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Commemorazione
della figura del Tenente
dei CC Loris Musy.
Feltre, 24 aprile, ore 18, Sala degli Stemmi
Nel contesto delle iniziative per il 63° anniversario della Liberazione, il Comune di Feltre, su proposta e con la collaborazione della Compagnia dei Carabinieri di Feltre e della Regione Carabinieri del Veneto proporrà ,
giovedì 24 aprile, alle ore 18.00, nella Sala degli Stemmi del Palazzo Municipale, la commemorazione del Tenente dei Carabinieri Loris Musy (Musy, "l`irrefrenabile"), che costituisce una delle figure meno note, ma parimenti importanti, della Resistenza feltrina.
La discrezione e la modestia che ne hanno caratterizzato la personalità furono tali da rendere la sua storia quasi del tutto sconosciuta, fino a quando l'ostinata curiosità storica e il forte senso di appartenenza all'Istituzione del Capitano Antonio Cavalera, attuale Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Feltre, ne ha ripercorso e rivelato l'altissimo valore.
Loris Musy nacque a Gragnano (NA) il 30 luglio 1912. Laureatosi in Giurisprudenza svolse il servizio militare come ufficiale di complemento nell'Arma dei Reali Carabinieri. Durante la seconda guerra mondiale fu richiamato alle armi con l'incarico di Comandante della Tenenza di Feltre, per poi essere inviato nei Balcani nel 1942.
Nel gennaio del ‘43 rientrò a Feltre. Durante l'occupazione tedesca, ovvero dopo l'11 settembre 1943, continuò a svolgere la sua funzione di Comandante della caserma di Feltre riuscendo a costruire un difficile rapporto fiduciario con il Comando della Gendarmeria e con il comandante della guarnigione germanica presenti in città .
Da quel momento iniziò a svolgere un silenzioso e costante lavoro informativo a sostegno delle Brigate Partigiane che operavano sulle vette feltrine, fornendo determinanti notizie alla Resistenza, grazie alle quali fu possibile evitare l'individuazione e la cattura di molti esponenti della stessa.
Quando il Fascio di Feltre venne a conoscenza dell'effettiva attività svolta da Musy lo denunciò al comando tedesco che lo fece prima controllare dalle SS e successivamente destituire ed arrestare dalla Gestapo.
Il 4 ottobre 1944 fu internato nel Campo di concentramento di Bolzano insieme ad altri 113 feltrini. Durante la sua permanenza nel Lager, nominato capo blocco, continuò a svolgere la sua opera di sostegno nei confronti dei feltrini reclusi, tutelandoli in tutti i modi possibili.
Tornato a Feltre, dopo la liberazione, fu nominato membro della Commissione di Giustizia del Comitato Nazionale di Liberazione.
Numerosissime le testimonianze raccolte nei suoi confronti, dalle quali emerge - oggi - l'altissimo spessore umano e militare di Musy, il quale con la sua silenziosa e coraggiosa opera di sostegno riuscì ad aiutare e a salvare molte vite umane, ben cosciente dei rischi cui esponeva la sua persona e la sua famiglia.
Promosso Capitano lasciò definitivamente Feltre e congedatosi a causa di una grave malattia contratta durante il suo internamento divenne funzionario di un importante istituto di credito prima a Napoli e poi a Roma, dove morì il 21 luglio 1987


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