Cari amici, proprio in questi giorni mi è capitata una situazione alquanto spiacevole che coinvolge un'altro collezionista.
Circa un annetto fa, con un amico, ci siamo recati da un collezionista che aveva da poco messo in vendita parte della sua collezione. Il posto un poco disperso nelle campagne intorno a Codogno è di fatto un casolare con disposti a bella parata alcuni mezzi militari degli anni'50...cosa che ovviamente ci impressiona e fa presagire ancora più piacevoli sorprese all'interno dello stabile.
Ed infatti è come essere in un vecchio magazzino del dopoguerra pieno di ogni ben di dio, il mio amico che già era in accordi con il collezionista paga un vecchio debito ed inizia a curiosare, io invece vengo colpito da una piccozza d'alpino svizzera che da tempo andavo cercando, chiedo il prezzo e subito mi viene servita una batasto quasi un centanaio di euro...contrattiamo (in tasca non avevo più di 50 euro sic...) e riesco a portare il prezzo ad un valore più accettabile.
A questo punto il collezionista inizia a fare l'affabile e dopo che gli ho chiesto di conservare l'oggetto in modo da darmi occasione di tornare con il contante necessario, mi dice di prenderla e di non preoccuparmi del pagamento, che ci metteremo apposto, che non c'è fretta.
Ingenuamente accetto, convinto dal modo gentile e da amicone del collezionista che anzi si presta a questa scena una seconda volta quando trovo un altro oggettto interessante, e ancora mentre discutiamo per una cassa scrittoio che tanto servirebbe al mio gruppo storico.
A questo punto trovandomi già in difficolta portando a casa con due oggetti ed lasciando solo un acconto declino l'invito a prendere le cassa, e mi riprometto di tornare al più presto per saldare il piccolo debito.
Ora colpa una serie di coincidenze il collezionista teneva aperto questo "spaccio" solo il sabato e la domenica mattina e il sottoscritto in capo a due mesi ha trovato un lavoro che lo impegna proprio nei fine settimana, data che ancora universitario gli altri giorni sono dedicati agli studi in ateneo.
E così dopo quasi un annetto mortificato perchè non ero ancora riuscito a passare a saldare i conti mi metto in accordi con l'amico che era solito andare a far compere dal collezionista, chiedendo se esisteva un modo per pagarlo via banca o via paypal etc.
Ed ecco arrivare il colpo di scena, il collezionista si fa vivo telefonandomi, ovviamente inizio scusandomi per l'accaduto e che mortificato stavo cercando di procurarmi il suo indirizzo per completare il pagamento. Il collezionista con modo molto amichevole mi dice di non preoccuparmi che non era niente di grave, insomma sembrava essere molto accomodante, così gli chiedo di darmi la mail del conto paypal per fare immediatamente il versamento che gli devo, e qui mi trovo una sorpresa il conto che avevamo fatto di 80 euro è magicamente lievitato oltre le centinaia, un po sorpreso gli chiedo il perchè di questo nuovo saldo, e subito i toni che prima erano affabili mutano in toni di sarcasmo e altezzosità molto irritanti, vengo insomma preso a mal parole con la scusa che ero moroso ora vengo additato dal signore come "furbetto", inutile dire che salta fuori un malinteso, il collezionista all'atto di segnare i miei debiti aveva incluso anche la cassa che io non avevo preso, facendo così lievitare il prezzo.
Mantenendo la più assoluta calma ho cercato di spiegare il malinteso con il solo risultato di vedermi chiudere il telefono in faccia.
Insomma cinque minuti di telefonata che mi hanno lasciato veramente l'amaro in bocca, e quel essere accusato di essere un "furbetto" proprio detto da una persona che invece ha usato tale comportamento fin dall'inizio...
Che dire i soldi che gli dovevo li ho ovviamente versati, ma devo dire che poi pensandoci visto il comportamente da lui usato nei miei confronti avrei dovuto lasciarlo con il becco asciutto, proprio perchè a ripensare non mi ha fatto ricevuta ne scontrino e il suo voler difendersi legalmente sarebbe stato un arma a doppio taglio...
Concludendo, un insegnamento che mi ha lasciato indelebile è non essere più così ingenuo e non accettare più materiale a credito...e per fortuna che a natale siamo tutti più buoni
Rispondi citando
