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Discussione: Il cimitero militare di Verona. Eroi dimenticati.

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  1. #1
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    Il cimitero militare di Verona. Eroi dimenticati.

    Ciao a tutti. Ogni tanto, circa 3 o 4 volte all'anno, mi piace recarmi a visitare un angolino remoto e solitario che si trova nell'estrema periferia a nord della mia città*, il cimitero militare austriaco costruito nel 1851 che raccoglie i caduti della guarnigione di Verona oltre a numerosi prigionieri austroungarici morti nei campi di concentramento del veronese durante la 1° G.M., e passare una mezzoretta di meditazione solitaria e raccoglimento lontano dal clamore e dalla pazza folla, passeggiando tra le lapidi di questo, che considero un luogo della memoria oggi ben tenuto ma assolutamente sconosciuto al 99,9% della popolazione cittadina, cosa piuttosto triste in sè ma che lo rende nello stesso tempo ricco di un fascino elitario unico. Mi piace pensare a queste persone che, in anni ormai remotissimi, hanno trovato sepoltura in questo campo, in una terra nella maggior parte dei casi lontana da quella di origine, e dove erano stati portati dalla sorte delle decisioni dell'apparato militare-burocratico, tutti accomunati dal servizio a quello che era allora un grande Impero multinazionale, servizio che molti avranno scelto e condiviso idealmente, e, come sempre succede in ogni epoca, molti altri avranno realisticamente scelto perchè era il modo migliore di guadagnarsi da vivere, o altri ancora semplicemente subito perchè non si poteva fare altrimenti... Mi piace pensare alle loro vite quotidiane, alla loro vita familiare, alle loro passioni e aspirazioni, nella realtà* di caserme e strutture militari dove vigeva una rigida disciplina e un senso della gerarchia oggi scomparso, con un profondo senso di lealtà* reciproca e cameratismo, dove si viveva del resto durante gli anni ordinari una tranquilla vita di guarnigione, intervallata tuttavia dal pericolo incombente della guerra contro le aspirazioni unitarie della dinastia sabauda, dal trauma recente dei moti del 1848-49, guerra che si concretizzerà* nel 1859 e poi nel 1866 quando le pur vittoriose forze militari asburgiche dovranno lasciare questa provincia a causa della sconfitta ad opera dei prussiani.

    Oggi è molto difficile trovare notizie esaurienti su questo cimitero. Il luogo ha avuto una storia travagliata, con brevi periodi di splendore seguiti ad altri più lunghi di abbandono, incuria e saccheggio. Il cimitero nacque nel 1851, quando l'amministrazione del Regno Lombardo-Veneto decise di creare un luogo di sepoltura riservato al personale militare ma anche civile al suo servizio nella provincia di Verona, personale allora in forte crescita dopo la guerra del 1848-49 quando la guarnigione giunse a contare oltre 20.000 militari in tempo di pace, in una città* che contava circa 60.000 abitanti, e che stava diventando la capitale militare del Regno con il sorgere di nuove strutture militari e con i forti del Quadrilatero. Fino a quel momento i militari venivano sepolti in un settore riservato del cimitero monumentale costruito negli anni '30. Il cimitero si trovava allora in aperta campagna, lontano dalla cerchia delle mura e vicino a uno dei forti esterni, il Procolo, in territorio allora del comune del Chievo. Oggi la zona è diventata la linea di confine tra periferia cittadina di cui fa parte e la campagna circostante. Ai bordi di una strada veloce e di grande traffico, solo un po' ritirato verso l'interno, gli restano appena un po' di campi aperti circostanti, in anni recenti gli è stato costruito addosso un piccolo centro commerciale con qualche piccola, inutile polemica. Da un altra parte gli è vicino un autolavaggio. Negli anni tra il 1851 e il 1866 raccolse non solo chi moriva a Verona del personale militare e degli impiegati civili statali, ma anche i membri delle loro famiglie: ci sono lapidi di giovani mogli di ufficiali stroncate, come era allora tutt'altro che raro, da tisi e tubercolosi, e di bambini di pochi anni di vita.
    Le lapidi sopravvissute di quel periodo riportano iscrizioni in buona parte in tedesco, ma anche in italiano, segno che buona parte del personale a Verona era composto da lombardi, veneti, friulani ecc. Sembrano mancare del tutto, o perlomeno non sono sopravvissute fino ad oggi, lapidi in ungherese, croato, ceco o altre lingue dell'Impero. Ci sono le sepolture dei caduti durante le campagne del 1859 e 1866, soprattutto di quelli che vennero raccolti feriti e morirono poi negli ospedali militari veronesi: non solo asburgici ma anche alcuni di parte piemontese-italiana.

    Dopo il passaggio del Veneto all'Italia, nel 1867 viene abbandonato e viene spogliato in breve tempo dei cancelli, delle croci e di ogni ornamento. E' il primo triste periodo di abbandono. Nel 1881, col migliorare delle relazioni fra i 2 stati (nel 1882 arriverà* la Triplice Alleanza con l'Austria), viene restaurato e viene costruita una casetta per il custode. Restauro, costruzione della casa e pagamento dello stipendio del custode vengono finanziati direttamente da Vienna. Si arriva alla prima guerra mondiale, durante e dopo la quale vi vengono sepolti i prigionieri austro-ungarici trattenuti fino a tutto il 1919. Le tombe arrivano a 5.684.
    Segue un altro periodo di totale abbandono e degrado che passa per la 2° G.M. e culmina nel dopoguerra fino agli anni '80 tra proposte di eliminazione completa del cimitero per far posto alle abitazioni, fino al restauro in grande stile e alla nuova sistemazione tra il 1986 e l'88 ad opera dei giovani Vigili del Fuoco Volontari dell'Alta Austria e della Croce Nera Austriaca per le onorificenze ai caduti, a cui seguiranno altri restauri periodici negli anni '90.
    Oggi finalmente il cimitero è tenuto decorosamente, con l'interessamento del comune e una regolare costante manutenzione, da una decina d'anni è divenuto uno dei sacrari militari ufficiali della repubblica. Una volta all'anno vi si svolge una cerimonia con gli ambasciatori d'Austria e Ungheria e l'alzabandiera; per il resto dell'anno il cimitero è visitabile ma sempre assolutamente deserto, come posso testimoniare io che lo frequento dal 1991.

    Nella sistemazione moderna, il cimitero ha una specie di altare centrale, le lapidi dei caduti del periodo 1915-1919 sono tutte uguali, croci squadrate e basse in marmo chiaro e ognuna segna la sepoltura collettiva dei resti di più soldati prigionieri, elencati semplicemente con nome e cognome. Diverse sono le lapidi originali del periodo ottocentesco, almeno quelle che sono arrivate fino ad oggi, con le loro suggestive iscrizioni e spesso con incisioni scolpite. Il cimitero ha oggi un'aria aristocratica, dovuta al semplice fatto che le croci di legno che segnavano le sepolture più umili di soldati di non elevato grado sono del tutto scomparse. Ci sono stato l'ultima volta pochi giorni fa e ho scattato un po' di foto, che qui presento. Ho notato che varie iscrizioni, già* restaurate anni, fa stanno nuovamente sbiadendo.
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  2. #2
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    Fino a quel momento i militari venivano sepolti in un settore riservato del cimitero monumentale costruito negli anni '30
    Avevo scritto che fino al 1851, quando venne costruito il cimitero militare di cui ho parlato qui sopra, i soldati e i funzionari statali asburgici venivano sepolti in un'area a loro riservata del Cimitero Monumentale di Verona, che è a tutt'oggi il maggiore luogo di sepoltura della città scaligera. Oggi voglio mostrarvi qualche foto che ho scattato recentemente proprio in questo luogo, accompagnandola con le pochissime notizie che sono riuscito a trovare.
    Il Cimitero Monumentale sorge appena fuori le mura a Est della città, presso Porta Vittoria, e fu costruito in base all'esigenza di portare le sepolture fuori dalle città, in base al famoso editto napoleonico del 1805. In realtà la costruzione cominciò verso il 1828, quando Verona era ormai diventata austriaca da quasi 15 anni. Fino a quel momento si seppellivano i defunti in vari camposanti esterni alla città, ma si era continuato anche a farlo nei pressi delle chiese cittadine. Progettato dall'architetto Giuseppe Barbieri in stile neoclassico, con il tempo è stato notevolmente ampliato, l'assetto originario consisteva in una grande area rettangolare con ai lati due emicicli.
    L'area militare del nuovo cimitero era nell'emiciclo nord, quello vicino alle mura.
    Una stampa d'epoca ci mostra il cimitero nella sua forma originale, prima di tutti gli ingrandimenti del '900, e l'area circostante, in particolare il Forte Scholl-Gazometro e il Blockhaus difensivo vicino a Porta Vittoria:

    800px-CimiteroVRIncisione.jpg

    La stessa zona ai giorni nostri, vista aerea:

    aerea bing (Custom).jpg

    Se sul cimitero austriaco del 1851 di cui avevo trattato nella parte precedente è difficile reperire notizie, per questo più antico la situazione è ancora peggiore. Assente qualsiasi libro di comune reperibilità che ne parli, anche sul web non si trova niente.
    Al giorno d'oggi l'area è tenuta abbastanza bene, come il resto del Monumentale. Di tutte le sepolture originali, sono sopravvissute solo parte delle lapidi in marmo, mentre anche qui non c'è più traccia delle umili croci in legno, scomparse da tempo immemorabile. Sembra che il cimitero abbia subito un riordinamento generale verso il 1911-12.

    La cronologia delle sepolture si può rilevare dai dati leggibili sulle lapidi sopravvissute: le più antiche risalgono alla prima metà degli anni 1830. Una sorpresa si ha leggendo che le ultime risalgono agli anni 1860: contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la creazione del nuovo cimitero del Saval non significò che si smettesse di impiegare il vecchio, quest'ultimo non era evidentemente ancora saturo.

    A differenza del nuovo camposanto, qui sembra che non furono mai inumati i prigionieri austro-ungarici deceduti nel veronese durante la Grande Guerra 1915-18. Anche per questo motivo, l'area è meno conosciuta, non vi si svolgono celebrazioni commemorative, non ha ricevuto particolare attenzione dalla Croce Nera austriaca negli ultimi decenni. Ciò nonostante, contiene testimonianze di un certo valore storico, come le sepolture di alcune personalità di rilievo, alti ufficiali delle forze armate asburgiche sepolti in imponenti sarcofagi marmorei, ma soprattutto quelle piccole grandi testimonianze, quei frammenti di vite spezzate e dimenticate, di gente meno importante e famosa, di cui oggi rimane solo una piccola lapide sbiadita...

    Anche qui, data la scarsità di informazioni, ci sono dei piccoli misteri probabilmente destinati a rimanere per sempre tali, di cui parleremo.

  3. #3
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    Cominciamo a vedere una lapide, piuttosto semplice, nella tradizionale forma a croce, in marmo bianco-grigio. Ricorda la sepoltura di un tenente di artiglieria, deceduto nel 1862, quindi in periodo di pace, con la dedica da parte della figlia. Come avevo detto, è prova del fatto che anche dopo l'inaugurazione del nuovo cimitero militare di Forte-Procolo/Saval di cui avevo trattato sopra, si continuò a usare il vecchio cimitero.

    IMG_2064.jpg

    La dedica in tedesco:
    KK
    ARTILLERIE OBERLIEUTENANT
    JOSEF WOHANKA
    SEINER TOCHTER
    MARIE
    1862

    Traduzione:
    I(mperial) R(egio)
    Tenente d'artiglieria
    Josef Wohanka
    sua figlia
    Marie

    Iscrizione semplice quindi, senza particolari dettagli biografici e che non ci fa sapere le cause della morte di questo ufficiale artigliere che concluse la sua esistenza mentre era in servizio a Verona.
    Da notare la grafia ottocentesca della parola "Lieutenant", tenente, diversa dal tedesco moderno che è Leutnant, e di probabile derivazione francese.

  4. #4
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    Come avevo accennato per l'altro cimitero, non vi venivano sepolti solo i militari deceduti in servizio, ma avevano diritto ad esserlo anche i membri delle loro famiglie.
    Non di rado gli ufficiali asburgici erano seguiti da moglie e figli, che prendevano alloggio nelle località dove era dislocato il reparto cui era assegnato il coniuge.
    E spesso dovevano traslocare, dato che in certi periodi i reparti austriaci venivano spostati da una parte all'altra dell'impero ogni 3-4 anni.
    La seguente lapide ricorda la sepoltura della giovane figlia del capitano Gastermann, morta nel 1832 a soli 20 anni.

    IMG_2065.jpg

    BARBARA GASTERMANN
    KK FELD ARTILLERIE HAUPTMANNS TOCHTER
    STARB DEN VI SEPTEMBER MDCCCXXXII
    IM XX JAHRE JHRES ALTERS

    Traduzione:
    BARBARA GASTERMANN
    Figlia dell' i.r. capitano d'artiglieria campale
    morì il 6 settembre 1832
    nel 20° anno d'età

  5. #5
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    Altra lapide in ricordo di un giovane medico militare deceduto nel 1848 a Verona, forse per cause non in relazione alla guerra allora in pieno corso.

    IMG_2070.jpg

    DEM ANDENKEN
    DES K.K. OBERARZT
    DR. AUGUST FISCHER
    GEBOREN AM 14 FEBRUAR 1821 IN POISBRUNN
    IN NIEDER-ÖSTERREICH
    GESTORBEN AM 11 JULI 1848 IN VERONA

    Traduzione:
    In ricordo
    dell' I.R. Tenente Medico
    Dr. August Fischer
    nato il 14 febbraio 1821 a Poisbrunn
    in Bassa Austria
    morto l'11 luglio 1848 a Verona

  6. #6
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    Foto ricordo di un gruppo di ufficiali asburgici di varie armi a Verona nei primi anni '60. Notare la varietà uniformologica. Foto forse attribuibile a Ludovico Kaiser.
    (cliccare sulle immagini per ingrandirle)

    kk offz 2.jpg

  7. #7
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    La prossima lapide rappresenta un caso analogo a quello del Tenente Benedetto Cavallini che avevamo visto nella prima parte dedicata all'altro cimitero: anche qui, nel vecchio camposanto venne sepolto un nemico onorevole, un oggi dimenticato eroe italiano, giovane ufficiale ferito nella battaglia di Custoza nel '66, e quindi raccolto in uno degli ospedali militari della Verona austriaca, dove morirà poche settimane dopo.
    La lapide meriterebbe senz'altro un restauro, visto che è sbiadita e piuttosto malandata.
    (cliccare sulle immagini per ingrandirle)

    IMG_2074.JPG

    QUI RIPOSA LA SPOGLIA MORTALE
    DI
    CARLO ALBERI
    NOBILE FIORENTINO
    CAPITANO NEL PRIMO REGGIMENTO BERSAGLIERI ITALIANI
    FERITO FRONTE A CUSTOZA IL XXIV GIUGNO MDCCCLXVI
    MORTO IN VERONA IL XVII LUGLIO SUCCESSIVO
    NELL'ETA' DI ANNI VENTINOVE
    DECORATO DELLA MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALOR MILITARE PUGNO' DA PRODE MORI' DA CRISTIANO
    ANIMA BENEDETTA RICONGIUNTA NELLA PACE DEL SIGNORE
    ALLA TUA CARA MADRE
    PREGA PEL PADRE PEI FRATELLI PER GLI AMICI

  8. #8
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    Qualche notizia reperita sul web relativa a Carlo Alberi:

    Nato a Firenze l' 8 gennaio 1837, volle intraprendere la carriera militare nonostante l'opposizione del padre. A 17 anni fu volontario cadetto nel 2° Battaglione di linea dell'Esercito del Granducato di Toscana. Militò sotto la bandiera lorenese per 5 anni, quindi dopo l'annessione della Toscana al Piemonte fu sottotenente nei Bersaglieri. Era capitano al tempo della battaglia di Custoza 1866, dove venne ferito alla testa da palla nemica. Raccolto dall'ambulanza austriaca, venne portato all'ospedale militare di Verona. Medaglia d'argento alla memoria.

    alberi_m_pag31.jpg

  9. #9
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    Un altro monumento funerario dimostra come molte lapidi siano in cattive condizioni, e meritevoli di un restauro che eviterebbe che prima o poi cadano a pezzi, come in questo caso.

    IMG_2072.JPG

  10. #10
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    Un altro monumento funerario dimostra come molte lapidi siano in cattive condizioni, e meritevoli di un restauro che eviterebbe che prima o poi cadano a pezzi, come in questo caso.
    Sono tornato nel cimitero per un sopralluogo pochi giorni fa, e ho avuto la positiva sorpresa di constatare che la lapide di cui denunciavo le pessime condizioni nel post no. 43 è stata restaurata e tirata a lucido, rendendo più leggibile l'iscrizione. Merito della mia opera di sensibilizzazione? Lo escludo categoricamente, ma comunque per chi ha a cuore la storia e la cultura è una piccola soddisfazione non trascurabile.

    A proposito dell'iscrizione, si distingue per essere in latino, al posto del ben più usato nel 1864 tedesco o italiano, anno della scomparsa dell'ufficiale, Nicolaus Mossung. C'era ancora qualche classicista.

    IMG_2154.JPG

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