

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Oggi purtroppo questa opera versa in condizioni di abbandono e forte degrado, i tetti lignei degli edifici sono in buona parte crollati, la vegetazione spontanea la fa da padrona dentro di essi, e recentemente proprio intorno ad essa è sorto un cantiere edile, l'area sta per essere lottizzata, e, anche se sembra che gli edifici storici verranno integrati (restaurandoli ?) nel nuovo complesso residenziale di villette, l'area non sarà mai più la stessa; uno scempio criminale è in ogni caso già stato irremediabilmente compiuto diversi anni fa, quando verso il 1999-2000 è stato completamente spianato il terrapieno difensivo colmando anche il sottostante fosso, forse in previsione della lottizzazione che si voleva intraprendere già allora, e che poi per qualche motivo non si era potuto realizzare subito.
Quindi non c'è più oggi nessuna traccia della parte difensiva, fortificatoria, della struttura originale. Quello di considerare le parti in terra delle fortificazioni ottocentesche come elemento di minore importanza, sacrificabile per primo, è un vecchio errore già stigmatizzato da esperti come l'architetto L.V. Bozzetto.

La struttura è del tutto dimenticata e sconosciuta alla quasi totalità dei cittadini veronesi, a stento ormai anche quelli che vi abitano vicino hanno una vaga idea del fatto che era un' opera militare che rimase in servizio probabilmente per qualche tempo dopo la 2° G.M., a parte qualche anziano. Meno appariscente e ancora meno nota dei forti austriaci propriamente detti, rispetto ai quali per fortuna oggi si è sviluppata una certa sensibilità storica, la vecchia polveriera è destinata quindi a essere inglobata, nel più assordante silenzio, in un nuovo nucleo di moderne casette, vedremo con quale effetto...

La mia visita alla polveriera, testimoniata dalle foto che presento, risale allo scorso aprile, quindi nel frattempo i lavori saranno andati avanti, non ho più avuto occasione di tornarvi. L'area era completamente recintata da una solida rete senza alcun buco, quindi per chi avesse la curiosità di ispezionare da vicino i resti degli edifici, la via sarebbe di provare a chiedere un permesso a qualcuno del cantiere...

Alcune mappe originali austriache:

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Lo stato del magazzino principale:

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